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Autore: pinzy81    02/01/2012    5 recensioni
Cosa c’è dopo Breaking Dawn?
La vita di Renesmee è difficile, ma per fortuna, sono in molti a darle una mano.
Solo uno però per lei è veramente importante: Jacob.
Nuovi sviluppi per la Saga di Twilight in una fan fiction piena di colpi di scena, speranze, cuori infranti e, ovviamente, un nuovo cattivo.
Leggetela.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Passarono giorni prima che riuscissimo a contattare di nuovo le amazzoni e di Nahuel nemmeno l’ombra.
Niente.
Neanche loro erano riuscite ad incrociare la scia del mio amico e Leah andava diventando sempre più nervosa.
Mi sentivo inutile durante il giorno, soprattutto quando ero solo un peso sulla schiena del grosso lupo dal pelo rossiccio, ma la sera, quando mi sdraiavo al fianco del mio uomo, alleviavo almeno un po’ la sua tensione con i miei baci
Tutte le sue preoccupazioni sparivano nei nostri abbracci.
Una notte non riuscivamo a chiudere occhio a causa del troppo russare di Leah che presidiava l’accampamento in forma di lupo.
Io e Jake ce ne stavamo allacciati alla fioca luce del fuoco e ci bisbigliavamo parole senza senso, quando un’idea geniale mi attraversò il cervello come una meteora nel cielo.
<< Jacob, che ne pensi se, quando tutta questa storia sarà finita, ce ne andassimo un po’ sull’isola della nonna? >>
<< Resto ogni giorno più sorpreso di quanto siamo connessi mentalmente… Stavo pensando alla stessa cosa. Mi piacerebbe andarci, Bella me ne ha raccontato meraviglie. Ma dovremo aspettare che la missione sia conclusa. Spero che riusciremo a portarla a termine… Se continua così… >>
<< Abbi fiducia. Io ne ho. >>
Lo accolsi tra le mie braccia, la sua testa sul mio petto.
Lo cullai finchè non rimasi l’unica sveglia a pensare al nostro futuro.
La mattina successiva riprendemmo la ricerca con uno spirito nuovo: sembrava quasi che il sonno ristoratore, appena concluso, ci avesse dato la carica.
Eravamo tutti scattanti e molto più attenti rispetto ai giorni passati.
Era poco che scandagliavamo la foresta, quando un profumo dolce attirò l’attenzione del gruppo.
Leah prese a correre nella direzione dalla quale l’odore proveniva, mentre Jacob attese che facessi gli ultimi due passi per raggiungerlo e continuammo fianco a fianco.
Dopo pochi minuti lo vidi: un vampiro.
Stava accovacciato a terra, tracciava delle linee  con le unghie sul terreno brullo e umido; sembrava che stesse disegnando una piantina.
Appena ci avvertì piantò gli occhi su di noi e si rizzò in piedi.
E i sensi super sviluppati dei vampiri che fine avevano fatto?
Non aveva sentito i nostri odori né percepito il nostro arrivo nei rumori che emettevamo?
Eravamo l’uno di fronte agli altri e nessuno accennava ad aprire bocca.
Mi presi qualche secondo per analizzarlo meglio.
Ricordavo ancora le tecniche di strategia militare insegnatemi dallo zio Jazz: “conoscere il nemico è fondamentale per la buona riuscita della missione”, diceva sempre.
Mi sarebbe servito veramente comprendere chi fosse?
Un momento.
Eppure mi sembrava di conoscerlo: pelle di uno strano color teck, anche se pallido.
Non poteva essere… Quello era il padre di Nahuel?
Chi a parte lui avrebbe potuto essere più somigliante al mio carissimo amico?
Aveva gli occhi di un rosso ceruleo, spento, che non mascheravano curiosità.
Mi guardava con aria assorta, perso in chissà quali pensieri strani e misteriosi.
Poi, subito dopo, passava a Jacob e Leah che, sotto forma di lupi, gli ringhiavano contro.
Non sapevamo se ci potevamo fidare o no di lui, non ne sapevamo molto a parte ciò che Nahuel ci aveva raccontato a proposito.
Si considerava uno scienziato che voleva popolare il mondo di una nuova razza ibrida e le conseguenze terribili che questa sua decisione comportavano non gli interessavano affatto.
Avevo scoperto più volte Nahuel a spiare mia madre con fare indagatore all’inizio della sua permanenza con noi a Forks, prima che si trasferisse a Denali; questa cosa mi creava una certa gelosia, ma poi mi era stato spiegato che lui non aveva avuto una madre perché la sua era morta di parto, così come quelle delle sue sorellastre e vedere Bella in vita e così amorevole con me lo interessava.
Mi invidiava, ci invidiava.
In seguito mi aveva confidato che si era chiesto più e più volte perché suo padre non avesse aiutato la madre così come Edward aveva fatto con Bella.
Alcune volte sognava insieme a me su come sarebbe stata la sua esistenza con una vera figura materna al suo fianco.
La realtà era che Nahuel credeva che a suo padre non importasse niente né di lui né delle sorelle, ma solo del suo folle piano.
La cosa strana era che mentre guardava Bella, immaginandosela come sua madre, cosa che con Huilen non gli era mai riuscita, non riusciva a vedere Edward come un padre.
Per lui era più Carlisle il prototipo di figura paterna, ma forse solo perché essendo un medico, gli ricordava il suo creatore.
Non conoscevo neanche il nome del papà di Nahuel, ma quei suoi occhi spenti, mi impensierivano.
Toccai la schiena del mio lupo per calmarlo, non sapevamo se potevamo stare tranquilli o se era meglio rimanere all’erta, ma quei ringhi non erano certo un buon inizio.
Volevo fare le cose per bene, perciò mi sforzai di pensare a Carlisle ed a come lui, di solito, affrontava certe situazioni: calmo e diplomatico.
Mi feci avanti di mezzo passo , alle mie spalle Jacob e Leah.
Forte della loro presenza, lo guardai in quegli occhi cinici che tanto mi mettevano in soggezione e, cercando di calmare i battiti del mio cuore che sicuramente poteva avvertire, spiccicai le prime parole.
<< Mi chiamo Renesmee Cullen e sono una cara amica di tuo figlio Nahuel. >>
Deglutii, forse anche troppo rumorosamente, prendendo una pausa per sembrare calma.
<< Lo stiamo cercando. Sai dove possiamo trovarlo? >>
Mi squadrò dalla testa ai piedi e si soffermò nel mio sguardo, stava scandagliando anche la mia anima?
<< Non so dove si trovi la mia creatura. E’ da un po’ che non ho la fortuna di incontrarlo… Così tu sei Renesmee… E’ un piacere conoscerti. >>
Non sembrava fosse così dal tono della sua voce: risultava melliflua, falsamente lusinghiera.
Mi ricordava quella di Aro, il capo dei Volturi.
Un brivido mi attraversò la schiena, Jacob avvertì la mia insicurezza.
<< Ti ringrazio. >>
Accennai un sorriso.
Jacob riprese a ringhiare.
<< Strani cani da guardia hai, Renesmee. >>
<< Non sono cani. Sono i miei amici e vogliono proteggermi. >>
<< Si vede che non sono normali lupi… Mi intrigano. Ti proteggono? Da me? Digli pure di tranquillizzarsi, non sono un tipo bellicoso. Mi definirei curioso, piuttosto. La lotta non mi interessa… Quasi mai. >>
Tirai un leggero sospiro di sollievo, ma i muscoli della schiena del lupo rossiccio rimasero tesi sotto la mia mano, di nuovo appoggiata su di lui.
<< Dovrei essere io, anzi, ad avere delle guardie del corpo stando di fronte a te. >>
Mi accigliai.
<< Non credo di essere così pericolosa. Che vuoi dire? >>
<< Che ho rischiato già la vita una volta a causa tua ed ora, vedendoti qui, potrei temere di nuovo per la mia incolumità. >>
<< Chi ti ha minacciato a causa mia? >>
Tornò con la mente indietro nel tempo, non era un grosso sforzo per un vampiro.
Socchiuse gli occhi come per mettere a fuoco la scena.
<< Mi trovarono in quattro: due poco più che fanciulli, uno grosso come un orso dall’aria rude e uno smilzo e silenzioso. Portavano degli strani mantelli grigi: un po’ troppo teatrali per i miei gusti. >>
E si indicò: portava dei calzoni strappati color kaki e una camicia bianca, che una volta doveva essere stata bianca, anch’essa scucita e strappata in più punti.
<< La guardia dei Volturi. >>
Decretai con voce neutra, volevo mostrarmi preparata.
<< Già, i Volturi. Sai bambina, non mi stupisce che tu li conosca. >>
Cominciai a sudare freddo, la situazione stava piano piano facendosi spinosa e quel suo tono falsamente tranquillo mi allarmava ogni momento di più.
<< Volevano eliminarmi per aver tentato di popolare questo nostro misero mondo di esseri superiori. Mi accusavano di infrangere delle leggi che io nemmeno conoscevo. >>
<< Sei stato molto fortunato a riuscire a sopravvivere ai Volturi, loro di solito non perdonano. >>
Cercai di usare un tono rilassato e sollevato per sottolineare quanto la sua salvezza fosse per me importante, ma sentivo che non se la stava bevendo.
<< Cara, mi fa piacere che tu ti preoccupi per me, ma non credi che sia un po’ incoerente come modo di fare? >>
<< Come? >>
Chiesi, falsamente incredula.
Evidentemente avevo preso dalla mamma l’impossibilità nell’essere credibile mentre dicevo delle bugie.
<< Dicevo che è assurdo che voi, si proprio voi sporchi traditori che mi avete venduto al nemico in cambio della vostra salvezza, ora vi preoccupiate della mia vita e di come sono riuscito a scampare al verdetto già decretato della mia morte. >>
Come niente aveva cambiato tono ed ora stava quasi ringhiando.
Era ad un passo dall’urlare; reprimeva una gran quantità di rabbia, era percepibile.
<< Calma, noi non gli abbiamo detto niente di te. Non sapevamo neanche della tua esistenza, né dei tuoi propositi. >>
Una risata gli uscì dalle labbra che fino a poco prima erano contratte dall’irritazione.
<< Non è importante chi gli abbia raccontato di me, il punto è che se tu non fossi mai esistita non avrei dovuto accantonare il mio piano per architettarne uno che prevedeva la tua morte. >>
Jacob in un secondo si frappose tra me e il vampiro e gli mostrò i denti con fare minaccioso.
<< A cuccia, Fido. Mi avete colto in fallo, non mi aspettavo di vedervi al di fuori dei vostri territori. Ammetto di essere impreparato, quindi non mentalmente pronto ad un confronto diretto. >>
<< Noi non vogliamo batterci con te. Nessuno di noi vuole che tu venga ferito o ucciso. Siamo qui solo perché cerchiamo Nahuel. Cerchiamo di calmarci tutti e di ragionare. >>
<< Troppo tardi bambina. Ho promesso loro che ti avrei fatta fuori per salvarmi la vita, ma tu sei sempre stata ben protetta… >>
<< Non… Perché vuoi uccidermi? Possiamo trovare una soluzione…. Noi… >>
Balbettavo e avevo tremori che scuotevano tutto il mio corpo.
Temevo per la vita del “mio Jacob” con il quale avevo appena cominciato a dividere la mia vita, avevo paura per Leah che si era privata della possibilità di essere felice e per tutti quelli che avrebbero rischiato ancora a causa mia.
<< Ormai è tardi, piccola. Torneranno a prendermi se non eseguo gli ordini e mi hanno assicurato che i Volturi non concedono seconde possibilità. Devo ucciderti. >>
Niente era come a me sembrava, avrei dovuto tenerlo a mente e stamparmelo indelebilmente nel cervello d’ora in poi.
Il padre di Nahuel, lo stesso che pochi minuti prima mi era sembrato così cordiale, ora stava pensando al modo migliore di ucciderci, anzi di uccidermi!
 
 
 
Ciao a tutti!
Passate buone feste? Avete mangiato molto o siete stati bravi e vi siete contenuti? Io sono stata male per aver esagerato! Ma le feste servono anche a questo, no?
Allora, veniamo a noi. Che ne pensate del capitolo? Avevate immaginato di incontrare il padre di Nahuel? È stata una sorpresa o avevate subodorato qualcosa? Ricordo che quando ho finito di leggere Breaking Dawn la storia di Nahuel mi era rimasta molto impressa, sia per la mancanza reale di una figura materna che per la presenza incombente di questo padre/creatore. Era inquietante nella mia mente. A voi non ha dato la stessa sensazione?
Ok, direi che è tutto. Ringrazio moltissimo i pochi che ancora lasciano un commento, ragazze siete fantastiche! Grazie tante a chi ricorda, segue e preferisce SAT. Sono grata anche a chi legge silenziosamente, vi vedo!
Concludendo vorrei ricordarvi l’altra storia che sto postando su Edward che si chiama Imperfetto. Mi è molto cara, ma non sta riscuotendo l’interesse che speravo, forse perché siamo sotto le feste e non tutti si collegano. Chissà?!? Se volete fateci un salto e fatemi sapere che ne pensate, per me è importante.
Colgo l’occasione per farvi i miei migliori auguri per un felice 2012!! Continuate a seguirmi.
Baci
 
Pinzy 

 

   
 
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