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Autore: __Dammit    04/01/2012    4 recensioni
Quando Edward ed Alec si incontrano a Volterra hanno una sola cosa in comune: l'essere vampiri.
Qualcosa in quel ragazzo dagli occhi dorati risveglia i sentimenti di Alec, messi a tacere da tempo; purtroppo non può lasciarsi andare poiché il destino per loro due è già stato scritto da tempo.
Ma la passione e l'amore li uniscono sempre di più finché Edward metterà Alec davanti alla scelta più difficile: tradire la sua famiglia o il ragazzo che ama?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec, Edward Cullen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon, Eclipse
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“Stammi vicina, qualunque cosa succeda. Non avere paura. Non mentire,: non servirebbe a niente". Edward strinse la mano di Bella cercando di non farle male e lei per un attimo rabbrividii; scendevano le scale velocemente, gli occhi delle due guardie del corpo alle loro spalle erano puntati su di loro; Jane camminava con passo risoluto facendo finta di non ascoltare.
Appena le porte si spalancarono si trovarono in una stanza ovale, candida e luminosa. Davanti a loro tre sedie e poi Aro, Caius e Marcus. Bella si sentì per un attimo confusa, un vampiro si avvicinò a Jane, un ragazzo di forse sedici agli occhi di un umano ma chissà quale storia nascondeva dietro quel suo viso pallido, le sussurrò qualche parola … Come se gli altri non potessero sentire.
“Bene, molto bene” si compiacque Aro con una piccola risatina, fece dei passi veloci e si avvicinò a Bella, le sfiorò il volto e lei abbassò lo sguardo. Il viso di Edward la seguiva, qualunque cosa facesse.
“Quindi è lei la ragazza”, le porse la mano, Bella fu titubante per un attimo, poi la posò.
“Oh!” di nuovo rise. “Niente, assolutamente niente… il buio. Edward allora non mentivi prima, non ne avevi bisogno, comunque”.
Ancora disse qualcosa, la sua voce aveva un tono melodioso quanto terrorizzante, Edward rispose senza mai guardarlo negli occhi, sembrava stesse per cadere da un momento all’altro.
“Ma… “ continuò Aro “mi piacerebbe sapere se è un ostacolo anche per le mie guardie, per i loro poteri” sorrise.
“Non la toccate!” ringhiò Edward.
Aro non fece caso a lui e guardò con la coda dell’occhio Alec, gli fece cenno di tenere fermo Edward in caso iniziasse a dimenarsi. Stava già succedendo.
“Jane, prego.. “ la intimò di usare il suo potere su Bella.
“NO!” di nuovo Edward gridò.
Alec gli si avvicinò: odiava quei momenti, così tanto amore supervalutato non faceva per lui, voleva solamente che questa storia finisse e in fretta, quell’umana non gli interessava per niente, Aro invece sembrava quasi pronto ad uccidere pur di averla con sé.
Si mise vicino ad Edward e senza guardarlo negli occhi lo prese per un braccio e lo tenne fermo, si agitò per un attimo e farfugliò qualcosa mentre Jane portava a termine il suo compito. Lo sguardo di Alec non lasciava trapelare nessuna emozione, poi accadde tutto molto velocemente.
Alzò gli occhi e guardò il viso di Edward, qualcosa lo fece sussultare e lasciò la presa, si chiese perché l’avesse fatto poi si ricordò che quel maledetto poteva ascoltare i suoi pensieri, strinse i pugni e prese di nuovo il suo braccio. Stranamente Edward in quel momento non andò subito in soccorso di Bella; spostò lo sguardo prima sulla sua mano e poi sul viso di Alec che non stava dicendo una parola ma i suoi occhi parlavano più di ogni altra cosa. Alec sembrava quasi ipnotizzato, non riusciva ad abbassare lo sguardo. Dannazione, non mi guardare,  pensò; Edward aveva sentito, ovviamente. Non riusciva a capire nemmeno lui, non riusciva a chiudere gli occhi, doveva pensare a Bella, quei pochi secondi sembravano interminabili.
“Alec!” lo distrasse Aro, “puoi tornare al tuo posto” disse.
Annuì. Squadrò per un’altra volta Edward, quest’ultimo sembrava non capire, aveva uno sguardo scrutatore. Alec, allentò la presa poi si voltò verso Bella, la guardò con ribrezzo: non le era successo praticamente niente. Tornò vicino a sua sorella.
Non aveva capito assolutamente nulla di cosa fosse successo in quello spazio di tempo, comprese solamente che non riusciva a distogliere lo sguardo da quella sanguisuga… Quell’Edward. Lo odiava, lo aveva sempre odiato dal primo momento, con quella sua faccia patetica ed i suoi occhi dorati che sempre gli erano sembrati così poco vigorosi  per un vampiro, improvvisamente li giudicò intensi ed energici.
Cosa sto facendo? Riflettè.Quando era lì accanto ad Edward, mentre lui cercava di dibattersi, aveva sentito qualcosa di diverso, qualcosa che non aveva mai provato prima; era come se qualcosa si fosse risvegliato dentro di lui. Edward avrebbe potuto sentirlo ma dubitò che in quel momento stesse pensando proprio a lui. Era troppo impegnato a salvare la vita della sua compagna.
Cercò di far finta di niente, di non pensarlo e di non guardarlo fin quando non se ne sarebbe andato. Era solo una stupida percezione la sua.

--

Quando Aro ebbe finalmente finito Edward, Bella ed Alice si accinsero ad uscire da quel luogo spaventoso.
No, non puoi andartene così! Di nuovo, Alec, si trovò a rimuginare. Non poteva far finta di niente, era come se non fosse più in sé. Stavolta non ci pensò due volte: voltati, voltati. Voltati! Gli ordinò. Edward si girò verso di lui, per un istante Alec rabbrividì, anche se la cosa non aveva senso. Se avesse avuto un cuore sicuramente avrebbe sussultato; il vampiro dagli occhi dorati lo guardò come se stesse sul punto di piangere o di gridare. Alec subito spostò lo sguardo da un’altra parte, si passò una mano nervosa fra i capelli castani. La porta si chiuse alle spalle di Edward con fragore, Alec chiuse gli occhi. Aveva provato la stessa cosa anche lui?

“Alec!” lo richiamò Jane, “che stai facendo?” gli chiese senza capire, non aveva motivo di chiudere gli occhi.
“Niente, stavo pensando. Non credo che ti possa interessare” rispose brusco.
“A cosa?” domandò la sorella seria, senza farsi scrupoli.
Alec tentennò per un attimo. Non poteva mentire a Jane.
"Non merita di vivere, quell’umana…" rispose spudoratamente.
Jane rise,: aveva pensato la stessa cosa anche lei. Erano praticamente in sintonia.
Alec rimase al suo posto. Ancora non riusciva a rendersi conto di quello che gli era appena successo, di quello che aveva appena detto o che avrebbe detto in futuro; ormai il suo corpo era governato da qualcosa di molto potente ma Alec non era capace di capire cosa fosse.
Un altro pensiero balenò nella sua mente. Di nuovo provò quella sensazione che aveva provato accanto ad Edward; chiuse gli occhi, forse così si sarebbe concentrato di più.
Gli riaprì.
Lei non merita di vivere accanto a lui.

 
  
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