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Autore: sango_79    02/01/2012    2 recensioni
Pettegolezzi post pranzo di Capodanno.
I Carini si divertono, Sergio rischia il soffocamento e la nonna è sempre la nonna.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di là dal ponte'
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Storia scritta per la Maritombola di maridichallenge.
Fa parte della raccolta Di là dal ponte.

 

Chiacchiere tra donne
 

Sergio non sapeva perché avevano iniziato a parlare di quel particolare argomento, e non ci teneva nemmeno a saperlo, grazie tante. Sapeva, però, perché continuavano a parlarne. La risposta era nei ghigni malcelati dei gemelli e nei loro interventi solo fintamente casuali, che ridavano slancio alla discussione quando questa rischiava di languire. C'era da dire, però, che suo padre e i suoi zii avrebbero potuto fare qualcosa, invece di restarsene stravaccati sulle loro sedie a sgranocchiare noccioline e a far finta di non ascoltare.
Perché, seriamente, poteva parlarne lui, poteva sentirne parlare Andrea, con vivo interesse peraltro, o i suoi cugini, poteva perfino sopportare di sentirne parlare sua sorella, ma Sergio era profondamente convinto che nessuno dovesse essere obbligato a sentire la propria madre parlare tranquillamente di sesso.
Con un sospiro sofferto si girò a guardare Andrea, che stava trafficando con bottiglie e bicchieri sul tavolo, ancora imbandito dopo il pranzo di Capodanno, e si accorse che aveva un'espressione a metà strada tra l'impressionato e il morbosamente incuriosito. Aveva il vago sospetto che si stesse divertendo, e non poco, ad ascoltare le donne di famiglia discutere dei pro e dei contro delle posizioni preferite dalla loro estetista e di quante volte la figlia del panettiere lo avesse fatto nel bagno del bar dietro l'angolo con il suo ragazzo.
Fu a quel punto che zia Caterina se ne uscì con una delle sue sparate, e tutti si accorsero che lo fece occhieggiando Sergio e i gemelli.
"I giovani d'oggi non sanno più cosa sia la morale."
Come dire, evviva le frasi fatte e benvenuti alla fiera delle banalità.
"Ormai tutti fanno tutto con tutti, senza vergogna" continuò. "Non trovi più una ragazza vergine nemmeno a pagarla."
E qui la logica conclusione era che, se proprio dovevi pagare una ragazza, non lo facevi certo perché restasse vergine, ma non aveva nessuna voglia di perdere le successive ore a cercare di spiegare il concetto a sua zia, quindi evitò di farlo notare.
"Io penso che la verginità sia una grande virtù" continuò lei imperterrita.
Sergio si distrasse a guardare Andrea che tornava al suo posto vicino a lui con due bicchieri di acqua in mano.
"Le ragazze di oggi dovrebbero imparare a non cedere alle tentazioni."
Sergio rivolse ad Andrea uno sguardo grato, da parte sua e della sua gola, quando gli porse uno dei due bicchieri.
"Lo dice anche Anastasia" rese noto la zia, come se quella notizia potesse mettere un punto alla discussione.
"Anastasia?" chiese zia Emilia, perplessa.
Anastasia era la figlia maggiore di zia Caterina e di zio Giacomo, il fratello di sua madre. In famiglia erano tutti convinti che la scelta del suo nome fosse stata profetica, visto che aveva lo stesso carattere amabile e la stessa simpatia, per non parlare dell'innegabile fascino, della sorellastra di Cenerentola.
Nella famiglia Carini l'unica femmina era sua sorella e il fatto che non fosse nata uomo dipendeva dai geni della loro famiglia materna. Non che qualcuno se ne lamentasse, per carità, ma era sempre meglio mettere i puntini sulle i. In ogni caso, quando gli zii avevano annunciato che avrebbero avuto un altro figlio, nessuno aveva avuto dubbi sul fatto che sarebbe stata una bambina. Non si poteva dire la stessa cosa riguardo il nome che avrebbero scelto, visto che tutti avevano temuto che la disgraziata sarebbe stata segnata a vita dal nome Genoveffa. C'era stato un sospiro di sollievo generale quando si era scoperto che alla povera piccola sarebbe stata risparmiata una tale crudeltà, peccato che poi fosse stata battezzata Clementina.
"Certo" confermò zia Caterina. "Lei lo sa bene, visto che è rimasta vergine fino al giorno del matrimonio."
Sergio rischiò seriamente di soffocarsi con l'acqua che stava bevendo.
Delle due sorelle, Clementina era quella che si era sposata prima. A sedici anni si era fidanzata con un ragazzo di due anni più grande di lei e a venti erano convolati a giuste nozze. Dopo tre anni avevano già avuto due figlie. Anastasia, invece, si era sposata a ventisette anni, dopo un fidanzamento lampo di sei mesi. Più o meno la durata media delle relazioni che aveva avuto fino a quel momento.
Le occhiate che tutti stavano rivolgendo a zia Caterina la dicevano lunga su quale fosse l'opinione generale circa la castità di Anastasia. La ragazza era, notoriamente, una zoccola. Tra l'altro, c'erano forti possibilità che avesse cornificato il marito già durante il pranzo di nozze, con il testimone dello sposo.
"In fondo è noto che i bravi ragazzi, quelli da sposare, preferiscano le ragazze caste e pure" dichiarò ancora zia Caterina, mentre Sergio faceva dei respiri profondi per cercare di riprendersi, con Andrea che gli accarezzava premuroso la schiena.
"Per fortuna la verginità è ancora tenuta in gran considerazione dagli uomini, in questo paese!"
Lo sbuffo della nonna impedì alla zia di andare avanti a dire altre sciocchezze.
Sergio adorava sua nonna e in quel momento le era grato come mai in vita sua, per aver risparmiato loro altri sproloqui sulla deriva morale della gioventù moderna e sulla presunta onorabilità di sua cugina. Il suono del suo bastone che batteva sul pavimento quasi lo commosse.
"A nessuno importa della verginità in questo paese," sentenziò "è andata fuori moda negli anni cinquanta e fidati, non tornerà di moda!"
Zia Caterina era rimasta a bocca aperta, il resto della famiglia stava cercando, in maniera più o meno composta, di nascondere i ghigni e i risolini.
"E per fortuna, aggiungerei" continuò la nonna, con un altro colpo di bastone. "La vita è diventata molto più divertente, da quando le donne hanno rivendicato la proprietà della loro vagina. Tra l'altro, credo che tua figlia sia proprio un'esperta in materia, considerando che la farmacia dove acquistava i preservativi è andata in fallimento, da quando si è sposata."
Sergio poggiò la testa sulla spalla di Andrea, in pace con il mondo. La famiglia si stava divertendo, e parecchio anche, a giudicare dalle risate scroscianti, la nonna era soddisfatta per avere avuto ragione una volta di più e zia Caterina aveva assunto un allegro colorito verdognolo. Se davvero il buon giorno si vedeva dal mattino, quello appena iniziato si preannunciava come un anno grandioso.

   
 
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