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Autore: Zaafira    31/12/2011    2 recensioni
Ginevra Weasley è rispettata e temuta ad Hogwarts grazie alla sua fama di ragazza irascibile che scaglia fatture a chiunque le dia fastidio. Il suo unico difetto era, ovviamente, quello di essere ancora innamorata di Harry Potter, ma un Harry un po' diverso da quello che conosciamo!
E se tra i due si scatenasse una guerra?
E se venissero coinvolti i Serpeverde?
Se vi va lasciate qualche commento, anche le critiche sono apprezzate! Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Non c’era niente da fare, Ginevra Weasley sapeva benissimo di essere nata sfortunata.
Prima di tutto era l’ultima di sette fratelli, tra i quali i famosissimi gemelli Weasley e il non meno noto Ronald, carissimo e intimissimo amico del popolarissimo – a livello mondiale – Harry Potter.
Ma sapeva che questo non era abbastanza per far di lei una povera ragazzina.
Al primo anno di scuola era stata posseduta da un diario, che poi si sarebbe scoperto essere un Horcrux di uno dei più grandi maghi oscuri di tutti i secoli.
Ma nemmeno questo era troppo per la povera Ginny.
Si era innamorata, a dieci anni, del sopracitato Harry Potter e lei sapeva benissimo che questa era la vera disgrazia della sua vita.

Hogwarts non era proprio quella che si direbbe una scuola tranquilla, decisamente no, ma soprattutto da quando Harry Potter vi era entrato, con la sua noncuranza per le regole e per la sua dannata inclinazione a non farsi gli affari suoi.
Ovviamente, da bravo Grifondoro, si sentiva tirato in causa ogni volta che c’era bisogno di sfoggiare il proprio coraggio. Il cappello parlante doveva pur servire a qualcosa.
In ogni caso Ginny Weasley non ne poteva proprio più. Tutti gli occhi erano perennemente puntati sul ragazzo che lei amava dalla prima volta che l’aveva visto, dalla sua altezza del metro e cinquanta.
Aveva anche rischiato la pelle per lui, dannazione.
Di un maledetto pallone gonfiato come Potter. Ginevra stava iniziando a simpatizzare il Professor Piton e stava prendendo davvero in considerazione il fatto che il sig. James Potter fosse un maiale, come da anni sosteneva il professore di pozioni.
Da qualcuno, infondo, doveva pur aver preso.
Ma soprattutto la povera ragazza non capiva cosa fosse capitato al ragazzino che qualche anno prima l’aveva salutata con voce imbarazzata, schiacciando i capelli neri e indisciplinati sopra la cicatrice, per nasconderla.
Adesso era proprio lì, davanti a lei, nel bel mezzo della sala comune di Griffondoro, accanto a suo fratello Ron e altri componenti del settimo e ultimo anno a fare dei provini.
O meglio, ad assistere a dei provini.
No, decisamente non se ne capacitava.

-Harry- Iniziò con voce incerta e molto poco intelligente Ron – Cos’hai detto che sono di preciso queste cheerleader? -
Hermione, dal fondo della stanza, immersa dietro a un volume di Incantesimi quasi più alto di lei, sbuffò sonoramente.
- Hermione, scusaci se non abbiamo vissuto una vita in mezzo ai babbani. – Replicò lui.
- Il problema, Ron-Ron, è che tu sei decisamente poco sveglio, dal momento che il ruolo delle Veela ai mondiali di Quidditch l’avevi capito perfettamente. – Detto questo si alzò, chiuse con un tonfo il suo libro, vi puntò contro la bacchetta, lo fece alzare in aria e se lo portò dietro fino al suo dormitorio.
- E’ matta, Harry, dovevamo capirlo fin da subito, vedi… sempre così terribilmente tragica!- Scosse il capo, con aria sconfitta. – Allora cosa sono queste Veela babbane? -
- Praticamente sono ragazze, con gonne corte, che ballano e inventano cori per incitare la loro squadra, in questo caso, Grifondoro. Ti piace come idea? -
- Certo che mi piace, Harry, cosa credi? Che sono scemo? –

Lavanda Brown, ufficiale fidanzata di Ronald Weasley, fortunatissimo, ma soprattutto meritatissimo portiere di Grifondoro,  ovviamente, era la prima della fila.
Per l’occasione, agli occhi di Ginny, sembrava ancora più sciocca del solito.
Miracolosamente, era riuscita a domare i suoi capelli crespi in lunghi boccoli che era riuscita addirittura a tingere di un rosso carminio. Portava una gonna corta e una magliettina dello stesso colore dei capelli con un grande boccino d’oro disegnato in mezzo.
Ovviamente dovevano cominciare le ragazze del settimo anno, era un loro diritto e, fra quelle selezionate, si sarebbe dovuto scegliere una loro coordinatrice, tramite votazioni.
Dopo essersi esibita in quelle che Ginny considerava performance decisamente inopportune, Harry e Ron le aggiudicarono direttamente il ruolo di coordinatrice e presidentessa del Club delle Cheerleader Grifondoro, munendola di spilla di riconoscimento.
Ginevra Weasley, che in quell’ultimo anno aveva deciso di imitare la sua amica Hermione Granger, per la quale nutriva una profonda stima, trasfigurò le pedine degli scacchi del fratello in uccellini e, dopo averli fatti girare intorno alla testa di una Lavanda Brown tutta compiaciuta e saltellante, dopo essersi alzata con aria decisamente annoiata, ma infondo molto disturbata dal comportamento della coinquilina, prima di oltrepassare il buco del ritratto, sussurrò “Oppugno” e l’ultima cosa che vide prima di uscire definitivamente dalla sala comune furono tanti piccoli pappagallini occupati a rovinare il bel visino della nuova coordinatrice delle cheerleader di Grifondoro, che Ginny, però, avrebbe preferito, da quel momento in poi, chiamare Vacche.

Era vero, nell’ultimo periodo, il Ragazzo Sopravvissuto stava cercando di aggiudicarsi il titolo di Ragazzo-Sopravvissuto-a-Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato-e-a-una-ventina-di-Mangiamorte,-MA-NON-alla-piccola-Weasley.
Ginny davvero non capiva, non si capacitava proprio di come fosse possibile una cosa del genere.
Lui voleva morire stecchito.
Non solo se sentiva odore di Mangiamorte nel giro di cinquecento chilometri lui si catapultava immediatamente da loro come fossero una sala giochi gratuita, ma adesso aveva trovato anche il coraggio di aggirarsi per i corridoi circondato da tutte le dieci vacche dei Grifondoro, compresa la nuova sfregiata di Hogwarts dopo lo stesso Potter, la simpaticissima e amatissima Lavanda Brown.
- Signorina Weasley. – Una voce adulta e terribilmente affettuosa interruppe i suoi pensieri.
- Professor Lumacorno!- Rispose lei di rimando, rivolgendogli il sorriso più dolce possibile.
- Signorina Weasley, lo sa, vero, che io dovrei punirla? Mi è giunta voce che la signorina Brown sia stata attaccata da uno stormo di pappagallini creati proprio da lei. -
Ginny lo guardò affascinata. – E questo, professore, gliel’ha detto la signorina Brown?-
- Oh per la barba di Merlino, Ginevra, assolutamente no! Chi si metterebbe in questo modo esplicito contro la migliore duellatrice di Hogwarts? Una pazza, Ginevra!- Ridacchiò - Lo diceva una piccoletta Grifondoro in giardino, ma diceva anche che la signorina Brown se l’era proprio meritato! – Il professor Lumacorno adorava troppo l’ultima Weasley per arrabbiarsi davvero con lei.
Le rivolse un sorriso – Passiamo alle cose serie, Ginevra, verrai alla mia festa di venerdì sera? -
- Ma certo, professore! Che domande prive di logica! -
- Dieci punti a Grifondoro, signorina Weasley, e mi permetterei di chiederti un piccolo favore! -
- Tutto quello che posso, professore.-
- Puoi avvertire, cara mia, il signor Potter?-
- Con immenso piacere, professore, glielo farò sapere e mi assicurerò che lui partecipi! -
- Grazie mille, piccola Weasley, ci vediamo oggi pomeriggio noi, vero? Con i Tassorosso, giusto? Ah sì, non farti scappare con i tuoi compagni che al tuo nuovo professore di pozioni è casualmente sfuggito il dettaglio che oggi pomeriggio ci sarà una piccola prova sulla pozione corroborante. A dopo Weasley! – Le fece l’occhiolino e sparì in fondo al corridoio.

Come sempre la giovane ed energica Ginevra Weasley si sedette vicino alla distaccata e altezzosa Hermione Granger ed entrambe guardavano stizzite lo stesso punto della Sala Grande, poco lontane da loro.
Ci voleva ben poco a capire cosa stessero fulminando con gli occhi.
Ronald Bilius Weasley addentava in modo alquanto disgustoso una coscia di pollo mentre una appiccicosa Lavanda Brown, riconoscibile prima di tutto dai piccoli cerottini attaccati al suo corpo da una paziente Madama Chips e da una nuova divisa da cheerleader, gli stava appesa a un braccio lisciandogli con una mano i disordinati capelli rosso-carota.
Di fronte a lui un certo Harry Potter, nientemeno che capitano della squadra di quidditch di Grifondoro e cercatore più giovane a livello mondiale dell’ultimo secolo, accerchiato da una decina di giovani ragazze con la divisa da cheerleader mezza sbottonata, spiegava con tono decisamente patetico quanto fosse difficile e pesante dirigere una squadra intera. Insomma, voleva dire fissare gli allenamenti, decidere sempre nuovi schemi, studiare le tattiche delle altre squadre.
- Ragazze, delle due preferirei dover affrontare di nuovo un ungaro spinato! Davvero, è stato molto meno impegnativo…- Non riuscì a finire la frase.
Dal tavolo dei Serpeverde si levò un fischio di apprezzamento. E Malfoy, in preda a un attaccò di felicità e di gratitudine estrema, esclamò, senza tenersi più nella pelle:
- Non ci credo! Chi è quel genio che ha impastoiato quello sfregiato di Potter?- 

   
 
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