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Autore: Agapanto Blu    03/01/2012    8 recensioni
Questa fan-fic è la storia di due angeli profondamente innamorati, Miriam e Nicola... La loro relazione è ostacolata dal fatto che lui è un Caduto mentre lei è uno degli Angeli più importanti del Paradiso perchè è destinata a succedere a Gabriele come Arcangelo... A cent'anni dalla loro separazione arriverà qualcuno a scombinare le carte in tavola: una ragazza di nome Lucia che potrebbe spazzar via il passato e dare ai due angeli una seconda possibilità...
Autrice: Non sono brava e questa è la prima long-fic che scrivo... Siate clementi e recensite!!! Anche per scrivere critiche, mi raccomando!!! Ne ho bisogno!!!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La saga degli Angeli di Victoria'
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Salve a tutti!!!
Allora...
Sono leggermente in ritardo ma ci sono!!!
Spero che questo capitolo piaccia e vi avverto che ci avviamo verso la conclusione di questa storia che, se non altro, ha tenuto molta compagnia almeno a me...
Dedichina: Alla mia sorellina che è una rompiscatole di prim'ordine ma alla quale voglio un bene dell'anima!!!
A sotto!
Ciao ciao!

Lady Catherine


27.
 
Zira e Miriam si scrutarono in silenzio per un lungo momento.
“Che ci fai qui?” sibilò Zira, furiosa.
Miriam non le rispose, la guardò con rabbia e allargò le braccia a fare da scudo al gruppetto dietro di lei.
“Sta’ lontana da loro…” scandì l’Angelo lentamente con ostilità.
“Altrimenti?” la provocò l’Arcangelo.
Miriam non rispose ma non lasciò la sua posizione. Le sue ali sbattevano lentamente in modo da tenerla sospesa e creavano, con il suono di quelle di Zira, una melodia fatta di battiti cupi che raccontava del prepararsi di una battaglia.
Perché era quello che stava per accadere: Miriam e Zira si erano accuratamente evitate l’una con l’altra nei cento anni successivi alla caduta di Nick e ora che si trovavano di fronte e schierate alla battaglia, nessuno avrebbe potuto evitare uno scontro…
E nessuno avrebbe potuto impedire la morte di una delle due…
Se si fosse arrivati a una guerra, sarebbe stato un duello all’ultima goccia di sangue immortale.
Gli Angeli muoiono solo dissanguati…
Le due donne si fissavano negli occhi, verde e argento, senza abbassare la guardia né azzardarsi a parlare; erano pienamente concentrate sull’obbiettivo: difendere e uccidere.
La prima a spezzare l’immobilità fu Miriam che indietreggiò lentamente fino ad arrivare a toccare terra con i piedi a poco più di un metro da Chuck e Joe.
Zira la seguì e atterrò davanti a lei, a un metro di distanza circa.
C’era troppo poco spazio tra loro, se ne rendevano conto tutti: la battaglia era sempre più imminente.
“Stanno scegliendo…” commentò Zira, come se non fosse una cosa a cui dare importanza.
“Lo so…” replicò asciutta Miriam ma sembrava molto più tesa dell’altra.
Nick gemette e Lucia gli si accostò ancora di più attirando anche l’attenzione di Mattew.
“Che succede?” chiese la ragazza.
“Stanno decidendo!” mormorò il Caduto con un’espressione angosciata sul viso.
“Cosa? Chi?” si intromise Mattew.
“Gli Arcangeli!” sussurrò Nick nonostante l’urgenza, “Si sono riuniti e stanno votando per decidere chi di loro due abbia ragione!”
“Non capisco…” sussurrò Lucia, la voce improvvisamente debole.
“Per impedire le contese interne tra Angeli, gli Arcangeli convocano un’Assemblea quando ci sono degli scontri simili e poi votano… Chi ha più voti vince…” spiegò Chuck senza distogliere lo sguardo dalla battaglia di occhiate in corso.
“Chi vince ha ragione e chi perde deve farsi da parte…” mormorò Nick, “Gli Arcangeli comunicano con gli Angeli anche da enormi distanze e possono costringerli a obbedire… Se qualcuno si ribella agli ordini mentali, cade…”
“Non daranno ragione a Zira…” affermò Mattew ma il suo tono era quello di una domanda.
“Nessun Arcangelo è mai Caduto…” sussurrò Lucia sentendo il gelo della sconfitta scivolarle lungo la schiena, “Sarebbe una vergogna per le schiere celesti…”
Mattew sbiancò ma non disse nulla, Nick puntò gli occhi accesi da una tenue speranza sulla schiena di Miriam, immobile e potente.
Lucia osservò l’Angelo: dava una sensazione di forza, bellezza… Sembrava la giustizia a cui era stato dato corpo… Poteva perdere?
Le gambe di Miriam iniziarono a tremare all’improvviso, brividi rapidi che venivano e sparivano all’improvviso facendola vacillare, le sue braccia si abbassarono leggermente e le spalle si incurvarono all’improvviso, sembrando cariche di un peso enorme da sostenere.
La testa si spostò in avanti mentre i suoi occhi argentati si spalancavano, colmi di stupore, angoscia e dolore, sia fisico che mentale.
Zira sorrise soddisfatta.
Nick chiuse gli occhi in un’espressione distrutta.
“Hanno scelto Zira…” mormorò a Lucia e Mattew ma i due avevano già capito.
Era finita, e non ci sarebbe stato appello per nessuno di loro…
L’Arcangelo si avvicinò lentamente a Miriam, gustandosi ognuno di quei secondi di rivalsa sulla ragazza dai capelli d’argento.
La raggiunse e le mise una mano sulla spalla opposta a quella che si trovava davanti, non in segno di sostegno ma il contrario: per spostarla.
La spinse per aprirla come fosse una porta e ignorando le sue ali spiegate e le braccia ancora aperte che cercavano inutilmente di opporsi a ordini che venivano da qualcuno nella sua testa.
Ogni singola fibra, ogni nervo, ogni muscolo di Miriam tremava per gli stimoli contrastanti: l’ordine di difendersi e quello di farsi da parte che si affastellavano sul corpo della ragazza minacciando di lacerarlo.
Zira attese tranquillamente, lasciando che la sua avversaria soffrisse per quel comando crudele.
Alla fine, Miriam lasciò cadere le braccia inerti contro i fianchi e le sue ali si abbassarono.
L’Arcangelo esercitò una pressione sulla spalla dell’Angelo e la creatura si spostò di lato, facendosi da parte e consentendo a Zira l’accesso ai Caduti.
“Brava, angioletta…” la provocò Zira sorpassandola ma senza togliere la mano dalla sua spalla.
Miriam puntò gli occhi in quelli di Lucia senza alzare la testa e poi, quasi per errore, il suo sguardo si incatenò a quello di Nick.
Era passato un istante, nulla di più: Zira stava ancora appoggiata alla sconfitta e si stava ancora muovendo verso le sue prede.
La presa degli Arcangeli su Miriam si spezzò.
L’Angelo afferrò con violenza il polso dell’Arcangelo che stava sulla sua spalla e lo usò come perno per scagliare indietro a forza l’avversaria con un grido selvaggio e liberatorio.
Zira fu sbalzata in alto e volò indietro per molti metri senza riuscire a riprendere il controllo; sbatté la schiena contro il tronco di un albero dall’altra parte della radura.
Riuscì a non cadere e a rimanere in piedi e puntò gli occhi verdi in quelli argentei di Miriam.
Gridò, un urlo tremendo e lacerante che scosse gli animi di chi lo udì.
La terra riprese a tremare e gli alberi che delimitavano il perimetro di quella piccola area furono squarciati da grosse lastre di pietra grigia che crebbero verso l’alto fino a creare una barriera quasi naturale attorno alla zona: un recinto circolare dal quale era impossibile scappare se non in volo.
Zira è certa che Miriam non fuggirà lasciandoci qui!, capì Lucia, Si sta premunendo di intrappolarci qui tutti così da avere in pugno anche lei e Andrea!
Ma l’intento palese dell’Arcangelo non distrasse Miriam che fletté le ginocchia e saltò verso l’alto per poi prendere posizione stabile in volo a cinque o sei metri da terra, un po’ più avanti del gruppo che doveva proteggere.
Zira saltò allo stesso modo e le due si trovarono una di fronte all’altra in aria.
Si guardarono in cagnesco per un po’ e i loro sguardi erano così eloquenti che perfino Ivan e Dimitri planarono dalla loro postazione in volo e si adagiarono al suolo nella zona a Est della radura, sempre tenendo saldamente Andrea che fissava la scena scioccato da ciò che l’Angelo aveva osato fare.
Zira si scagliò su Miriam per prima e la ragazza la attese a piè fermo, senza spostarsi.
All’ultimo secondo portò entrambe le mani davanti a sé e accolse il pugno dell’Arcangelo tra le dita, accompagnandolo e ammortizzandolo.
Lo scontro fu tale che dovette indietreggiare fino sulla testa dei Caduti ma il colpo fu fermato senza danni.
Zira fissò gli occhi verdi in quelli di Miriam e la sua furia era tale che nelle sue iridi si vedevano lampi rossi.
All’improvviso la donna, invece di ritrarsi, sfruttò la vicinanza con l’avversaria per colpirla al viso con un pugno dell’altra mano.
Miriam voltò la testa e fu scagliata indietro di un metro, un metro e mezzo ma si riprese e scattò in avanti, attaccando per la prima volta.
Se lo stile di Zira era rabbia e forza bruta, quello di lei era agilità e attenzione.
Usava soprattutto le gambe e cercava di colpire Zira ai fianchi e di farle perdere l’equilibrio.
Non attaccò più giocando di forza.
“Non può farcela…” sussurrò Betty angosciata.
“Ma che dici?!” urlò Lucia e la sua voce le uscì più stridula di quanto volesse.
“Un Angelo non ha speranze contro un Arcangelo…” sussurrò Nick appoggiando tristemente la Caduta, il tormento nella voce, “Non è abbastanza forte: la potenza degli Angeli deriva dalle loro ali…”
“Un Arcangelo ne ha quattro mentre un Angelo solo due…” capì Lucia impallidendo.
Spostò lo sguardo sul combattimento ancora in corso.
Forza, Miriam!, pensò angosciata.
“Ci sto… provando!” sussurrò l’Angelo a denti stretti mentre tentava di evitare i colpi micidiali dell’avversaria.
Puoi farcela…, pensò ancora l’umana, Forza, mio Angelo!
Miriam sorrise a quel pensiero: Lucia era sempre così, la speranza incrollabile fatta a persona…
La ragazza prese un respiro profondo tra due colpi e si slanciò in avanti afferrando Zira per la gola e chiudendo le ali.
Le due donne precipitarono verso il basso.
Miriam cercò di mettere Zira sotto di sé per schiacciarla col suo peso ma la donna spalancò le quattro ali e le gonfiò attutendo la caduta e raddrizzandosi.
Miriam fece in tempo solo a vedere una furia incontenibile nei suoi occhi poi l’Arcangelo afferrò i suoi polsi, ancora vicini alla sua gola, e fece roteare l’avversaria per un po’ dandole slancio.
Zira la mollò all’improvviso e la lasciò andare.
“E ora pensiamo alle cose importanti…” disse l’Arcangelo subito dopo aver lanciato l’avversaria senza nemmeno guardarla e voltandosi verso i Caduti, ora totalmente senza protezione.
Miriam sbatté la schiena contro la parete di roccia e schiacciò malamente le ali tra sé e la pietra.
Gridò di dolore per la posizione innaturale presa dalle piume.
Il suo corpo si accasciò e lei iniziò a cadere con la testa verso terra.
No…, pensò Nick con dolore fissando il corpo dell’Angelo che ancora precipitava. 

Bene...
So che in questo momento sembra una situazione abbastanza patetica per i "nostri eroi" ma abbiate pazienza ancora un po'...
Allora...
Miriam ha fatto una forte scelta di campo e si è opposta al Paradiso ma Zira sembra ancora la più forte...
Cosa succederà?
Spoiler:"
La sua morte era stata troppo rapida e violenta per potersi far prendere dai ricordi ma in quel momento immagini che credeva di aver scordato si fecero strada nella sua mente [...]
Non poteva passare di nuovo quel dolore, nulla valeva la pena di soffrire così!"
Beh...
A voi giudicare...
Titolo: Un grande cambiamento
Grazie di cuore a tutti coloro che leggono questa storia, a quei pochi ai quali voglio un bene dell'anima che mi hanno aggiunto tra le storie Seguite o Preferite o addirittura tra gli Autori Preferiti e a quelli che mi sostengono impedendomi di cedere allo sconforto recensendomi...
Grazie di cuore...
Adesso mi sto anche imbarcando nella pubblicazione di una nuova storia del genere Romantico, L'Amore nel Silenzio, ma questa storia è completamente scritta perciò non subirà rallentamenti e se qualcuno ha voglia e passa a dare un'occhiata anche all'altra, mi farà davvero felice...
A presto!
Ciao ciao!
Lady Catherine
  
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