6-L’ALLEANZA RITORNA
Dopo la
sconvolgente rivelazione di Manzoni, in tutta Squame di Drago si scatenò il
terrore: Lord Voldemort era tornato.
«Squall,
dovremo chiamare Harry, non credi?» gli disse Silente.
Si
trovavano nell’ufficio del preside ed erano presenti Silente ed il quartetto.
«Sì
preside, mi trovo perfettamente d’accordo.»
«Ma
come avrà fatto a tornare… Voglio dire, i suoi Horcrux erano stati tutti
distrutti, no?» domandò Yuna.
Tutti
annuirono: Yuna aveva ragione, come aveva fatto?
«Io lo
so.» affermò Squall.
«Come?»
gli domandarono.
«Hm…interessante…»
commentò Silente dopo che Squall aveva raccontato tutto ciò che aveva visto nei
ricordi di Manzoni quando le due folgori si erano incontrate.
«E c’è
dell’altro.» continuò sempre più preoccupato Squall.
«E
sarebbe?»
«Voldemort
non ha intenzione di rimanere per sempre nel corpo di Manzoni, rivuole il suo.»
«Ma
come può fare una cosa del genere?»
E
Squall finì il suo racconto, parlando del piano per riacquistare il corpo
dell’Oscuro Signore.
«Non
c’è altra soluzione: bisogna chiamare Harry Potter.» affermò Silente alzandosi
dalla sua sedia e dirigendosi verso il camino del suo ufficio nel quale mise
della polvere volante e vi bruciò una lettera che aveva appena scritto. Poco
dopo arrivò la risposta della McGonagoll: Harry sarebbe stato avvisato
immediatamente.
Erano
ormai passati due giorni da quando Manzoni si era rivelato ma la notizia, per
volere di Silente, non aveva lasciato le mura di Squame di Drago tranne che per
informare la McGonagoll, che avvertisse subito Harry. Squall aveva iniziato ad
allenarsi duramente, con la speranza di ritrovare i suoi tanto amati fulmini
rubini, anche se non se ne vide neanche l’ombra, cioè l’ombra c’era, ma in un
altro senso (battuta di merda? Nd autore). Anche il resto del quartetto si unì
agli allenamenti di Squall anche se, ovviamente, ci andavano molto più leggeri
perché non riuscivano a mantenere i ritmi della folgore. Si erano intensificate
anche le lezioni di difesa contro le arti oscure e anche gli studenti del primo
anno venivano preparati ad affrontare le arti più oscure. Altre tre materie
aumentarono le ore, cioè stregoneria, magia e scherma, a scapito di erbologia,
cura delle creature mistiche e due ore di pozioni. Poiché le ore di queste
quattro materie erano aumentate notevolmente, i quattro professori non
riuscivano ad occuparle tutte, così intervennero anche il preside e gli altri
professori ad insegnarle quando non erano in servizio. Anche gli studenti più
preparati si ritrovarono a fare da insegnanti e il quartetto era fra essi: Yuna
teneva qualche lezione di magia, insieme alla Sprite. Squall si occupava della
stregoneria insieme ad Alex, Elena, Silente e Piton. A scherma erano assegnati
Squall, Alex e Astioli (il prof che aveva sostituito Rodolfi alla cattedra di
cura delle creature mistiche). A difesa contro le arti oscure c’era tutto il
quartetto, il preside, la McGrannitt e Piton. Harry ancora non si era visto.
Una
settima era passata da quando Manzoni aveva lasciato la scuola ed il quartetto
era esausto. Squall, grazie ai suoi estenuanti allenamenti, aveva imparato a
controllare perfettamente la folgore d’ombra ed anche gli altri tre avevano
imparato a controllare meglio i loro poteri e non solo, infatti avevano
migliorato i loro incantesimi e ne avevano imparati di nuovi e più potenti.
Squall aveva cominciato a
dedicarsi agli incantesimi arcani, in particolare all’Ultimo Arcanum, la vera tecnica del Drago. Esso è il potere supremo
della stregoneria e viene riprodotto sotto la forma del Gran Dragone (ad esempio il Gran Dragone di Ghiaccio che fa Manzoni a Squall nel capitolo 10 de
“L’alleanza vincente: Harry & Squall”. Nd autore) che però è solo
un’imitazione del vero Drago, la cui potenza è mille volte superiore e
devastante. L’Ultimo Arcanum aveva
otto forme, cioè quelle di tutti gli elementi della stregoneria: fuoco, vento,
terra, acqua (i quattro elementi naturali) e tuono, ghiaccio, oscurità,
luce (i quattro elementi
innaturali). Il ragazzo si era messo a studiare anche un altro incantesimo arcano,
uno del ramo delle invocazioni: Rygon, il Drago Supremo (chi conosce Final
Fantasy IX sappia che sto parlando del Bahamut di quel gioco. Nd autore).
Squall conosceva già l’invocazione di Bahamut il re dei draghi, però esso è
l’imitazione di Rygon che è molto più potente del primo e per questo motivo
Squall aveva deciso di apprendere l’invocazione dello Spirito più potente che
ci sia mai stato e che mai ci sarà.
«AHH!! ULTIMO ARCANUM!!»
Erano le 19:00 e Squall si
trovava sul limitare del lago del parco di Squame di Drago ad esercitarsi all’Ultimo
Arcanum di fuoco. Dopo aver concentrato il
potere, aveva alzato la spada al cielo ed essa aveva cominciato ad ardere ed
una gigantesca lama di fuoco era scaturita da essa, dopodichè Squall puntò la
spada in avanti e dalla lama partì un enorme dragone infuocato che attraversò
il lago creando un solco nelle acque.
«Sì! CI SONO RIUSCITO!» esclamò Squall tutto felice dopo che le
acque si erano richiuse ed invaso la terra dall’altra parte del lago poiché
anche su essa il dragone aveva lasciato una traccia del suo passaggio: un solco
perfettamente semicircolare del diametro di venti metri.
«Hey Squall!» lo chiamò Alex.
«Sì?»
«Sei riuscito a fare cosa?»
«L’Ultimo Arcanum di fuoco, ce l’ho fatta!»
«Grande! Sei stato mitico,
davvero!»
«Già, ma è solo quello di fuoco,
ce ne sono altri sette da imparare ed anche Rygon.»
«Lo so, ma tanto c’è ancora un
po’ di tempo, Manzoni non si è ancora mosso.»
«Sì, ma che ne sappiamo quando
colpirà? Dobbiamo essere pronti e non dire che tanto c’è tempo! Vuoi che
colpisca prima lui e che uccida chissà quante persone o vuoi essere preparato
per poterlo affrontare e cercare di evitare stragi inutili?»
«Direi la seconda…»
«Appunto, quindi non c’è
tempo, capito? Ora andiamo.»
«Squall!» lo chiamò Elena
arrivando di corsa alla tavolata durante la cena.
«Dov’eri?» le chiese la sorella.
«In biblioteca, ho trovato
qualcosa di molto interessante.»
«Cioè?» chiesero interessati gli
altri tre.
«Stavo facendo una ricerca su
alcuni volumi del reparto proibito della biblioteca (tutte le scuole ne hanno
uno) e ho trovato un volume riguardante le tecniche di morte. Non l’avrei mai
detto, però ci sono tantissimi incantesimi di morte istantanea. Il primo,
ovviamente, è Avada Kedavra, ma ce ne
sono molto altri, sia di magia che di stregoneria e i più interessanti sono Shin
Zantetsu, Zantentzuken, Ade e
il suo livello superiore, MegaAde.
Lo Shin Zantetsu è un raggio celeste che taglia a metà una lunga
schiera di nemici, lo Zantentzuken è
una specie di falce nera che fa fuori una lunga fila di avversari, Ade consiste nel creare una copia dell’anima di una
persona sulla punta della spada e poi tagliarla, distruggendo anche quella del
nemico. Con questa tecnica l’avversario non è che muoia proprio però diventa un
peso morto, un vegetale, come se avesse subito il bacio dei Dissennatori.»
«E MegaAde?» domandò interessato Squall che aveva anche smesso
di mangiare per ascoltare meglio l’amica.
«Ha una più vasta gamma d’azione.
Per eseguirlo ci vuole molto allenamento e può colpire al massimo cento
persone.»
«Però!» commentarono i quattro.
«E c’è dell’altro. Ho trovato
anche qualcosa che parlava dell’Avalon.»
«E allora? Quello lo so fare
benissimo.» rispose vago Squall rimettendo mano alla forchetta.
«Sai fare anche l’espansione?»
«E sarebbe?» chiese Squall
riposandola.
«Dopo aver innalzato le colonne,
tu puoi farle allontanare da te e nel farlo producono un cerchio di fuoco
potentissimo, paragonabile per potenza distruttiva all’Ultimo Arcanum di fuoco.»
«La miseria!» esclamò Squall.
«Appunto…» disse Elena
soddisfatta, contenta che a Squall la notizia fosse interessata.
«Ci vediamo.» disse Squall
alzandosi dalla tavola.
«Dove vai?» domandò Yuna.
«Ad allenarmi, e dove sennò?»
Era passata un’altra settimana ed
ormai eravamo arrivati a sabato 11 novembre e Squall aveva imparato a
padroneggiare perfettamente tutti e otto gli Ultimo Arcanum, non se la cavava male con lo Shin Zantetsu, lo Zantentzuken e l’espansione dell’Avalon, però Rygon e l’Ade (né tanto meno il MegaAde) gli venivano.
Tutti gli studenti si stavano
dando da fare per poter essere più o meno preparati ad un eventuale scontro, il
quartetto più di tutti. Di Harry, però, ancora nessuna traccia.
«Ma si può sapere dove cazzo è
Harry?» chiese Squall a cena.
«A saperlo… Ma la McGonagoll non
aveva detto che sarebbe subito stato informato? Ormai sono passate due
settimane!» protestò Yuna.
«Appunto… Stiamo dando sempre più
tempo a Manzoni e più ne passa, più lui raduna altri Death Eaters e più c’è il
rischio che Voldemort riacquisti il suo corpo e questo è da evitare
assolutamente.» disse Squall deciso.
«Sono d’accordo, ma nel caso che
quello che hai appena detto tu accada, che dovremmo fare?» domandò Alex.
«Combattere. Intanto cominciate
ad allenarvi anche voi con gli incantesimi arcani.»
«Tipo?» domanda generale.
«Tipo gli Ultimo Arcanum, lo Shin Zantetsu e lo Zantentzuken. Se apprendete anche qualche invocazione non sarebbe
male.»
«Invocazioni arcane?»
«No, quelle sono troppo
complicate. Provate con Ifrit, o Ixion, o Valefor…scegliete voi.»
«O Bahamut…» propose Alex.
«Se ci riesci sei bravo, ma
guarda che non è facile evocarlo né tanto meno controllarlo! è una bestia quello, eh! Mica scherza!
Dopo tutto stiamo parlando del re dei draghi…»
«Beh, se quello è tanto
pericoloso, Rygon come sarà?»
«Non voglio neanche pensarci…mi
preoccupa solo non avere più la folgore. Era grazie a quella che controllavo
senza problemi Bahamut, ma per lui basterà anche l’ombra, però per Rygon non è
abbastanza potente. Questo è un altro motivo per cui mi sto allenando con gli
incantesimi arcani, magari potenziando i miei poteri mistici riesco a
controllare il Drago Supremo anche senza folgore.»
«Speriamo…» rispose Alex poco
fiducioso.
«Che vorresti dire…?» domandò
Squall alzando un sopracciglio e guardando male l’amico.
«Mah, niente…»
Dopo cena, Squall tornò al lago
ad allenarsi.
«Ok, ci devo riuscire…»
Si concentrò intensamente, mandò
tutta la sua energia nella spada che cominciare a brillare del bagliore del
fuoco, ma era diverso dal solito.
«Fiamma Suprema!» dalla lama
proruppe una grande fiammata, alta sui due metri, ardente come l’Ultimo
Arcanum di fuoco. Squall puntò la spada al
centro del lago e sparò la fiammata che appena raggiunse la superficie
dell’acqua ci restò immobile ad ardere.
«Ci siamo, ok allora… Sorgi…»
Dopo aver salutato l’amico, Alex
e le gemelle si diressero nella sala comune.
Il ragazzo si era appena seduto
su una della poltrone davanti al camino ma si era messo in una di quelle che
gli permettevano di vedere anche la grande vetrata che dava sul parco, proprio
sul lato del lago. Elena gli si sedette sopra le ginocchia, mentre Yuna sul
divano vicino agli amici.
Dopo un po’ che Alex ed Elena si
baciavano e Yuna si rompeva, una fortissima luce infuocata proveniente dal
parco illuminò la sala comune e si sentì un boato terribile che pareva quasi un
ruggito di una forza spaventosa.
«Che diavolo è stato?!» Alex si
alzò in piedi talmente di scatto che Elena cadde a terra.
Il tre ragazzi, seguiti da tutti
gli altri presenti nella sala, si precipitarono alla vetrata e guardarono
fuori, solo che non videro nulla poiché, dopo la potente luce che aveva
schiarito le tenebre, esse avevano ripreso il comando della notte e nel parco
era buio pesto.
«O mio Dio…» mormorò Alex che,
grazie al suo potere, poteva vedere nel buio.
«Cosa?» chiesero le gemelle.
«Lì…» disse tremante indicando
un’enorme figura che copriva, per quanto grande, la metà del lago.
«Cos’è? Non si vede molto bene…»
constatò Yuna.
«Rygon…»
Il Drago Supremo notò i ragazzi
accalcati alla vetrata, alzò la testa verso di essa e, con un altro poderoso
ruggito, la mandò in frantumi, ferendo anche alcuni ragazzi. Alex, per fortuna,
se ne era accorto ed aveva portato via le ragazze.
«RYGON, NO!! CHE FAI?! FERMATI!!»
urlò Squall dal bordo del lago.
Per tutta risposta, il drago
diede una devastante codata all’invocatore facendolo finire in acqua, dopodichè
concentrò una potente sfera di fuoco tra le fauci e la sparò nel lago e dal
punto in cui la fiammata era arrivata, partì un cerchio di fuoco che rese la
superficie del lago ardente per un diametro di cento metri e dopo che una buona
parte delle acque era incandescenti, il dragone si tuffò al centro del cerchio
di fuoco da cui partì un’altra ondata fiammeggiante che cancellò la prima.
Tutto ritornò buio come se nulla fosse accaduto, tranne che per la vetrata
distrutta della sala comune di Greiver.
«Squall!!» urlarono gli amici che avevano visto tutta la scena
poiché, dopo essersi allontanati dalla vetrata per sfuggire al ruggito del
drago, si erano di nuovo affacciati.
«Dobbiamo andarlo a prendere!»
disse immediatamente Yuna.
«No! Rygon potrebbe tornare!»
rispose subito Alex.
«No, visto che è sparito. Quella
a cui abbiamo appena assistito è la fine dell’invocazione del drago supremo.»
«Non importa, potrebbe essere
ugualmente rischioso.»
«Ma potrebbe affogare!» protestò
Yuna che non riusciva a credere che Alex volesse lasciare affogare l’amico.
«Lo so, ecco perché andrò io a
prenderlo.» e detto questo, Alex si scompose e si teletrasportò nel punto in
cui era caduto Squall, lo prese e lo portò in infermeria.
«Dove sono…?»
«Ah, finalmente ti sei
svegliato!» disse una voce conosciuta.
«Harry!» esclamò Squall felice
nel vedere l’amico.
«Sì, sono arrivato questa mattina.»
Dopo essersi guardato intorno, Squall
capì di trovarsi in infermeria e si ricordò anche del perché.
«Rygon…»
«Sì, mi hanno detto che lo hai evocato e che non sei riuscito a
controllarlo. Che è ‘sta storia?! Non ti sarai mica rammollito, eh Squall?!»
«No, il problema è che ho perso la folgore…»
«COSA?!»
«Però ho la folgore d’ombra. Non è potente come l’originale però ha
anch’essa dei lati positivi.»
«Ambeh! Mi sono preso un colpo! Pensavo che fossi diventato del tutto
inutile! Guarda che Voldemort è tornato, eh!
Ci servi al massimo delle forze!»
«Senti, so che è tornato da molto prima di te, quindi gasati poco. A proposito, si può sapere dove
accidenti sei stato? Ti abbiamo
aspettato per due settimane!»
«Nella lettera, Silente ha scritto tutto quello che hai
visto in quella tua visione, quindi
ho saputo dell’intenzione di Voldemort
di riprendersi il proprio corpo e per questa ragione ho fatto sì che il
cimitero fosse ben protetto in mia assenza e ho fatto anche in modo che ci
fossero delle buone protezioni ad Azkaban,
al Ministero…cose del genere. In più ho fatto qualche ricerca (cioè le ho fatte fare a Hermione) sullo scambio dell’anima da un
corpo all’altro, cioè quello che
vuole fare Voldemort.»
«E cos’hai scoperto?»
«Purtroppo non cose belle. Quando l’anima di un mistico viene
ospitata nel corpo di un altro, dopo
la separazione, colui che ha
ospitato prende i poteri dell’ospite e viceversa. Quindi, se Voldemort riesce a riprendersi il corpo, sia lui che Manzoni avranno la folgore oscura ed il ghiaccio polare.»
«Oh cazzo…»
«Puoi dirlo forte…»
«Non deve assolutamente
riuscirci!» esclamò Squall.
«Ma va?! Secondo te, perché ho
fatto predisporre una buona sorveglianza dei migliori auror al cimitero di Diagon Alley?»
«Ma non potranno fare molto. Ti ricordo che dovranno affrontare la
folgore oscura, quindi sarà
meglio se ci sbrighiamo.»
«Appunto, quindi sarà meglio se ti alzi da quel
letto. Già ci hai fatto perdere
quattro giorni, vuoi farcene
perdere altri?»
Squall si alzò dal letto
dell’infermeria, andò nello spogliatoio per cambiarsi ed indossare la sua
divisa (a letto stava con un pigiama) e poi si diresse nell’ufficio di Silente
perché Harry gli aveva detto che era lì che si trovavano i suoi amici, Ron e
Hermione.
«Buongiorno.» disse Squall
entrando nell’ufficio ed il saluto fu ricambiato, in più Yuna gli saltò
addosso.
«Ahia…» esclamò il ragazzo
spostando Yuna e massaggiandosi le costole, il punto in cui la coda di Rygon si
era abbattuta su di lui.
«Scusa…» rispose lei con gli
occhi tristi con la speranza che Squall non fosse arrabbiato o che almeno,
facendo quegli odiosi occhi dolci, la perdonasse.
«Non ti preoccupare, non sono
arrabbiato.»
«Oh, bene.» disse lei tutta
tranquilla risedendosi in una sedia accanto alla sorella.
«Stronza.» disse Squall
mandandola a cagare con lo sguardo.
«Sì lo so, grazie.» rispose la
ragazza sorridendo e facendogli una linguaccia.
«Hi Squall.» dissero un ragazzo
con i capelli rossi ed una ragazza con i lunghi capelli castani e ricci.
«Ron! Hermione! How are you?»
chiese loro Squall.
«Hem hem…» si fecero notare gli
altri tre Greiver ed i due Seclet.
«Che c’è?» chiese loro Leonheart.
«Noi non capiamo niente di
inglese.» spiegò semplicemente Alex.
«Ammazza come siete messi male!
Neanche capite quello che ho appena detto? Ho chiesto loro come stanno,
nient’altro.»
«Vabbè, sì, questo l’avevamo
capito, però se dici cose un po’ più complicate non le comprendiamo!»
«Qui c’è un problema di
comprensione, credo sia il caso di fare un incantesimo verbale.» disse il
preside.
«Che cos’è?» fu la domanda
generale.
«Un incantesimo che fa apprendere
una lingua. Lo farò a tutti, così gli inglesi sapranno l’italiano e gli
italiani l’inglese.»
«D’accordo.» concordarono i
ragazzi.
Silente spiegò la sua idea anche
ai britannici che si trovarono pienamente d’accordo e dopo una decina di minuti
circa:
«Harry?» chiese Squall.
«Sì? Che c’è?»
«Grande! Ha funzionato!»
esclamarono tutti i ragazzi.
«Ovvio! Sono o non sono il
preside di Squame di Drago?» domandò in maniera retorica Silente.
‹Gasato…›
«Pensa per te.» rispose Silente
ai pensieri di Squall.
«Cosa?»
«Se qui c’è un gasato, quello sei
tu.»
«Ma l’ho solo pensato!»
«Legilimens…» disse semplicemente
il preside.
«è una bella sega, fidati, ne so qualcosa.» sussurrò Harry
all’orecchio di Squall.
A pranzo, i Gryffindor si
sedettero alla tavolata dei Greiver.
«Domani partiamo e cerchiamo di
fermare Manzoni.» disse Harry.
«Hai qualche idea su dove si
possa nascondere?» domandò speranzoso Squall.
«No, però basterà controllare il
cimitero, sicuramente si farà vivo prima o poi, dopo tutto è quello il suo
piano, no?»
«Giusto. Ma fammi capire bene: il
tuo piano sarebbe aspettare che sia Manzoni a fare la prima mossa?»
«In teoria sì.» rispose Harry.
«Stai scherzando, vero?» gli
chiese Squall.
«No, perché? Non va bene?»
«E direi proprio di no…»
«Come mai? Che ci sarebbe che non
va? Che c’è?! Stiamo discutendo
di questioni importanti qui, eh! Mica sciocchezze! Si sta parlando di come
eliminare Lord Voldemort, capito?! Quindi potreste lasciarmi in pace?!» un
ragazzo si era avvicinato a Harry per chiedergli l’autografo, però, visto che
era la centesima persona a farlo, l’inglese si infuriò e lo cacciò via non
esattamente in una maniera carina.
«Poraccio…» commentò Yuna.
«Poraccio?! Scassa cazzi, vorrai
dire?!»
Ed il quartetto e gli inglesi
risero vedendo la faccia fumante di Harry.
‹Sono felice di vederlo così,
pare si sia ripreso dalla morte di Ginny.› sorrise Squall vedendo che, dopo che
la leggera arrabbiatura era scoppiata in un’ira terribile ma del tutto finta,
aveva cominciato a bisticciare con gli altri due Gryffindor, tanto che tutta la
sala si era girata verso di loro ed avevano cominciato a ridere anche gli
studenti (tranne il ragazzino traumatizzato da Potter).
«Siamo pronti?» domandò Silente
al quartetto ed ai Gryffindor.
«Sì.» risposta unanime.
Era il mattino del 17 novembre ed
i sette ragazzi stavano per partire per Hogwarts tramite la polvere volante.
Anche Alex e le gemelle venivano perché il preside lo aveva consigliato visto
che erano diventati piuttosto abili a padroneggiare gli incantesimi arcani,
anche se Squall si era opposto perché non voleva che corressero alcun rischio.
‹Se succede loro qualcosa ammazzo
prima l’assassino, poi Silente.›
«Allora spero proprio che non
accada loro niente!» rise il preside.
«Eh? Cosa? Ah già, Legilimens…»
sbuffò Squall.
«Oh, bene! Ben arrivati ragazzi. Piacere, io sono Minerva
McGonagoll.» si presentò la preside ai tre ragazzi che non conosceva.
«Gli auror sono pronti?» domandò Harry dopo che tutti le presentazioni
erano state fatte.
«Sì, sono nella sala grande.»
lo informò la McGonagoll.
«Bene, andiamo.» Potter si diresse verso la porta dell’ufficio, subito seguito dagli
altri ragazzi.
«Jackson, are we ready?» domandò Harry al
suo comandante in seconda.
«Yes sir, all the best aurors have been divided
in two squads: alpha squad is guarding the graveyard and this is beta squad.»
«Good job, dismissed, I’m taking on control
again.»
«Sir!» disse Jasckson portandosi
la destra alla fronte in saluto e raggiungendo la prima fila di auror schierati
nella sala grande di Hogwarts
«Wow, che efficienza…» commentò
Squall.
«Eh, visto?» si vantò per finta
Harry.
«Mio Signore.»
«Parla Antonio.» disse Manzoni.
«Le nostre spie ci hanno
informato che Leonheart e Potter, seguiti dai loro amici, sono arrivati a
Hogwarts.»
«D’accordo, grazie, puoi andare.»
«Mio Signore.» disse Antonio
inchinandosi e portandosi il pugno destro al cuore, per poi andare via.
‹Questo non va bene.›
«Sì lo so mio Signore, ma che
possiamo fare?» chiese Manzoni.
‹Bisogna attaccare subito il
cimitero e riprendere il mio corpo e allora sì che non potranno più nulla
contro di noi.› rispose la voce nella sua testa.
«D’accordo, mio Signore.
Massimo!» chiamò il fido compagno.
«Mio Signore?»
«Raduna i Death Eaters,
attaccheremo stanotte il cimitero, prima che Leonheart e Potter ci arrivino,
mentre sono ancora a Hogwarts.»
«Come volete.» e portandosi il
pugno al cuore, si congedò da Manzoni che continuò a discutere del piano
d’attacco con la voce di Lord Voldemort che solo lui poteva udire.
«Allora, che si fa ora?» chiese
Squall a Harry.
«Stasera restiamo qui e domani
mattina presto andremo alla postazione di guardia che ho fatto erigere intorno
alla tomba di Voldemort.
«Ma se attaccassero stasera?»
domandò l’italiano.
«I miei informatori mi dicono che
i Death Eaters non sono ancora pronti.»
«E chi sarebbero questi
informatori?» chiese scettico Leonheart.
«Spie tra le file oscure.»
«Sarà…» si arrese l’italiano.
Erano le 02:00 e Squall si era
addormentato da poco perché aveva una sensazione strana, c’era qualcosa nella
situazione che non gli andava bene, quando…
«Allarme rosso! Allarme rosso! I Death Eaters stanno
attaccando il cimitero!» irruppe un auror
nella stanza in cui dormivano i ragazzi.
«Che cosa?!» si svegliò subito Harry
«Lo sapevo! Lo dicevo io! Avanti, andiamo!» balzò immediatamente giù dal letto Squall che con
cinque fulmini svegliò Alex, le gemelle, Ron, Hermione.
«Muovetevi! Il cimitero è sotto
attacco!»
Cinque minuti dopo, i sette
ragazzi erano nell’ufficio del preside (dove era stato allestito il QG
dell’Order of the Phoenix), pronti al trasferimento al posto di guardia nel
cimitero, infatti Harry aveva fatto impiantare due Porte di Passaggio (due
porte da posizionarsi in due luoghi distanti ed entrando in una, si esce
dall’altra), una a Hogwarts e una al cimitero, così da permettere di passare da
una parte all’altra in un baleno.
«How’s the situation?» domandò Harry,
appena uscito dalla Porta, al capo della squadra alfa che si trovava in una
tenda soprastante il sepolcro di Lord Voldemort che era stato protetto con
tutti gli incantesimi di sigillo e con sigilli oscuri possibili e immaginabili
e anche inimmaginabili.
«Bad sir. The Death Eaters have managed to get passed the
enchanted gargoyles and are heading quickly towards us.»
«Te l’avevo detto o no che avrebbero
attaccato stasera? Me lo sentivo io! E quando ho queste sensazioni, sta sicuro
che non mi sbaglio! E ora guarda che è successo! I Death eaters guadagnano
terreno, hanno pure superato i gargoyle incantati! Gargoyle incantati?» lo
rimproverò Squall.
«Sì d’accordo, la ramanzina me la
fai dopo, d’accordo? Comunque sono gargoyle sotto l’influsso dell’Imperius, così da renderli docili. Devi sapere, infatti, che
sono creature estremamente potenti, ma anche molto pericolose.»
«Ah, d’accordo. Che facciamo
adesso?»
«Direi di andare a combattere, tu
che dici?»
«Io dico che ci sto!»
Ed il gruppetto uscì dalla tenda
per andare a sfidare l’orda di Death Eaters che aveva invaso il cimitero,
obbiettivo: il recupero della salma dell’Oscuro Signore.
Ringraziamenti:
1) SATANABAAN.
Grazie, so che “dark” in inglese vuol dire “oscuro”, era lo “splatter” che non
capivo. Mah, forse sarai accontentato, ma non per gli scontri grossi, se sono i
miserabili Death Eaters ad essere sbudellati e sventrati e sviscerati (che poi,
più o meno, vogliono tutte dire la stessa cosa) ti va bene?
2) DarthSteo.
Io sono un MAESTRO di FFX e ti informo che “Ultima” non è un’invocazione, ma
una “magia”. Le invocazioni del X sono: Valefor, Ifrit, Ixion, Shiva, Bahamut,
Yojimbo, Anima, le 3 Magus.
3) Ciara.
Mi dici dov’è il senso in recensire senza aver ancora letto? E poi, non hai
ancora finito la prima storia! Pamela, non si a così!
ANTICIPAZIONI: CAPITOLO 7-LA
RESURREZIONE DI LORD VOLDEMORT