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Autore: NoxAsh194    05/01/2012    3 recensioni
"Aveva voglia di cambiare, di ricominciare.."
La guerra è finita, Voldemort è stato sconfitto, ma i problemi non mancano certo. Una crisi sentimentale delle due coppie più amate della saga e l'avvicinamento di Harry e Hermione, che ci accompagneranno in una nuova avventura insieme a Martin, per svelare il segreto di una grotta..
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hogsmeade, come Diagon Alley, era ritornata come una volta: accogliente, pacifica.

-Ho pensato che ti poteva far piacere, per riassaporare gli anni trascorsi a Hogwarts-

-Io l’ho sempre detto Herm che sei un genio-

-Ma grazie, sono lusingatissima di questa sua affermazione signor Potter!-

-Poi chi era lo scemo?-

-Brr, che freddo..-

-Vieni, dai- la cinse a sé con le braccia per riscaldarla.

-Direi che con questo freddo i Tre Manichi di Scopa sono una tappa obbligatoria. Mi va proprio un Burrobirra bella calda!-

Detto questo raggiunsero il locale, entrarono e si sedettero in un tavolino in un angolo appartato, fuori dalla vista di occhi indiscreti.

-Ah…mi mancava tanto venire qui, proprio come ai vecchi tempi. Non esattamente, però l’importante è che ci siamo noi due, no?-

-Certo- gli rispose sorridendo.

-E…quel Martin, non era male..-

-A me è sembrato solo un pallone gonfiato, e poi hai sentito come ha pronunciato in modo indifferente il nome di Voldemort? Sembra quasi che l’abbia conosciuto. Certo non sarebbe ancora tra di noi, a meno che…-

-Harry! Non penserai che fosse un mangiamorte!- replicò Hermione ridendo.

-Hai ragione, in effetti Voldemort non era mica così stupido da prendersi una testa vuota come lui tra i suoi-

-Ma guarda che sei proprio uno stronzo!-

-Eh…non ci posso proprio fare niente-

Di nuovo risate su risate, armonia perfetta, come era sempre stato.

-Harry, che piacere vederti!-

-Madama Rosmerta! Anche per è un piacere!-

-Te e la tua ragazza volete ordinare?-

Hermione arrossì violentemente.

-Oh, lei non è la mia..cioè, noi due non stiamo insieme-

Madama Rosmerta però non sembrava molto convinta.

-Comunque due Burrobirre, grazie-

La donna si allontanò e tra i due si creò uno strano silenzio molto imbarazzante.

Hermione cercava di coprirsi il volto, che era ancora molto rosso.

-Ecco qua!- Madama Rosmerta era arrivata con due Burrobirre fumanti.

-Grazie mille!-

Bevvero le bevande a lunghe sorsate, la piacevole sensazione di calore che si espandeva per tutto il corpo. 

-Ehm, cosa stavamo dicendo prima?-

-Che sei uno stronzo?- gli disse divertita.

-Ma allora sei peggio di me!-

Hermione sospirò.

-Che c’è?-

-Oh, niente-

-Dai, lo so che c’è qualcosa che non va, ti conosco-

-Beh, qui tutto mi ricorda i giorni a Hogwarts, e.. Ron- ammise.

-Non avevamo detto che, almeno tra noi, il nome Ron era tabù?-

-Mmm..-

-Andiamo su, adesso mi sembri te quella che ha bisogno di aiuto-

Le porse la mano, lei l’afferrò saldamente e insieme si incamminarono per una nuova meta, per il momento sconosciuta.

-Guarda, da qui si vede il Hogwarts. Non è bellissima?-

-Mi manca tanto...-

-Anche a me Herm, anche a me-

Le mise un braccio intorno alle spalle e la strinse forte.

Sembrava che il mondo li avesse dimenticati, sembrava che tutti avessero dimenticato cosa avevano passato due ragazzi di soli 17 anni.

Hermione si scosse un po’.

-Dai su, andiamo- fece per voltarsi, ma Harry non la lasciò.

-Hey, ma cos..ma stai piangendo!-

-Si lo so, non ci posso fare niente..è più forte di me-

-E’ meglio tornare a casa. Si sta facendo buio-

-Ok..-

Poco dopo rientravano a Grimmauld Place, stanchi ma felici come non lo erano da tempo, troppo tempo.

-Aspetta un attimo, ma…te non avevi detto che non avevi vestiti?-

Hermione era voltata dall’altra parte, così non poteva vedere l’espressione sul suo volto.

-Ieri sera, mentre dormivi, sono tornata a casa. Sapevo che Ron non c’era, così ho preso tutte le mie cose..-

-Scusami, non dovevo..-

-No, era una domanda ovvia, mi aspettavo che me lo chiedessi-

-Supereremo tutto, ma solo se ci aiuteremo a vicenda-

-Lo so, ma è tutto così difficile-

Harry la guardò comprensivo. Capiva perfettamente cosa provava, perché lui si sentiva nello stesso modo.

-Dai, non sciupiamo questa giornata che è stata fantastica. Libertà assoluta-

Hermione, dopo avergli dato la buonanotte si diresse verso la sua camera con aria sognante.

Harry invece, se pur stanco, non andò a letto, ma si recò in salotto e crollò letteralmente sul divano. Troppi pensieri affollavano la sua mente.

Perché era così protettivo con Hermione?

Perché non sopportava che Martin ci provasse con lei?

Perché era rimasto imbambolato come un deficiente quando l’aveva vista la mattina?

La risposta bussava insistente nella sua testa, ma lui non la voleva prendere nemmeno in considerazione.

Innamorato di Hermione? Ma per piacere; erano stati migliori amici per sette anni, sempre insieme, e mai gli era passata per l’anticamera del cervello l’idea o anche solo la remota possibilità che provasse qualcosa per lei. Le voleva bene, certo, ma amore e amicizia sono due cose diverse, molto diverse.

E poi, come un’illuminazione, la risposta gli arrivò, chiara, semplice.

Per tutti quegli anni quel sentimento che sentiva per lei, che aveva sempre scambiato per affetto, era amore, semplicemente amore.

Allora, se solo se ne fosse accorto prima, sarebbero potuti stare insieme in quegli anni in cui la vita era più serena, anche se Voldemort acquistava ogni giorno sempre più potere.

Ma non avrebbe mai funzionato, perché lei era innamorata di Ron, era sempre stata innamorata di Ron, e probabilmente lo era ancora, anche dopo tutto quello che le aveva fatto passare.

Ma non poteva dirglielo, non adesso.

E poi se non ricambiava?

Avrebbe fatto la figura dello scemo e avrebbe rovinato tutto.

Hermione era la persona che gli era più cara.

No, doveva aspettare, e forse il momento sarebbe arrivato.

 

 

-Pss..Harry..Harry!-

-Eh? ..Cosa?-

Il ragazzo si svegliò di soprassalto e si stropicciò gli occhi.

-Ti sei addormentato sul divano. Ma perché eri qui?-

-Oh, niente, non avevo sonno-

-Hai visto i miei occhiali? Mi sembrava di averli quando mi sono addormentato-

-Eccoli qui. Te li ho tolti io-

-Grazie-

-La colazione è quasi pronta-

-Grazie, ma non importava, davvero-

Hermione stava bene anche con i capelli arruffati di prima mattina.

-Scherzi, spero. Ma hai visto che faccia hai stamattina? Mi sa che te stanotte non hai dormito bene. Beh vorrei anche vedere, hai dormito sul divano-

-Ti vorrei ricordare che quando cercavamo gli horcrux dormivano sempre sui divani-

-Potter non faccia tanto il so-tutto-io- replicò Hermione imitando perfettamente la voce della McGranitt.

-Ma come? Signorina Granger! Non si prende in giro la sua insegnante preferita!- la rimproverò Harry facendo a sua volta l’imitazione della McGranitt.

-Ahah, vado, sennò non la smetto più di ridere-

Così desiderava vivere la sua vita, solo loro due, un equilibrio perfetto.

Si avviò verso la cucina, da dove proveniva una musica molto piacevole.


..It’s time to face the facts
That I’m the one that’s got away
Lord knows that it would take another place, another time, another world, another life
Thank God I found courage and bye..

 

-Mmm che profumino! Che cosa ci ha preparato di buono oggi la cuoca?-

-Pancake!-

-Adoro i pancake….ma che cos’è questa musica?-

-E’ una canzone babbana. Mi piacciono tantissimo le canzoni babbane.

-Beh, devo dire che questa è carina, si-

 

..I’m so through with that
Cuz honestly you turned out to be the best thing I never had
You turned out to be the best thing I never had
And I’ll never be the best thing you never had..

 

Non ce la faceva più a tenerselo dentro. Doveva dirglielo.

Sapeva quali sarebbero state le conseguenze se lei non avrebbe ricambiato, ma ora basta, non doveva permettere più a nessuno di portargliela via.

-Herm, ti devo dire una cosa-

-Dimmi-

-Possiamo andare in salotto?-

-Ok..-

Poco dopo si trovavano a sedere sul divano.

-Ecco, non so da dove cominciare, è da un po’ di tempo che…-

Qualcuno bussò alla porta.

   
 
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