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Autore: damnslyth    30/12/2011    5 recensioni
Rose è una ragazza sociale e disponibile, infatti cercherà di aiutare sua cugina Lily a farsi notare dal misterioso, solitario e affascinante Scorpius Malfoy. Ce la farà?
E se accadesse qualcosa di inaspettato...
Uno strano discendente dei Black scombussolerà gli equilibri dei maghi e i Mangiamorte Superstiti si rimpatrieranno per vendicare il loro signore. Ci sarà una Terza Battaglia di Hogwarts?
Da uno dei capitoli:
Si buttò a peso morto sul letto: sistemare con ordine i suoi vestiti nell'armadio era stato faticoso. Le venne da ridere perché, effettivamente, era una ragazza davvero strana. Si abbuffava come una vacca, sporcandosi, e non aveva nemmeno un minimo di grazia, eppure era abitudine per lei avere camera e vestiti in ordine. Amava il Quidditch ma non trascurava lo studio, anzi, quello veniva prima di tutto; adorava combinare casini ma nonostante ciò non le dispiaceva un buon libro e sapeva come uscire dai guai con il di dietro “pulito”. Un carattere tutto suo, insomma, ma le andava bene così perché aveva molte persone che le volevano bene e la accettavano per quello che era.
Tranne una che, a quanto pare, non ricambiava il sentimento intenso che andava ben oltre l'amicizia.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Hola chicos! -Si scrive così?! xD- come state? Avete passato un buon natale? Vi state ingozzando pure voi di panettone? Eccomi con un nuovo capitolo.
Vi avviso che è più lungo del solito, infatti quando me ne sono resa conto ho dovuto interrompere, spero non vi dispiaccia! E non fatevi ingannare, è anche la nuova scrittura che ingigantisce tutto xD Accadranno una serie di cose tutte più o meno importanti, quindi state ben attenti! u.u

Vi chiedo SCUSA se ci sarà qualche errore, ho ricontrollato ma può essermene sfuggito qualcuno, quindi se ne troverete avvisatemi! Correggerò volentieri :)
In questo capitolo c'è la fine della festa, il post-festa e Rose che torna a casa per le vacanze... sembra banale, ma è piuttosto interessante! Spero sia di vostro gradimento...
Concludo augurandovi un felice 2012 sperando che qualche anima pia oltre a samemistakes_, bess_Black e Giovanna -tramite twitter- le quali ringrazio INFINTAMENTE recensisca! E' importante sapere per me cosa ne pensate... che vi costa? ç_ç
Sa, vi mollo! Ancora auguri!
Buona lettura <3

 

 

                           Momenti

 

<< Ma sei scemo? No ma dico, SEI SCEMO? CI ABBIAMO MESSO TRENT'ANNI A CONVINCERE GLI ELFI DOMESTICI A PREPARARE UNA TORTA COSI' BELLA E GUSTOSA E TU CI CADI SOPRA? JAMES SIRIUS POTTER, SEI UN'IDIOTA! >> Dominique stava strillando addosso al cugino che era completamente affondato nell'enorme torta di compleanno e aveva spaccato, tra l'altro, il tavolo. Diverse persone stavano ridendo sguaiatamente mentre altre erano troppo “andate” per farlo. La maggior parte dei presenti erano tutti maggiorenni e quindi leggermente brilli...

Una risata dietro Rose la riscosse: << No, cioè, Potter AHAHAHAHAHAHAHAH >>.

Vedendo Scorpius ridere, lo fece anche lei. E Dominique, osservando la sua reazione, alla fine li seguì a catena.

<< Scusa Hermione >> bofonchiò James cercando di scrollarsi i resti di cioccolato di dosso e la candela con il numero “17” che era sostata in una zona dove non batte il sole.

<< Rose, James, Rose >> sogghignò aiutandolo.

<< Assomigli molto a zia... >> biascicò ubriaco perso. Albus la raggiunse e la aiutò a farlo sedere su uno dei divanetti, dove crollò subito in un sonno profondo.

<< Che deficiente >> ridacchiò scuotendo la testa.

<< In fondo è lui che rende le feste uniche >> convenne la rossa togliendo un po' di torta dalla guancia del dormiente e assaggiandola: << Mmh, buona! >>.

<< Propongo di mangiarla così >> disse Albus andando verso la torta rovinata e prendendone un pezzo con le mani. Poco dopo gli altri eseguirono lo stesso e pure Rose si fece trasportare.

<< Perdonalo >> parlottò Louis, masticando e raggiungendola. << Ha fatto una scommessa con Fred e si è scolato una bottiglia intera >>.

<< Molto intelligente! >> constatò.

<< E' James >> disse guardandola in modo eloquente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<< Uhm, Louis, ti andrebbe di conoscere la mia amica Margareth? >> chiese Lily, unendosi. Il biondo-argenteo sbuffò: << Ti sembro un pedofilo? Non mi interessano le tue amiche ochette, Lily >>.

<< Non sono oche! >> si scaldò.

<< Ma lei sì >> e, prendendo un altro pezzo enorme di torta -aveva ereditato la grazia di zio Ron nel mangiare-, se ne andò.

<< Che tipo... >> borbottò guardandolo allontanarsi.

<< Ho saputo che tu e Scorpius... >> alluse Rose, guardandola.

<< Ah, sì, non faceva per me. Troppo misterioso, sulle sue... è figo, senza dubbio, ma non mi piace. E non si è nemmeno preso la briga di baciarmi una volta! >> sbottò incrociando le braccia.

<< Magari non se la sentiva >> tentò di giustificarlo nascondendo una certa felicità.

<< Mah, può darsi. Hai visto il nuovo arrivato? E' simpaticissimo... ha subito legato con James! Spavaldo, sorridente, carino... >> disse Lily, squadrandolo e soffermandosi sul suo lato B.

<< Alphard, dici? >> chiese Rose guardandolo pure lei che, in quel momento, stava ridendo con Fred, Louis e altre ragazze che ammiccavano.

<< Alan! >> corresse. << Prima chiamavo Al e si è voltato pure lui, così abbiamo deciso di denominarlo Alan >>.

<< E cose c'entra con il nome Alphard? >> domandò accigliata.

<< ALphard ruslAN >> rispose saccente enfatizzando sulle sillabe.

<< Aaah... sagace! >> disse ridendo.

<< Molto >> e, dopo averle sorriso, andò a ballare con un ragazzo. Rose si guardò attorno e vide Scorpius parlare con Domi e Zachary, incuriosendosi... ma un'altra cosa catturò la sua attenzione: la timida Alice Paciock, quinto anno, era seduta accanto a James nell'angolo “sperduto” della sala e gli stava premurosamente pulendo la faccia con un fazzoletto di carta. Rose si avvicinò facendola sobbalzare: << Oh io n-non volevo... scusa, ma m-mi dispiaceva vederlo così... >>.

Le sfoderò un sorriso dolce, posando una mano sulla sua spalla: << Tranquilla, Alice! Non stavi facendo niente di male! >>. Lei parve meno impacciata e fece un sorriso timido, arrossendo un po'.

<< Ti piace? >> buttò lì Rose all'improvviso, pensando che effettivamente molto spesso lo fissava furtiva.

Alice diventò rossa e una ciocca di lunghi capelli lisci e biondo grano le caddero sul viso. Strinse la gonna con le mani e mormorò un “sì”. Rose provò pena perché comprese che probabilmente non era una semplice cotta, magari era prolungata da tempo e non ne aveva mai parlato a nessuno.

Alice era identica a suo padre prima che prendesse una svolta decisiva nell'ultimo anno e, anche se tutti la adoravano per questo, lei cercava di farsi vedere in giro il meno possibile e non aveva molti amici. Esteticamente, invece, era un misto tra la madre e la nonna paterna: alta, fisico asciutto, occhi verdi con tracce di marrone e più sviluppata rispetto ai suoi prossimi sedici anni.

<< Ehi >> disse rassicurante prendendola per un braccio. << Se ti va di parlarne... in fondo ci conosciamo da quando siamo piccole! >>.

La guardò, un po' titubante, poi partì: << M-mi piace da tre anni... ma lui non mi noterà mai. Cioè, è bello, sicuro di sé, popolare, può avere tutte le ragazze di questo mondo e per questo non potrebbe mai vedere un'imbranata come me. M non riesco a togliermelo dalla testa... >>.

Disse tutto con foga, come se l'avesse tenuto dentro da davvero troppo tempo. Rose le strinse una mano: << James è un po' infantile, può sembrare un completo idiota ma in fondo è molto coraggioso, protettivo e ha un gran cuore... Non devi sottovalutarti così. Comunque io metterò buona parola >>.

<< D-davvero? >> chiese illuminandosi un pochettino.

<< Davvero >> sorrise strizzandole l'occhio.

<< Ma sarà inutile >> sospirò con una convinzione che Rose non osò contraddire. << Certe cose sono così e basta, ma non importa >>.

<< Beh, se ti consola, anche a me piace qualcuno che non mi noterà mai >> confessò mordendosi un labbro.

<< Sarebbe? >>.

<< Scorpius >>.

Lei sorrise: << Avete un bel rapporto insieme, almeno, da cosa vedo ogni tanto. Secondo me ce la farai. Sei così bella, dolce, dal forte carattere, intelligente e altruista... come farà a non notarti? >>.

Rose arrossì leggermente ma non poté aggiungere oltre che James parlottò nel sonno: << Mh?! Smettila papà, Voldemort l'hai già ucciso >>. Alice scoppiò a ridere, Dominique si avvicinò insieme a Scorpius.

<< Alzati da lì o lo faccio resuscitare solo per te! >> sbuffò la bionda spintonandolo.

<< Lascialo Dom, povero! >> constatò Rose.

<< Col cavolo! Dimmi te se deve passare il compleanno di sua cugina a dormire ubriaco lercio! >> sbottò dandogli dei colpetti sulla spalla.

<< La pianti? >> sbuffò il corvino mettendosi a sedere, barcollando.

<< No! Hai pure rovinato la torta! Doveva essere il ricordo più bello per lei, capisci? La torta dei diciassette anni! E guarda cos'hai combinato! >> sbraitò.

<< Hai le tue cose, logorroica? >> ringhiò James guardandola di sbieco, già più sobrio.

<< Ehi Dom, sul serio! >> li interruppe. << E' un bel ricordo per me lo stesso! So che ci tenevi molto che tutto fosse perfetto, ma davvero, per me lo è anche così >>. La bionda sbuffò un po' mesta e se ne andò. James fece lo stesso, ma dall'altra parte, barcollando.

<< Fanno sempre così? >> mormorò Alice, guardando Rose.

<< No. >> sospirò << Cioè, si stuzzicano tutto il giorno ma raramente litigano in questa maniera. Sai, credo che anche Domi abbia bevuto un bicchierino in più... l'alcol la rende nervosetta e si attacca poi con James >>.

<< Come mai? >>.

<< Hai presente Freud? No, forse no, è un babbano fondatore della psicoanalisi... ho letto un libro quest'estate dai nonni materni... Comunque, lui riteneva che quando una persona è arrabbiata o stressata scarica tutto su quella a cui vuole più bene ed è un po' così. James e Domi, a differenza dell'apparenza, sono molto legati ma lo mostrano a loro modo. Riesco a percepire, per esempio, quando lui ci rimane davvero male per qualche sua battuta o viceversa... è un po' strano da spiegare >> ridacchiò.

<< Oh, capisco bene >> annuì. << E' un po' come tu e Albus, anche se si vede che siete molto legati... O come Louis e Hugo! Insomma, è normale avere un cugino preferito >>.

<< Esatto >> sorrise. A Rose era piaciuto parlare con Alice, si era rivelata molto più sveglia e intraprendente di quello che sembrava.

Il resto della serata lo passò a commentare con Scorpius lo strano abbigliamento che indossavano Lorcan e Lysander, i figli di Luna Lovegood; quando si arrivò a un certo orario la sala iniziò a sfollarsi e rimasero solo più loro due. Il sonno invadeva palesemente la rossa che a stento si reggeva in piedi, in più imprecava a tutto andare contro le scarpe.

Si appoggiò a un pilastro di marmo per sistemarsele finché, a un certo punto, crollò a terra perché scomparve. Si ritrovò circondata da un'accozzaglia di oggetti di tutte le forme e dimensioni; di mobili e di strani “palazzi” grigi che si innalzavano per tutta la stanza. Si voltò e vide una statua a mezzo busto di un elfo dall'espressione inquietante e si alzò di scatto.

<< Scorpius? >> urlò facendo qualche passo per cercarlo e mantenere la calma, ma non ottenne risposta. Sentì uno strano fruscio e si girò fugace con gli occhi allerti, ma non vide nulla. Strane creature svolazzarono sopra la sua testa e iniziò a spaventarsi leggermente non capendo dove si trovasse. Percepì uno stridulo proveniente da una “stradina” alla destra e, da buona Grifondoro, si incamminò pian piano prendendo una pietra tagliente che si trovava a terra.
L'ansia la penetrò a lungo andare, finché non si trovò nel posto da qui era provenuto il rumore. Qualcuno le toccò una spalla.

<< Calma, CALMA! Non mi ammazzare! >> rise Alphard togliendole l'oggetto di mano e buttandolo di lato.

<< Mi hai fatto venire un colpo! >> squittì Rose, indignata.

<< Scusa, non volevo >> ammise grattandosi la folta chioma ribelle.

<< No, tranquillo... ma dove siamo? >> chiese guardandosi attorno.

<< Non ne ho idea >>.

<< Hai per caso desiderato un certo... posto? >> domandò volgendo lo sguardo verso lui.

<< Sì, a dire il vero sì... >>. Vennero interrotti da Scorpius: << Qualcosa come un bordello universale? >> costatò con un sopracciglio alzato. Rose fu felice di vederlo.

<< No, un posto dove poter nascondere qualcosa >> rispose Alphard, guardandolo. La mente della rossa si chiuse alla realtà per un istante e tornò al giorno in cui, a tredici anni, aveva assistito a un dibattito tra suo padre e suo zio...

 

<< Andiamo Harry! Secondo me prima o poi glielo dovremo dire! >> sbuffò Ron mangiando compiaciuto una coscia di pollo.

<< No, non mi sembra il caso. Potrebbero amministrarlo nella maniera errata ed è meglio se rimanga segreto. Non è un bel posto, se così si può chiamare >> ribatté un uomo sulla quarantina dai capelli corvini e un volto segnato.

<< Tu e Hermione siete uguali! >> sbottò. << Cercate di proteggere troppo i nostri figli, quando dovrebbero esplorare il mondo e prepararsi al futuro >>.

<< Da quando sei così riflessivo? >> ridacchiò bevendo il suo caffé digestivo.

<< E' vero >> rispose scrollando le spalle. << A volte dimenticate cosa abbiamo fatto noi alla loro età >>.

<< E appunto per questo non si deve ripetere >> disse sicuro. << Non è stata una passeggiata la nostra vita >>.

<< Ho capito, però dimmi il senso di non riferire a loro il fatto che la Stanza delle Necessità può trasformarsi in un luogo dove nascondere oggetti! >>.

<< Credo che aver detto l'esistenza di quella stanza sia stato già troppo. E lì ci sono cose che generazioni di generazioni di maghi hanno nascosto, non si può mai sapere cosa salti fuori >> poi aggiunse, vedendo l'espressione torva dell'amico << e non possono avere tutto facile dalla vita. Certe cose devono scoprirle da soli, così come abbiamo fatto noi. Devono esplorare il mondo per prepararsi al futuro, no? >>.

Ron sbuffò per l'ennesima volta, cupo per il fatto che era riuscito a zittirlo e a ottenere cosa voleva. Ma infondo era sempre stato così dall'inizio della loro amicizia e se n'era fatto l'abitudine. Finì di mangiare e si dedicò alla deliziosa torta.

Nel frattempo, una ragazzina dai capelli rossi e boccolati era corsa di sopra in camera sua, indecisa o no se riferire al fratello e al cugino cosa aveva sentito. Ma, obbedendo a cosa le diceva solitamente la mamma e sentendosi in colpa per aver già origliato, decise di mettersi a dormire e non darci troppo peso.

 

<< Rose? >>. Scorpius la riportò alla realtà.

<< Non dite a nessuno di questa scoperta >> riferì decisa.

<< Perché? >> domandò Alphard, accigliato.

<< Fidatevi di me! >> sbottò. Non sapeva perché lo stesse facendo, ma se suo zio Harry aveva constatato che era meglio se fossero in pochi a sapere l'esistenza di quel posto si sentiva in dovere di obbedire.

<< Va bene >> rispose scrollando le spalle.

<< La vostra parola >> enfatizzò guardando tutti e due.

<< Promesso >> annuì il Grifondoro. Scorpius fece un cenno del capo che Rose comprese bene.

<< Cosa volevi nascondere? >> chiese il biondo.

<< Questo >> tirò fuori una lettera. << E' di mia madre... io... io ho paura di perderla ed è molto personale, così stavo pensando a dove metterla ed è comparsa questa stanza >>.

Rose lesse nei suoi occhi un po' di tristezza e capì che non dovevano chiedere oltre.

<< Allora nascondila, noi andiamo... mi raccomando, stai attento! >> sorrise e, indietreggiando con le scarpe scomode, si inciampò in un barattolo finendo addosso a una vecchi armatura.

<< La solita. >> sbuffò Scorpius e la prese in braccio << Buona notte, Ruslan >> e uscì. Rose avvampò: << Ma che fai? >>.

<< Cerco di evitare di farti rompere l'osso del collo >> constatò con un sopracciglio alzato, mentre camminava furtivo per i corridoi deserti e bui del castello, sperando di non incontrare Gazza.

<< Come se te ne importasse molto >> sbuffò speranzosa. Lui alzò gli occhi al cielo e la posò delicatamente davanti alla porta d'entrata della Torre di Grifondoro.

<< Buone vacanze, allora... ci vediamo tra una settimana >> disse facendo un piccolo sorriso e sbadigliando. Lei sorrise: << Anche a te... e grazie >>.

Si voltò e si incamminò per andare in camera sua, quando Rose lo chiamò: << Scorpius? >>.

<< Mh?! >>. Si avvicinò e lo abbracciò. Non sapeva perché lo stesse esattamente facendo, ma in quel momento ebbe l'impulso. Forse era il sonno, la stanchezza o la semplice euforia del fatto che non avrebbe più avuto niente a che fare con Lily, ma sentiva la voglia di abbracciarlo.
Le scappò un sorriso dolce e ringraziò che lui non potesse vederla. Scorpius rimase spiazzato, ma dopo un po' cinse la sua vita con le braccia e le accarezzò leggermente la schiena, un po' impacciato. Rimasero per qualche istante in quella posizione, senza parlare, finché uno scricchiolio li fece separare.

<< Meglio che vada, se è Gazza sono nei guai! >> esclamò sottovoce e, dopo averle scompigliato un po' i capelli, se ne andò. Rose entrò, persa tra le nuvole e con un sorriso ebete stampato in faccia finché, messo piede in camera sua, sbatté contro una valigia a terra e iniziò a imprecare: aveva ancora tutto da sistemare.

 

La giornata seguente la passò tra parenti assillanti e genitori che le strapazzavano continuamente le guance dicendole frasi tipo “ma come sei diventata alta”, “sei sempre più bella”, “e il fidanzatino?”, “ma mangi? Sembri dimagrita”; la sera, invece, mangiò così tanto cibo preparato da nonna Molly per tutti i nipoti che tornò a casa praticamente rotolando stile panda.
La mattina dopo ancora si alzò e scese in cucina: Hugo dormiva, Albus si trovava inspiegabilmente nel divano del salotto e sua mamma stava preparando la colazione, mentre suo papà non sapeva dove si trovasse. In compenso, zio Harry stava mangiando una porzione di porridge mentre leggeva la Gazzetta Del Profeta.

<< Buongiorno tesoro! >> sorrise Hermione dandole un bacio sulla fronte.

<< Ciao mamma >> rispose con voce impastata dal sonno sedendosi a tavola e appoggiandoci la testa per riposare ancora.

<< Come mai così presto? >> rise Harry voltando pagina.

<< Hugo russa >> rispose torva.

<< Chissà da chi ha preso >> convenne Hermione ironica posandole la colazione a tavola. << Io vado a fare la spesa, ci vediamo dopo! >> e, detto ciò, uscì.

<< Come va a scuola? >> chiese dopo un po' l'unico presente sveglio, giusto per aprire un discorso.

<< Bene, come sempre >> rispose iniziando a mangiare con l'entusiasmo di suo padre davanti a un ragno.

<< James e Fred continuano a combinare casini? >>.

<< Ogni tanto, come al solito >>.

<< Mmm >> Harry posò il giornale sul tavolo e la guardò. << Hai qualcosa di diverso >>.

<< E cioè? >> domandò ricambiando lo sguardo con un sopracciglio leggermente inarcato.

<< Sei uguale a tua madre con quell'espressione >> constatò divertito. Era bello poter vedere Harry sorridente e meno stressato dal lavoro. << Boh, dimmelo tu >>.

<< Mi sono solo appena svegliata! >> sbuffò illuminandosi alla vista della torta e alzandosi per buttare la schifezza energica che sua madre la obbligava a bere a colazione e prenderne una fetta.

<< Hermione ti darà in pasto ai dissennatori, lo sai? >> osservò seguendola con lo sguardo.

<< Non ci sono più >> rispose astuta e prendendo un bel boccone. << E thu nhon fahai la spia >> continuò masticando.

<< Ora sei uguale a Ron >> disse ridendo nuovamente. Rose alzò gli occhi al cielo e si sedette di nuovo, finendo di masticare. Harry finì la sua porzione e riprese il giornale.

<< Il lavoro? >> iniziò lei questa volta.

<< Va bene, c'è sempre da fare... è più faticoso liberarsi della gente che ti idola, però >> sospirò continuando a leggere attraverso i suoi soliti occhiali rotondi.

<< Capisco... posso chiederti una cosa? >> disse girando a vuoto il cucchiaino dentro la tazza di latte che aveva bevuto.

<< Chiedi >>.

<< Ma Astoria, la mamma di Scorpius... che fine ha fatto? >> buttò lì, sorpresa dalla sua reazione: smise di leggere e la fissò.

<< Come fai a sapere di lei? >> si affrettò a interrogare.

<< Me l'ha detto lui... ogni tanto ci parlo >> confessò senza timore. Sapeva che Harry odiava i pregiudizi e che non ne faceva più verso i Malfoy a differenza di suo papà che qualche battutina gli scappava sempre.

<< Ah... Comunque, ci stiamo lavorando >>.

<< Ma chi l'ha rapita? >> insisté.

<< L'importante è trovarla, Rose, il resto spetta a noi >> rispose lasciando intendere che la discussione sarebbe dovuta finire.

<< Ma Scorpius ne soffre molto! E' da quasi sette mesi che non si sa più nulla di lei! L'hanno presa i Mangiamorte superstiti? >> incalzò cercando il suo sguardo che ricevette, sentendosi piccola.

<< Chi ti ha detto questa cosa? Comunque la notizia non si deve diffondere, scoppierebbe il pandemonio >> rispose secco.

<< Lo so solo io, tranquillo, e per favore rispondimi >>.

<< Rose >> la guardò cercando di attribuire un tono non molto severo << c'è chi ci lavora sotto, a te non deve interessare. Posso capire che ti sta a cuore, ma sta a cuore anche a noi assicurarci la salvezza di una persona, quindi non preoccuparti. Il discorso è chiuso >>.

Rose non osò parlare oltre, ma dentro di lei ribolliva. Harry iniziò a fissare la motocicletta di Sirius in giardino attraverso la finestra e le parve di percepire cosa stava pensando. D'altronde era un pochino brava con la Legilimanzia, ma non a livelli notevoli.

Stava ricordando quando, all'inizio del suo quinto anno ad Hogwarts, Sirius e gli adulti parlarono del suo destino ma Molly lo zittì per non spaventare Harry.
Stava pensando che forse avrebbe dovuto informare Rose come voleva fare Sirius con lui, ma non riusciva a non nascondere certe cose ai suoi figli e nipoti sapendo bene che sbagliava a proteggerli troppo. D'altro canto non era cresciuto con i genitori; tutte le figure adulte che aveva preso come riferimento erano morte lungo gli anni e non aveva appreso appieno, quindi, come comportarsi a sua volta.

<< Sei un bravo papà e zio >> disse Rose sparecchiando. Lui la guardò perplesso. << Non metterlo mai in dubbio. Fai il massimo, ma non puoi sempre esserci a rimarginare la ferita quando cadiamo per terra: devi lasciarci fare da soli, per crescere >>. Si stupì del suo discorso e altrettanto fece Harry. Calò il silenzio, interrotto da una porta che si spalancò rivelando due figure chiassose che fecero sobbalzare e cadere Albus dal divano.

<< Smettila, James! Sembri un bambino di due anni! >>.

<< Parla l'altra! Pietrificarmi! Ma scherziamo? >>.

<< Toccava a me imparare a usare un computer! Nonno Arthur ha detto prima a me! >>.

<< Bla, bla, bla! Dovresti lasciare a quelli più grandi di te! >>.

<< E' l'opposto! >>.

<< LA MIA TESTA! >> sbottò Albus, massaggiandola.

<< Smettetela! >> esclamò Harry, autoritario. << Vi sembrano questi motivi validi per litigare? Siete uno più infantile dell'altro, vergognatevi >>.

Lily e James smisero, a disagio.

<< Se al posto di litigare mi aveste aiutato con la spesa! >> sbuffò Hermione entrando con le mani colme di sacchi.

<< Già >> la seguì a catena Dominique, guardandoli di sbieco e posando tutto sul tavolo.

<< Ciao Harry, ciao Al, ciao Rose! >> esclamò Teddy Lupin comparendo con Victoire. Il primo aveva venticinque anni, la seconda ventitré, come Molly.

Tutti gli risposero al saluto. Lily gli si avvicinò e lo prese stretto per un braccio: << Ted, sei capace a usare un computer? >>.

<< Credo di sì >> rispose grattandosi la testa.

<< Mi insegnerai? >> chiese con occhi avidi di sapere.

<< Un giorno Lily, ultimamente ho da fare >> svincolò scostandole il braccio con dolcezza. Fece un sorriso raggiante a suo padrino che ricambiò e poi aiutò Albus ad alzarsi.

<< Urlano giorno e notte! >> ridacchiò Victoire portandosi una mano davanti alla bocca. Rose non potè fare a meno di chiedersi quanto fosse bella.

<< Rose, come stai? >> chiese Ted che cambiò il colore dei capelli: dal naturale, ovvero castano chiaro come quelli di sua nonna Andromeda, diventarono biondo acceso; solitamente voleva dire che era felice di vedere qualcuno. Lei andò ad abbracciarlo e gli rispose.

Ted era cresciuto con loro e aveva un rapporto particolare con ogni membro della famiglia Weasley/Potter. Era molto testardo, schietto e temerario come suo padre, ma anche socievole, estroverso e divertente come la madre. Una perfetta combinazione.

<< Va tutto bene a scuola? >> le chiese Vic, sorridendo e dandole due baci sulla guancia.

<< Oh sì, grazie >>.

<< So che fai furore >> constatò maliziosa strizzando l'occhio.

<< Oh, ehm, non è vero... >> rispose imbarazzata.

<< Non è questo che conta a scuola! L'importante è essere diligenti >> si intromise qualcuno entrando dalla porta con un comportamento borioso: era Lucy.

<< Non è questo che conta bla bla bla! >> la scimmiottò la sorella, Molly jr, che era l'esatto opposto.

Lucy e Molly si assomigliavano molto esteticamente, ma mentre la prima aveva i capelli color carota, un viso lentigginoso e gli occhi azzurri, Molly aveva i capelli castani come la madre, niente lentiggini ma anche lei occhi azzurri alla Weasley. E caratterialmente era divertente come George, espansiva come sua madre.

<< MOLLY! >> alla sua vista Rose si illuminò e le saltò letteralmente addosso. Lei la prese al volo, stringendola.

<< Oh, cosa abbiamo qui, rimpatriata di famiglia? >> chiese Ron ridendo ed entrando dalla porta. Rose si staccò da Molly e andò ad abbracciarlo: << Oh, piccola Rosie... mi sei mancata! >> e, detto ciò, la strapazzò per bene facendole pernacchie sul collo. Il bello di andare al college era che, vedendo i genitori per solo tre mesi e mezzo l'anno, ogni momento con loro era importante e si litigava raramente.

Si svegliò anche Hugo e poco dopo Victoire e Hermione prepararono un delizioso pranzo per tutti, richiamandoli a tavola. Finito, Harry rammentò: << Mi raccomando, andate a trovare zio Fred al cimitero: domani sarebbe stato il suo compleanno. E state vicino a George e gli altri >>.

Rose passò il pomeriggio a fare giochi da tavola Babbani che aveva insegnato a tutti fin da piccoli, mentre non faceva altro che invidiare Vic e Ted e il loro perfetto fidanzamento. Stavano insieme da ben sette anni -dall'estate del sesto anno di Vic- anche se tre anni dopo per otto mesi si erano lasciati. Tira e molla, insomma, ma erano finiti sempre per tornare insieme e si amavano davvero: il sentimento traspariva attraverso i loro occhi, infatti erano prossimi al matrimonio. E Rose non poteva fare altro che, appunto, invidiarli.
Decise di andare al cimitero con Hugo quello stesso giorno: l'indomani ci sarebbero stati tutti i famigliari più quasi tutti i maghi esistenti nei dintorni e non -”turisti”, insomma- e sarebbe stato un casino. Alle sette meno un quarto scese vestita con colori molto scuri e i capelli raccolti a metà. Prese Hugo a braccetto e uscirono, incamminandosi.

<< Sei pronta ad affrontare gli sguardi curiosi della gente? >> ridacchiò Hugo.

<< Non mi sembra il caso di ridere, Hugo >> mormorò Rose.

<< Scusa... però tanto deprimersi solo un giorno o un'ora e poi dopo tornare come se nulla fosse successo è da ipocriti. Secondo me zio Fred vorrebbe vederci forti e con un bel sorriso stampato in faccia, perché è così che tutti dovrebbero ricordarlo >> convenne scrollando le spalle.

<< Però, fratellino, ci dai dentro con i discorsi! >> sorrise.

<< Modestamente >> si impettì scherzando.

Attraversarono il quartiere, sempre con diversi sguardi puntati, finché si fecero smaterializzare da Molly -che si era offerta di compiere l'impresa- in un cimitero abbastanza vicino a Hogwarts, creato apposta per tutti i decaduti durante la seconda battaglia. Era grande, un po' di più di quello di Godric's Hollow, e molto triste.
Ricco di fiori, monumenti ai caduti e salici che facevano ombra alle bianche tombe, era sempre un colpo al cuore andare in quel posto e vedere incisi nomi di bambini, donne e uomini vittime di una morte ingiusta. Hugo andò subito verso la tomba di Fred e ci posizionò dei fiori, una lettera e una caramella che procurava sicuramente qualche strano scherzo, l'ultima invenzione del negozio. Poi stette in silenzio a dirgli mentalmente ciò che solo lui poteva sapere.

Rose camminò e le venne il magone appena lesse “Meredith Finn, 1993-1998, morta insieme ai suoi genitori Susan e Joseph Finn per via del Mangiamorte Yaxley. Il sole tramonta ogni sera, ma ogni mattina si riaccende per regalarci un nuovo giorno, così ogni volta che si spegne un sogno, si riaccende l'emozione in una nuova vita che comunque continua”. Trattenne le lacrime e passò davanti a quella di Ted e Remus Lupin, dove accanto si trovava anche Andromeda Tonks. Erano tra le tombe più abbellite di fiori e a quella vista una lacrima le solcò il viso, ma se l'asciugò in fretta.

<< Rose... io ho finito >> disse Hugo con voce un po' roca.

<< Oh, ok... >> rispose sorridendo con gli occhi ancora lucidi. Lui le diede una pacca sulla spalla: << Ti aspetto in fondo alla strada >> e si allontanò.

Rose, che non amava particolarmente il fatto di essere quasi sola in un cimitero -circondata da qualche anziano-, andò verso Fred e posò anche lei un bel mazzo di fiori. Iniziò a piangere un po', ricordandosi di tutte le cose che la sua famiglia le aveva narrato di lui. Le sarebbe piaciuto poterlo conoscere, ridere e magari escogitare qualcosa di divertente insieme, ma sapeva che non era possibile. D'altronde la vita è così: ti dà ciò che desideri, ti lascia il tempo di affezionartisi e poi te lo sottrae così velocemente da rimanerne spiazzato. E noi, purtroppo, siamo solo sue vittime.
Si asciugò di nuovo le lacrime e poi si incamminò all'uscita. Passando in mezzo ai due salici poco distanti l'uno l'altro le cadde un orecchino e si chinò a raccoglierlo. Quando alzò lo sguardo, non poteva credere a quello a cui stava assistendo: Scorpius e suo padre erano in silenzio davanti alla tomba di Fred.
Sì, proprio lui, Draco Malfoy, che riteneva un bastardo dopo l'affronto avuto a Hogwarts, lui che l'aveva deliberatamente insultata, con genitori compresi, lì, a commemorare il ricordo di suo zio.

  
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