Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: xlovehiseyes_    05/01/2012    8 recensioni
Prendo in mano la lettera che mi ha scritto prima di andarsene e inizio a leggerla.. Le sue parole.. È dolcissima.. Mi scappa quasi una lacrima, ma no, io non sono fragile, vero? Cercavo di autoconvincermi che quella ragazza non mi aveva fatto provare qualcosa di nuovo in così poco tempo, qualcosa che Zayn Malik non era abituato a provare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

2 - London, we're coming. 
 
 
Avevo già viaggiato in aereo, ma mai come questa volta ero stata in ansia. Non avevo paura, tutt'altro, ero felice, fottutamente felice per quello che avrei visto, Londra, che città! Un sogno. Non vedevo l'ora di arrivare, mancava poco, avevo voglia di entrare nella cabina di controllo e urlare al pilota di sbrigarsi, che sull'aereo c'era una ragazza che voleva cominciare tutto da capo e quella ragazza ero io. 
Al pensiero della scena mi venne da ridere; Arianna mi guardó come dire 'boh, è impazzita!' ma mi conosceva bene e di sicuro avrebbe capito che avevo appena immaginato una cosa buffa, dovetti raccontargliela a tutti i costi, era sempre la solita curiosa. E io le volevo un mondo di bene! 
 
 
Di lì a poco l'aereo atterrò, non c'era stato alcun bisogno di fare strane scenate al pilota! Risi tra me e me. 
 
Le porte si aprirono, il cielo era nuvoloso e nell'aria si sentiva un profumo diverso dal solito, diverso da quello che ero abituata a sentire in Italia. Io da quel momento lo associai al profumo di Londra. Lo amavo già. Ci attendevano al ritiro bagagli gli zii di Arianna. Pensare che nemmeno lei sapeva della loro esistenza se non avesse parlato con sua madre della nostra bizzarra idea di partire.. 
Basandoci dalle foto che avevamo visto i due, marito e moglie non erano molto giovani, anzi sulla sessantina, del loro carattere non sapevamo niente per il momento. 
 
 
- Eccoli là, dovrebbero essere quelli. Ora corro da loro e gli salto addosso per ringraziarli di averci dato la possibilità di essere qui- state certi che l'avrebbe fatto davvero se solo li avesse conosciuti meglio. 
Sembravano simpatici, stavano sorridendo e salutandoci con la mano. Gli andammo incontro e ci presentammo, la donna mi abbracció, mi fece sentire a casa, avevo bisogno di quell'abbraccio, proprio ora che ero in un luogo dove non conoscevo nessuno. Lui mi strinse la mano e mi fece un grande sorriso sotto ai suoi folti baffi, ricambiai. Mi piacevano già. 
 
La loro casa, eccola finalmente. Non male, piccola, accogliente. Ha anche un buon profumo, mi piaceva pure quella. 
 
- Merda!- dissi spontaneamente tra me e me. Una rampa di scale portava alla mia camera e la mia valigia era veramente troppo piena, avrei giurato che pesasse un quintale, non potevo farcela. Mi feci forza, maledicendomi ancora una volta per averla riempita cosi tanto. Ma dove credevo di andare? In Alaska?! Come se a Londra non ci fossero negozi nei quali entrare e spendere tutti i soldi che mi ero messa da parte. Risi. Per prima cosa corsi a rinfrescarmi, ero stanca per il viaggio ma non volevo di certo perdere del tempo a riposarmi! Londra mi aspettava. 
 
Mi cambiai, faceva freddo. Da li a poco sarebbe nevicato, me lo sentivo. Lo desideravo tanto. 
Jeans con sotto i leggins, maglione di lana blu, Ugg. Ero pronta. Si lo ero, non stavo più nella pelle. 
Arianna venne a bussarmi, anche lei era vestita come me, ridemmo all'idea di sembrare identiche, eravamo agitate come non mai, se non fosse per il fatto che avremmo spaventato gli zii avremmo urlato per scaricare la tensione. 
 
 
- Taxiiiii!- avevo sempre desiderato urlare questa parola ed ora eccomi qui, a Londra, alla disperata ricerca di un passaggio. Un tassista si accostó al marciapiede e ci invitó a salire chiedendoci poi la destinazione. 
 
L'inglese. Quanto amo questa lingua, amo parlarla, scriverla, sentirla parlare soprattutto con quel buffo accento londinese! 
 
Spiegai al tassista dove avevamo intenzione di andare e lui mi sorrise e mi rispose educatamente. Era un vecchiettino, non potei fare a meno di pensare che durante la giornata avremmo incontrato solamente vecchietti e bei ragazzi nemmeno l'ombra. Ma cominciai a ridere sotto lo sguardo stranito di Arianna e del nostro tassista. Ovviamente mi sbagliavo, per fortuna. Ma questo ancora non lo sapevo. 
 
Il tassista aveva capito precisamente dove volevamo andare, mi sentii fiera del mio inglese a quel punto. 
 
 
Non c'è niente di più bello di passeggiare in un parco, soprattutto quando guardando il cielo ti accorgi che sta per nevicare. 
Avevo con me la macchina fotografica, amavo fare le foto, amavo fermare il tempo, ricordare ogni singolo istante e la fotografia lo rendeva possibile. 
Iniziai a scattare foto a quello che mi circondava, poi a Ari che ovviamente si voltava dall'altra parte mandandomi a quel paese, era così ogni volta e io mi divertivo a vederla arrabbiata e sorridente allo stesso tempo. 
 
Mi rubó la macchina fotografica di mano e inizió a puntarmi l'obbiettivo, odiavo farmi fare le foto, ma ispirata dall'atmosfera inizia a muovermi in modo ridicolo, adoravo fare la stupida e quella era l'occasione giusta per divertirmi. Non feci in tempo a pensare a qualche posa stupida da assumere per fare ridere la mia amica e la gente che mi fissava che qualcosa mi colpì dritta alla testa. Conoscevo la sensazione, era di sicuro un pallone, da calcio presumo. Mi sentivo leggermente rintontita, avete presente?! 
 
 
Prima di potermi voltare a vedere chi fosse stato ad avere una mira così perfetta verso me vidi Arianna sbiancare.. o forse arrossire?! tutte e due le cose allo stesso tempo. Molto strano. Cos'aveva visto?! Finalmente mi voltai. Cazzo, la pallonata era stata davvero di effetto. Non poteva essere vero.

Avevo le visioni, o almeno è quello che credevo.
Un ragazzo ricciolo, una faccia piuttosto familiare. Ma.. - oh cazzo. ' è tutto quello che riuscii a dire. 
Venne verso di me, con la faccia preoccupata anche se non so come ho fatto a notarla quando in realtà i suoi occhi mi avevano catturata.
 
 
- Oddio, scusa. Di solito non colpisco nessuno quando giochiamo a calcio nel parco. Scusami davvero, tutto ok!?-
Ero paralizzata, dalla pallonata forse, o forse perché quello che avevo visto era troppo per riuscire a reagire.
- H-Harry?- riuscii a balbettare.
- Si esatto, quindi sai chi sono, è già qualcosa, magari mi perdoni più facilmente ora che sai che non sono un maniaco- e rise.
 
 
La sua voce così profonda, si l'avrei riconosciuta ovunque, le sue fossette agli angoli della bocca anche quelle. Era Styles.
Mi feci coraggio, non dovevo rovinare quel momento mettendomi a urlare anche se era ciò che più avrei voluto fare. Feci un respiro e iniziai a comportarmi come se lui fosse un normale ragazzo, non un membro della band che amavo più di ogni cosa.
- Sto bene, sono stata meglio ma non mi lamento! Poteva andarmo peggio! Tranquillo-
- Sicura? Se vuoi posso andarti a prendere del ghiaccio, non voglio avere ragazze sulla coscienza!- disse ridendo.
 
 
Detta da Styles quella frase mi fece ridere, lo conoscevo, o almeno sapevo abbastanza di lui.
- Forse un po' di ghiaccio mi servirebbe, non vorrei di certo farti finire su tutti o giornali per aver ucciso una ragazza con una pallonata micidiale. Peró mi scoccia mandarti a prenderlo, vengo anche io..-
Rise - Certo, come vuoi! Vieni..-
Ci dirigemmo verso gli altri ragazzi.. Aspetta. Cosa?! Gli altri ragazzi?! No, potevo resistere davanti a Styles, o perlomeno trattenermi. Ma tutti e 5 no. Non ne sarei stata capace.
 
- In realtà la palla era per Zayn, ho sbagliato di qualche metro, anche i campioni sbagliano ogni tanto.-
Scoppió in una risata, la sua risata.
Io ero ancora sotto shock per il fatto che aveva nominato Zayn e per il fatto che li vedevo. Erano li a 5 metri da me, forse anche meno, sdraiati sul prato ad aspettare il ritorno di Harry per continuare la partita interrotta.
Il mio cuore, non avrebbe retto, ne ero certa. Sentii i battiti aumentare. Feci un respiro enorme e mi ripetei 'calma, stai calma. Aspettavi da tanto questo momento e ora? Ora te la stai facendo sotto? Ragazza, è il tuo sogno questo, vivilo. Non avere rimpianti, non fare la fine della fan scatenata. Li farai solo scappare.'
 
Non potevo permettermi di farli andare via, non ancora almeno.
Tornai a respirare come un normale essere umano, ma le mie guance si fecero rosse, stavo forse prendendo fuoco?
Forse si. Forse stavo bruciando per loro.
Ero a due passi da loro. Forse stavo solo sognando, un'altra volta. Ma no, un'altra voce familiare mi assicurò che non era così.
- Ehi Hazza, hai colpito nel segno eh! Bella mira..!- Louis, si era lui.
- Ciao piacere, io sono Niall!- il biondino si alzò e mi porse la mano. Ci misi un po' prima di afferrarla e balbettare - Ciao, piacere mio! io sono Denise!-
- Bella mira Hazza, avrei giurato che avresti preso una vecchietta in pieno.. e invece!- il moro spostò lo sguardo su di me e mi sorrise. A quel punto smisi di respirare definitivamente.
- E io sono Zayn! Piacere!- mi persi e non risposi nemmeno. Mi limitai a ricambiare il sorriso e a stringere la mano che mi stava porgendo, e questo mentre mi perdevo nei suoi occhi così scuri.
- Ragazzi io sono affamato, non è che potremmo andare al bar lì all'angolo a fare uno spuntino?- Niall si rivolse verso Luis che annuì e scoppiò in una risata.
Niall. Il solito. Sorrisi anche io.
- Ok dai, venite anche voi ragazze!- Hazza mi strizzò l'occhio e quella fu l'ennesima volta in cui smisi di respirare.
Prima di poter rispondere sentii una mano afferrarmi il braccio, era Louis che mi sorrideva.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: xlovehiseyes_