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Autore: Levineisabitch_    01/01/2012    3 recensioni
Una ragazza che ama sfottere e passare le lezioni a fumare sulle sue panchine.
Perchè la vita è una merda, questa è la sua giustificazione: ma se non dovesse più bastare?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DICIANNOVE
Susan vagava per le strade, si era allontanata parecchio da Lake Avenue: stava meditando a quali guai poteva andare in contro denunciando quei due.
Nessuno, credeva.
Nel frattempo i due ragazzi erano in “distanza da bacio” in un istante che sembrava durare ore.
Rachele era completamente fumata, quindi inconsapevole delle proprie azioni.
Michele invece capiva quello che stava succedendo e non sapevo cosa fare: si fosse alzato di poco avrebbe incontrato le sue labbra cosa che di sicuro lei non voleva.
Pensò anche al fatto che la ragazza non avrebbe ricordato nulla, pensò che alla fine era solo uno scambio di saliva, che un bacio non era niente.
Si alzò di poco verso di lei e se la sentì cadere addosso: aveva Rachele plasmata al suo corpo, erano guancia contro guancia, ancora più vicini.
-Hai bisogno di una richiesta cartacea da sottoscrivere per baciarmi o pensi di poterlo fare anche senza?- chiese spazientita la ragazza.
Il ragazzo voleva credere che lei lo volesse, ma non era così, era solo l’effetto della canna.
-Sei fumata.- le fece notare calmo.
-E quindi?- borbottò lei, tuffandosi sulle sue labbra.
Il ragazzo si stupì, ma reagì d’impulso e ricambiò il bacio: le labbra di Rachele sapevano di ciliegia.
Si sentiva bene, in quel momento, voleva non finisse più.
Era il primo bacio della ragazza.
Lui dopo un po’ si stacco, ancora convinto che era sbagliato e che non avrebbe dovuto.
Ma quel che era fatto era fatto e non si torna indietro.
Resta il fatto che avrebbe voluto rivivere quegli istanti una volta, due, tre.
Si lasciò andare sull’asfalto, la ragazza si era staccata ed ora era sdraiata a qualche centimetro da Michele tenendogli una mano sul cuore: sentiva i battiti, fortissimi.
Cos’era stato per lei? Niente, niente, assolutamente niente. Continuava a ripeterselo, ma sapeva che non era così: l’effetto dello spinello stava perdendo colpo, era lucida, più di prima ed era più che consapevole di averlo baciato. Le era piaciuto, ma non aveva voglia di spiegare al ragazzo i suoi sentimenti, non voleva impegnarsi.
Poi di sicuro pure lui l’aveva fatto tanto per divertimento. O almeno così pensava lei.
-Non mi hai detto qual è la tua, di canzone preferita, sai?- chiese lei, sforzandosi di dimenticare.
-Ora come ora Maria. Indiscutibilmente Maria. La cara vecchia Maria.- disse lui, ridendo.
La ragazza non avrebbe ricordato quella sua uscita, era fumata, no? E invece no, lei capì.
Stava forse ringraziando Maria per quello che le aveva fatto fare? Ovvio che sì, ma preferì tacere.
-Dovremmo levarci dal passaggio.- stabilì Rachele, tirandosi in piedi e fingendo di barcollare e ridere.
-Buona idea.- rispose lui, aiutandosi con i gomiti per tirarsi in piedi: era ancora stordito.
Rachele gli porse una mano che lui prese rimanendo però perplesso: come faceva ad avere quella forza se fino a due secondi prima camminava a stento?
Evitò domande inutili e si tirò in piedi con il suo aiuto.
-Ti sta simpatica Susan?- buttò lì la ragazza.
-No. A te?- rispose lui, secco.
-Ma neanche per sogno. Mi sfugge qualcosa, però. Perché sei rimasto così sconvolto quando ti ho detto che Susan ti viene dietro?- disse lei, d’un tratto.
-Non me l’aspettavo e non credo sia così, ma va bhe.- e chiuse la discussione.
Michele stava giocherellando con il cellulare, indeciso sul da farsi.
Alla fine digitò in fretta e furia un messaggio e lo spedì senza nemmeno pensarci.
-Per chi è?- chiese lei, notando i suoi movimenti.
-Per i miei. Gli ho scritto due cazzate, vediamo se si rendono conto della situazione.- disse ridendo, ridendo di sé stesso che ancora credeva che a loro importasse, ridendo di quella vacanza ridicola, ridendo di tutto e tutti.
Buttò la testa verso l’alto, fissando il cielo azzurro, frugò nella tasca sinistra del giubbotto ed estrasse un pacchetto di sigarette da venti.
Ne prese una, l’accese e cominciò a fare qualche tiro, ricavandosi solo qualche occhiataccia di Rachele.

Maria= canzone dei Green Day, immagino ispirata alla Mariujana (si scrive così? ._.')


Angolo autrice.
Lo sapete che mi si era cancellato e lo sto riscrivendo? Quindi verrà male, yeeee! *saltella*
Volevo informarvi che:
-presto mi diletterò anche con i biscotti e ci scriverò sopra Armstrong.
-il 14 su Twitter tutti i Green Dayers (?) tweetteranno alla mulinobianco richiedendo i biscotti Amrstrong. Partecipate, su! AHAHAHAHAH
-Ho preso il calendario dei Green Day! *w*
-il 2012 mi mette ansia.
-i titoli della storia sono andati a quel paese èwè
-la traduzione dell'immagine dell'altra volta è la seguente:
INTERVISTATORE: "Qual è la colla che vi tiene uniti, ragazzi?"
TRE': "Sperma."
-Stimo l'uomo, detto anche Frank Edwin |||, qui sopra: Trè Cool *w*
-vi auguro un buon 2012 (cazzo, suona malissimo :S)
-ecco l'immagine ffffiga (Caro 2012, non fare schifo.)
   
 
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