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Autore: Feade    04/04/2004    1 recensioni
Un'elfa. Un elfo. Un bosco, un regno, un fratello. Una barriera, una baia, un'isola. Due luci si accesero all'orizzonte....due speranze.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7° CAPITOLO: I balrog avanzano

7° CAPITOLO: I balrog avanzano

 

L’elfo cadde a terra morto.

 

Elatan era lì, fermo immobile.

Il respiro affannoso gli faceva muovere velocemente il petto.

Eccolo lì l’elfo appena morto, al suo fianco a terra.

E lui lo conosceva, come conosceva ogni altro abitante dell’isola.

Ora si guardava attorno spaventato da tanta crudeltà.

 

Gli orchi tornarono all’attacco.

- Serrate le file! – gridò Elatan.

Gli elfi si unirono formando una doppia linea.

Impugnarono gli archi.

- Leithio i phillin! -

Una selva di frecce cadde come pioggia mortale sui nemici, sventandone il primo attacco.

Ma gli avversari erano tanti e ben organizzati; mentre loro erano confusi e spaesati dall’improvviso attacco.

 

Elatan si voltò verso il porto.

Un brivido gli percorse la schiena: il porto stava per cedere all’attacco delle fiamme.

E le grida, quelle grida di anime innocenti.

E quei versi sovrumani di………

- Non è possibile! –

- I balrog! – gridò un elfo in avvertimento, ma si sentiva nella voce un tremolio di paura.

Avanzavano con passo pesante, le membra infuocate ospitavano il male più orribile.

Ed eccoli procedere distruggendo tutto sul loro cammino, le fruste di fuoco abbattevano crudelmente alberi.

Elatan chiuse gli occhi ricordando il terrore provato quando attaccarono Gondolin: lui c’era.

I balrog avevano preso d’assedio la città e ne avevano distrutto le porte……..pure Glorfindel morì salvando tutti i fuggitivi dall’attacco di uno di essi.

Ora era lui che doveva guidare il suo popolo e sarebbe morto pur di salvarlo, come fece a sua volta Glorfindel.

Riaprì gli occhi animati da una vivida fiamma di odio e vendetta.

Impugnò il suo arco e scagliò una freccia contro uno di quei mostri che rallentò per poi riprendere la sua marcia distruttiva.

 

Un messaggero era stato mandato per avvisare gli elfi nell’isola che Elatan era arrivato e di andare ad unirsi alle linee di difesa con lui.

La notizia arrivò presto e un coro di grida si alzò dall’isola in segno di fedeltà.

Dopo poco una folla di elfi arrivò pronta a combattere.

Si disposero in una linea di difesa perfetta e incoccarono le frecce che vennero scagliate su di un unico balrog che cadde a terra morto.

Continuarono ad attaccare così rallentando la marcia degli enormi mostri.

 

Laurelin stava osservando in silenzio i volti dei due feriti.

Ora stavano meglio, ma sicuramente l’influsso maligno che proveniva dall’ isola non contribuiva alla loro pronta guarigione.

Così si ritrovava a pensare a quello che stava avvenendo al di là della striscia di mare che li separava.

- Perché? – sussurro a se stessa.

In risposta ebbe solo echi di grida lontane.

 

Gli elfi stavano retrocedendo: i balrog erano troppi e in più per ucciderne uno doveva essere attaccato da quasi tutti gli elfi.

Ormai erano in prossimità delle case e le elfe stavano organizzandosi per fuggire.

Molte erano già uscite di casa con i figli che le seguivano.

Si stavano dirigendo verso la foresta al centro dell’isola, l’unico rifugio rimanente.

 

- Dobbiamo respingerli! – esclamò Elatan, - Forza! -

Gli elfi tornarono all’attacco più feroci di prima.

Ma i balrog riuscirono a sfondare la difesa e a raggiungere le case.

La prima frusta calò e una casa venne distrutta completamente mentre le fondamenta bruciavano.

 

Laurelin ebbe come una stretta al cuore.

Si sentiva persa, impotente di fronte a quella catastrofe contro la quale non poteva fare niente per colpa di quella barriera.

Rimase ferma con gli occhi che vagavano febbrilmente per la stanza in cerca di qualcosa che potesse aiutarli.

Si fermò chiudendo gli occhi: non poteva fare nulla………nulla!

Le sue labbra si socchiusero e una dolce melodia ne uscì.

 

- Mamma! -

Una piccola elfa in lacrime era immobile davanti alla porta di casa sua, terrorizzata.

Sua madre stava tentando di raggiungerla disperatamente quando una frusta calò violentemente sulla casa.

………

Un grido lacerò il cielo.

La madre cadde in ginocchio disperata.

Alcuni elfi la raggiunsero e l’aiutarono a fuggire.

 

Gli elfi stavano diminuendo.

La difesa cedeva e i balrog non avevano pietà per nessuno.

Elatan combatteva senza tregua.

Ma i nemici erano alle case e presto avrebbero raggiunto la foresta.

Allora sarebbe stata veramente la fine.

 

In poco i balrog li sovrastarono: la fine li aveva raggiunti presto.

Una dolce melodia li sfiorò.

I balrog infastiditi si bloccarono e un elfo ne approfittò scoccando una freccia tra gli occhi di uno di essi che cadde a terra morto.

…….

- Elatan, bisogna colpirli in mezzo agli occhi! – gridò l’elfo.

Così tutti fecero: incoccarono le frecce e lanciarono.

I balrog caddero a decine sotto i colpi precisi degli elfi.

Dopo poco il porto di Alqualonde era salvo.

Ma non era ancora finita: anche gli altri due porti, Dinlond ed Eldalond, erano sotto attacco.

Gli elfi armati di nuova sicurezza e speranza si diressero a sud.

 

Laurelin cantava sottovoce quella dolce melodia, quando nella mente le apparve una cittadella cupa.

Era abitata da uomini e forse da hobbit.

Un cartello era appeso fuori dal cancello d’entrata di quello strano luogo.

La visione si stava sfuocando, ma riuscì lo stesso a leggere ciò che vi era scritto.

……Brea……

 

CONTINUA…

 

 

UUUUUUUOOOOOOOOOOOOHHHHH!!!!!!!!!!

Eccomi di nuovo insieme a voi accanite/i lettrici e lettori! Mi sa che di lettori (maschietti s’intende!) non ce ne sono…….beh, peggio per loro!!!!! Tessssore, Commentate!

CIAO

Feade

 

 

 

  
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