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Autore: Beatrice_B    22/08/2006    5 recensioni
"La Forza ci riunirà per sempre, Ani. Te lo prometto." Padmè è sopravvissuta e Darth Vader combatte contro i terribili sensi di colpa. Potrà la luce di Padmè riportare in vita l'anima oscura di Anakin? La mia prima FF su Star Wars.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Principessa Leia Organa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte!

Questo è l’ultimo capitolo della FF "Un Nuovo Giorno". Sono un po’ dispiaciuta, perché mi mancheranno i vostri commenti, ma sono contenta che vi sia piaciuta. Ok, basta, adesso vi lascio a questo capitolo… i ringraziamenti sono in fondo!

psx Jenny76: purtroppo qualcuno dovrà morire… altrimenti che Star Wars è?!? Ahah! Lo so, povera Padmè… l’ho strapazzata in un modo incredibile…

PadmeSkywalker

 

14° CAPITOLO……… UN NUOVO GIORNO

Anakin aspettava, in sala d’aspetto, i figli. Luke arrivò correndo. - Papà! Siamo partiti appena ci hai chiamati… come sta?-

- La stanno esaminando… ma dov’è Leia?- rispose con confusione il padre.

- Sono qui!- ansimò Leia.

Un droide medico uscì con un involto. Anakin si avvicinò e vide suo figlio.

- Oh…- fece Leia.

Il bambino era bellissimo. Aveva la pelle bianca, i pochi capelli erano corvini. Anakin lo accarezzò delicatamente. - Obi-Wan… sarà Obi-Wan… come vuole lei…-

Luke lo guardò interrogativo, ma il droide aveva ripreso a parlare: - Ha perso molto sangue-

Anakin alzò il capo, stranito. - Cosa… vuol dire?-

- Non sappiamo se…- il droide non finì la frase ma fece strada al ragazzo che entrò nella camera.

Padmè era distesa su un lettino anonimo, respirava affannosamente. Il marito le si avvicinò e le prese una mano. Baciandola, disse: - Padmè…-

- Annie… il bambino… Obi-Wan sta bene…?- chiese la senatrice. Era terribilmente pallida.

- Sta bene… è con Luke e Leia…- balbettò il ragazzo.

Padmè respirò profondamente. Tremava e sudava. - Annie… ascolta… so che non vivrò abbastanza a lungo per…-

- NO! Non dirlo neppure!- urlò il marito. - Non morirai… come puoi dire una cosa del genere?-

- Lo so… Annie…- mormorò Padmè. - Sappi anche che ti amo… tanto...- la voce le usciva debole e sconnessa.

- No… cosa vuol dire…? Non puoi andartene… non ora… non adesso che c’è Obi-Wan… ha bisogno di te…- tremò Anakin.

- Ci rivedremo, Annie… io… io te lo prometto…- sussurrò debolmente la donna. Un respiro vuoto, la testa le ricadde sul cuscino.

Una lacrima di Anakin cadde sulla fronte della moglie. Tremava. - N-no… Padm… no… ti prego…- balbettò.

Baciò Padmè sulla fronte, e sussurrò: - Ti amo, amore mio… Ti amo…-

Cominciò a piangere, disperatamente. Le prese una mano e la baciò ripetutamente, singhiozzando. - Padmè… T-ti amo…-

Uscì dalla stanza, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. Leia, appena lo vide, si poggiò una mano sulla bocca, impaurita. - No…no…- disse sottovoce.

Posò delicatamente Obi-Wan tra le braccia del padre ed entrò nella saletta della madre, seguita da Luke.

Obi-Wan si rigirò piano e poggiò una manina sul petto di Anakin. L’uomo sorrise debolmente, tra le lacrime.

*

Naboo. Il cielo era così meravigliosamente limpido, così chiaro… non rifletteva i sentimenti dei Naboo. Appena ebbero saputo della morte della loro amata Senatrice, la Regina più adorata e beneamata, la piccola Principessa che volevano che restasse per sempre sul trono, si riversarono tutti in Palace Plaza, la piazza sottostante il Palazzo Reale. Era una splendida mattina, dopotutto.

Anakin era nei sotterranei, dove il corpo di Padmè era stato preparato per la cremazione. Lei giaceva su un feretro grigio, scolpito con simboli Naboo. Era bellissima. Emanava una luce quasi surreale. Indossava un magnifico abito blu, brillante. I capelli erano sparsi sul cuscino ed erano costellati di piccoli fiori bianchi. A dire il vero, tutta la bara era ornata di quei fiori. Il volto, immobile, emanava una bellezza straordinaria. Le mani, poggiate sulla pancia gonfia della gravidanza, erano intrecciate e stringevano finalmente, e per sempre, il pezzetto di Jaipor che Anakin le aveva donato molti anni prima.

Anakin le era accanto, le stringeva una mano, sussurrandole parole dolci.

- Padmè, mio amore, ti amo… mio angelo… ti amo…-

Aveva passato tutta il giorno accanto alla sua Padmè. Non riusciva a lasciarla andare, anche se la consapevolezza gli diceva che, la ragazza che aveva tanto amato e che tanto amava, se ne era andata.

Ad un tratto la sua voce si era indurita e le aveva urlato contro.

-Padmè! Torna da me! Ti prego! Torna!-

Cosa sto facendo…?

Cosa stava succedendo? Come poteva urlarle contro, come se fosse stata colpa sua…

E’ stata tutta colpa mia… se le restavo accanto avremmo potuto passare più tempo insieme… E invece ora mi sembra di aver perso una vita, senza lei…

Una lacrima si nascose tra le pieghe del vestito della ragazza immobile, la mano le ricadde sull’altra.

Sio Bibble arrivò di corsa nei sotterranei: - E’ successo qualcosa?- Poi, vedendo il viso di Anakin, gli si avvicinò.

- E’ ora- sussurrò.

Tirò una leva e il feretro si alzò grazie ai propulsori antigravitazionali. Nell’atrio del Palazzo, fu attaccato a sei splendidi gualaar bianchi, che lo trascinarono tra la folla, che si fece improvvisamente silenziosa.

Il sole stava morendo, il crepuscolo era quasi finito.

La bara avanzava lentamente, dietro di lei si era formata una coda lunga di persone, tra le quali c’era la Regina, Bail, i genitori di Padmè, sua sorella e le sue nipoti, che Anakin aveva incontrato molti anni prima.

Leia era aggrappata al braccio di Luke, e non smetteva di singhiozzare, mentre Luke faceva una gran fatica a trattenere le lacrime.

La madre di Padmè si avvicinò ai due gemelli. Aveva in braccio il piccolo Obi-Wan. Anakin era andato a casa sua il giorno prima.

Ma nemmeno questi tentativi di distrarsi ebbero fortuna: Anakin non riusciva a pensare ad altro. La sua Padmè se n’era andata.

Il feretro arrivò a destinazione: una cappella in mezzo al canale principale di Theed. Dalle colonne erano appesi tendaggi rossi scuri, e miliardi di lucine risplendevano nella massa di persone presenti. Regnava un silenzio irreale.

Anakin, dopo un breve senso di Deja-Vu, si avvicinò al corpo dell’amata e la sollevò. Centinaia di fiori volarono nell’aria e, grazie a una brezza leggera, furono tutti trasportati in acqua.

Poggiò la salma di Padmè su una tavola di legno, circondata da tronchi. La cerimonia stava per iniziare.

Il viso della ragazza risplendeva di luce propria. Leia e Luke si avvicinarono alla tavola e attesero in silenzio. Anakin prese una fiaccola dal muro lì vicino, e dopo un attimo di esitazione, la poggiò sul legno. Prese immediatamente fuoco.

Leia singhiozzava sommessamente, e così Luke e i genitori di Padmè. Sola, la sorella, teneva le due figlie accanto a sé, e piangeva in silenzio.

Mentre il corpo di Padmè veniva avvolto lentamente dalle fiamme, Anakin cominciò a pensare…

Padmè! Era così bella in quel vestito color oro, con i capelli così sciolti sulle spalle, che le ballavano sulla schiena mentre correva… quel suo sorriso dolcissimo…

Si era messo in groppa ad un animale gigantesco che scorrazzava nel prato dove erano andati a fare una passeggiata. Con la Forza cercava di mantenersi in equilibrio, mentre Padmè faceva squillare la sua voce in una risata cristallina…

Era caduto, ed era finito pestato sotto le zampe dell’animale, ma, grazie al cielo, non si era fatto nulla. Voleva solo che Padmè si preoccupasse un po’.

Sentì immediatamente che la risata in lontananza s’interruppe. Poteva sentire però distintamente che la ragazza stava correndo verso di lui, gridando: -Annie!-

Gli si inginocchiò al fianco, e lui fu percorso da un brivido. -Annie, ti sei fatto male?-

Lei lo girò e lui si mise a ridere… rideva a crepapelle… lei lo picchiò scherzosamente e si rotolarono insieme nel grande prato…

-Non ho paura di morire-

Ecco cosa gli aveva sussurrato poco prima dell’esecuzione che non li avrebbe uccisi, ma li avrebbe uniti per sempre.

-Non ho paura di morire. Sto morendo un po’ ogni giorno da quando sei rientrato nella mia vita-

E lui non aveva capito. O forse sperava che fosse così, almeno lo avrebbe risentito dire dalle sue labbra.

Così dolce… lei lo guardava così impaurita, ma anche così speranzosa e piena d’amore…

-Io ti amo… Ti amo…perdutamente… e prima di morire volevo che lo sapessi-

Ecco le parole che gli aveva mormorato prima che le loro labbra s’incontrassero.

Tu sei un angelo?

Se soffri come soffro io ti prego, dimmelo!

Nulla è impossibile…

Come mi ami? Mi sembrava che avessimo deciso di non innamorarci per non dover vivere nella menzogna…

Anche tu mi stai a cuore…

Sei così bella

Scopriremo chi ha intenzione di ucciderti Padmè… te lo garantisco…

Bugiarda!

Finalmente Padmè… sembra che siamo stati separati da una vita…

Ecco tutto ciò che gli si confondeva nella mente, ad Anakin Skywalker. Tutto ciò che gli si mescolava nella testa, pensieri anche banali, che quando però erano stati fatti quando c’era Padmè, si trasformavano in amore puro, assoluto… trascendente e passionale.

Ti amo, Padmè. Non ti dimenticherò mai. Te lo prometto.

Il fuoco si spense poco a poco… le persone cominciarono ad andarsene. Rimasero solo Anakin, i gemelli, i genitori e il piccolo Obi-Wan. C’era solo Anakin, e il profumo delle rose che sfiorivano sulle rive dei fiumi.

*

Era notte avanzata, quasi mattina. Anakin tornò alla Reggia sul Lago. Leia e Luke misero a letto il piccolo Obi-Wan e si ritirarono nelle loro stanze.

L’ex-Jedi stava sulla terrazza, appoggiato alla balaustra. In mano teneva l’anfora delle ceneri di Padmè.

Come se fosse in trance, come se avesse sempre saputo cosa fare, sfilò la sua spada laser dalla cintura, aprì con la Forza l’urna e la capovolse. Un filo leggero di polvere bianca cadde delicatamente sull’acqua e affondò, trasportata dalla corrente, insieme ad una miriade di petali, caduti dalle rose sottostanti. Aprì la mano e la sua spada laser cadde nell’acqua con un tonfo.

Forse nella sua mente, o forse li vide davvero, due figure sfocate apparvero sulla superficie cristallina del lago. Erano Padmè e il suo vecchio Maestro Obi-Wan.

-Vai, Annie. La Forza ci riunirà per sempre- sussurrò Padmè.

Il piccolo Obi-Wan cominciò a strillare, e il Maestro Jedi sorrise.

-E’ l’inizio di un nuovo giorno- disse.

Scomparvero insieme, con una leggera brezza. Mentre un Anakin sorridente si dirigeva verso la stanza del figlio, una nuova alba sorgeva sull’orizzonte.

L’inizio di un nuovo giorno.

***THE END***

E così è finita! Finalmente ho potuto scrivere la storia che avevo sempre immaginato, ma non avevo mai avuto il coraggio di metterla per iscritto!

E prima di tutti, devo ringraziare Lucia (sì, è vero il tuo nome è Dawnie, ma preferisco Luciastra, se nn ti dispiace!! Ahah!) l’amicona che mi ha dato l’idea giusta e che mi ha spinto a pubblicare la FF su questo meraviglioso sito. Devo ringraziare i miei amici, quelli veri (Zoe, Luke, Liwe, Annie…), per avermi sopportato, e per sopportarmi, quando parlo di Star Wars! Questa FF è dedicata a loro. Vi voglio tanto bene.

E poi, naturalmente, devo ringraziare tutte voi che avete letto e commentato! Senza di voi non sarei andata avanti a pubblicare! Grazie infinite!

PadmeSkywalker (alias Beatrice)

  
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