Ciao a tutte, socnsionvdo.

Grazie per le sette recensioni per il primo capitolo! <3

Questo è abbastanza forte, sia per il modo di parlare che per il resto. O almeno a me sembra così ee

Cooomunque, mettiamo in chiaro IO.NON.PENSO.CHE.CAITLIN.BEADLES.SIA.UNA.TROIA.

E' il personaggio di Dylan che lo pensa cc

Quindi non rompetemi il ca... volo.

Detto questo, au revoir.

Hope you like it ee
n.b. le frasi messe tra parentesi sono i pensieri dei protagonisti, non sono rincoglionita. (?)

 

***

Justin prese Dylan per mano e la trascinò fuori dalla porta blu.
"Cazzo, attento!" gli urlò una volta che furono fuori. "Alla fine la Beadles si è decisa?" domandò non appena il ragazzo si fu sistemato il colletto della camicia.
"Si" annuì.
La ragazza si accese una sigaretta e gli fumò in faccia con malizia.
"Non dovresti fumare queste robe" bisbigliò indicando con un cenno del capo la sua sigaretta.
"Da quando ti preoccupi di me, Bieber?" gli rispose con un'altro cenno.
"Da quando... non lo so da quando." alzò le spalle. "Muoviti" le sfiorò il braccio con la manica della camicia azzurra; la ragazza affrettò il passo e si trovò di fianco a lui.
"Stasera ti fai la Beadles?" gli chiese con timidezza quando varcarono la soglia della discoteca di provincia, sull'autostrada, in cui Justin la stava portando.
"Questa era l'intenzione" aprì la porta.
"Ma che cazz...?" la ragazza storse il naso e buttò la sigaretta sotto i piedi; più di dieci cubiste reggevano bicchierini mezzi vuoti, e si muovevano con fare un po' troppo sexy tra i ragazzacci che popolavano il locale. "Non mi stupisce siano amici tuoi" sussurrò cercando di non toccare nessuno di loro.
"Ehi" Caitlin Beadles si fermò di fronte a loro con una birra in mano e un cellulare nell'altra.
"Ciao, Cait" il biondo le battè un cinque ridicolo, poi alzò la testa per cercare i suoi amichetti mezzi fatti. "Vado da Ryan, devo trovare un tipo alla sfigata, così non mi sta in mezzo alle palle" rise abbracciando goffamente l'amica che lo guardava scettica.
"Fotitti" sorrise alzando il dito medio, con l'unghi coperta di smalto rosso fiammante. "Ciao, stronza" si rivolse così alla mora, non appena il biondo si fu allontanato.
"Ciao, Dylan" sorrise passandole una birra. "Stasera ci divertiamo" sorrise con furbizia, e la bionda ne approfittò per guardare com'era vestita.
Un paio di stivali lucidi, un top aderente nero e una minigonna, piu' fascia per capelli che capo d'abbigliamento. Il look perfetto per la ragazza di Justin.

Puttana.

“Allora, come va con Bieber?” le domandò avvicinandosi al biondo e ai suoi amici.

“Non stiamo insieme” le rispose guardandosi intorno. “Piuttosto pensa a te, dice che è interessato a te”

“Non fidarti di quello stronzo” le sussurrò.

Dylan rabbrividì, l'odore di alcool era insopportabile.

“Vuole solo farsi qualcuna” sorrise armeggiando con i suoi bracciali.

“Sarà” la bionda alzò le spalle. “Però è carino” si lasciò sfuggire.

“Ah, ti piace Justin?” la guardò come se avesse fatto una grande scoperta.

Sono tre anni che gli sbavo dietro, rincoglionita.

“No, no. Hai capito male” si grattò la testa mordendosi il labbro. “Fidati”

“Già, forse è perchè stasera sto un po' su di giri” rise.

Dylan si unì alla sua risata con una altrettanto finta.

Solo stasera sei fatta?

“Senti, io ho trovato... un ragazzo” sospirò affannosa. “Quindi devo andare. Divertiti”

Lasciò lì la bionda, che si costrinse a pensare a cosa fare.

Sono in un covo di drogati, che cazzo posso fare da sola? Stronzi.

Si sedette su una poltrona e cercò Chris con lo sguardo.

Chris era più piccolo di loro, era il 'fratellino' di Caitlin, ma con lei si divertiva.

Passavano le serate d'estate nella veranda dei Beadles, a fumare qualche sigaretta e a rompere il cazzo ai loro amici, urlando stronzate al vento.

“Chris” alzò le mani in segno di saluto non appena il ragazzo si avvicinò.

“Dylan” alzò il mento per ricambiare il saluto. “Che ci fai qua?”

“Volevo farti la stessa domanda. Mammina ti fa stare fuori fino a tardi?” rise sprezzante.

“Stronza che non sei altro” le rivolse una risatina isterica, che sembrava più un ghigno.

“Justin vuole farsi tua sorella”

“Mia sorella è una puttana” alzò le spalle. “Uno in più uno in meno non fa differenza”

Risero insieme.

Le ore passarono lente, tra un sigaretta, una risata e l'altra.

“Fanculo, mi si è rotto un tacco” il ragazzino e la bionda stavano uscendo dal locale, quando la voce della mora interruppe il silenzio che si era creato intorno a loro, nella strada vuota.

“Aspettatemi!” il biondo e la mora li raggiunsero, tenendosi per mano.

 

 

Home,

h 3.50 am.

 

 

“Tutto bene?” la bionda non aveva rivolto la parola al ragazzo per tutto il tragitto che li separava dalla discoteca alla loro casa.

Annuì in silenzio.

“Davvero?” insistette.

“Ti sei fatto Cait?” gli domandò salendo le scale. “Justin, ti sei fatto Caitlin?”

Il biondo si morse il labbro e si guardò le mani.

“Justin hai scopato con Cait!” spalancò gli occhi.

“Già” annuì sorridendo.

Non devo piangere. Non devo piangere, cazzo.

“Bene” sorrise con la voce rotta. “Benissimo”

“Notte Dylan”

“Buonanotte” una lacrima le bagnò il viso, non appena si fu voltata per entrare in camera sua.

Una fottuta lacrima; l'ennesima lacrima che lei sprecava per lui.