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Autore: _Tania_    21/08/2006    7 recensioni
Harry e Draco in una stanza. Harry vuole allontanarsi da Draco, Draco non cerca altro che stare vicino ad Harry. Ma Harry, capisce che l'unico modo per uscire da quella prigione è ascoltare Draco... e anche se non vuole, sa che prima o poi dovrà perdonarlo. PER IL CAPITOLO SETTE, HO RIPOSTATO. SE CONTINUATE A NON VEDERLO FATEMI SAPERE
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MIME-Version: 1.0 Content-Location: file:///C:/CE624651/L'unicaviadifugaeperdonare.Cap11.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii" L’unica via di fuga, è perdonare

L’unica via di fuga, è perdonare.

Capitolo 11: L’unica via di fuga, è perdonare.

Harry si rese conto che la settimana appena trascorsa era stata la più lunga della sua vita.

Le ore erano state interminabili, i giorni lunghissimi.

Forse, si disse, era anche dovuto al fatto, che da quando si erano lasciati dormiva a malapena: ogni volta che chiudeva gli occhi lo sognava, che stesse dormendo o meno, Draco era sempre lì.

Per non continuare a vederlo come sogno, era costretto a rimanere sveglio, e la cosa di certo non migliorava: se quando chiudeva gli occhi vedeva Draco davanti a se, quando li riapriva non poteva fare altro che pensarlo.

Alla fine comunque, aveva deciso che era meglio rimanere sveglio, così che non avrebbe dovuto vedere il viso di Draco avvolto in una maschera di dolore.

Non stava affatto bene.

Niente di quello che faceva riusciva a tirarlo un po’ su, niente di quello che dicevano Ron o Hermione riusciva a consolarlo. Com’è che si diceva? Bello dentro, bello fuori.

Harry pensava che valesse anche per il contrario: dentro era un miscuglio di sentimenti, tra cui prevalevano dolore, angoscia e senso di colpa. Fuori…, non si poteva certo dire che nell’ultima settimana fosse l’affascinate Harry Potter di sempre: i suoi capelli erano più scarmigliati del solito, i suoi bellissimi occhi erano sempre velati da lacrime incombenti, il suo viso e il suo fisico diventavano sempre più pallidi, aveva perso un paio di chili, le spalle erano curve e la sua andatura prima orgogliosa, ora era lenta e strascicata.

Nessuno preferiva questa versioni di Harry, neanche i suoi “nemici”: non aveva più voglia, né forza di rispondere alle loro provocazioni, tanto che alla fine avevano smesso di tormentarlo. Probabilmente quella era l’unica cosa buona che era venuta fuori dalla loro rottura.

Quando aveva promesso a Draco che lo avrebbe evitato non si era reso conto quanto poteva essere difficile. Avevano spesso lezione insieme, e per i corridoi non facevano altro che incrociarsi. Ad Harry serviva tutto il suo autocontrollo per non alzare lo sguardo e puntarlo verso di lui. Si limitava ad osservarlo quando lui non se ne accorgeva… ed era la cosa più triste del mondo sapere che è solo la persona che hai davanti che vuoi, ed essere consapevole che non potrai più averla.

Aveva cominciato a piangere sempre più spesso, rannicchiato in un angolo dove nessuno lo vedeva. Lasciava sfogare il suo dolore che non finiva mai in aule vuote finché la crisi non passava, poi usciva con gli occhi gonfi e arrossati. Non si sentiva mai meglio, mai, neanche dopo aver pianto o aver lanciato qualcosa attraverso la sua stanza.

Se gli avessero chiesto di descrivere l’inferno, lui avrebbe semplicemente risposto “ E’ questo.

Per tutta questa seria di motivi, si poteva affermare con assoluta certezza che Harry Potter non avesse vissuto in quell’ultima settimana. La sua mente era proiettata sui ricordi passati con Draco, felici e per questo quanto mai più dolorosi, il suo cuore era fermo al presente, spezzettato dalla realtà che lo circondava. Per il futuro, nessun progetto… senza Draco era impensabile.

Harry pregò il suo dio affinché mai nessuno potesse stare come lui in quel momento, perso nel dolore, vuoto di qualsiasi cosa.

Inutile dire che il suo dio non lo aveva ascoltato.

Draco era steso sul letto, aveva una posizione rigida con gli occhi fissi sul soffitto.

Pensava… ad Harry.

Sempre e solo lui nella sua testa.

Pezzi di ricordi passati insieme si susseguivano senza alcun ordine: Harry a lezione, Harry che lo baciava, Harry e il suo maglione, Harry sul suo letto, Harry che dormiva, Harry nudo, vestito, in piedi, seduto, disteso, dolce, triste, arrabbiato… Harry, Harry sempre e solo Harry. Non riusciva a non pensarci… negli ultimi sei giorni non aveva fatto altro che ripetersi che non avrebbe dovuto lasciarsi baciare quell’ultima volta. Era così arrabbiato con se stesso, perché glielo aveva concesso, e con Harry per averglielo chiesto. Era stato il più triste bacio mai dato, pieno di angoscia e malinconia. Ogni stramaledetto giorno aveva inveito contro Harry per quella richiesta assurda e inutile sotto ogni punto di vista. Ogni stramaledetto giorno aveva inveito contro se stesso per il semplice fatto che stava da schifo. Ogni stramaledetto giorno aveva inveito contro i suoi compagni che gli chiedevano quale era il problema… ogni giorno senza Harry, sarebbe stato uno stramaledetto giorno, che non meritava di essere passato in allegria.

Stava da schifo.

Il sole che brillava fuori sembrava farsi beffa di lui, il tempo che scorreva lento gli dava la possibilità di stare sempre più male, per chiarirgli bene il concetto che non si può tornare indietro.

Sarebbe stato solo per sempre.

Lanciare incantesimi su tutto e tutti non serviva ad attutirgli il dolore, gridare a squarcia gola non serviva a farlo sentire meglio, correre disperato nel parco non serviva a niente.

Niente di quello che aveva provato, serviva

Infine quella mattina aveva capito che non era arrabbiato perché Harry gli aveva chiesto quel bacio, non era arrabbiato perché lui aveva accettato, aveva capito che era arrabbiato e triste e disperato e distrutto perché non avrebbe mai più avuto Harry tra le sue braccia, non avrebbe mai più potuto passare le sue lunghe dita tra i suoi capelli disordinati, non avrebbe mai più potuto assaggiare le sue labbra che avevano sempre un gusto fantastico… niente più baci, niente più abbracci, niente più amore.

Niente più amore verso gli altri, niente più amore nella sua vita.

In quei giorni aveva pensato spesso che se quello era il risultato, forse sarebbe stato meglio non aver incontrato Harry quella sera… ogni volta aveva scosso forte la testa e si era detto che anche se il dolore che sentiva era immenso, quello che aveva provato per Harry, tutto quello che gli aveva donato, erano infinitamente più grandi dell’immenso.

Ed era in quel momento che si riperdeva nei momenti passati con quello che era stato l’unico ragazzo che era stato capace di scavargli dentro così a fondo e di fargli capire che l’amore, in tutte le sue sfaccettature, è sempre bellissimo e travolgente, e ora stava male, era vero, ma aveva capito che l’amore, valeva la pena di essere vissuto.

Harry era seduto in aula… la materia, non se la ricordava: era perso nei riflessi oro dei capelli di Draco, che era seduto un poco più avanti di lui. Nonostante si fosse più volte ordinato di non guardarlo per prestare attenzione alla lezione, il suo sguardo era sempre puntato lì, come se lui fosse una calamita e Draco il ferro che l’attirava.

Un suono distante accompagnato dallo stridio delle sedie gli fece capire che la lezione era finita. Uscì lentamente, quando tutti se ne erano andati. Aveva detto a Ron e Hermione di andare avanti, non aveva voglia di magiare, voleva nascondersi in aula e piangere.

Girato l’angolo e lo vide.

Una camminata lenta la sua, ma pur sempre affascinate. Draco era lì, a pochi passi di distanza, non si era accorto di lui, o forse sì, magari stava camminando così lento per farsi raggiungere da lui.

Ignorò una vocina che diceva di passare oltre senza degnarlo di uno sguardo.

Gli si affiancò. Draco fece finta di non vederlo… almeno così parve, ma lui non voleva essere ignorato,

- Ciao Draco.-

- Ciao.- Non era un saluto allegro il suo, tutt’altro.

Draco continuava a camminare, a testa bassa, ma Harry si era stufato, voleva vedere i suoi occhi, voleva parlare con lui. Andava bene anche parlare del tempo, bastava sentire la sua voce, prolungare quella conversazione che era finita con un “ciao”.

Così gli si parò davanti in modo che Draco fu costretto a fermarsi e ad alzare lo sguardo per vedere per quale motivo Harry gli aveva bloccato la strada.

In realtà lo sapeva, o almeno così credeva, e non sapeva se era una buona o una cattiva cosa: sarebbe riuscito a resistere? Ma lui, voleva davvero resistere?

- Mi manchi.- Harry puntò il suo sguardo sugli occhi di Draco, che evitarono accuratamente di restituirglielo: non voleva fargli capire niente.

- Mi manchi davvero Draco, così tanto che sembra assurdo. Mi manchi come l’aria può mancare ai polmoni e come l’acqua ad un pesce, mi manchi come il sonno ad un insonne, come il cibo all’affamato. Mi manchi Draco… io, non credo di farcela ancora, non credo di poter piangere almeno sei volte al giorno ancora per molto, non credo di poter resistere ancora a lungo senza averti. E lo so Draco che manco anche a te, lo so perché la tua faccia è triste, non mangi come si deve da una settimana, stai sempre nel tuo dormitorio, ti fai vedere solo a lezione…-

- Sì è vero, Harry, mi manchi, mi manchi da impazzire, io sto da cane e oltre al non mangiare, non dormo neppure, penso a te, sempre e solo a te. E non riesco a piangere per quante lacrime ho versato, non riesco a respirare bene perché è come se avessi un macigno sul petto, mi sembra di non vivere veramente senza di te, non sono più io, non sono più quello che eri riuscito a farmi diventare, né quello che ero prima di conoscerti, non sono nessuno, sono invisibile, senza scopo senza te. Ma sai qual è la mia regola, Harry? Non quelle dei Malfoy, non quelle della scuola o quelle della strada. L’unica regola che ho è “non tornare indietro”. -

- Non esistono regole in questo momento, non quando siamo entrambi distrutti, non quando ci siamo solo tu e io, nessuna regola, nessun controllo insieme, me lo dicevi sempre prima di fare l’amore, me lo hai detto quando ci siamo incontrati veramente, me lo hai detto quando ti ho detto che un Malfoy e un Potter non sarebbero mai potuti stare insieme, e adesso Draco io lo dico a te.

Nessuna regola, nessun controllo.

Io e te, Draco. Il resto, non esiste.-

Draco chiuse gli occhi. Continuava a ripetersi nessun controllo, nessuna regola, mentre le immagini si susseguivano dietro le palpebre: la prima volta che si erano visti sul treno, gli anni passati a litigare, l’incontro ravvicinato quattro mesi fa, lo sgabuzzino tanto stretto dove si erano baciati, il giorno di Natale, la sua stanza mentre facevano l’amore, il piacere che aveva provato ogni volta che Harry lo baciava, lo abbracciava, lo accarezzava. Era tutto fantastico. Poi, altre immagini, la faccia sconvolta di Harry quando aveva baciato Blaise, il mese orribile senza di lui, la loro riappacificazione, la scoperta di Finnigan, il loro ultimo bacio, Harry che sussurrava “ti amerò per sempre”.

Non tornare indietro… Ma aveva ragione Harry, quella regola non doveva essere rispettata, non questa volta.

Nessuna regola, nessun controllo.

Io e te, Harry. Il resto non esiste.

Aprì gli occhi, Harry era lì, i capelli scarmigliati, gli occhi gonfi, due cerchi neri sotto le ciglia, il viso pallido, ma comunque bellissimo.

In quel momento si sentì bene, sollevato da tutti gli orrori degli ultimi giorni.

Un sorriso illuminò il suo volto, un altro sorriso illuminò quello di Harry.

Draco disse:

-Io e te, Harry. Il resto non esiste.-

- Nessuna regola, nessun controllo.-

Continuavano a sorridere, poi decisero, più o meno nello stesso istante che avevano bisogno di qualcos’altro.

Si avvicinarono e si baciarono. A lungo e intensamente.

Quando si staccarono erano entrambi al settimo cielo.

Draco prese per mano Harry, poi disse sorridendo:

- Non capisco perché cedo sempre così facilmente quando sei tu a chiedermi qualcosa.-

Harry, sempre sorridendo rispose:

- Mi ami Draco, sono sicuro che faresti tutto per me, tutto.-

- Già… ne sono sicuro anche io.- “adesso…”

Si baciarono ancora e ancora.

- Non fare mai più sesso con nessun altro Harry, mai più.- Disse serio Draco.

- Lo sai che non lo farò mai più. Solo te, per sempre.-

Entrambi sapevano che sarebbe stato così, per sempre insieme.

- Ti amo, Harry.-

- Ti amo anche io.-

Rimasero lì, in corridoi a baciarsi, incuranti delle lezioni che avevano perso del tempo che trascorreva.

- Io e te, Harry. Il resto non esiste.-

- Io e te, Draco. Il resto non esisterà mai più.-

Fine.

Ciao a tutti!

Naturalmente quello scorso non poteva assolutamente essere l’ultimo capitolo… un bel lieto fine lo preferisco quasi sempre… soprattutto in questa storia dove ho fatto passare le pene dell’inferno ad entrambi! Non potevo assolutamente scrivere che questo sarebbe stato l’ultimo cap la scorsa volta, altrimenti sarebbe andata a finire che ne scrivevo un altro!

Cmq, io, naturalmente, avrei tirato dritto, ma non sono Draco, e sono un po’ testarda quindi…

Fatemi sapere se vi è piaciuto il finale o anche solo la storia in generale. Io naturalmente, aspetterò impaziente i vostri commenti!

Quindi ringrazio immensamente che mi ha seguito fin dall’inizio, chi ha commentato tutti i cap, e chi commenterà questo.

Sarà banale dirvelo, ma senza di voi non avrei mai continuato.

Ci vediamo(si fa per dire) alla prox se ci sarà!

Un bacino a tutti!

fann1kaoriyuki: questa è la fine… troppo sdolcinata… forse. Cmq ho scaricato la tua ff( perché su internet ci posso stare poco, appena la leggo ( e sarà presto) ti lascio un commentino!

Francesca Akira89 : in realtà non l’avevo fatto apposta, ma mi è venuto così e un’altra cosa da scrivere proprio non mi veniva in mente! Questo finale è meglio del precedente?

mysa_3: eccoti accontentata… li ho fatti riconciliare! Sono contenta che il cap precedente ti dia piaciuto, molto onorata!

Severus_Pyton: Adesso è finita davvero… che ne pensi?

katiuz: in effetti Harry tutte le colpe non le aveva, ma Draco è tipo geloso… credo, e così ha fatto un po’ il melodrammatico!

Alba: sei entrata nella mia testolina e hai visto come sarebbe andata?!? Probabilmente no… sono io che sono stata un po’ troppo banale… spero che comunque sia carino questo cap!

Goten: tutto per il verso giusto…credo… che ne pensi?

  
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