Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: Amelie Malfoy    03/01/2012    3 recensioni
Quando un piccolo marziano invade il pianeta Leto-Milicevic i pianeti si allineano e danno inizio al Caos Planetario...quello con la C maiuscola.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Se la notte è sacra in casa Leto,c'è un chiaro motivo, ed è perchè si dorme.
E' la regola d'oro, la più importante, quella che viene prima del "tira lo sciacquone quando finisci".
Che poi è risaputo... se i Leto non dormono, beh... è la fine.  Una gran complicazione per noi tutti, c'è bisogno di uno psicologo per chi dovrò star loro dietro.  
La stanchezza li rende più nervosi di un povero lupo solitario (che poi non è altro che un forever alone non dichiarato) che ha ricevuto un due di picche da un rinoceronte (si, da un rinoceronte).
Con un bambino in casa è piuttosto difficile dormire. Insomma,i marmocchi non fanno che piangere,lamentarsi, frignucolare e guaire come cani in cerca di attenzioni.
Ed era ciò a cui erano destinati,quella notte,i due fratelli. Shannon e Jared erano andati incontro ai loro letti come avrebbe fatto un pucciosissimo panda.
Era stata una giornata pesante, piena di confusione...assolutamente insolita.
Ma sembrava che avessero appena chiuso gli occhi per entrare nel fantastico mondo di Morfeo,destinato solo ai più faighi,
quando un lamento squarciò il dolcissimo silenzio che si era andato a posare,delicato, sopra le orecchie dei fratelli.
I fratelli si alzarono in contemporanea dai loro letti ed andarono a controllare nella stanza degli ospiti,  
dove avevano posizionato un'adorabile culletta che aveva regalato loro Vicky (Quel bambino era diventata la sua gioia in meno di dodici ore..che angelo di donna).
Il bambino era straiato nella culla e agitava le piccole mani e gambe verso il vuoto. La coperta era andata a finire per terra e quella creatura, come constatò Shannon, frignava.
E non la finiva più. Capiva che ce ne sarebbe stato per molto,perciò prese il bimbo in braccio e, sospirando, iniziò a cullarlo.  
Jared si mise a gambe incrociate sul pavimento e osservò il fratello. "Ma ti sembra giusto che ci spetti questo e nemmeno siamo sposati? Ahahah."
Ma Shannon non aveva molta voglia di ridere. Era stanco morto. Guardò l'ora. Le 5 e mezzo di mattina.
E il bimbo si era finalmente addormentato, perciò, con aria gloriosa, lo ripose nella culla e corse nel suo letto,mai stato così comodo.
Ma no, niente da fare. Quella sarebbe stata la notte più lunga della sua vita. I lamenti cominciarono un'altra volta, e fu a quel punto che prese il bimbo e lo portò a Jared.
"Da adesso fino alla mattina è tuo. T'oh." Chiuse la porta, ma, non appena fu in camera sua, sentì silenzio... e gli sembrò strano.
Perciò corse di nuovo dal fratello minore,spalancò la porta, e davanti a sè si estendeva la scena più coccolosa del mondo:
Un Jared addormentato,che stringeva tra le braccia un bambino senza una vera e propria identità, ma nel suo anonimato era così... innocente.
Tornò a letto,stupito del fatto che Jared fosse così capace con un bimbo. 

 
**

La mattina dopo erano entrambi in coma profondo. Tuttavia chiamarono Tomo e Vicky, per un "delizioso picnic al parco per far prendere aria al piccolo"
(parole di Jared... povero biscottino, che il Santissimo lo benedica).
Non si sentivano nervosi, ed era la prima volta che. in tutta la loro vita accadeva. Non dormire e sentirsi tranquillissimi.
Si avviarono verso il parco sotto casa, era una giornata davvero adorabile. Quando arrivarono la piccola,amabile,dolce, paziente Vicky aveva preparato i panini per tutti.
Non sarebbero dovuti rimanere a digiuno, sembrava. Si sedettero in cerchio sull'erba come un'orda di ragazzini in un gruppo di studio pomeridiano, o ,
se preferite, di alcolisti anonimi (i giovani non sono più quelli di una volta... cit.).
La prima questione di cui parlarono fu il nome da dare al bambino. "Anche se forse non lo terremo" disse Jared,e qui tutti e tre lo guardarono molto male,  "dobbiamo dargli un nome."  
Suggerirono nomi assolutamente idioti. "Che ne dite di Aaron? Ho sempre trovato questo nome così adorabile, assolutamente bellissimo..mh?"
Propose Tomo... ma venne guardato male anche lui. Shannon però ebbe l'idea più intelligente.
"E se lo chiamassimo Trevon? E' un bel nome. Figo, da tosto. No?" Tutti tacquero per un momento.
Poi Jared scoccò un'occhiata a Vicky e Tomo, si alzò in piedi, andò dal fratello maggiore e gli diede un bacio sulla fronte. "Shannon, ti abbiamo mai detto che ti amiamo?"
"No. Ma il piccolo Tré si, lui mi ha sempre amato. Allora aggiudicato? " I tre annuirono, poi si sorrisero.
Trevon Leto.  
Che nome da figo, voglio dire.  La questione più importante fu il "Lo teniamo?" Venne risolta a votazioni,dato che nessuno riusciva a trovare le parole per parlare.
"Chi vuole tenere il bambino alzi la mano." Disse ad un certo punto Tomo. Quattro mani si alzarono verso il cielo.
Era una giornata serena, ed era troppo bella per essere sprecata da un temporale in quel punto del parco. Inutile dire che sarebbe successo proprio questo.
Avevano un bambino, il bambino aveva un nome, aveva una stanza. "Come faremo quando saremo in tour?" Disse ad un certo punto Shannon. "Sarà un problema, voi che dite?"
Ma Vicky si intromise. "Shan, non trovare scuse, a Trevon" e qui le spuntò un sorriso "baderò io. E' anche un po' figlio mio, no?"
Tomo la strinse forte a sè,  e le sussurrò 'grazie' all'orecchio.
Erano troppo pucciosi quei due,ma i Leto erano, come già tutti sappiamo, degli insensibili senza un cuore (Just kidding, don't touch Jared and Shannon u.u),
fecero finta di vomitare nel sacchetto dove c'erano i panini. Calò la sera, e ritornarono a casa.Avrebbero passato un'altra notte esattamente uguale a quella della volta precedente.
Ma stavolta non erano arrabbiati, anzi, erano più che consapevoli del fatto che avrebbero avuto un'enorme responsabilità sulle spalle.  
Un bambino da crescere, educare, e amare. Un bambino che avrebbe avuto bisogno di costanti attenzioni, di una vita sociale, di sani principi e di una famiglia.
E di sano, sempre vivo e genuino rock 'n roll. 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Amelie Malfoy