Pairing: Severus Piton
Non c'era un'alternativa. Nessuna soluzione.
Ogni problema apparentemente impossibile che si era presentato negli anni di vita di Harry, erano sempre stati risolti o scampati con l'aiuto di Ron ed Hermione.
Attraversando nuovamente il corridoio, il ragazzo ripensò alle parole di Silente.
“È l'unico modo.”
Non si preoccupò di cercare i suoi amici. Nessuna parola di conforto, nessun addio.
E così, arrivato alle macerie dell'ingresso, si voltò a guardare per l'ultima volta la sua scuola.
Hogwarts.
Aveva sempre rappresentato tutto per lui, e non poté fare a meno di pensare che per causa sua ora era semidistrutta.
Credendo che quella notte avrebbe potuto sacrificare se stesso per mettere la parola “fine” a tutto quel dolore, s'incamminò verso la foresta.
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Non c'era un'alternativa. Nessuna soluzione.
Piton, rimasto immobile dove era stato lasciato, pensò che non era riuscito nel suo compito.
Non che gli fosse sempre piaciuto fare da balia a al ragazzo, ma quando smetteva di associare a lui il nome “Potter” e invece associava “il figlio di Lily” era tutto diverso.
Non avrebbe potuto fare niente.
Si sfregò il volto e fissò il punto vuoto dove, un attimo prima, Harry l'aveva guardato per la prima volta senza odio negli occhi.
Non avrebbe potuto fare niente..se non stargli accanto, mentre si metteva la parola “fine” a tutto quel dolore.
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Le foglie e i ramoscelli gli scricchiolavano sotto le scarpe.
Harry aveva sempre avuto una paura inconscia della foresta, ma con la consapevolezza del termine imminente della propria vita, perfino i Dissennatori diventavano un pensiero lontano.
Forse anche la morte divenne, per un solo attimo, un pensiero lontano.
Le anime dei suoi genitori, di Sirius Black e di Lupin erano apparse in uno spiazzo d'erba circondato da alberi.
Chi meglio di loro avrebbe potuto incoraggiarlo, semplicemente sorridendo?
“Noi non siamo mai andati via, Harry”. La voce calda di Lily Evans sembrava essere sempre appartenuta ai ricordi del figlio.
“Fa male morire?”
“Più veloce di addormentarsi.” disse Sirius, con quella sua espressione tranquilla di sempre.
“Potter” una voce corporea.
Harry si voltò. Era Piton.
Non ci fu bisogno di dire niente. Il ragazzo sopravvissuto incurvò le labbra in un sorriso.
Sapeva che non l'avrebbe lasciato solo.
L'uomo stava quasi per ricambiare, quando alzò lo sguardo.
“Lily” mormorò.
“Sev...” disse la voce strascicata dell'anima della donna con i capelli rossi.
Harry Potter interruppe per primo il lungo sguardo scambiato dai due. “Professore, può vederli anche lei?”
Severus Piton ebbe uno scatto con la testa, come se risvegliato improvvisamente da un sonno profondo. “Vederli?” provò a dire poi, consapevole del suo tono di voce in un ottava più alto del normale. “Lei è..qui c'è tua madre.”
Harry respirò. “Ma Lupin, Sirius e..mio padre” indicò un punto, vuoto per gli occhi di Severus.
Il professore dai capelli corvini tornò a posare lo sguardo sulla donna che aveva sempre amato.
“Io” concluse, ritornato al classico tono lapidario. “vedo solo lei.”