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Autore: Rika Chidori    31/12/2011    7 recensioni
La relazione tra Natsu e Lucy si fa sempre più complicata. Che succede se Erza vince un biglietto per le terme, e i due saranno costretti ad affrontare i propri sentimenti?
Una NaLu dolce e calda sul potere delle terme!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Serie: Fairy Tail
Genere: Romantico, Sentimentale, Fluff
Pairing: Natsu/Lucy con un piccolo Gray/Juvia
Avvertimenti: Per questo capitolo: Verde



Capitolo II: Hot Onsen  - - Amore d’acqua

 
 
Il tramonto era da poco passato, quando Lucy e Natsu si ritrovarono con Erza davanti all’entrata della Gilda.
Erza, come suo solito, si era portata appresso una quantità impossibile di valigie, che trascinava con estrema noncuranza.
- Oh, eccovi qui! – esclamò Erza quando li vide arrivare.
- Ciao, Erza! Oh, ci sono anche Gray e Juvia! – disse Lucy, mentre gli altri due Maghi arrivavano dalla strada opposta. Juvia, come sempre, cercava di avvinghiarsi più strettamente possibile a un infastidito Gray.
- Gray-sama... questa sarà una bellissima vacanza per Juvia! La prima vacanza con Gray-sama...! – stava bisbigliando, lo sguardo sognante.
- Oh! Ciao, Gray! Ciao, Juvia! – salutò Natsu.
- Bene, direi che possiamo andare. – disse Erza, e si incamminò con il suo mastodontico seguito di bagagli.
 
Il viaggio fu breve, solo una fermata di treno, ma fu sufficiente per Natsu, che si era riversato a terra non appena il motore si era avviato.
- Urgh... – fu la sua prima parola, mentre scendeva a fatica dal treno.
- Non fare la mammoletta, Natsu, sei un Dragon Slayer! – esclamò Erza, imperiosa.
- Sì, Natsu, è proprio penoso per un Dragon Slayer! – aggiunse Gray, sarcastico.
- Prova a ripeterlo un’altra volta! – ringhiò Natsu, totalmente rinvigorito davanti alla possibilità di una zuffa con Gray.
- Sei pe-no-so! Un Testacalda deboluccio col vomito alla bocca! – rispose Gray.
- Maledetto Ghiacciolo! Ti faccio vedere io! – esclamò Natsu, lanciandosi addosso al Mago del ghiaccio.
- Ragazzi... per favore... – intervenne Lucy, mentre i due si prendevano a pugni.
- Natsu, Gray. – disse Erza, e i due, miracolosamente, smisero di litigare.
- Sissignora! – risposero all’unisono. Lucy soppresse a fatica una risata.
Continuarono a camminare per alcuni minuti, finché non apparve all’orizzonte un’elegante edificio in stile tradizionale. Un’insegna, all’esterno, dichiarava “Dream Onsen”.
- Eccolo qui! – esclamò Erza – Avanti, entriamo! –
I cinque attraversarono la soglia (non senza qualche difficoltà da parte del bagaglio di Erza), e si ritrovarono in una hall semplice e sobria, con un bancone di marmo e molte lampade accese.
- Benvenuti alle Terme dei Sogni! – esclamò affabile una delle receptionist.
Erza avanzò per prima con fare sicuro. – Io sono Erza Scarlett, ho vinto il biglietto della lotteria che prometteva un soggiorno di tre giorni per cinque persone. –
- Ah, signora Scarlett! Prego, accomodatevi. Basterà darmi i vostri nomi e firmare alcuni documenti. – asserì la receptionist, mentre consegnava un plico di fogli a Erza.
Nel frattempo, Lucy osservava affascinata il mobilio della hall, sbirciando nelle sale accanto e scrutando i quadri appesi. Erza sembrava occupatissima a firmare fogli e compilare documenti.
- Grazie per la collaborazione. Ah... – disse la receptionist - ...ci sarebbe solo un piccolo problema.- Lucy si avvicinò, incuriosita.
- Non c’è spazio per tutti? – chiese Gray.
- No, non è così... ecco, dovremmo dividervi in tre stanze diverse, di cui una Suite. Mi dispiace molto. Posso solo assicurarvi che sarete tutti in stanze adiacenti, per cui non ci sarà problema raggiungere i vostri compagni. Purtroppo è un periodo dell’anno molto pieno, e il biglietto non vi assicura la scelta della stanza. – disse dispiaciuta. Con un gesto veloce, mise davanti a loro tre chiavi identiche, ognuna con un piccolo numero inciso in basso. Rimasero tutti e cinque a fissarle, in silenzio.
- Che facciamo? – chiese Juvia, anche se, in cuor suo, sperava ardentemente di rimanere in stanza con Gray.
- Io voglio la Suite! – dissero Gray, Erza e Natsu contemporaneamente. Lucy sentì un brivido scenderle giù per la schiena, con il timore che i tre potessero distruggere tutto l’edificio in una litigata.
- Ehm, sentite... facciamo così – intervenne la Maga Stellare, timidamente. – Scriviamo i numeri della stanza su dei foglietti, e poi ognuno di noi li pescherà a occhi chiusi. Così la scelta sarà totalmente casuale! –
- Già, è una buona idea. Sarà una sfida a chi ha più fortuna! – esclamò Erza, impetuosa.
“Ma perché deve prendere tutto come una sfida?” pensò Lucy, ma saggiamente tenne questo pensiero per sé.
Scrissero i tre numeri – 101, 102 e 103 – su alcuni foglietti, li piegarono e li misero in un sacchetto che Erza si era portata via (- Avete visto che sarebbe servito? – disse, vittoriosa).
Erza pescò per prima. – Uhm, è la numero 102. – disse, pensierosa.
- Ora tocca a Juvia! – esclamò Juvia, infilando la mano sottile nel sacchetto. Quando lo estrasse, un’espressione di terribile sgomento e disperazione si impadronì del suo viso.
- E’... è... la 102... Juvia... dovrà restare con Erza-san... – disse, mentre grossi lacrimoni le scendevano sulle guance.
“Povera Juvia, non gliene va bene neanche una...” pensò Lucy, amareggiata.
- Okay, ora vado io! – esclamò Lucy, e pescò un foglietto. – Allora... ah, è il numero 101! È la Suite! – esclamò, tutta contenta. Che fortuna! D’altronde, Lucy era sempre stata molto fortunata, e questo era solo un ulteriore segno della sua buona stella.
- Che fortuna, Lucy... – disse Erza con voce funerea. Lucy ridacchiò nervosamente.
- Ok! Ora tocca a me! Sono tutto un fuoco! – esclamò Natsu, e infilò la mano nel sacchetto. Lucy, inspiegabilmente, sentì che il cuore accelerava i battiti.
- Eccolo! – disse, tirando fuori un biglietto un po’ spiegazzato. – E’... – iniziò, ma si ammutolì. Aveva un’espressione insolita, seria e compita, con un accenno di quasi invisibile rossore sulla pelle abbronzata.
- Fa’ vedere... – si intromise Gray, afferrando il braccio di Natsu, che non reagì. – Maledetta Testacalda, ti sei beccato la Suite! – esclamò Gray, arrabbiato. Lucy sentì il cuore fare una capriola.
“La Suite? Ma allora vuol dire che... io e lui... insieme... Oh no, Lucy, a cosa stai pensando?” si disse la Maga, tutta imbarazzata.
- Sei sicura che vada bene, Lucy? – chiese Erza, con un filo di preoccupazione.
- Ma no, non è un problema... non sarebbe la prima volta che dormiamo nella stessa stanza! – rispose lei, memore delle innumerevoli notti in cui Natsu e Happy avevano abusato della sua ospitalità. Cercava di avere un’espressione rilassata, ma aveva i nervi a fior di pelle.
- Ehi, ma a nessuno importa di quello che ho pescato io? – disse Gray, indispettito. A lui era toccata, ovviamente, la 103.
- A Juvia importa molto, Gray-sama! – esclamò Juvia, correndo appresso il suo amore non corrisposto.
- Ah, davvero? Grazie, Juvia. – rispose lui, ma Juvia si era già sciolta per la contentezza di quel ringraziamento inaspettato.
 
 
Qualche minuto dopo, erano tutti saliti al primo piano. Lucy stringeva, leggermente tremante, la famigerata chiave della Suite.
“Non ti preoccupare, Lucy, andrà tutto bene! Che sarà mai dividere la stessa stanza?” si disse, mentre infilava la chiave nella toppa. Natsu era dietro di lei, ma non dava nessun segno di essere emozionato. Anzi, era stranamente silenzioso.
Quando varcarono la soglia, Lucy non poté fare a meno di sgranare gli occhi. Erano entrati in una prima anticamera, dove si poteva scorgere una preziosa tappezzeria color ocra. Il pavimento era in lucido legno scuro, e un piccolo specchio era appeso alla loro sinistra. Quando però avanzò verso la camera vera e propria, sentì irrigidirsi tutta.
In mezzo alla stanza sontuosa, dalle grandi finestre decorate, c’era un enorme letto matrimoniale.
“Ma...ma...non dovevano essere letti singoli e separati?” pensò Lucy, disperata. Nel frattempo, Natsu, che sembrava totalmente a suo agio, stava annusando un po’ dappertutto.
- Ma che fai? – chiese Lucy, sconcertata.
- Eh? Annuso, perché? – rispose lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Non... non ti disturba che ci sia un... letto unico? – pigolò Lucy, cercando di fare la disinvolta.
Natsu sembrò pensarci su per un po’. –Assolutamente no! – fu la sua risposta.
-Ah... ok. – rispose lei, laconica. Si sentiva addosso una strana sensazione. Prese la sua valigia e iniziò a disfarla, lentamente, posando ogni indumento su un tavolino lì accanto.
- Non vuoi... non vuoi dormire assieme? – intervenne Natsu, all’improvviso. Lucy alzò lo sguardo su di lui: sembrava che stesse cercando di celare un velo di delusione, ma con scarso successo; Natsu era come un libro aperto.
- Io... no, non c’è problema. – disse la Maga, arrossendo. Poi si girò di scatto, dandogli le spalle, e ricominciando a disfare il bagaglio come se nulla fosse. Nonostante fosse un po’ imbarazzante, era contenta che Natsu avesse paura che lei non lo volesse accanto a sé. Si ritrovo a sorridere, stupidamente.
- Beh, io vado a fare un giretto fuori. – borbottò Natsu, e, senza aspettare risposta, uscì dalla camera.
Lucy tirò un sospiro di sollievo. Ultimamente si sentiva così tesa vicino a Natsu. Aveva riflettuto molto su quelle sensazioni, anche se ripeteva a sé stessa che era solo amicizia. Se avesse lasciato quei sentimenti fluire, se li avesse liberati dalla gabbia delle sue inibizioni, era sicura che non li avrebbe più fermati.
Aveva paura, di quei sentimenti. La sorprendevano nei momenti meno opportuni, e il fatto che lei e Natsu vivessero avventure sempre più spericolate non la distraeva dal fatto che non controllava più il suo battito, quando gli era troppo vicina.
Certo, era sicura di volergli bene, come a un fratello... o forse di più. Ma impediva regolarmente che i suoi pensieri si soffermassero troppo sulla loro strana relazione, fatta di innocenti notti insieme e di rischi mortali in giro per il mondo. Il suo bene per Natsu, e quello suo per lei, erano così preziosi da farle temere di frantumarli per una sciocchezza.
“Basta, devo finirla di pensarci. E’ ora di un bel bagno!” si disse, e, risoluta, prese un paio di asciugamani e il suo bagnoschiuma preferito.
 
Quando arrivò alla sezione femminile delle terme, vi trovò già Erza e Juvia.
- Ehi, Lucy! Anche tu a fare un bel bagno? – la salutò Erza.
- Già! – rispose la Maga, sorridendo, e le tre si avviarono all’interno.
Lucy poté constatare che quell’hotel non era solo bello nelle stanze, ma anche le terme stesse erano pulite e curate. Si sentì soddisfatta, dato che voleva scaricare un po’ di tensione.
- Ah, Juvia ama l’acqua! Sia calda che fredda! – esclamò Juvia, immersa nelle calde acque termali fino alla bocca.
- Per una volta, Lucy, sono stata più fortunata di te! – asserì Erza, ma non sembrava affatto irritata.
- Ah, se solo Juvia potesse stare con Gray-sama... – sospirò la Maga dell’acqua, tristemente.
- Già, Juvia, come va con Gray? – chiese Lucy, incuriosita. Anche se, all’inizio, le dava fastidio che Juvia la considerasse sempre come una rivale in amore (lei che non era mai stata interessata a Gray!), col tempo aveva iniziato a provare compassione per il suo amore disperato.
- Juvia è felice se Gray-sama è felice – rispose l’altra, laconica.
- Ma non credi che dovresti farti avanti? Insomma, per quanto tempo vorrai tenere per te i tuoi sentimenti? – chiese Lucy, con un moto di irritazione. Non capiva perché prendeva tanto a cuore la situazione di Juvia;  ma, infondo, non erano pur sempre compagne?
- Ma Juvia è imbarazzata! – disse lei, arrossendo.
- Juvia, secondo me dovresti mettere da parte l’imbarazzo e cercare di stare a fianco della persona che ami. Se non lo farai, te ne pentirai per sempre. – intervenne Erza, stupendo entrambe.
- Io... io... lo farò! Farò del mio meglio, Erza-san. – esclamò Juvia, agitandosi tutta. Lucy, invece, era sorpresa. Proprio non si aspettava una simile reazione da parte di Erza, che, quando si trattava di relazioni sentimentali, se ne stava sempre da parte.
Restarono ancora a mollo nell’acqua per un po’, ognuna immersa nei propri pensieri. Infine, decisero di andare a prepararsi per la cena.
Mentre Lucy si asciugava, vide Erza avvicinarsi e prendere un altro asciugamano.
- Sai, Erza, è stato molto bello quello che hai detto prima, a Juvia. – intervenne Lucy. Erza sorrise.
- Ho capito che nella vita non bisogna avere rimpianti, mai. Si rimanda sempre a domani, ma domani potrebbe essere troppo tardi. – rispose lei.
- Hai ragione... – mormorò la Maga, pensierosa. Capiva perché Erza aveva detto così; probabilmente era a causa di Gerard, e del loro difficile rapporto, finito ancor prima di iniziare.
- La stessa cosa vale per te, Lucy. – aggiunse Erza.
- La stessa... cosa? – rispose Lucy, interrogativa. Erza si limitò a sorridere, enigmatica.
 
 
Nel frattempo, un’agitatissima Juvia fissava con indecisione la porta numero 103.
  
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