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Autore: Tedeschina4ever    06/01/2012    1 recensioni
Questo è il mio primo racconto un po' umoristico! Ho provato a migliorarmi e spero di esserci riuscita! è diviso in giornate, nelle quali succede un po' di tutto!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mercoledì: Entro in classe, arriva James. Stamattina per le prime due ore c'è italiano, e lui mi scrive sul banco:"Facciamo i bigliettini?" Strappo l'ultima pagina dal mio diario, che è fatta apposta per i bigliettini: ci sono già i puntini per poter strappare ogni bigliettino senza rompere tutto. Ne prendo uno e ci scrivo sopra:"Ciao! Come va?" "Bene tu?" "Anch'io! Cos'è che mi dovevi dire? Sul Natale..." "Ah sì giusto, grazie di avermelo ricordato! Io tutti gli anni per Natale invito tutti i miei amici e qualche amica ad una festa che organizzo a casa mia. E quest'anno visto che ti ho conosciuta e siamo amici...mi sarebbe piaciuto che venissi anche tu...lo so è un po' prematuro pensare al Natale, ma mancano solo due mesi e il tempo passa così veloce!" "Come la organizzi?" "Andiamo in mansarda e giochiamo alla Play Station, al Nintendo Wii, stiamo al computer e a mezzanotte apriamo i regali se ce ne sono." "Wow! E per Capodanno?" "Beh, per Capodanno la festa è molto più grossolana...di solito invito tutti gli amici e dopo cena vengono e andiamo sempre in mansarda a giocare ai giochi elettronici e quando si avvicina la mezzanotte ascoltiamo lo stereo  e dopo facciamo festa grande. L'anno scorso un mio amico e una  mia ex amica durante la festa hanno avuto il loro primo bacio. Può davvero succedere di tutto a Capodanno." "E' fantastico..." "Mi dirai se vieni ok?" "Certo..."

Giovedì: Ieri pomeriggio io e James ci siamo messi d'accordo per vederci. Non andiamo in città però, siamo studi di passare davanti alla scuola. Abbiamo quindi deciso di andare a farci un giro in paese, ma il mio, non il suo. Io gli ho chiesto di andare nel suo paese, ma mi ha chiesto (con irresistibili occhi da cucciolo) di andare nel mio perché dice che è molto più carino. Io non sono d'accordo perché lì abitano delle persone che non mi stanno molto simpatiche e delle vecchie conoscenze, però per James...questo e altro. Cos'ho detto? Per lui faccio questo e altro?? Ok, non ci sto più con il cervello. Fatto sta che oggi andremo lì: ci incontriamo in paese, lui ha parcheggiato lo scooter poco più in là. Oggi fa molto caldo per essere una giornata di ottobre, talmente caldo che non ho resistito alla tentazione di indossare i pantaloni alla pescatora: la mia idea iniziale era di fargli girare la testa con la minigonna leopardata, ma non voglio essere così "crudele" con il suo cervello. So benissimo che avrebbe tutta la sera delle strane visioni se lo faccio. D'altronde siamo solo amici, se era il mio ragazzo la storia era tutt'altra, di certo non mi farei questi problemi. Ma se questa volta sono io quella che si tiene con l'abbigliamento osé, di certo non lo è lui: pantaloni alla pescatora bianchi e camicia a maniche corte attillata: se il suo intento era di fare in modo che lo guardavo in continuazione, ci è riuscito con successo.
Iniziamo ad andare nella cartolibreria, dove mi prendo dei quaderni e poi gli offro delle caramelle Goleador, di cui va pazzo. In seguito giriamo senza una meta per mezz'ora, poi ci avviciniamo al bar e io gli dico:"Uffa...ho già finito la metà delle monete che avevo in tasca..." Lui con cavalleria mi risponde:"Jessica, mica avrai pensato che ti facevo pagare il gelato? Pago io oggi." "Ma James! Perché?" "Mi hai preso le caramelle e per cavalleria non posso lasciare che ti paghi il gelato." Non insisto più, e sono felice di quel che fa: è davvero molto carino. Dopo andiamo nel parco di fronte ai negozietti e ci sediamo sulle altanele: "un gioco senza tempo". Mentre mangiamo il gelato, gli dico:"Da piccola venivo sempre qui, a volte con un mio amico e altre volte con una mia amica...e passavamo i pomeriggi..." "Ah sì? Bello. Chi è il tuo amico?" "Era...David...da qualche tempo a questa parte non mi risponde più alle e-mail che gli invio. E' l'ex fidanzato di Taylor..." "Ah sì!" "Sì..." "Ma Raphael e Taylor? Cosa mi dici di quei due?" "Mi dispiace ma per promessa non devo dire nulla a nessuno." "Ok..." "Tu cosa mi dici di Vanessa? Le andavi davvero dietro le prime settimane?" "No, ma sai come sono fatti gli amici...devono sempre scherzare, anche quando si parla dell'amore." "Lo so...io ho la mia best che tutt'ora fa così! Ma è simpatica e divertente. E' unica proprio per questo, se non fosse così mi dispiacerebbe." "Che scuola ha scelto?" "Aveva scelto l'ITPR turistico...ma purtroppo è stata bocciata..." "Scusa..." "..." "Come si chiama?" "Kristen." "Che nome particolare...carino però" "Già. Anche James è un nome molto carino..." Dopo queste parole, resto in silenzio, perché è come se mi avesse ipnotizzato con lo sguardo e mi sono resa conto che se continuo a parlare potrei dire cose che non devo. Almeno per ora. Lui poi aggiunge:"Andiamo in biblioteca?" "Non so...ci sono delle persone che non ho voglia di incontrare..." "Ma chi sono?" "Delle ragazze che mi umiliano per qualunque futile motivo...e mi danno fastidio..." "Certa gente dovrebbe sapere che bisogna rispettare tutti..." "A chi lo dici..." Chiacchieriamo ancora per un po' poi devo tornare a casa. Anche oggi sono stata benissimo e ho provato sensazioni sconosciute fino ad ora.

  
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