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Autore: Amore    03/01/2012    1 recensioni
La famiglia Cullen vive la sua vita spensierata ormai da troppo tempo. Ora è tempo che nuovi inattesi personaggi entrino nella sua vita, sconvolgendola ancora una volta. Sarà stata la sfortuna di Bella a mettere di nuovo in pericolo la sua famiglia?
Una cosa è certa, tutto quello che la Meyer ha lasciato in sospeso lo risolverò io con una travolgente e insensata storia d’amore. Buona lettura popolo di Efp ^^
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Renesmee Cullen, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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[Dedico questo capitolo a tutto il popolo di Efp, spero vi piaccia >////<]




Capitolo5: FARE MARCIA IN DIETRO NON È MAI STATO IL MIO FORTE!
 
Poche ore prima Renesmee mi aveva accompagnato in una camera della grande casa della famiglia Cullen. Feci finta di sistemarmi per la notte e, steso sul letto, chiusi gl’occhi aspettando la notte. La casa in poco tempo si svuotò, Bella, Edward, Renesmee e Jacob furono i primi ad uscire e a non tornare più, poi li seguirono anche Alice e Rosali.
Quando in casa rimasero solo quattro vampiri capii che era il momento giusto per scappare.
 In silenzio mi tolsi il gesso e le fasciature , dovevo correre e portarmi dietro quegl’oggetti di scenografia non mi sarebbe stato d’aiuto.
Ora che stavo per andarmene la nostalgia si impossesso di me. Mi fermai e seduto sul letto incominciai a guardarmi in torno aspettando che quei pensieri stupidi uscissero dalla mia mente. Il mio sguardo iniziò a vagare per quelle quattro mura in cerca di distrazioni, la camera in cui mi avevano portato, era bella, arredata con dei mobili bianche e un letto a due piazza. Le pareti erano piene di libri e fotografie, ma soprattutto di musica. Dischi di ogni genere: c’erano quelli in vinile a 78 , a 45 e a 33 giri, per non parlare del centinaio di cd e cassette disposti in ordine sulle mensole. In un’altra vita, sarei rimasto ore seduto ad ascoltare quelle disparate melodie. Anche solo per capire i gusti del padrone di casa.  Ma un’altra vita io non c’è l’avevo e in quella che mi era toccata non mi era permesso. Sfiorai con le dita quelle confezioni di plastica e sospirai piano prima di avvicinarmi alla finestra per poterla aprire.
Stavo facendo la cosa giusta, chiusi gl’occhi e spalancai quella benedetta finestra.
Il vento che entrò impetuoso nella stanza me lo ricordò. Quell’odore di terra bagnata e pino mi stuzzicò la mente. Correre.
“Ma perché devi sempre correre?” una vocina nella mia testa.
Apri gl’occhi piano quasi come un condannato e mi sedetti sul cornicione della finestra, con i piedi sospesi in aria e il vento che mi scompigliava i capelli. Tutto questo era diventato assurdo, perché ora non volevo andarmene? La risposta fu semplice da trovare. Mi ero scottato, ero rimasto affascinato da un mondo che non sarebbe mai potuto essere il mio. Avevo trovato una famiglia, non la mia, ma un’altra. Una semplice famiglia che viveva tranquillamente, una semplice e bizzarra famiglia di vampiri che aveva trovato il suo posto nel mondo senza dare fastidio a nessuno. Senza odio e senza guerra. E io mi ero ritrovato a contemplare e desiderare tutto questo. Nella mia mente la vedevo la mia famiglia, bella e felice cenare a tavola senza ansie e preoccupazione.
In quello stesso istante in cui la visione finì, i miei piedi sfiorarono l’erba soffice e mi ritrovai a correre nel bosco.
Non mi sarei arreso, come sempre avrei combattuto perché quel desiderio si avverasse.
 
Persi la condizione del tempo e dello spazio. Sentivo il mio corpo che voleva solo fuggire da quella casa e ad ogni passo mi ripetevo “ora o mai più”.
Non so perché ma quella corsa era strana, diversa dalla altre. Correvo e miliardi di pensieri invadevano la mia mente, finche uno non fece capolinea.
“È stato troppo facile!”
Quattro parole che scatenarono il panico dentro di me. E se non fossero dei bravi vampiri quelli che mi avevano salvato? E se tutto quello che avevano fatto era solo una commedia per uccidermi? Stavano aspettando il momento in qui avrei abbassato la guardi per attaccarmi.
In quel momento mi fermai e rimasi immobile per alcuni secondi. Misi a tacere tutte le emozione che si stavano scatenando in me e mi concentrai per capire se qualcuno mi stava seguendo.
Nessuno nel raggio di chilometri.
I rumori e gli odori che percepivo erano quelli tipici di un bosco addormentato. Così mi sedetti su una roccia li vicino e tirai un sospiro di sollievo, ma quando chiusi gl’occhi un veleno amaro mi scese in gola. Ero solo ancora una volta e quella era la cosa che odiavo di più.
Odiavo essere l’unico della mia specie.
Odiavo essere l’unico obbiettivo dei più spietati assassini.
Odiavo essere sempre sul filo del rasoio.
Odiavo dover sempre scappare.
Odiavo non avere tutta quella felicità che avrei voluto dare a Cat e Tom.
Odiavo essere la loro unica fonte di dolore e sofferenza.
Mi odiavo.
E alla fine non faceva nessuna differenza se mettevo il cento per cento di me stesso in tutte le cose che facevo. Alla fine rimaneva sempre tutto uguale. La mia vita metteva in pericolo quella di Cat e di Tom e io non riuscivo a proteggerli.
Le mie guance iniziarono a rigarsi di lacrime, non potevo permettermi di rimanere li a piangere e a raggomitolarmi su me stesso. Con la maglietta mi asciugai il viso provando a cancellare quegl’ultimi minuti della mia vita. A volte la vita ti chiede sacrifici che non vorresti mai fare, ma alla fine gli accetti per un amore che non potresti mai rinnegare.
«Leonardo..»
Alzai la testa e mi ritrovai di fronte l’unico vampiro sulla faccia della terra che proprio in quel momento non volevo vedere.
«Edward.» dissi con un tono atono.
«Non ti sembra un po’ sciocco vagare nella foresta a quest’ora di notte..» disse sorridendomi.
«So badare a me stesso» dissi alzandomi e iniziando a camminare dandogli le spalle. «Grazie..»
«Leonardo aspetta non correre anche questa volta, ti voglio fare una proposta..»
Io mi girai e prima che potesse continuare dissi: «Per piacere porta i miei ringraziamenti alla tua famiglia, vi sarò per sempre grato per avermi salvato la vita.» poi mi girai e incominciare a correre.
Quando sentii che mi stava seguendo, aumentai la velocità. Non lo volevo li con me, li vicino a me, li di fronde a me.
«Fermati» urlò più di una volta, ma nella mia testa continuavo a ripetergli NO ed ero sicuro che lui mi sentisse.
«TI VOGLIO AIUTARE» nello stesso istante in cui sentii quelle parole le mie gambe inchiodarono.
Cosa stavo facendo dovevo correre, avevo un vampiro alle calcagna che mi diceva “fermati!” Ma quel vampiro era Edward e faceva la sua differenza. Quando mi girai era a pochi metri da me e la sua espressione era tranquilla e rilassata, forse solo un po’ in ansia.
E in quel momento dentro di me scoppio l’ira, che si mescolò all’ odio, perché vederlo li davanti a me era insopportabile. Lo odiavo più di me stesso. Odiavo essere io quello pieno di odio e lui quello pieno d’amore.
Distinto cercai di attaccarlo, volevo fargli sentire il dolore che sentivi io. Puntai alla sua gola per sbatterlo contro il tronco alle sue spalle. Ma fu tutto vano, non lo vidi neanche muoversi che già mi aveva bloccato le mani dietro le spalle.
«Leo ti vuoi calmare.. non voglio farti del male, vorrei solo aiutarti. Sono qui per propor.. »
«Zitto!» dissi. Non potevo sentire una sola parola di quello che mi voleva dire. Non ora..
«Leo..» pronunciò piano il mio nome, poi sciolse la presa per lasciarmi andare.
Feci qualche passo per allontanarmi da lui, volevo scappare da quella situazione, da me, dal mondo e dal mio dolore.. per questo sentivo così tanto la presenza di Edward dietro di me.
«Perché tu stupido vampiro vorresti aiutarmi?» gli urlai contro.
Lui chiuse gl’occhi e poi disse «Leo tu mi assomigli molto. È sconvolgente quanto ritrovi in te di me,.. »
Cosa? E questo che voleva dire..
«..sei un ragazzo che troppo presto ha scoperto cosa vuol dire la morte. Troppo presto ha assaggiato il dolore e l’odio, e troppo presto ha iniziato a coltivare la tua vendetta.». Io rimasi in silenzio ad ascoltare le sue parole. Mentre lui alzava lo sguardo per imprigionarmi con gl’occhi.
«Tu non sei un ragazzo normale come io non sono un uomo normale, entrambi apparteniamo a una razza crudele che porta distruzione e morte ovunque, eppure ci sforziamo di portare la pace nella nostra vita. Leo sento di doverti aiutare perché molte delle cose che tu pensi.. io sono arrivato a capirle e condividerle solo dopo decenni di vita, e molte altre cose invece non ci dovrebbero essere.» scosse la testa « Leo ti voglio aiutare. Conosco quel poco di te per capire che sei un bravo ragazzo, tu invece riesci a capire che sono qualcuno di cui ti puoi fidare. Metti da parte i tuoi risentimenti, accetta il mio aiuto.»
Mi ci volle un po’ per assimilare quello che aveva detto. Io uguale a lui. Ma eravamo l’emblema dell’odio e dell’amore. Quando parlai il mio tono era decisamente beffardo, tanto nascondere le emozioni d’avanti a lui non serviva a gran che. «E in che modo vorresti aiutarmi?»
«Vieni a vivere con noi. Ti posso offrire una casa e una famiglia. Vieni via con me.»
«Non posso.» dissi secco e sprezzante iniziando ad alzare muri invisibili nella mia mente.
«Perché?» chiese rassegnandosi.
«Perché.. il passato non si può cancellare con una lavata di spugna. Non posso lasciarmi tutto alle spalle come se non fosse successo niente..» “.. il problema sono io, non so come fuggire da me stesso!”
«Leo non ti ho chiesto di fuggire o di nasconderti a casa mia, ti ho proposto il mio aiuto. Io ti considero già come un fratello minore quindi sono pronto a starti vicino.»
«Edward non funzionerebbe, fidati. Io sono un portatore di sventure chi si avvicina a me finisce per ferirsi e fidati, dopo stanotte, ferire la tua famiglia è l’ultimo dei miei desideri.»
«Leo siamo dei vampiri è difficile farci del male. E poi in famiglia siamo abituai ai tiri mancini del destino.» disse Edward sorridendo.
Lo guardai storto. «Tu non sai in che guaio ti vuoi cacciare!»
«Leo non credermi uno sprovveduto. Io non metterei mai in pericolo la mia famiglia neanche per tutto l’oro del mondo. Se sono qui da solo e proprio perché voglio proteggerli, se sono qui e sto parlando con te e anche perché i segreti dopo un po’ vengono a galla.»
A quello parole spalancai gl’occhi, segreti quali segreti? Chiusi la mente.
«Me lo aspettavo..»disse sotto voce «Leo non ti agitare, so che dei vampiri ti stanno cercando e vogliono ucciderti. La vendetta e uno dei sentimenti peggiori che un vampiro possa provare e quando tu diventi la preda e non più il cacciatore le conseguenze posso essere disastrose, e io ne so qualcosa.»
«Come l’hai saputo?»
Lui si portò un dito sulla fronte.
«Lo so che mi leggi nel pensiero, ma quando l’hai sentito?»
«Eri in cucina e stavi mangiando, io ero fuori nella foresta e i tuoi pensieri mi hanno incuriosito..»
«Perché cosa stavo pensando?»
«Guardavi mia figlia che parlava con Jacob..e non so come spiegartelo ma i tuoi pensieri erano molto colorati.» sorrise. Io rimasi immobile. Io non parlavo, anzi a malapena respiravo. Lui mi guardava strano, poi sospirò e continuò a parlare «..poi hai pensato a quel tipo biondo e alla sua compagna e a quel punto ho capito che avevi deciso di andare via per raggiungerli. Pensavo che volessi tornare da loro che loro fossero la tua famiglia ma quando hai iniziato a progettare quello che avresti fatto ad Atlanta ho capito chi erano veramente.»
Io abbassai lo sguardo e sorrisi amaramente.«Sei bravo, devo ammetterlo..» ma non tanto da scoprire tutta la verità.
«Allora ora che sai che io so in che guaio mi sono cacciato.. ti fiderai di me?»
Scossi la testa.«Qui non stimo parlando di fidarsi o non fidarsi.. »
Lui fece qualche passo avanti e si sedette su un tronco, mise le braccia indietro e alzò la testa per osservare il cielo notturno. «Leo io non sono uno che si arrende facilmente riesco ad essere paziente, e anche molto, e con te non sono disposto ad accettare un semplice no come risposta.» disse. Dopo qualche secondo aggiunse «Non voglio essere invadente ovviamente. Quindi se proprio vuoi che ti lasci perdere, dammi una valida ragione.»
«Ma tu sei tutto matto!» gli gridai. «Non ti rendi conto, stai delirando.. possibile che tu voglia mettere in pericolo la tua famiglia! Stiamo parlando di vampiri, vampiri assetati di sangue.. pronti ad ucciderti possibile che tu non..»
«Queste non sono accettabili, se ti preoccupi per me o per la mia famiglia non c’è motivo. Te lo già detto, siamo 8 vampiri e ce la sappiamo cavare discretamente. E poi non ho mai detto che ho intenzione di coinvolgerli ragazzino. Io voglio sapere perché tu non vuoi rimanere con noi!»
«Ma..dimmi la verità, rimanendo così tranquilli vuoi vampiri impazzite? No perché c’è da dire che tu non sei tanto normale, ti stai schierando in una battaglia che neanche ti appartiene.» Volevo continuare a parlare ma un sasso raggiunse la mia testa.
«Aiah»
«La smetti per piacere.» disse Edward guardandomi negl’occhi. «Se sono qui è per salvarti la vita e dovresti aver capito che non sono l’unico ad essermi affezionato a te.»
«Non capisco cosa vuoi dire?»
«Strano, pensavo di avertelo lanciato piano il sasso.. ti sei fatto male?»
«Non è il sasso a crearmi questa confusione in testa, ma sei tu! Mi dici quello che stai cercando di dirmi senza dirmelo.»
Edward mi guardò un po’ spaventato «Ricordami di portarti da Carlisle appena torniamo che tra bende e commozione celebrale ti vorrà tene..ere so..tto o..c.h..i. » Edward aveva iniziato a parlare a rallentatore perché troppo impegnato a squadrarmi la gamba e il resto del corpo. «Dov’è il gesso?»
E ora cosa mi rimaneva da fare. Rimanere o scappare. Raccontare una bugia o la verità.
«Lo tolto.. mi dava fastidio» no non potevo dire la verità, avrei lasciato credergli quello che voleva.
«Te lo sei tolto e ora riesci a correre..anche se la tua ferita era grave..»
«Edward ti prego ora lasciami andare. Non voglio inventare scuse per giustificare qualcosa che so di non poter giustificare. Dimenticatevi di avermi mai conosciuto. Dimenticatevi di volermi salvare.» mi girai e incominciai a camminare, ma non faci due passi che la mano di Edward posata sulla mia spalla mi bloccò.
«Leo avere una gamba che guarisce in fretta non è una valida motivazione.» io mi girai e vidi il suo sorriso calmo e intelligente rilassato.
«Qualsiasi cosa io ti dica non sarà mai sufficiente per lasciarmi andare scommetto?»
«Finalmente lo hai capito, voglio aiutarti e non c’è niente e nessuno che mi impedirà di farlo.»
«Quando dici nessuno.. intendi anche me?»
Lui annuì.
«Ma non avevi detto di non voler essere invadente?»
Lui mi guardò negl’occhi prima di rispondermi «..Leo sto solo cercando di farti vedere qual è la cosa giusta da fare.»
“E tu, vampiro, dovresti dirmi qual è la cosa giusta da fare?”
«Si perché ho qualche secolo in più di te e so come girano le cose in questo mondo.»
“Si come no!”
Edward prima mi diede una calata sulla testa e poi mettendomi il braccio sul collo mi fese fare qualche passo indietro.
«Dai mostriciattolo torniamo a casa, così ci dormi un po’ su e se domani ti viene in mente qualche altra motivazione vediamo se va bene!» detto questo Edward scoppiò a ridere.
Anche io sorrisi a quelle parole, e incominciammo a correre verso la grande casa bianca.
Alla fine avevo ceduto al fascino di una realtà che per un po’ avrei fatto mia.
 
Quella notte decisi di fidarmi di Edward ma ad una condizione, che nessuno venisse a conoscenza di niente: della mia fuga e del mio ritorno, della mia gamba e della mia storia. Gl’altri dovevano rimanere all’oscuro di tutto. Avrei lasciato la mia vita nelle mani di un solo vampiro, era tutto quello che potevo concedere a me stesso. Avvicinandomi sempre più alla grande casa bianca già sapevo che non avrei permesso a nessuno di immischiarsi più del dovuto.
 
 
Le luci fioche che provenivano dalla casa accesero in me un meravigliosa tempesta.



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Gentile pubblico sono tornataaa! :D
Chi l'avrebbe mai detto.. cmq scusate il ritado abissale ma non credevo che ci avrei messo così tanto tempo per finire questo capitolo (poi ci si è messa la scuola eh.. vabbe scusatemi..) ^^''
Allora a me questo capitolo mi piaciucchia, ma voi siete i giudici quindi vediamo cosa ne pensate! -w-

Se vi va di venire ho aperto una pagina su face per dare più spazio agli autori di efp. E' una bacheca dove chiedere scambi pubblicitari quindi: mettete mi piace e consigliatemi una vostra storia da leggere! Recensirò al più presto ^^   ----->
 Il popolo di Efp •
   
 
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