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Autore: Siirist    20/08/2006    2 recensioni
Seguito de "L'alleanza vincente: Harry&Squall". Avevamo lasciato la storia a quando Voldemort era stato finalmente ucciso definitivamente, Harry si era vendicato di tutte le perdite che aveva subito, Squall era tornato a casa e se la stava spassando... Ma c'è un pezzo che non va proprio bene...il caro Voldy non ne vuole proprio sapere di schiattare, anzi torna alla carica più forte di prima e con un nuovo braccio destro, molto più forte di Malfoy...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo
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6-L’ALLEANZA RITORNA

6-L’ALLEANZA RITORNA

Dopo la sconvolgente rivelazione di Manzoni, in tutta Squame di Drago si scatenò il terrore: Lord Voldemort era tornato.

«Squall, dovremo chiamare Harry, non credi?» gli disse Silente.

Si trovavano nell’ufficio del preside ed erano presenti Silente ed il quartetto.

«Sì preside, mi trovo perfettamente d’accordo.»

«Ma come avrà fatto a tornare… Voglio dire, i suoi Horcrux erano stati tutti distrutti, no?» domandò Yuna.

Tutti annuirono: Yuna aveva ragione, come aveva fatto?

«Io lo so.» affermò Squall.

«Come?» gli domandarono.

 

«Hm…interessante…» commentò Silente dopo che Squall aveva raccontato tutto ciò che aveva visto nei ricordi di Manzoni quando le due folgori si erano incontrate.

«E c’è dell’altro.» continuò sempre più preoccupato Squall.

«E sarebbe?»

«Voldemort non ha intenzione di rimanere per sempre nel corpo di Manzoni, rivuole il suo.»

«Ma come può fare una cosa del genere?»

E Squall finì il suo racconto, parlando del piano per riacquistare il corpo dell’Oscuro Signore.

«Non c’è altra soluzione: bisogna chiamare Harry Potter.» affermò Silente alzandosi dalla sua sedia e dirigendosi verso il camino del suo ufficio nel quale mise della polvere volante e vi bruciò una lettera che aveva appena scritto. Poco dopo arrivò la risposta della McGonagoll: Harry sarebbe stato avvisato immediatamente.

 

Erano ormai passati due giorni da quando Manzoni si era rivelato ma la notizia, per volere di Silente, non aveva lasciato le mura di Squame di Drago tranne che per informare la McGonagoll, che avvertisse subito Harry. Squall aveva iniziato ad allenarsi duramente, con la speranza di ritrovare i suoi tanto amati fulmini rubini, anche se non se ne vide neanche l’ombra, cioè l’ombra c’era, ma in un altro senso (battuta di merda? Nd autore). Anche il resto del quartetto si unì agli allenamenti di Squall anche se, ovviamente, ci andavano molto più leggeri perché non riuscivano a mantenere i ritmi della folgore. Si erano intensificate anche le lezioni di difesa contro le arti oscure e anche gli studenti del primo anno venivano preparati ad affrontare le arti più oscure. Altre tre materie aumentarono le ore, cioè stregoneria, magia e scherma, a scapito di erbologia, cura delle creature mistiche e due ore di pozioni. Poiché le ore di queste quattro materie erano aumentate notevolmente, i quattro professori non riuscivano ad occuparle tutte, così intervennero anche il preside e gli altri professori ad insegnarle quando non erano in servizio. Anche gli studenti più preparati si ritrovarono a fare da insegnanti e il quartetto era fra essi: Yuna teneva qualche lezione di magia, insieme alla Sprite. Squall si occupava della stregoneria insieme ad Alex, Elena, Silente e Piton. A scherma erano assegnati Squall, Alex e Astioli (il prof che aveva sostituito Rodolfi alla cattedra di cura delle creature mistiche). A difesa contro le arti oscure c’era tutto il quartetto, il preside, la McGrannitt e Piton. Harry ancora non si era visto.

 

Una settima era passata da quando Manzoni aveva lasciato la scuola ed il quartetto era esausto. Squall, grazie ai suoi estenuanti allenamenti, aveva imparato a controllare perfettamente la folgore d’ombra ed anche gli altri tre avevano imparato a controllare meglio i loro poteri e non solo, infatti avevano migliorato i loro incantesimi e ne avevano imparati di nuovi e più potenti.

Squall aveva cominciato a dedicarsi agli incantesimi arcani, in particolare all’Ultimo Arcanum, la vera tecnica del Drago. Esso è il potere supremo della stregoneria e viene riprodotto sotto la forma del Gran Dragone (ad esempio il Gran Dragone di Ghiaccio che fa Manzoni a Squall nel capitolo 10 de “L’alleanza vincente: Harry & Squall”. Nd autore) che però è solo un’imitazione del vero Drago, la cui potenza è mille volte superiore e devastante. L’Ultimo Arcanum aveva otto forme, cioè quelle di tutti gli elementi della stregoneria: fuoco, vento, terra, acqua (i quattro elementi naturali) e tuono, ghiaccio, oscurità, luce  (i quattro elementi innaturali). Il ragazzo si era messo a studiare anche un altro incantesimo arcano, uno del ramo delle invocazioni: Rygon, il Drago Supremo (chi conosce Final Fantasy IX sappia che sto parlando del Bahamut di quel gioco. Nd autore). Squall conosceva già l’invocazione di Bahamut il re dei draghi, però esso è l’imitazione di Rygon che è molto più potente del primo e per questo motivo Squall aveva deciso di apprendere l’invocazione dello Spirito più potente che ci sia mai stato e che mai ci sarà.

 

«AHH!! ULTIMO ARCANUM!!»

Erano le 19:00 e Squall si trovava sul limitare del lago del parco di Squame di Drago ad esercitarsi all’Ultimo Arcanum di fuoco. Dopo aver concentrato il potere, aveva alzato la spada al cielo ed essa aveva cominciato ad ardere ed una gigantesca lama di fuoco era scaturita da essa, dopodichè Squall puntò la spada in avanti e dalla lama partì un enorme dragone infuocato che attraversò il lago creando un solco nelle acque.

«Sì! CI SONO RIUSCITO!» esclamò Squall tutto felice dopo che le acque si erano richiuse ed invaso la terra dall’altra parte del lago poiché anche su essa il dragone aveva lasciato una traccia del suo passaggio: un solco perfettamente semicircolare del diametro di venti metri.

«Hey Squall!» lo chiamò Alex.

«Sì?»

«Sei riuscito a fare cosa?»

«L’Ultimo Arcanum di fuoco, ce l’ho fatta!»

«Grande! Sei stato mitico, davvero!»

«Già, ma è solo quello di fuoco, ce ne sono altri sette da imparare ed anche Rygon.»

«Lo so, ma tanto c’è ancora un po’ di tempo, Manzoni non si è ancora mosso.»

«Sì, ma che ne sappiamo quando colpirà? Dobbiamo essere pronti e non dire che tanto c’è tempo! Vuoi che colpisca prima lui e che uccida chissà quante persone o vuoi essere preparato per poterlo affrontare e cercare di evitare stragi inutili?»

«Direi la seconda…»

«Appunto, quindi non c’è tempo, capito? Ora andiamo.»

 

«Squall!» lo chiamò Elena arrivando di corsa alla tavolata durante la cena.

«Dov’eri?» le chiese la sorella.

«In biblioteca, ho trovato qualcosa di molto interessante.»

«Cioè?» chiesero interessati gli altri tre.

«Stavo facendo una ricerca su alcuni volumi del reparto proibito della biblioteca (tutte le scuole ne hanno uno) e ho trovato un volume riguardante le tecniche di morte. Non l’avrei mai detto, però ci sono tantissimi incantesimi di morte istantanea. Il primo, ovviamente, è Avada Kedavra, ma ce ne sono molto altri, sia di magia che di stregoneria e i più interessanti sono Shin Zantetsu, Zantentzuken, Ade e il suo livello superiore, MegaAde. Lo Shin Zantetsu è un raggio celeste che taglia a metà una lunga schiera di nemici, lo Zantentzuken è una specie di falce nera che fa fuori una lunga fila di avversari, Ade consiste nel creare una copia dell’anima di una persona sulla punta della spada e poi tagliarla, distruggendo anche quella del nemico. Con questa tecnica l’avversario non è che muoia proprio però diventa un peso morto, un vegetale, come se avesse subito il bacio dei Dissennatori.»

«E MegaAde?» domandò interessato Squall che aveva anche smesso di mangiare per ascoltare meglio l’amica.

«Ha una più vasta gamma d’azione. Per eseguirlo ci vuole molto allenamento e può colpire al massimo cento persone.»

«Però!» commentarono i quattro.

«E c’è dell’altro. Ho trovato anche qualcosa che parlava dell’Avalon

«E allora? Quello lo so fare benissimo.» rispose vago Squall rimettendo mano alla forchetta.

«Sai fare anche l’espansione?»

«E sarebbe?» chiese Squall riposandola.

«Dopo aver innalzato le colonne, tu puoi farle allontanare da te e nel farlo producono un cerchio di fuoco potentissimo, paragonabile per potenza distruttiva all’Ultimo Arcanum di fuoco.»

«La miseria!» esclamò Squall.

«Appunto…» disse Elena soddisfatta, contenta che a Squall la notizia fosse interessata.

«Ci vediamo.» disse Squall alzandosi dalla tavola.

«Dove vai?» domandò Yuna.

«Ad allenarmi, e dove sennò?»

 

Era passata un’altra settimana ed ormai eravamo arrivati a sabato 11 novembre e Squall aveva imparato a padroneggiare perfettamente tutti e otto gli Ultimo Arcanum, non se la cavava male con lo  Shin Zantetsu, lo Zantentzuken e l’espansione dell’Avalon, però Rygon e l’Ade (né tanto meno il MegaAde) gli venivano.

Tutti gli studenti si stavano dando da fare per poter essere più o meno preparati ad un eventuale scontro, il quartetto più di tutti. Di Harry, però, ancora nessuna traccia.

 

«Ma si può sapere dove cazzo è Harry?» chiese Squall a cena.

«A saperlo… Ma la McGonagoll non aveva detto che sarebbe subito stato informato? Ormai sono passate due settimane!» protestò Yuna.

«Appunto… Stiamo dando sempre più tempo a Manzoni e più ne passa, più lui raduna altri Death Eaters e più c’è il rischio che Voldemort riacquisti il suo corpo e questo è da evitare assolutamente.» disse Squall deciso.

«Sono d’accordo, ma nel caso che quello che hai appena detto tu accada, che dovremmo fare?» domandò Alex.

«Combattere. Intanto cominciate ad allenarvi anche voi con gli incantesimi arcani.»

«Tipo?» domanda generale.

«Tipo gli Ultimo Arcanum, lo Shin Zantetsu e lo Zantentzuken. Se apprendete anche qualche invocazione non sarebbe male.»

«Invocazioni arcane?»

«No, quelle sono troppo complicate. Provate con Ifrit, o Ixion, o Valefor…scegliete voi.»

«O Bahamut…» propose Alex.

«Se ci riesci sei bravo, ma guarda che non è facile evocarlo né tanto meno controllarlo! è una bestia quello, eh! Mica scherza! Dopo tutto stiamo parlando del re dei draghi…»

«Beh, se quello è tanto pericoloso, Rygon come sarà?»

«Non voglio neanche pensarci…mi preoccupa solo non avere più la folgore. Era grazie a quella che controllavo senza problemi Bahamut, ma per lui basterà anche l’ombra, però per Rygon non è abbastanza potente. Questo è un altro motivo per cui mi sto allenando con gli incantesimi arcani, magari potenziando i miei poteri mistici riesco a controllare il Drago Supremo anche senza folgore.»

«Speriamo…» rispose Alex poco fiducioso.

«Che vorresti dire…?» domandò Squall alzando un sopracciglio e guardando male l’amico.

«Mah, niente…»

 

Dopo cena, Squall tornò al lago ad allenarsi.

«Ok, ci devo riuscire…»

Si concentrò intensamente, mandò tutta la sua energia nella spada che cominciare a brillare del bagliore del fuoco, ma era diverso dal solito.

«Fiamma Suprema!» dalla lama proruppe una grande fiammata, alta sui due metri, ardente come l’Ultimo Arcanum di fuoco. Squall puntò la spada al centro del lago e sparò la fiammata che appena raggiunse la superficie dell’acqua ci restò immobile ad ardere.

«Ci siamo, ok allora… Sorgi…»

 

Dopo aver salutato l’amico, Alex e le gemelle si diressero nella sala comune.

Il ragazzo si era appena seduto su una della poltrone davanti al camino ma si era messo in una di quelle che gli permettevano di vedere anche la grande vetrata che dava sul parco, proprio sul lato del lago. Elena gli si sedette sopra le ginocchia, mentre Yuna sul divano vicino agli amici.

Dopo un po’ che Alex ed Elena si baciavano e Yuna si rompeva, una fortissima luce infuocata proveniente dal parco illuminò la sala comune e si sentì un boato terribile che pareva quasi un ruggito di una forza spaventosa.

«Che diavolo è stato?!» Alex si alzò in piedi talmente di scatto che Elena cadde a terra.

Il tre ragazzi, seguiti da tutti gli altri presenti nella sala, si precipitarono alla vetrata e guardarono fuori, solo che non videro nulla poiché, dopo la potente luce che aveva schiarito le tenebre, esse avevano ripreso il comando della notte e nel parco era buio pesto.

«O mio Dio…» mormorò Alex che, grazie al suo potere, poteva vedere nel buio.

«Cosa?» chiesero le gemelle.

«Lì…» disse tremante indicando un’enorme figura che copriva, per quanto grande, la metà del lago.

«Cos’è? Non si vede molto bene…» constatò Yuna.

«Rygon…»

Il Drago Supremo notò i ragazzi accalcati alla vetrata, alzò la testa verso di essa e, con un altro poderoso ruggito, la mandò in frantumi, ferendo anche alcuni ragazzi. Alex, per fortuna, se ne era accorto ed aveva portato via le ragazze.

«RYGON, NO!! CHE FAI?! FERMATI!!» urlò Squall dal bordo del lago.

Per tutta risposta, il drago diede una devastante codata all’invocatore facendolo finire in acqua, dopodichè concentrò una potente sfera di fuoco tra le fauci e la sparò nel lago e dal punto in cui la fiammata era arrivata, partì un cerchio di fuoco che rese la superficie del lago ardente per un diametro di cento metri e dopo che una buona parte delle acque era incandescenti, il dragone si tuffò al centro del cerchio di fuoco da cui partì un’altra ondata fiammeggiante che cancellò la prima. Tutto ritornò buio come se nulla fosse accaduto, tranne che per la vetrata distrutta della sala comune di Greiver.

«Squall!!» urlarono gli amici che avevano visto tutta la scena poiché, dopo essersi allontanati dalla vetrata per sfuggire al ruggito del drago, si erano di nuovo affacciati.

«Dobbiamo andarlo a prendere!» disse immediatamente Yuna.

«No! Rygon potrebbe tornare!» rispose subito Alex.

«No, visto che è sparito. Quella a cui abbiamo appena assistito è la fine dell’invocazione del drago supremo.»

«Non importa, potrebbe essere ugualmente rischioso.»

«Ma potrebbe affogare!» protestò Yuna che non riusciva a credere che Alex volesse lasciare affogare l’amico.

«Lo so, ecco perché andrò io a prenderlo.» e detto questo, Alex si scompose e si teletrasportò nel punto in cui era caduto Squall, lo prese e lo portò in infermeria.

 

«Dove sono…?»

«Ah, finalmente ti sei svegliato!» disse una voce conosciuta.

«Harry!» esclamò Squall felice nel vedere l’amico.

«, sono arrivato questa mattina

Dopo essersi guardato intorno, Squall capì di trovarsi in infermeria e si ricordò anche del perché.

«Rygon…»

«, mi hanno detto che lo hai evocato e che non sei riuscito a controllarlo. Che è ‘sta storia?! Non ti sarai mica rammollito, eh Squall?!»

«No, il problema è che ho perso la folgore…»

«COSA?!»

«Però ho la folgore d’ombra. Non è potente come l’originale però ha anch’essa dei lati positivi

«Ambeh! Mi sono preso un colpo! Pensavo che fossi diventato del tutto inutile! Guarda che Voldemort è tornato, eh! Ci servi al massimo delle forze

«Senti, so che è tornato da molto prima di te, quindi gasati poco. A proposito, si può sapere dove accidenti sei stato? Ti abbiamo aspettato per due settimane

«Nella lettera, Silente ha scritto tutto quello che hai visto in quella tua visione, quindi ho saputo dell’intenzione di Voldemort di riprendersi il proprio corpo e per questa ragione ho fatto sì che il cimitero fosse ben protetto in mia assenza e ho fatto anche in modo che ci fossero delle buone protezioni ad Azkaban, al Ministerocose del genere. In più ho fatto qualche ricerca (cioè le ho fatte fare a Hermione) sullo scambio dell’anima da un corpo all’altro, cioè quello che vuole fare Voldemort.»

«E cos’hai scoperto

«Purtroppo non cose belle. Quando l’anima di un mistico viene ospitata nel corpo di un altro, dopo la separazione, colui che ha ospitato prende i poteri dell’ospite e viceversa. Quindi, se Voldemort riesce a riprendersi il corpo, sia lui che Manzoni avranno la folgore oscura ed il ghiaccio polare

«Oh cazzo…»

«Puoi dirlo forte…»

«Non deve assolutamente riuscirci!» esclamò Squall.

«Ma va?! Secondo te, perché ho fatto predisporre una buona sorveglianza dei migliori auror al cimitero di Diagon Alley?»

«Ma non potranno fare molto. Ti ricordo che dovranno affrontare la folgore oscura, quindi sarà meglio se ci sbrighiamo

«Appunto, quindi sarà meglio se ti alzi da quel letto. Già ci hai fatto perdere quattro giorni, vuoi farcene perdere altri

Squall si alzò dal letto dell’infermeria, andò nello spogliatoio per cambiarsi ed indossare la sua divisa (a letto stava con un pigiama) e poi si diresse nell’ufficio di Silente perché Harry gli aveva detto che era lì che si trovavano i suoi amici, Ron e Hermione.

«Buongiorno.» disse Squall entrando nell’ufficio ed il saluto fu ricambiato, in più Yuna gli saltò addosso.

«Ahia…» esclamò il ragazzo spostando Yuna e massaggiandosi le costole, il punto in cui la coda di Rygon si era abbattuta su di lui.

«Scusa…» rispose lei con gli occhi tristi con la speranza che Squall non fosse arrabbiato o che almeno, facendo quegli odiosi occhi dolci, la perdonasse.

«Non ti preoccupare, non sono arrabbiato.»

«Oh, bene.» disse lei tutta tranquilla risedendosi in una sedia accanto alla sorella.

«Stronza.» disse Squall mandandola a cagare con lo sguardo.

«Sì lo so, grazie.» rispose la ragazza sorridendo e facendogli una linguaccia.

«Hi Squall.» dissero un ragazzo con i capelli rossi ed una ragazza con i lunghi capelli castani e ricci.

«Ron! Hermione! How are you?» chiese loro Squall.

«Hem hem…» si fecero notare gli altri tre Greiver ed i due Seclet.

«Che c’è?» chiese loro Leonheart.

«Noi non capiamo niente di inglese.» spiegò semplicemente Alex.

«Ammazza come siete messi male! Neanche capite quello che ho appena detto? Ho chiesto loro come stanno, nient’altro.»

«Vabbè, sì, questo l’avevamo capito, però se dici cose un po’ più complicate non le comprendiamo!»

«Qui c’è un problema di comprensione, credo sia il caso di fare un incantesimo verbale.» disse il preside.

«Che cos’è?» fu la domanda generale.

«Un incantesimo che fa apprendere una lingua. Lo farò a tutti, così gli inglesi sapranno l’italiano e gli italiani l’inglese.»

«D’accordo.» concordarono i ragazzi.

Silente spiegò la sua idea anche ai britannici che si trovarono pienamente d’accordo e dopo una decina di minuti circa:

«Harry?» chiese Squall.

«Sì? Che c’è?»

«Grande! Ha funzionato!» esclamarono tutti i ragazzi.

«Ovvio! Sono o non sono il preside di Squame di Drago?» domandò in maniera retorica Silente.

‹Gasato…›

«Pensa per te.» rispose Silente ai pensieri di Squall.

«Cosa?»

«Se qui c’è un gasato, quello sei tu.»

«Ma l’ho solo pensato!»

«Legilimens…» disse semplicemente il preside.

«è una bella sega, fidati, ne so qualcosa.» sussurrò Harry all’orecchio di Squall.

 

A pranzo, i Gryffindor si sedettero alla tavolata dei Greiver.

«Domani partiamo e cerchiamo di fermare Manzoni.» disse Harry.

«Hai qualche idea su dove si possa nascondere?» domandò speranzoso Squall.

«No, però basterà controllare il cimitero, sicuramente si farà vivo prima o poi, dopo tutto è quello il suo piano, no?»

«Giusto. Ma fammi capire bene: il tuo piano sarebbe aspettare che sia Manzoni a fare la prima mossa?»

«In teoria sì.» rispose Harry.

«Stai scherzando, vero?» gli chiese Squall.

«No, perché? Non va bene?»

«E direi proprio di no…»

«Come mai? Che ci sarebbe che non va? Che c’è?! Stiamo discutendo di questioni importanti qui, eh! Mica sciocchezze! Si sta parlando di come eliminare Lord Voldemort, capito?! Quindi potreste lasciarmi in pace?!» un ragazzo si era avvicinato a Harry per chiedergli l’autografo, però, visto che era la centesima persona a farlo, l’inglese si infuriò e lo cacciò via non esattamente in una maniera carina.

«Poraccio…» commentò Yuna.

«Poraccio?! Scassa cazzi, vorrai dire?!»

Ed il quartetto e gli inglesi risero vedendo la faccia fumante di Harry.

‹Sono felice di vederlo così, pare si sia ripreso dalla morte di Ginny.› sorrise Squall vedendo che, dopo che la leggera arrabbiatura era scoppiata in un’ira terribile ma del tutto finta, aveva cominciato a bisticciare con gli altri due Gryffindor, tanto che tutta la sala si era girata verso di loro ed avevano cominciato a ridere anche gli studenti (tranne il ragazzino traumatizzato da Potter).

 

«Siamo pronti?» domandò Silente al quartetto ed ai Gryffindor.

«Sì.» risposta unanime.

Era il mattino del 17 novembre ed i sette ragazzi stavano per partire per Hogwarts tramite la polvere volante. Anche Alex e le gemelle venivano perché il preside lo aveva consigliato visto che erano diventati piuttosto abili a padroneggiare gli incantesimi arcani, anche se Squall si era opposto perché non voleva che corressero alcun rischio.

‹Se succede loro qualcosa ammazzo prima l’assassino, poi Silente.›

«Allora spero proprio che non accada loro niente!» rise il preside.

«Eh? Cosa? Ah già, Legilimens…» sbuffò Squall.

 

«Oh, bene! Ben arrivati ragazzi. Piacere, io sono Minerva McGonagoll.» si presentò la preside ai tre ragazzi che non conosceva.

«Gli auror sono pronti?» domandò Harry dopo che tutti le presentazioni erano state fatte.

«, sono nella sala grande.» lo informò la McGonagoll.

«Bene, andiamo.» Potter si diresse verso la porta dell’ufficio, subito seguito dagli altri ragazzi.

 

«Jackson, are we ready?» domandò Harry al suo comandante in seconda.

«Yes sir, all the best aurors have been divided in two squads: alpha squad is guarding the graveyard and this is beta squad.»

«Good job, dismissed, I’m taking on control again

«Sir!» disse Jasckson portandosi la destra alla fronte in saluto e raggiungendo la prima fila di auror schierati nella sala grande di Hogwarts

«Wow, che efficienza…» commentò Squall.

«Eh, visto?» si vantò per finta Harry.

 

«Mio Signore.»

«Parla Antonio.» disse Manzoni.

«Le nostre spie ci hanno informato che Leonheart e Potter, seguiti dai loro amici, sono arrivati a Hogwarts.»

«D’accordo, grazie, puoi andare.»

«Mio Signore.» disse Antonio inchinandosi e portandosi il pugno destro al cuore, per poi andare via.

‹Questo non va bene.›

«Sì lo so mio Signore, ma che possiamo fare?» chiese Manzoni.

‹Bisogna attaccare subito il cimitero e riprendere il mio corpo e allora sì che non potranno più nulla contro di noi.› rispose la voce nella sua testa.

«D’accordo, mio Signore. Massimo!» chiamò il fido compagno.

«Mio Signore?»

«Raduna i Death Eaters, attaccheremo stanotte il cimitero, prima che Leonheart e Potter ci arrivino, mentre sono ancora a Hogwarts.»

«Come volete.» e portandosi il pugno al cuore, si congedò da Manzoni che continuò a discutere del piano d’attacco con la voce di Lord Voldemort che solo lui poteva udire.

 

«Allora, che si fa ora?» chiese Squall a Harry.

«Stasera restiamo qui e domani mattina presto andremo alla postazione di guardia che ho fatto erigere intorno alla tomba di Voldemort.

«Ma se attaccassero stasera?» domandò l’italiano.

«I miei informatori mi dicono che i Death Eaters non sono ancora pronti.»

«E chi sarebbero questi informatori?» chiese scettico Leonheart.

«Spie tra le file oscure.»

«Sarà…» si arrese l’italiano.

 

Erano le 02:00 e Squall si era addormentato da poco perché aveva una sensazione strana, c’era qualcosa nella situazione che non gli andava bene, quando…

«Allarme rosso! Allarme rosso! I Death Eaters stanno attaccando il cimitero!» irruppe un auror nella stanza in cui dormivano i ragazzi.

«Che cosa?!» si svegliò subito Harry

«Lo sapevo! Lo dicevo io! Avanti, andiamo!» balzò immediatamente giù dal letto Squall che con cinque fulmini svegliò Alex, le gemelle, Ron, Hermione.

«Muovetevi! Il cimitero è sotto attacco!»

 

Cinque minuti dopo, i sette ragazzi erano nell’ufficio del preside (dove era stato allestito il QG dell’Order of the Phoenix), pronti al trasferimento al posto di guardia nel cimitero, infatti Harry aveva fatto impiantare due Porte di Passaggio (due porte da posizionarsi in due luoghi distanti ed entrando in una, si esce dall’altra), una a Hogwarts e una al cimitero, così da permettere di passare da una parte all’altra in un baleno.

 

«How’s the situation?» domandò Harry, appena uscito dalla Porta, al capo della squadra alfa che si trovava in una tenda soprastante il sepolcro di Lord Voldemort che era stato protetto con tutti gli incantesimi di sigillo e con sigilli oscuri possibili e immaginabili e anche inimmaginabili.

«Bad sir. The Death Eaters have managed to get passed the enchanted gargoyles and are heading quickly towards us.»

«Te l’avevo detto o no che avrebbero attaccato stasera? Me lo sentivo io! E quando ho queste sensazioni, sta sicuro che non mi sbaglio! E ora guarda che è successo! I Death eaters guadagnano terreno, hanno pure superato i gargoyle incantati! Gargoyle incantati?» lo rimproverò Squall.

«Sì d’accordo, la ramanzina me la fai dopo, d’accordo? Comunque sono gargoyle sotto l’influsso dell’Imperius, così da renderli docili. Devi sapere, infatti, che sono creature estremamente potenti, ma anche molto pericolose.»

«Ah, d’accordo. Che facciamo adesso?»

«Direi di andare a combattere, tu che dici?»

«Io dico che ci sto!»

Ed il gruppetto uscì dalla tenda per andare a sfidare l’orda di Death Eaters che aveva invaso il cimitero, obbiettivo: il recupero della salma dell’Oscuro Signore. 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

1)    SATANABAAN. Grazie, so che “dark” in inglese vuol dire “oscuro”, era lo “splatter” che non capivo. Mah, forse sarai accontentato, ma non per gli scontri grossi, se sono i miserabili Death Eaters ad essere sbudellati e sventrati e sviscerati (che poi, più o meno, vogliono tutte dire la stessa cosa) ti va bene?

2)    DarthSteo. Io sono un MAESTRO di FFX e ti informo che “Ultima” non è un’invocazione, ma una “magia”. Le invocazioni del X sono: Valefor, Ifrit, Ixion, Shiva, Bahamut, Yojimbo, Anima, le 3 Magus.

3)    Ciara. Mi dici dov’è il senso in recensire senza aver ancora letto? E poi, non hai ancora finito la prima storia! Pamela, non si a così!

 

 

 

ANTICIPAZIONI: CAPITOLO 7-LA RESURREZIONE DI LORD VOLDEMORT

 

 

 

  
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