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Autore: Mewpower    01/01/2012    1 recensioni
C'era una volta in un regno dai mille colori, una principessa. Tanta era la sua felicità da quando il Buon Padre le aveva dato in dono un magnifico passerotto a cui lei era si era davvero affezionata. Un nero giorno,però, l'animaletto scompare e la vita della giovane si fa scura e impregnata d'angoscia... Basterà la nascita di un nuovo sentimento a rincuorarla...? Come la purezza può fondersi con lo sporco più infimo... Storia di una principessa, di un passerotto e di un lupo.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Itachi, Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminando per quell’agghiacciante corridoio ligneo, la giovane teneva stretto al suo petto quel fiore candido che l’amato le aveva lasciato, fantasticando sulla sua figura, su quel contatto rassicurante e piacevole dei loro corpi, su quelle labbra morbide e leggere che le lasciavano sempre un dolce sapore in bocca. Era rossa in volto, ma non poteva saperlo e quando il cugino la scorse, nel punto in cui si accedeva alla sala da pranzo l’ interrogò:
- Stai bene?- non la salutò neppure; la curiosità e la meraviglia erano tali da spingerlo a fare immediatamente quella domanda. La ragazza, scendendo bruscamente dalle nuvole, arrossì ancor più e salutandolo alla sfuggita lo rassicurò:
- Sì, sì...certo!- sfilò con rapidità di fronte i suoi occhi, cupi e attraenti che si straziavano nel vedere quell’esile figura ancora libera, leggera e candida, ancora senza un vero padrone e questo lo spingeva a bramarla ancor più, a desiderarla con tutto se stesso, a immaginarla già vestita da sposa e già distesa sul suo letto.

...

Fatta colazione la fanciulla si diresse verso la grotta, sapendo che  il suo lupacchiotto non poteva non trovarsi lì e con il sorriso che le splendeva sul viso fresco arrivò all’entrata dove si distingueva un’ombra fra tutte le altre:
- Ehi!- lo salutò lei, alzando un braccio
-Hinata...- lui si levò da terra, dove fino a quel momento era rimasto sdraiato intendo a fissare le nuvole – buongiorno...- le disse guardandola con intensità
-Buongiorno...- il suo sguardo comunicava la stessa tenerezza dell’altro e quel fiore addossato al suo seno conferiva maggior dolcezza a quel momento. Ma quell’atmosfera amorevole cominciò pian piano a sgretolarsi al solo imbrunire dei suoi occhi:
-Cosa c’è...?- dalla boccuccia di Hinata quelle parole filarono lisce e delicate, ma pure dannatamente intrise di preoccupazione.
Sospirò; il moro mandò via quell’improvvisa amarezza che attanagliava la sua anima con un semplice fiato, ma non dovette attendere oltre affinché tornasse...
- Ascoltami, Hinata...- il suo tono era serio, intriso di una malinconia pura che a stento riusciva a regolare dinnanzi a lei -...ho ragionato molto su di noi...e sono giunto alla conclusione che il rimedio a questa nostra storia non può che essere uno solo...-
La fanciulla trattenne il respiro, mentre continuava a guardare il suo viso, terribilmente angustiato. Egli soffriva per lei, perché sapeva che quel loro rapporto non danneggiava altri che colei che lo fronteggiava, lei e lei soltanto e questo lo faceva dannatamente stare in pena, lo faceva sentire un egoista...era lei che pativa, lei e solo lei! - Purtroppo è così...dovresti abbandonare il Villaggio, per poter stare con me...-
Fu a quel punto che la Hyuga sgranò gli occhi, seppur sentisse già dentro di sé quale doveva essere la sua risposta...
- Lasciare...il Villaggio...- non poteva che essere così dopotutto; doveva abbandonare tutto e tutti, la sua famiglia, i suoi amici, la sua casa, i suoi fiori... rinunciare a tutto quello per poter stare con lui, il più grande amore della sua vita. In quel momento Hinata aveva abbassato il capo e contemplava le proprie mani contorcersi e sudare dall’apprensione, mentre il suo cuore iniziava a battere sempre più forte, in quanto consapevole che quella decisione doveva essere presa presto, molto presto...o magari anche subito...
- Hinata...-  mormorò a quel punto Itachi togliendole un ciuffo di capelli che le copriva il volto, capendo come si dovesse sentire in quell' attimo -...ascoltami, io non voglio che tu stia male per me e che soprattutto tu rinunci a tutto quel che hai...- quelle sue stesse parole gli stavano maciullando il petto a poco a poco, però non poteva fare diversamente; anche se gli sarebbe piaciuto molto portarla via, strapparla da quel padre padrone e dal suo futuro sposo, poterla stringere forte a sé e sentirla solo sua...e di nessun altro...però lui non aveva alcun diritto di farlo, ma in più non ci sarebbe mai riuscito, sapendo poi che lei non sarebbe stata felice...  – Sappi quindi...- riprese allora -...che io ti starò sempre accanto, non ti abbandonerò mai...anche se dovessi rischiare di farmi prendere e...uccidere dal tuo stesso sposo...- strinse i pugni fissando anche lui il basso senza accorgersi che l’altra, invece, aveva rialzato il capo e lo guardava con le lacrime agli occhi.
Il moro fece un respiro profondo cercando però di non farsi udire da lei e riflettendo su quelle parole appena pronunciate volle ricordarle:
- Però se tu non vorrai, io smetterò di esistere per te...- a quel punto Hinata aprì lievemente la bocca, come se volesse controbatterlo, ma in realtà stette in quel modo per qualche secondo ad aspettare che continuasse  – Non voglio crearti problemi, te ne ho creati fin troppi...quindi se tu vorrai sposarti e vivere solo con lui, io andrò via e ti lascerò in pace...- ora teneva lo sguardo piantato da una parte, lontano da lei il più possibile, temendo forse che quei suoi occhi rammaricati le facessero pietà e la portassero a fare una scelta errata e avventata.
- Io...-  disse allora la Hyuga cercando con la sua voce di farlo tornare a guardarla -...come potrei separarmi da te?- strinse le labbra tremolanti e tentò di resistere al pianto smettendo di parlare.
“Non piangere, ti prego” avrebbe tanto voluto dirgli l’Uchiha che fingeva di non udirla, aspettando che aggiungesse qualcosa; infatti poi lei proseguì:
- Come potrei...stare con qualcuno che non amo davvero?- rivolgeva quelle domande a se stessa, non soltanto a lui, cercando di trovare il perché di quell’assurda situazione famigliare creatasi – Non ci posso proprio pensare...- si ammutolì di nuovo generando un silenzio inadeguato che incuteva solo più angoscia ad entrambi. Perpetuò a lungo, senza che nessuno si facesse avanti: lui provava a trovare parole rassicuranti per l’amata, lei invece aveva la mente completamente vuota e ricercava la maniera con la quale fuoriuscire da quel dramma, ritrovando la vera felicità e la pace.
Cinguettarono un paio di uccellini là, vicino alla caverna, e parvero salutare proprio quei due innamorati, passando loro accanto con qualche semplice battito d’ali; essi però non risposero al  saluto, bensì rimasero rigidi, immobili a contemplare quel silenzio interminabile, oppressi dai loro tormenti e dalla loro sfortunata vicenda...

-Vengo con te-

Fu un fulmine a ciel sereno. Bastò una sola frase per creare un terribile acceleramento del battito cardiaco dell’Uchiha che fissò la ragazza con paura, quasi, ma quei suoi occhi spalancati in realtà indicavano solo meraviglia, un’ incredibile meraviglia. Pensò di aver udito male all’inizio, ma poi si disse di no. Lo aveva detto, quella era la sua voce; seppur nel momento in cui aveva aperto bocca lui non la stava guardando, aveva ben ascoltato quel timbro vocale, quel suo tipico e lievissimo tremore, quella dolcezza e innocenza che le sue parole trasmettevano sempre...  Hinata era disposta ad andare con lui, a stargli vicino, ad allontanarsi da casa sua per sempre.
Allora volle esserne sicuro al cento per cento, vedere le sue labbra muoversi ancora per pronunciare la medesima frase, così da convincersi che non fosse stata un'allucinazione.
-Hinata...- mormorò il suo nome, posandole una mano sulla spalla; lui non volle, comunque, aggiungere nulla, spingerla a ripeterglielo, poiché se era davvero certa di fare quel che aveva detto, allora avrebbe trovato il coraggio di affermarlo di nuovo... o magari, per la prima volta, era l'Uchiha a non avere il coraggio di parlare...
-Sì...- la voce le tremolava con maggior forza e una lacrima, ma solamente una, le scivolò lungo una guancia; si vedeva chiaramente quanto volesse trattenersi dal piangere -Vengo insieme a te...- e senza più riuscire a muovere le labbra, si scagliò contro il suo petto, abbracciandolo forte.
Il moro stette in un primo momento impalato a fissare il suolo, a sbirciare i suoi capelli lunghi e la vibrazione del suo corpo.
Incredulo, commosso lui stesso, era pietrificato dinnanzi alla sua decisione, che aveva sempre mentalmente sognato, che aveva sempre desiderato con tutto se stesso, ma che non aveva mai osato pregare, affinché si avverasse, per non tornare a mostrarsi l'uomo egoista come aveva cercato di diventare in tutti quegli anni.
In seguito però avvertì i suoi singhiozzi, sentì i sussulti del cuore che batteva irregolarmente e le sue mani nel frattempo si inumidivano delle lacrime della ragazza che piangeva a dirotto, ma che tenace e sicura provava a calmarsi da sola, a vincere la sua debolezza, come lui le aveva insegnato.
-Hinata...- sospirò ancora il suo nome, ma gli piaceva così tanto da non riuscire a smettere.
Le cinse un fianco con un braccio e adoperò l'altra mano per appoggiarla sulla sua testolina, che accarezzò con affetto e tanta condivisione, perché capiva il suo stato, sapeva cosa significasse abbandonare tutto, era conscio del fatto che tornare sarebbe stato quasi impossibile e che comunque nulla sarebbe più stato come prima.
Appoggiò dunque il suo capo su quello della compagna e sospirò per un'ultima volta, socchiudendo i due abissi che aveva come occhi.
Il tempo trascorse rapidissimo mentre i due si abbracciavano, ma le gocce di tristezza e già di nostalgia per il passato cadevano lentamente ed abbondanti sia su lei che su di lui, entrambi uniti nell'amore come pure nella pena.




Accoccolati l'uno accanto all'altra nel suo giardino fiorito,
la principessa osservò il lupo alzarsi da terra.
Lui la fissò intensamente  per cercare di parlarle, indicandole col muso la foresta...
Lei sorrise tranquilla, capendo molto di più rispetto a quanto avesse tentato di comunicare.








...Sì, lo so.......... sono in un assolutissimo e ingiustificabilissimo ritardooooooooo! Perdono, perdono perdono!!  Non mi ero scordata di voi...e neppure di questa fanfiction, che è già bella e completa nel mio pc, ma il problema è che...argh,  non ho scuse se non sempre ed unicamente le stesse .__. Purtroppo gli impegni sono tanti e il tempo che passo in rete è sempre meno...tuttavia, oggi mi sono decisa di rimettermi sotto, mi sono riletta i capitoli per correggere eventuali errori e...ho pubblicato un nuovo capitolo!! Sono felice e mi auguro che anche voi lo siate... chiedo ancora perdono! Sicuramente a causa di questa mia negligenza avrete perso il filo o magari vi siete rassegnati e avete lasciato perdere la storia... avete tutte le ragioni del mondo >__< sigh sigh
Mi auguro comunque che dopo questo nuovo cappy a qualcuno sia ripresa voglia di scoprire gli ultimi passi della storia sentimentale tra Hinata ed Itachi...
Siamo agli sgoccioli, ma ancora non è detto che sia finita...uh uh chissà!
Vi lascio quindi (ma stavolta provvederò a prendermi l'impegno di finire di postare tutti gli ultimi capitoli!) augurando a tutti voi un felice 2012!! Baci


Mewpower
  
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