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Autore: Spiretta97    06/01/2012    0 recensioni
Correva l’anno 3253. Il mondo era stato diviso in due emisferi in seguito ad una quarta guerra mondiale. Nell’emisfero nord erano riunite tutte le persone e paesi più ricchi mentre nell’emisfero sud la gente e i popoli morivano di fame e piano piano cominciarono a regredire. Sia l’emisfero nord che l’emisfero sud erano capeggiati da due famiglie di re in conflitto tra loro. Leggenda vuole che i primi due re a dividersi gli emisferi erano fratelli. Per via dei grossi squilibri tra i due “popoli” (popolo del nord e popolo del sud) i due re cercarono di firmare un contratto, ma, non arrivando ad un compromesso, il re del nord dichiarò guerra al sud. Ed è proprio qui che ha inizio la storia, nel paese del sud in una piccola fattoria.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7
La mattina dopo Anja si svegliò con un sorriso sulle labbra. Aveva fatto un sogno bellissimo: aveva sognato che lei la “sua” squadra riuscivano a battere da soli le truppe del Sud. Le avevano anche dato una medaglia al valore.  Aveva anche sognato di sposarsi e di avere due bambini. Non ostante il sogno di per se sia alquanto normale, c’era qualcosa che non quadrava. Sicuramente non era nulla. Però da un certo punto del sogno in poi Anja sentiva come qualcosa che le pizzicava la punta del mento.
Aprì gli occhi e con orrore vide che un uomo le puntava una spada  davanti agli occhi e che sorrideva malignamente.
-Io non mi muoverei se fossi in te- disse l’uomo carezzandosi la barba con la mano libera.
Anja sorrideva. Strano. Con uno scatto spostò la spada verso il suo addome e cinse il collo dell’uomo
-Se IO fossi in te non farei quello che vuoi fare. Ho un coltello sai? Se mi uccidi…. La mia mano scivolerà sul tuo collo e…. beh spero ti piaccia il rosso.
L’uomo deglutì ma non spostò la spada.
-Pensaci- cominciò Anja –Io morirò e la mia patria perderà una ragazza qualunque, tu e i tuoi amici (perché mi sono accorta che non sei solo, sporco vigliacco) morirete e vi uccideranno i miei compagni, perché loro sono forti e valorosi. Così avremo due perdite: La perdita di una giovane ragazza per la mia patria e la perdita di sette soldati per la tua…Chi ci perde?-
L’uomo fece un fischio acutissimo e saltarono fuori dai cespugli sei ragazzi più o meno giovani
Kim,Arthur e Al saltarono in piedi e si misero in posizione di guardia, pronti per lottare.
-Sai ragazzina, in genere io non sono un violento e gestisco la rabbia magnificamente, ma tu mi fai saltare i nervi!-
-Allora non sei un gran che in fatto di  pazienza-
Gli occhi dell’uomo si infiammarono di rabbia e, con un grido, fece per colpire la ragazza quando sentì una voce che lo istigava a fermarsi. Effettivamente non fu la voce a fermarlo quanto il suono sordo,quasi uno scocco, che riconobbe subito. Voltò lo sguardo e vide Al che gli puntava una pistola. Alzò le mani e se le mise sulla testa.
-Al!-Gridò Anja sorridente. La ragazza si  alzò in piedi e zoppicò verso Al
-tutto bene?- gli sussurrò senza distogliere lo sguardo dall’uomo.
Gli altri sei ragazzi erano immobili. Se uccidevano Al venivano uccisi a loro volta da qualcuno oppure Anja poteva uccidere il capo, brutta faccenda. Gran brutta faccenda.
-Bene, ora quella spada, da bravo, calciala via. Bravo, così…. Ora dimmi chi ti manda-
L’uomo taceva si guardava i piedi.
-Aspetto…- disse Al.
L’uomo fece uno scatto in avanti gridando. Al lo fermò prontamente premendogli sulla fronte  la pistola caricandola.
-Sai, questo gioiellino, fracassa il cranio di diciotto persone a distanza di due chilometri. Cosa potrebbe fare a te, ometto con una testa assai piccola per i corpo che ti ritrovi?-
L’uomo digrignò i denti e cominciò a sudare
-Mi manda il re del nord-
-E perché attaccate noi? Siamo semplici ragazzi.- disse Anja. Stava cominciando a farle male il piede.
-Ma via! Non prendeteci per il culo!- disse uno dei ragazzi più giovani sfoderando la spada. Quattordici. Non più di quattordici anni avrà avuto il ragazzo. Così giovane….
-Sappiamo che siete dei mercenari-
-State delirando! Che prove avete?-
-La tua pistola, ragazzo.-
-Suvvia! Avrete attaccato altri gruppi oltre noi, siamo attrezzati per ogni evento…. Tuttavia…- disse Anja preparando le Kunai
-Siete una minaccia per il nord! E noi vi dobbiamo uccidere!-
Detto questo il ragazzo cominciò a correre verso Anja brandendo la spada. Fu seguito a ruota dagli altri e ognuno si scelse un avversario.
-Ah… vediamo 1,2,3,4,5,6,7…. 7 contro quattro… oh oh… che razza di gentil uomini, beh… il primo colpo a noi!- fece Al sparando un colpo che abbatte un uomo alla sua sinistra.
L’uomo che puntava la spada ad Anja l’agguanto per il colletto della tuta. Anja cominciava a dimenarsi mentre questo sorrideva malignamente. Cosa gli stava passando in mente? Anja non voleva saperlo. Involontariamente sorrise pure lei, un idea le saltò in mente. Con tutte le sue forze diede un calcio tra le gambe del mal capitato che cadde a terra. Nel frattempo Al era occupato con due ragazzi che gli puntavano minacciosamente le loro spade. Anja ne prese uno per le spalle e lo sbatte a terra. Quest’ultimo, cercando di colpirla con la spada, le ferì una guancia.  Il sangue le colava lentamente solcandole la bianca pelle.  Sfoderò una Kunai e l’uccise. Si rialzò in piedi, incredula di ciò che aveva  fatto… guardava il corpo dell’uomo… Ora era un’assassina. Non le importava se le era stata concessa la licenza dal re, un foglio non cambiava ciò che sentiva, un grande rimorso al quale non si poteva rimediare
-Anja attenta!- Al sparò un colpo che uccise un altro dei nemici che tentava di saltare addosso ad Anja. Una carneficina!
-Che fai li impalata! –
-Non ci riesco!- Fece Anja
“non ce la faccio… no non ci riesco!” si diceva mentre si accucciava su se stessa.
 
Arthur combatteva contro due uomini il doppio di lui
-Mangiate troppo per me! La dieta mediterranea è la migliore!-
I due fecero per colpirlo quando Arthur si allontanò e li fece “zuccare” tra di loro.
-Teste dure,teste dure! Chissà in quanti ve lo hanno detto!-
 
Kim lottava contrò il ragazzo più giovane
-Non ti voglio uccidere, piccoletto-
-Io si!-
Disse  correndogli incontro. Kim lo fermò facendo una magia del vento.
-Che significa che non ci riesci?!- fece Al prendendola per un braccio
-Non cela faccio!- In quel momento l’uomo che si era preso un calcio da Anja le saltò addosso facendola cadere con lui a terra. L’enorme braccio dell’uomo quasi la soffocava. Al avrebbe voluto aiutarla ma i proiettili erano finiti e uno degli avversari di Arthur cominciò a sfidarlo.
Anja si vide costretta a mordergli il braccio. Si allontanò giusto di qualche passo quando l’uomo cercò di attaccarla di nuovo. Spaventata, Anja lanciò una sua Kunai che uccise all’istante l’uomo.
Contemporaneamente anche gli altri batterono i loro avversari, tutti tranne Kim che aveva timore a uccidere un ragazzo così giovane. Questo fece per scappare quando fu acchiappato da  Anja
-Aspetta un attimo!-
Il ragazzo sorrise
-Ti piace la magia?- chiese. Anja non capiva nel frattempo il ragazzo si infilò una mano nei pantaloni ed estrasse tre sferette nere che, gettando a terra, crearono un gran polverone, ma quando la nuvola si diradò il ragazzo non c’era, puff. Sparito!
Anja si accasciò a terra. Il dolore della gamba ora era misto al rimorso
-Che ho fatto….-
-Anja… Hanno cercato di ucciderci!- disse Al carezzandole la schiena cercando di consolarla.
-Al! Ho ucciso due uomini!- fece lei scattando in piedi.
Al la guardò fisso. Con la mano sinistra le prese una mano e con quella destra le diede uno schiaffo
Arthur saltò in piedi e si diresse verso Al
-Schifoso bastardo!-
Al gli puntò la pistola, Arthur non sapeva che era scarica perciò si ritirò in silenzio e si mise a sedere
-Pensi che non sia uguale per noi?- chiese Al cercando di guardare negli occhi Anja
-Se non provassimo ogni volta del dolore non saremo umani. Ogni volta che uccido qualcuno, ammetto che questo non è il mio primo scontro, penso “e se questo aveva figli? Nipoti? Oh lui , se lui avesse avuto una madre a cui badare? Anja, è normale, ma hai scelto tu questa strada. Uccidere è sbagliato  altrettanto lo è non pentirsi per aver ucciso qualcuno. Quello che abbiamo fatto noi poi è auto difesa, ci hanno attaccato loro.-
-Ma…-
-Avresti voluto morire?!- gridò Al
-Che cosa ti aspettavi? Arrivare dal re, minacciarlo di morte e prendere il comando così? In due secondi? La guerra è questa Anja… Cerca di capire… fidati, se non fosse stato strettamente necessario non lo avrei fatto neppure io…-
Anja alzò finalmente lo sguardo e vide che negli occhi di Al c’era il dolore. Un dolore che solo qualcuno che ha patito le pene dell’inferno può provare. Vide morti, tradimenti, paure e pianti. Una persona così tormentata, dove trovava la forza di consolare gli altri? Al l’abbracciò stretta e Anja cominciò a piangere.
Rimasero così fino a che Anja non si fosse ripresa e per tutto il viaggio di quella giornata Anja  mantenne il sorriso sulle labbra. Il confine del regno si avvicinava.

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-Ci hanno battuto, mio signore…- disse il ragazzo di quattordici anni al cospetto del re
-Chiedo umilmente perdono-
-No Pier… Tu non c’entri….. Sei tornato vivo…. Ma vuol dire che non ti sei allenato abbastanza…- Disse il re rimanendo immobile fissando Pier con i suoi occhiacci grigi. Quasi non sbatteva le palpebre.
-Mio signore, con tutto il rispetto possibile vorrei denunciare un gruppo pericoloso- disse Pier.
-Ecco è formato da quattro ragazzi, i loro nomi non li ricordo perfettamente… ricordo solo il nome della ragazza. Anja-
AI servitore del re andò di traverso il vino che stava bevendo. Sussurrò qualcosa all’interno della sua maglia.
-Si, ho sentito…- disse il re
-Mi perdoni, sire?- fece Pier
-Maestà, io sono dell’idea che è meglio controllare questo gruppo ostile, lei che ne pensa?-
-Io sono d’accordo con lei Paul. Pier….-
-Maestà, mi sacrifico a voi!- disse Pier  uccidendosi con la sua spada.
Paul raggiunse il corpo del ragazzo e se lo caricò su una spalla. La sua bianca tunica si stava macchiando di rosso.
-Sire, io e Viky controlleremo quanto possono essere pericolosi questi ragazzi. Lei… si faccia una dormitina…- disse ridendo. Il re  appoggiò la testa allo schienale del trono e si addormentò.
 
-Dammi una mano Viky-
-Ah allora è lui che ci svelerà tutto…. Buttalo nell’osservatorio.-
 
L’osservatorio non era altro che un enorme vasca -piena d’acqua di una speciale sorgente- dove veniva gettato un corpo che prima di morire accettava di rivelare un certo tipo di ricordo  e, se il cadavere veniva gettato li dentro , il ricordo veniva ritrasmesso sull’acqua, come un film.
 
Paul getto il cadavere del ragazzo nell’osservatorio e il ricordo partì subito. Il filmato non era partito da due secondi che Viky lo fermò.
-Paul… pensi sia lei? –disse Indicando Anja
-Mpf… Con quei capelli e quella pelle…. Anche gli occhi. Io direi di si. Non ci sono tante persone come lei al mondo, anzi, credo che sia l’unica e poi, si trova al sud.-
-Ci ho pensato, ma non possiamo permetterci degli errori…..- disse Viky
Paul prese le mani della donna fra le sue, questa arrossì
-Ti fidi di me?-
-Sempre…-
-Allora annuncia ai soldati che il gruppo non è pericoloso, ma …-
Paul sussurrò qualcosa all’orecchio di Viky. Il suo volto si illuminava sempre di più.
Il nord tramava qualcosa.
  
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