Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: anna ritchie beverley    02/01/2012    1 recensioni
In questa storia non si parla di maghetti o vampiri sbarluccicanti. Sicuramente sarebbe stata più figa, ma no. Ho deciso di evitare.
In questa storia si parla di droga, di alcool e di cattive compagnie.
In questa storia non c'è spazio per i giochi, i ragazzi qui rappresentati sono cresciuti troppo in fretta per queste stronzate.
In questa storia si parla anche di amore, sì.
In questa storia non ci sarà il "e vissero tutti felici e contenti".
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tournaround 2021

parte seconda.

 


Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno.

Finirò con l’insinuare pensieri catastrofisti nelle menti altrui. Solo che è tutto un conto alla rovescia. Se metti i tuoi bastoncini di pesce chimici surgelati in microonde, non potrai fare altro che aspettare. Aspettare che quei secondi arrivino alla fine. Cominci a contare a mente, a voce. Come se fossi su un razzo spaziale pronto a decollare. Non puoi premere quel bottone rosso quando ti pare, c’è un momento preciso. Devi tenere il conto.
È così che va. L’euforia sale man mano che il conteggio si avvia verso la fine. O è l’ansia a salire. Dipende dal caso. Tre, due, uno. Trattieni il respiro. Un secondo, tutto sarà diverso. O almeno è quello che speri.
Era capodanno e c’era una novità: un nuovo anno. Beh, sai che novità. Alla fine è una cosa monotona, anzi ovvia. Eppure la gente continua ad accogliere l’anno nuovo come se fosse davvero appena uscito di fabbrica, quando invece non è altro che il continuo rimescolamento della monotonia delle loro vite, che vengono tritate e ricompresse insieme. Riciclate. A caso, senza precisione.

Zero.

Ecco ciò che volevi. La tua vita del cazzo, che credi che cambierà. E allora vai in giro augurando Buon Anno a tutti quelli che incontri, come se potesse davvero cambiare qualcosa. Buon Anno. Che mania idiota, ma è una cosa che si fa, una convenzione. E’ una di quelle cose che impari fin da subito, prima di imparare che non si parla con gli sconosciuti, che non si tocca la merda dei cani ai lati della strada. Che non si raccolgono i mozziconi di sigaretta da terra. Ti entra nel cervello perché imiti ciò che fanno gli altri.
Ma diamine, è necessario fare un discorso che parte dagli australopitechi e no, non lo farò. Perché non ne vale nemmeno la pena. Sempre che esista ancora qualcosa che vale la pena di fare o di provare.
La nostra stessa vita è un conto alla rovescia. Quando muori, arrivi a zero. Premi il bottone rosso. Stappi lo spumante. Tutto finisce e tu finisci sotto terra. Fine della storia. Ciao.
Perché ti domandi cose che non ti interessa sapere? Perché chiedi ai conoscenti cose stupide come “come va?”? A nessuno interessa davvero come stai. Intendo, nel profondo.
Ok, se stai male ti passerà; siamo stati concepiti come individui egoisti, non è la domanda che è importante. Sappiamo che quella persona vorrà sapere a sua volta come stiamo noi. E allora risponderemo “bene, grazie” e cominceremo a parlare di tutti i nostri problemi. Ah, dura la vita dei martiri della società moderna. Ci diranno che va tutto bene, che passerà. Lo dicono sempre perché non sanno cosa rispondere. Quando la gente non sa cosa rispondere, si mette a ridere oppure conclude il discorso con frasi fatte, inventate da qualche idiota che non aveva la capacità di dare risposte intelligenti. Come quando gli adulti liquidano con poche parole i figli che in realtà sono mentalmente più sviluppati di chi li ha messi al mondo.
I bambini sono più intelligenti di quanto sembrino. Sono gli adulti a non capire e non capiscono perché l’intelligenza infantile è una cosa effimera. Dura finché non sai di averla. Dopodiché rimarrà solo un guscio pieno di xanax e caffeina. Un guscio pronto ad agire come gli è stato imposto. Un automa, circondato da moduli da compilare. E saprai che non devi toccare la merda dei cani ai lati della strada. Che non devi parlare con gli sconosciuti. Che non devi raccogliere i mozziconi delle sigarette da terra. Che devi augurare Buon Anno anche se sai che niente cambierà, che rimarrà la solita merda di sempre.

Se non mangi è un problema tuo. Se vuoi qualcosa, te lo devi andare a prendere. La verità è che non ho più voglia di fare niente. Sono stanca a prescindere.
Ma se hai fame e vuoi mangiare, devi superare la falsa stanchezza, farti tre rampe di scale e prenderti una focaccia surgelata. Devi rifare tre rampe di scale al contrario. Aprire il microonde. Due minuti e quindici a centosessanta watt. Modalità scongelamento. Siediti sul divano, aspetta che il conto alla rovescia finisca e ingoia carboidrati e lipidi.

Mi dilungo sempre così tanto, che importanza ha tutto questo? Nessuna. Assolutamente nessuna.



“Gli esseri umani sono delle macchinette capaci di sfornare leggi e regole a ripetizione. 
Dopodiché cercano di ribellarsi alle leggi che hanno creato, eliminandole con altre leggi. 
Instaurano un’anarchia posticcia basata su altrettante regole e la venerano credendola autentica.”


 

N.d.A.
Sì, questo capitolo è peggio che breve. In realtà, non ho fatto altro che scrivere alcuni pensieri. Non so nemmeno se considerarlo un capitolo, ad ogni modo spero verrà gradito. La storia continuerà presto, mi scuso per l'attesa (?). Purtroppo a causa delle vacanze non sono riuscita a scrivere nient'altro. Sperando che il duemiladodici porti consiglio, vi auguro un Buon Natale e un Buon Anno. O forse è meglio che non auguri niente? A voi la scelta. Grazie a tutti e un grazie speciale a pikkola_kiss per la sua recensione.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: anna ritchie beverley