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Autore: Giuly_Zomb    01/01/2012    0 recensioni
Alex è un neo diciottenne, appena diplomato al Central High School in Florida. Versato nel football e con voti discreti è un ragazzo di gran carriera, ammirato da molti tanto da guadagnarsi una borsa di studio per il Trinity College, a Cambridge. Che dire, è un ragazzo che ne ha viste di cotte e di crude dopo la separazione dei suoi genitori, avvenuta all’età di 6 anni. Da allora, vive con sua madre ad Orlando mentre del padre sa poco e niente. Ha due migliori amici, Mark e Joshua, suoi compagni di squadra.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La casa di Elisa.. bah, no.La sua villa, ecco, fu davvero perfetta per ospitarli tutti quella sera. Eric, tant'era euforico per Mark, organizzò la maggior parte della festa.
"Eccovi! Su entrate!" li accolse Elisa.
Lo sguardo di Alex si mosse subito a cercare Arianna, evitando il richiamo degli altri. C'era Lance da una parte, attorniato da alcune ragazze. Eric, intento a svuota una vodka. Mark, a chiacchierare con Elisa, George che salutava chiunque gli capitasse.
"Ehi, cerchi qualcuno?"gli disse Arianna alle sue spalle.
Sorrise vedendola
"Sì, qualcuno".
La prese per mano, portandola all'esterno. Era una notte calma, con qualche stella in cielo, nemmeno una nuvola. Quale momento migliore?
"Senti Ari.. non mi va di girarci intorno, preferisco arrivare al punto".
La guardò e altrettanto fece lei, ascoltandolo in silenzio.
"Tu mi piaci. E non da poco, mi piaci dal nostro primo incontro. Ti ho guardata da lontano, poi con la storia di Mark siamo diventati amici e quella sera.. non posso più trattenere che mi sono innamorato di te".
Si guardarono per qualche istante, poi le labbra di lei si curvarono in un sorriso fino a creare un bacio tra i due.
Nel frattempo, in casa, le cose stavano per mettersi poco bene.
"Ehi Juli, dai vieni a ballare" disse Lance a Elisa tirandola via da Mark.
"Ehi! Ti dispiace?!" gli disse Mark, mettendosi fra i due.
"Che vuoi tu? Non è con te che voglio ballare"
"Ah no? A me invece andrebbe"
"Che succede qui?" disse Eric.
"Il tuo amico cerca guai" gli disse Lance, guardando torvo Mark.
"Io cerco guai? Beh vediamo che sai fare!" gli disse, avventandosi su Lance.
La folla si ritrasse dai due e Alex sentendo il trambusto si precipitò dentro.
"Mark!" si avventò sull'amico, cercando di allontanarlo da Lance, tanto per evitare qualche ossa rotta. Con l'aiuto di Eric e George portarono Mark fuori.
"Ma sei fuori? Quello lì poteva spezzarti il collo!" gli disse Alex.
"E allora? Ha chiesto a Elisa di ballare!"
"Tranquilli, faccio io" li raggiunse Elisa, con un mezzo sorriso, e li lasciarono soli.
Essendo confinato al Trinity, Alex non poteva godere del lusso di andare a trovare Mark quando voleva. Mandava però suo padre che, molto disponibile, sembrava volesse accontentare ogni suo desiderio.
La domanda era sempre la stessa"come sta oggi Mark?" con la solita risposta "ancora privo di sensi".
Eric non parlava molto dell'accaduto ed Alex pensò si sentisse responsabile. Se ne stava da solo e poche volte era andato da Mark. In compenso, Arianna rivolgeva più attenzioni ad Alex, forse perché si sentiva coinvolta. Più volte erano andati insieme a trovare Mark, anche quella domenica mattina.
Come al solito, accompagnati dal signor Evans, Mark pareva a loro solo addormentato. Ma era pallido. Sedettero accanto a lui, poi Arianna li lasciò per recarsi al bar.
"Starà bene, lo sai vero?" disse il signor Evans ad Alex.
"Sì.. credo. Lo rivoglio solo con me, come prima".
Suo padre gli diede una pacca sulla spalla, lasciandolo poi solo con Mark.
"Sai che devi sbrigarti vero? A svegliarti. Qui abbiamo tutti bisogno di te, specialmente io" disse Alex, guardando il volto di Mark.
Qualcuno busso e voltandosi trovò Elisa sulla soglia con dei fiori.
"Ehi!" salutò con un sorriso, sistemando i fiori accanto al letto.
"Come sta oggi?"
"Guarda tu stessa" le disse Alex.
Elisa guardò Mark in viso con un sorriso triste, poggiando la mano sulla sua.
"Posso chiederti una cosa?" le disse Alex.
"Dimmi"
"Che c'è tra voi? Perché qualcosa c'è sicuramente".
Elisa rise.
"Non c'è nulla, o almeno non ancora".
Un altro giorno come tanti, un altro giorno con la mente fissa a quel letto d'ospedale.
"Alex, oggi non possiamo andare da Mark, non fanno visite" gli disse suo padre, bussando alla sua camera.
"Che cosa? Perché?"
"Non lo so, ma sta tranquillo".
Passò quindi quasi tutto il pomeriggio nel parco, senza la minima voglia di studiare, disteso sull'erba coi suoi pensieri.
Verso il crepuscolo, Arianna lo raggiunse.
"Ehi, sei qui".
Alex le sorride. Incredibile come potesse essere più bella ogni volta che la vedeva ma fortunatamente si era quasi abituato alla sua presenza.
"Sì.. oggi non permettono visite all'ospedale perciò non avevo altro da fare" le rispose.
"Sì, ho saputo. Perché non torni dentro? Comincia a fare freddo qui".
Alex scosse il capo, nasconde il viso tra le ginocchia.
"Ehi.." Arianna gli passò un braccio intorno alle spalle, poggiando il capo sulla sua spalla.
Alex fu invaso dal suo profumo, il cuore batteva forte.Sollevò il capo, anche lei fece lo stesso e si guardarono.
Pensò che quello era il momento giusto per dirle che l'amava, l'amava dal loro primo incontro. Ma qualcosa gli scattò dentro, e non erano parole.. le loro labbra si sfiorarono quasi timidamente creando il tanto atteso momento.
Restarono lì, fino a tardi, a guardarsi con occhi diversi.
'Oh si, era successo vero?'
Alex si ripeté questa domanda più volte, la mattina dopo. C'era riuscito, chissà come, ad avvicinarsi a lei in modo diverso. Sta di fatto, che ancora le aveva detto quanto l'amava e si promise di farlo il prima possibile.
-Driiin-un messaggio lo distolse dai suoi pensieri:
"Alex, sono Elisa. Hanno dimesso Mark, tu ne sapevi qualcosa?".
Con occhi assonnati rilesse quel messaggio più volte per poi saltare giù dal letto in perda all'euforia.
"Eric! Sveglia coglione, sveglia!" saltò sul suo letto, scuotendolo per svegliarlo.
"Ma che ti prende?" rispose George dell'altro letto.
"Alzati anche tu! Hanno dimesso Mark".
"Oh si, l'ho sentito dire anch'io"la porta si aprì facendo entrare una voce.
Alex, ammassato sui due per svegliarli, voltò il capo evedendo Mark sulla soglia corse ad abbracciarlo.
Lo stesso fecero gli altri due, tra esclamazioni di gioia.
"Calmi, calmi" disse Mark, andandosi a sedere sul suo letto, ancora un po' debole.
"Non ne sapevamo niente, se Elisa non mi avesse avvisato.." stava dicendo Alex.
"Elisa?" lo interruppe Mark.
"Oh si. Ah, ti piace vero?" gli disse Alex con una risatina.
"Elisa? Ti piace lei?" fece George, un po' stranito.
"Beh.. sì, credo. Problemi?".
George scrollò le spalle.
"Beh, amico mio, stasera dobbiamo festeggiare! Alex chiedi il permesso a tuo padre così siamo sicuri" disse Eric.
Così, quella sera, ebbero il via libera per uscire per recarsi alla mega casa di Elisa, offerta da lei per quella sera.
Seguì Arianna in Presidenza, senza ancora farsi un'idea chiara su ciò che era accaduto. Lì trovarono la Preside che, nervosamente, camminava avanti e indietro per la stanza. Si fermò vedendoli entrare.
"Alex! eccoti. Hai saputo?"
"Preside, potrebbe spiegarmi? Che è successo?!"
"Un incidente madornale. Mark è stato investito da un auto in corsa, non doveva accadere, mi sento terribilmente responsabile"
"Ma dov'è? Sta bene vero?"
"E' in ospedale.. ancora non è certa la sua situazione".
Restarono in silenzio per un po', poi Alex, accettata la verità, disse:
"Voglio andare da lui, adesso".
La Preside lo guardò con attenzione, rivolgendo anche uno sguardo ad Arianna che annuì. La Preside si affrettò quindi a fare una telefonata, per poi congedarli.
"Un'auto vi aspetta, lascio venire tuo padre con voi Alex".
Insieme si recarono nella hole, evitando le domande degli altri, incontrando lì il signor Evans che li condusse a bordo di un’auto. Sembrava una distanza immensa, ma finalmente arrivarono al Guy's Hospital. Lì, dopo molte insistenze, finalmente ebbero accesso alla camera di Mark. A primo impatto, Alex avrebbe potuto dichiarare che stesse solo dormendo. Non aveva danni visibili, almeno non fisici. Un dottore entrò dopo di loro, chiudendosi la porta alle spalle.
"Siete la sua famiglia?"
"Il ragazzo studia al Trinity Collage, la sua famiglia è in Florida. Io sono William Evans, professore".
Si strinsero la mano.
"Sono il dottor Miller. All'apparenza le condizioni del ragazzo non sembrano gravi, ma dobbiamo aspettare il suo risveglio per saperlo con certezza".
Alex sedette accanto al letto, guardando l'amico, sentendosi impotente. Desiderava solo che il suo amico si svegliasse, che stesse bene.
Arianna gli posò una mano sulla sua spalla.
"Andrà tutto bene"gli disse.

  
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