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Autore: _Connie    03/01/2012    8 recensioni
«Non vorresti mangiare questo bel frutto, ragazzino?»
A parlare improvvisamente –facendo venire un principio d'infarto alla navigatrice– era stata una vecchia incappucciata, la quale tendeva uno strano frutto metà rosa e metà blu ai due pirati con un altrettanto strano sorrisino.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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[Angolo dell'autrice]
Allora. Riguardo la prima parte di questo capitolo, prima che qualcuno mi salti addosso urlando all'OOC, vorrei fare una piccola considerazione strettamente personale; quindi, se qualcuno si trova in disaccordo con me, me lo dica in modo che la prossima volta io possa limitare i danni.
Zoroko è una ragazza forte ed orgogliosa, su questo non ci piove. Ma rimane pur sempre una ragazza, appunto. E, in quanto tale, è comunque più sensibile dei maschi.
Ci tengo a sottolineare, però, che si mostrerebbe debole solo ed esclusivamente quando è completamente sola, come in questo caso.
Dopo questa parentesi, vi lascio al capitolo. u___u'' 
 
~Capitolo 6~
 
«Dannazione!»
Zoro sentì la spadaccina imprecare all'interno della camera delle ragazze appena prima di aprire la porta della stanza.
«Ohi, tu, che–»
Sgranò gli occhi.
Zoroko era di fronte al muro, intenta a dare pugni a quest'ultimo, e a rigarle il viso c'erano le ultime cose che l'altro avrebbe pensato di poter vedere su di esso: lacrime.
Lacrime di rabbia, d'ira. Lacrime di frustrazione.
«Dannazione!»
Un pugno più forte degli altri fece iniziare a uscire del sangue dalle nocche della ragazza.
«Ohi, Zoroko, smettila di comportarti così per una cosa del genere.»
L'altra trasalì, ma, una volta riconosciuto il proprietario della voce, per tutta risposta si voltò verso di lui con uno sguardo che avrebbe potuto raggelare il sangue nelle vene anche al pirata più temibile.
«Fatti gli affari tuoi, tu!»
«Mi sembra semplicemente ridicolo mettersi a piangere solo perché quel cuoco imbecille ti ha fatto un favoritismo per del sake!»
«Non è solo questo, idiota!»
La spadaccina si avventò sull'altro, andando ad afferrarlo con entrambe le mani per la maglietta.
«Anche se siamo la stessa persona, tu non sai assolutamente nulla di ciò che ho dovuto subire ogni singolo giorno della mia vita! E nemmeno di tutte quelle persone che non facevano altro che dire che non sarei mai riuscita a diventare la più forte del mondo solo per il fatto di essere nata donna! Non ti rendi minimamente conto di quanto tu sia stato fortunato a nascere uomo, quindi fammi il piacere di star zitto e di lasciarmi in pa–»
«Smettila di sparare cazzate!»
Le parole urlate dallo spadaccino rimbombarono nella stanza, avendo sulla ragazza lo stesso effetto di una doccia fredda.
«Nemmeno io riesco a sopportare le persone che tendono a fare delle stupide differenze tra gli uomini e le donne, cosa credi?! Ma quello che sopporto ancor di meno sono le donne che, invece di mostrare agli altri il loro valore, iniziano a fare degli ancor più stupidi discorsi sul fatto che sarebbero volute nascere maschi! Se una persona si sente debole, non deve cercare giustificazioni in queste idiozie, ma cercare di migliorarsi! Quindi smettila di frignare come una ragazzina e torna in te!»
Quelle parole lasciarono completamente spiazzata Zoroko, la quale allentò subito la presa sulla maglietta dell'altro, fino a lasciarla andare completamente.
«Hai... ragione...» disse, prima di iniziare ad asciugarsi le lacrime.
«Quel cuoco da quattro soldi è solo un deficiente!»
«Allora non sei una ragazzina!»
«Ragazzina io?! Con chi credi di star parlando?! Sono pur sempre te stesso, anche se donna!»
Si scambiarono uno sguardo d'intesa, ghignando.
 
«Fame, abbiamo fame!♪ Cibo, vogliamo cibo!♪»
«Aspettate ancora un po', non posso mica portare il cibo ancora crudo a tavola!»
«E i dolcetti li potrete mangiare solo alla fine della cena!»
«Uffa, ma io sto morendo di fame! Voglio la carne, subito!»
«Rufy, se non chiudi quella boccaccia, ti faccio restare digiuno per tutta la serata!»
«NO! Digiuno no
«Allora taci!»
«Ehi, Sanji, dev'essere pronto!»
«Infatti! Ecco a voi!»
I piatti che i due cuochi portarono a tavola avevano tutti un aspetto delizioso: la carne appena grigliata era condita al punto giusto e il tutto era decorato da foglie d'insalata – per la gioia di Rufiko –; in più, per tutta la cucina si era sparso un profumo davvero invitante che fece venire ai pirati l'acquolina in bocca.
E, infatti, si avventarono sul cibo senza tanti preamboli.
«Che tipo di carne è?»
«E' la carne del mostro marino che io e Usoko abbiamo abbattuto stamattina, ovvio!»
«Uau! Davvero, Usopp?!»
«Certo, Choppeko! All'inizio è stata dura, ma, come sai...»
I due iniziarono a raccontare le loro incredibili gesta da Capitani a Chopper e Choppeko che li ascoltavano con ammirazione, non imitati, però, dal resto della ciurma.
«Allora, com'è?»
«E' buofiffifo, Fanfi!»
«Se parli con la bocca piena non capisco niente, Rufy!»
«Davvero ottimo!♥»
«Nami, mia adorata, sono così felice che potrei morire anche subito!♥»
«Fallo, così ci togliamo un cuoco inutile dai piedi.»
«Nessuno ti ha interpellato, stupido marimo!»
«Ripetilo, se hai il coraggio!»
«Calmatevi, voi due!»
«D'accordo, Nami-swan!»
«Quella lì ti tiene al guinzaglio...»
«Farò finta di non aver sentito... Ehm, Zoroko-chan, perché non mangi? Non ti piace, forse?»
Zoroko era stata l'unica a non aver ancora assaggiato nulla. Si era limitata a rimanere seduta con le braccia incrociate sotto il seno e ad osservare i piatti.
Probabilmente, era stata l'unica anche a notare che erano tutti perfettamente uguali.
Alle parole del cuoco ebbe un piccolo sussulto, ma si riprese subito.
Dopo averlo squadrato da capo a piedi, decise di iniziare a mangiare anche lei.
Il tempo che passò prima che la ragazza assaggiasse la pietanza a Sanji parve un'eternità.
«Beh, devo dire che...»
Ancora un po' e avrebbe sicuramente iniziato a sudare freddo.
«E' de-li-zio-so!♥»
«Sul serio?»
Il sorriso che comparve sul viso dell'altra lo fece illuminare d'immenso.
«Adesso posso anche morire felice!»
«Ti ho già detto che ci faresti un grossissimo piacere.»
«Taci, stupida testa d'alga!»
«Che hai detto, torciglio idiota?!»
Come al solito, iniziarono a battibeccare vivacemente, facendo però spuntare sulle bocche di Zoroko e Sanko dei sorrisini divertiti.
  
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