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Autore: Essemcgregor    03/01/2012    2 recensioni
Un Villaggio Vacanze e due settimane di completa libertà.
Rachel e Kurt hanno organizzato questa vacanza per passare del tempo insieme, vacanza alla quale aderiranno solo Finn, Blaine, Brittany, Santana Quinn e Puck.
Finn è felice con Rachel, ma sente che qualcosa è cambiato nei confronti di Kurt.
Blaine e Kurt vogliono solo godersi il tempo che possono passare insieme, anche se Kurt ha le idee confuse sul suo rapporto con Finn.
Puck e Quinn sono tornati insieme, mentre Brittany e Santana vogliono capire a cosa può portare il loro rapporto.
[ispirata ad un GDR.]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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The end of everything

 
Finn odiava quando qualcuno usava il termine “chiacchierata” associato a quel tono di voce. Sua madre lo usava ogni volta che lui faceva qualcosa che non andava ed era in procinto di punirlo.
Prese posto accanto a Kurt, respirando a fondo l’odore della siepe di rose dietro di lui. Notò a terra alcune maschere gettate e poi calpestate, Finn la sua la portava appesa al collo così come Kurt.
Il silenzio che era sceso tra di loro era a dir poco imbarazzante, così il ragazzo si aggrappò alla prima cosa che gli era venuta in mente pur di aprire uno straccio di conversazione.
I pugni di Kurt erano chiusi e posati sopra le ginocchia, il suo sguardo saettava spesso verso Finn, ma non si posò mai su di lui per più di qualche secondo.
Alcuni ragazzi uscirono dalla discoteca, evidentemente ubriachi, gettavano le loro maschere a terra e barcollavano nei dintorni, chi aggrappato ai propri amici, chi in dolce compagnia, chi invece da solo, in cerca di un buon posto dove rimettere anche l’anima.

- Bella festa, vero?-

Finn fece appena in tempo a vedere un ragazzo vomitare poco distante da lui, fece una piccola smorfia distolse lo sguardo. Non gli erano mai piaciute le discoteche per quel motivo.
Kurt sgranò gli occhi quando vide ciò che anche Finn aveva adocchiato prima, assunse un colorito verdognolo e si aggrappò al braccio del fratellastro.
 
- Dai vieni, torniamo dentro.-

Finn si alzò ma Kurt lo trattenne.
 
- No, noi dobbiamo parlare.-

Il ragazzo si sedette di nuovo, ignorando il tipo che in quel momento aveva preso a barcollare lungo la stradina brecciata. Kurt alzò i suoi occhi cristallini su di lui, aprendosi in un piccolo sorriso.
 
- Finn, lo so che è stato bellissimo, lo so che siamo stati bene, ma tutto questo deve finire. Siamo fratelli. Io sono fidanzato, tu pure.-

Finn voleva ribattere, voleva dirgli che non gli importava, che il fatto che fossero fratelli era irrilevante, ma non trovò nulla da ribattere sull’ultima parte.
Si sentiva male se pensava a quello che stava facendo a Rachel, ma per una volta, per una volta aveva toccato il cielo con un dito, non era stato coinvolto in ripicche e capricci, non era costretto a ragionare su come comportarsi, perché con Kurt tutto era semplice, come respirare.
 
- Sei mio fratello e ti voglio bene, anche se provo qualcosa di più per te… ti prego, ti scongiuro! Non cercare di ottenere altro. Rivoglio indietro il vecchio Finn.-

Finn si morse il labbro inferiore. Forse avrebbe dovuto lottare, cercare di convincerlo, magari andare da Blaine e spiegargli come stavano le cose, andare da Rachel e confessarle ciò che aveva fatto, eppure per una volta, si ritrovò concorde con Kurt. Stavano entrambi scegliendo la via più semplice. Per quanto dolorosa per lui potesse essere.
Perché allora faceva così male?
 
- Se ami qualcuno lascialo andare.-

Kurt alzò lo sguardo verso il fratellastro, le parole mormorate da lui, lo fecero sorridere.
 
- Sapevo che avresti capito.-

No, Finn non aveva capito e se Kurt avesse guardato per un secondo in più nei suoi occhi, forse avrebbe notato quanto fossero spenti. Avrebbe notato quella piccola luce spegnersi lentamente.
Rimasero per alcuni secondi in silenzio, fino a che un altro conato di vomito, questa volta più vicino, non li riportarono alla realtà.
 
- Forse è meglio se andiamo.-

Finn concordò voltandosi indietro, cercando la fonte di quel suono rivoltante. Si alzarono poi insieme camminando velocemente verso l’ingresso della discoteca.
Entrambi andarono alla ricerca dei rispettivi partner. Al bar non c’erano più, ma bastò un’altra occhiata per localizzarli, più che altro, entrambi seguirono un suono famigliare: la risata inconfondibile di Rachel.
Nonostante la musica alta, era udibilissima. Anche quando rideva, riusciva a raggiungere tonalità davvero alte.
Insieme a lei e Blaine, c’erano anche Quinn e Puck, erano tutti e quattro ubriachi, che ballavano e ridevano.
Blaine stringeva Rachel in vita mentre barcollava di qua e di là, Rachel era aggrappata a Puck che a sua volta teneva la mano di Quinn.
 
- Ok, ok, penso che la serata può finire adesso. Domani dovremo ripartire e non credo sia il caso di tornare a casa in questo stato.-

Kurt si scambiò con Finn un cenno di assenso. Non trovarono Brittany e Santana da nessuna parte, perciò recuperati gli ubriachi, tornarono ai rispettivi bungalow.
Entrambi preferirono recuperare i rispettivi partner, per poi spartirsi gli ubriachi. Finn lasciò Blaine a Kurt mentre portò via Rachel Quinn e Puck.
Prima di separarsi da lui gli lanciò un ultimo sguardo, sguardo che fu ricambiato da Kurt con un debole sorriso.

- L’eclissi non è altro che un attimo di bellezza infinita, con una fine precoce. Dopo tutto, se l’eclissi durasse per sempre, come diventerebbe il mondo? Un posto vuoto… senza luce. Solo oscurità-

Oscurità. Era davvero quello che Kurt pensava? Il loro rapporto era solo oscurità?
Finn si voltò, non voleva sentire, non voleva vedere, voleva solo chiudere gli occhi e sprofondare. Perché quel sogno si stava trasformando in un incubo.
 
 


 
- Puck, reggiti in piedi, almeno tu.-

Finn emise un grugnito di disapprovazione, Rachel e Quinn erano entrambe aggrappate alle sue braccia, mentre Puck aveva le braccia intorno al collo di Finn, cercando inutilmente di salirgli sulla schiena.
Il viaggio fino al bungalow fu abbastanza duro.
Lasciò Rachel e Quinn nel loro bungalow, le aiutò a stendersi sul letto e dopo aver assistito ad un monologo di Rachel su quanto lui sia una persona fantastica, pensò a sistemare Puck.
Se lo caricò in spalla e lo portò al bungalow.
Non fecero in tempo a mettere piede nella stanza, che l’amico si rianimò tutto d’un tratto, correndo verso il bagno.
I rumori che vennero da lì non lasciarono nulla all’immaginazione.
Finn cercò di ignorarli e steso sul letto rimase a pensare a quell’ultima notte di vacanza.
Sperava di tornare a casa rilassato, con il sorriso sulle labbra, felice come non mai. Invece sarebbe tornato stanco, arrabbiato con se stesso e con quella manciata di ricordi, simili al più bel sogno che avesse mai potuto fare.
Dopo tutto il “vissero per sempre felici e contenti”, non era mai esistito, nemmeno nelle favole.
 
- Ghhhhh-

Il ragazzo alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere l’amico quasi piegato in due sulla porta del bagno. Si alzò di corsa e lo aiutò a stendersi.
 
- Tu e le tue sbronze. Domani starai malissimo.-

Puck scrollò le spalle.
 
- Non m’importa. Le vacanze sono finite e quando torno a casa mi metterò a letto e dormirò per tutto il resto del giorno.-

Il ragazzo avrebbe voluto ribattere che ubriaco o no, sarebbe sicuramente stato quello il suo programma, ma non fece in tempo a parlare che Puck gli rivolse una domanda bruciapelo.
 
- Allora con Kurt?-

Finn posò lo sguardo sull’amico, inarcò un sopracciglio cercando di nascondere il suo nervosismo.
Cosa sapeva lui di Kurt? Li aveva forse visti insieme da qualche parte? Impossibile.
Fece finta di nulla.
 
- Con Kurt cosa? Mi doveva solo parlare di una cosa riguardo Blaine e Rachel, se parli di stasera.-

Probabilmente il modo in cui Kurt lo aveva preso da parte poteva sembrare equivoco, forse pensava che avessero litigato. In effetti il modo in cui il fratellastro lo aveva trascinato fuori dalla discoteca, poteva essere frainteso.
Puck sospirò e si passò una mano sul viso.
 
- Quante volte te lo devo dire che puoi fregare gli altri e non me? Ti conosco meglio di chiunque altro e poi ho sentito qualcosa della conversazione che avete avuto questa sera.-
 
Puck puntò il suo sguardo su Finn, poté vedere le varie tonalità di rosso comparire sul suo viso fino a diventare quasi pallido. Posò una mano sulla spalla dell’amico e fece un piccolo sorriso.
 
- Il tuo segreto è al sicuro con me. Puoi fidarti. Solo che mi chiedevo… da quanto va avanti questa storia?-
 
Finn decise che non era il caso di mentire, di accampare scuse su scuse, perché la loro conversazione, non poteva di certo essere fraintesa. Si alzò dal letto di Puck e andò verso la finestra, appoggiandosi contro il davanzale.
La luna era alta nel cielo, solo qualche nuvola copriva le piccole stelle nel cielo. Una leggera brezza di aria fresca colpì il viso del ragazzo scompigliandogli i capelli.
 
- Più o meno da quando siamo arrivati qui. Non so come, non so perché.-

Evitò di voltarsi verso Puck, era più facile parlare mentre guardava quel meraviglioso cielo stellato, che aveva fatto da compagnia a lui e Kurt in quelle notti.
 
- Quando Kurt ha cominciato la sua relazione con Blaine, ho provato un moto di gelosia, uno strano moto di gelosia. Ho sempre cercato di soffocarlo, chi ero io per dirgli con chi poteva avere una relazione o meno? Pensavo fosse affetto fraterno. Quando poi siamo arrivati qui, ci siamo ritrovati soli diverse volte e… niente. I miei sentimenti erano chiari, solo che io non volevo ammetterlo a me stesso.-
 
Puck ascoltò in silenzio il racconto di Finn, azzardò a parlare solo quando l’amico rimase in silenzio. Gli dava ancora le spalle, come se si vergognasse di ciò che aveva detto.
Non si aspettava di certo di sentire quelle parole da Finn, il suo migliore amico, il ragazzo di Rachel Berry.
Possibile che il rapporto con Rachel andasse male a tal punto da spingere Finn tra le braccia di Kurt? Scacciò quel pensiero e si mise a sedere sul letto.
 
- Amico non so che dire. Se i tuoi sentimenti per Kurt sono sinceri e se sono corrisposti, forse… non so dovresti fare coming out. Magari sei bisex, che ne sai.-

Finn si voltò di scatto, le mani tra i capelli.
 
- Puck non sono bisex! Kurt è l’unico per cui provo certi sentimenti, i maschi non mi sono mai piaciuti e mai mi piaceranno. Kurt è la mia sola eccezione.-
 
Il ragazzo alzò le mani, Finn aveva il dito puntato verso di lui, le spalle si alzavano e si abbassavano velocemente.

- Calmati Finn. Ok, ho recepito il messaggio, ma cosa hai intenzione di fare ora? Hai tradito la Berry.-

Finn scrollò le spalle.
 
- Può darsi, ci siamo baciati e basta. Uhm sì dai penso che un bacio si possa considerare tradimento.-
 
Il suo sguardo indugiò sull’amico.
 
- Se Rachel però lo viene a sapere sono morto e sepolto. E giusto per la cronaca, Kurt ha detto che tra noi è finita. Stanotte mi ha preso da parte proprio per dirmi che non vuole andare avanti, che ama Blaine e non vuole fargli del male. Come se io stia godendo a fare del male a Rachel.-

Il ragazzo con la cresta fece una piccola smorfia.
 
- Bè… Santana non sarebbe d’accordo con questa affermazione.-

Finn agitò la mano come a dare poca importanza a ciò che l’amico aveva detto.

- Santana è un caso a parte.-
 
Puck lo guardò.
 
- Conosco altre persone che la pensano in questo modo.-

Il castano si mosse percorrendo a grandi passi la stanza.
 
- Lasciamo perdere gli altri, il punto è che Kurt ha scritto la parola fine. Ora non mi resta che tornare a casa e fare finta che tra noi non sia successo nulla. Facile per lui.-

Il moro si stropicciò gli occhi sbadigliando.
 
- Che ne sai se per Kurt è facile o meno? Secondo me si sta struggendo d’amore per te. L’ho sempre visto come un tipo melodrammatico. Tra lui e Rachel se la battono.-
 
Affermazione che Finn avrebbe voluto contestare, ma inevitabilmente dovette dare ragione al suo migliore amico. Kurt e Rachel facevano a gara a chi fosse più Drama Queen.
Si sdraiò sul letto sospirando, se anche Kurt soffriva così tanto, perché dirgli che dovevano farla finita?
 
 - Scusa se te lo dico Finn ma non biasimo Kurt. Siete fratellastri, vivete insieme, pensa che casino verrebbe fuori se voi due siete innamorati! E poi ci sono Blaine e Rachel, vivresti con il perenne senso di colpa.-
 
Da quando Puck era così saggio? Non rispose a ciò che aveva detto, perché la sua risposta sarebbe stata irrazionale e poco ponderata. Avrebbe risposto che non gli importava, che avrebbe sopportato i sensi di colpa se Kurt fosse stato al suo fianco. Avrebbe sopportato qualsiasi cosa con lui al suo fianco.
Sapeva però che la scelta di Kurt era la più sensata. Entrambi avevano due partner che li amavano, era straordinari e ferirli in quel modo, per assecondare degli stupidi sentimenti che poi si sarebbero raffreddati con il tempo, non era giusto.
Spostò lo sguardo su Puck giusto in tempo per vederlo sdraiato su un fianco, la bocca aperta ed un piccolo rivolo di saliva scendergli sul mento.
Solo Puck poteva parlare e addormentarsi due secondi dopo aver detto l’ultima parola. Sembrava cadesse in catalessi.
Sorrise, era stato il suo miglior amico per tanti anni, avevano superato di tutto insieme e per una qualche strana ragione, si sentiva quasi sollevato di aver parlato di quel piccolo segreto con lui.
Si sdraiò anche lui, gli occhi fissi sul soffitto, cominciò a chiedersi se era vero, se tutto ciò che aveva vissuto con Kurt fosse vero e non soltanto un capriccio estivo.
 


 
La mattina seguente il gruppo di ragazzi si ritrovò nel parcheggio, le macchine pronte a partire e i bagagli caricati.
Puck e Blaine erano andati alla reception per riconsegnare le chiavi, mentre gli altri si accomodarono nelle macchine come all’andata.
Kurt era già salito in macchina, si era seduto sul sedile accanto a quello del guidatore, mentre Rachel aveva preso posto sui sedili posteriori.
Santana e Brittany erano già in macchina di Puck e parlavano allegramente come loro solito. Quinn era seduta sul sedile accanto a quello del guidatore, lanciava spesso occhiate impazienti verso l’albergo, in attesa di vedere Puck ritornare.
 
- Possiamo andare!-

I due fecero ritorno poco dopo, avevano in mano la ricevuta del villaggio vacanze. Blaine entrò in macchina sedendosi accanto a Rachel, Puck invece indugiò accanto a Finn per alcuni secondi.
 
- Tutto ok?-

Finn annuì.
 
- Grazie per ieri… avevo bisogno di parlare con un amico.-

Puck sorrise.
 
- Quando vuoi… -
 
Il viaggio di ritorno fu stranamente silenzioso. Rachel e Blaine avevano ancora un forte mal di testa dovuto alla sbronza del giorno prima, Kurt aveva il broncio, lo sguardo fisso di fronte a sé e non disse una sola parola. Finn invece era fin troppo sommerso dai suoi pensieri, che non si sforzò di intavolare conversazione con nessuno.
Preferì quello strano silenzio, imbarazzante e confortevole allo stesso tempo, anche se non era abituato a sentire Rachel così silenziosa e non era abituato a non sentire Rachel e Kurt discutere su ogni cosa.
Una volta tornati a Lima, lasciarono prima Blaine e poi Rachel di fronte le rispettive abitazioni. Aiutò i due ragazzi a scaricare i bagagli e dopo un saluto breve, tornò in macchina.
Blaine salutò Kurt con un semplice ciao, saluto al quale Kurt rispose solo con un cenno.
 
- Avete litigato per caso?-

Kurt sussultò quando sentì la voce del fratellastro. Non si erano rivolti la parola dalla mattina, si erano dati a malapena il buongiorno.
 
- Più o meno.-
 
Finn lo guardò per un secondo prima di riportare lo sguardo sulla strada.
 
- Per il fatto che si è ubriacato?-

Non si aspettava di certo una risposta lunghissima, infatti Kurt si limitò a borbottare un sì.
 
- Ok ho capito non ti va di parlare. Mi sto zitto.-
 
Kurt emise uno strano verso di esasperazione, battè le mani contro il cruscotto voltandosi verso Finn.
 
- Abbiamo litigato anche a causa tua ok? Sei contento ora?-

Il castano lo guardò sconcertato.
 
- Perché dovrei essere contento? E poi cosa cavolo centro io con voi due?-

Kurt incrociò le braccia al petto.
 
- Se solo avessi evitato di confessarmi i tuoi sentimenti, se avessi evitato di seguirmi quella notte, se avessi evitato di … abbracciarmi, baciarmi… forse tutto questo non sarebbe successo.-
 
Il castano si aprì ad una risata sarcastica. Per Kurt era facile scaricare tutte le colpe su di lui, fin troppo facile dare a lui la colpa di tutto, troppo facile evitare di guardarsi dentro e ammettere di provare certi sentimenti.
Sentì la rabbia montare dentro di lui, non avrebbe accettato di farsi addossare colpe che non erano solo sue. Non avrebbe accettato quelle accuse che servivano solo per far diminuire il suo senso di colpa nei confronti di Blaine.
 
- Ah! Io? Certo tu la forza per respingermi non ce l’avevi, la forza di dirmi di no, non ce l’hai.-

Si passò una mano sul mento pensieroso.
 
- Ma sbaglio o il fatidico “no” hai avuto il coraggio di dirmelo solo ieri? Ovviamente ti volevi godere questa piccola avventura estiva, mentre Blaine era troppo occupato a dormire, hai pensato bene di vivere una storia parallela per sentirti desiderato, perché forse Blaine ti desidera troppo poco.-

Il suo sguardo saettava dalla strada al viso di Kurt e viceversa, riuscì a vedere ad ogni sguardo, il viso di Kurt assumere un colore sempre più rosso.
 
- Non azzardarti a parlare di Blaine in questo modo! Tu non sai niente di noi.-

Il ragazzo si aprì ad un’altra risata sarcastica.
 
- La vostra storia è talmente perfetta che quando si è presentata l’occasione di stare con me, non ci hai pensato due volte.-

Fu una fortuna che quella conversazione avvenne in macchina, Kurt aveva cominciato ad urlare, il suo viso rosso e contratto dalla rabbia, gli occhi azzurri erano infuocati, le mani strette a pugno. Anche quando urlava, Kurt riusciva a raggiungere tonalità piuttosto alte e stridule.
Sul viso di Finn diverse volte comparvero smorfie di fastidio, di quel passo avrebbe perso presto il suo udito.

- Smettila di dire queste cose! Parli proprio tu, che fai ogni giorno il cagnolino per Rachel! Tu che pur di fuggire un po’ da lei hai cominciato a corteggiare me per vedere che sensazione si provi ad avere una relazione normale! Chissà che bello quando Rachel verrà a sapere che hai scelto a me a lei! Perciò stai zitto Finn, zitto! Non ti azzardare a dire altro, sei un maledetto ipocrita!-

Quando Finn frenò davanti casa, non fece in tempo a spegnere il motore che vide Kurt fiondarsi fuori dalla macchina per dirigersi in casa. Aprì la porta e la sbatté alle sue spalle.
Il ragazzo uscì dalla macchina, maledicendo il fratellastro per avergli lasciato da scaricare tutte le valigie, soprattutto le sue che oltre che essere pesanti erano anche numerose.
Pochi secondi dopo, Burt Hummel comparve davanti la porta aperta di casa, lo sguardo acceso dalla rabbia.
 
- Tu! Ora mi devi una spiegazione.-

Si mosse a grandi passi verso Finn, mentre Carole dietro di lui, cercava in tutti i modi di fermare il marito.
Quando Burt fu a pochi passi dal figliastro, cominciò a balbettare chiedendo spiegazioni su ciò che era successo a Kurt.
 
- Non ho fatto niente. Kurt ha litigato con Blaine e sta dando la colpa a me perché secondo lui, è colpa mia se loro due hanno litigato.-

Finn alzò le braccia, esasperato, facendole poi ricadere sui suoi fianchi.
 
- E perché mai Kurt pensa una cosa del genere? Cosa hai combinato?-

Carole guardò Finn con aria interrogativa.
 
- Non pensavo fosse un reato passare un po’ di tempo da soli con Kurt a parlare. Blaine è geloso perché Kurt durante le vacanze ha passato parecchio tempo con me. Diceva che non passiamo mai del tempo insieme e che voleva recuperare. Ed ecco spiegato il tutto. Contenti?-

Burt aprì la bocca, il suo colorito stava lentamente tornando normale.
 
- Quindi, non è perché… hai baciato Kurt o … roba del genere.-

Finn aprì la porta sconvolto. Possibile che Kurt in pochi minuti abbia fatto un resoconto dettagliato su ciò che era successo durante le vacanze?
 
- Kurt borbottava qualcosa riguardo un bacio, poi nominava il tuo nome e lanciava qualche maledizione di qua e di là.-

Carole guardò il figlio, sospettosa.
 
- No mamma nessun bacio. Non sono gay!-

In quel momento sentì il suo cuore spezzarsi, ammettere che non era successo nulla era come rinnegare ciò che avevano vissuto insieme, quei sentimenti, quegli attimi di pura e semplice felicità vissuti con Kurt.
Deglutì e finì di scaricare i bagagli.
 
- Blaine è geloso di me tutto qui.-
 
Burt lo guardò aprendo la bocca ed emettendo un semplice: “ah”. Si passò una mano dietro il collo in evidente imbarazzo, maledicendosi per non aver ascoltato la moglie che più di una volta gli aveva ripetuto giurato e stra giurato che Finn non era gay. Altrimenti non frequenterebbe Rachel.
Prese un paio di valigie e le trascinò dentro, Carole invece rimase fuori con Finn. Il ragazzo poteva ingannare il suo patrigno ma non sua madre.
 
- Cos’è successo? Avete litigato davvero a causa di Blaine?-

Finn diede le spalle alla donna con la scusa di dover finire di scaricare i bagagli dalla macchina, mancava solo il beauty di Kurt. Si sporse per prenderlo mentre borbottava alla madre qualche frase messa lì a caso.
 
- Finn, dimmi la verità.-
 
Quando il figlio riemerse dal bagagliaio e lo ebbe richiuso, incrociò lo sguardo serio di sua madre. Non l’aveva mai vista così in apprensione da quando gli aveva rivelato di aver messo incinta Quinn, notizia che poi si era rivelata falsa.
Non voleva mentire a sua madre, ma non poteva neanche dirgli la verità. Come avrebbe reagito sapendo che lui si era innamorato di Kurt? Perché di questo era sicuro, il suo sentimento era amore.
Doveva per forza essere amore.
 
- Siamo stati molto vicini durante le vacanze, io e Kurt intendo. Ci siamo chiariti, abbiamo parlato molto del nostro rapporto e … abbiamo fatto pace. Sono successi vari casini in vacanza e ora… non lo so Kurt non mi vuole parlare più e io mi sento un cretino. Forse era meglio se non gli avessi detto nulla.-

Forse Kurt aveva ragione, doveva stare zitto, avrebbe evitato solo di complicare le cose. Avrebbero passato le vacanze felici, lui non avrebbe avuto rimorsi e Kurt non avrebbe litigato con Blaine a causa sua. Sarebbe stato tutto più semplice.
Carole accarezzò il viso del figlio e presa una valigia entrò in casa.
Fu così che Finn rimase solo, accanto alla macchina, con in mano solo il beauty di Kurt, quando sentì le prime gocce di pioggia cadere su di lui, alzò lo sguardo al cielo.
Non si era affatto accorto del cambiamento di tempo. Nuvoloni grigi sovrastavano la città, tuoni e lampi squarciarono il cielo, mentre una leggera pioggia cominciò a cadere su di lui.
Come se anche il cielo volesse ricordargli di come ogni cosa sia finita, il suo sogno con Kurt, le vacanze estive, le vacanze.
Decise di sedersi sotto il portico di casa, il beauty di Kurt al suo fianco, i ricordi dei giorni passati nella sua mente e la fastidiosa sensazione di vuoto che si stava creando dentro di lui. Perché lì, con lui, in quel momento, avrebbe voluto solo lui.




Ok ok so di non aver dato il meglio di me in questo capitolo... 
Ma non so perchè sto apatica, non ho voglia di fare nulla e scrivere sì mi da quel pò di sollievo che cerco, 
ma mi rendo conto di non riuscire a scrivere nulla di decente. 
Cercherò di aggiornare le altre FF anche se penso che un paio di FF finiranno nel cestino. 

Grazie a chiunque continui a seguire le mie storie e che continua a recensirle, davvero GRAZIE!

S.
   
 
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