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Autore: the ghost of Bonnie    06/01/2012    1 recensioni
Lei era una ragazza semplice, una vita normale, frequentava una scuola normale... ma un bacio sbagliato cambierà la sua vita.
Dal testo: 'Alzai lo sguardo, e i miei occhi incontrarono quelli ebano del ragazzo accanto a David.'
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Buonasera. Sì, mi sono catapultata in un'altra storia. Questa volta diversa da tutte le altre. Cosa posso dire? Buona lettura.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Verso le 20.30, cominciai a prepararmi. Indossavo una giacca blu scuro e dei pantaloni neri, i capelli lisciati a dovere, poca matita. Salutai i miei genitori che erano a tavola a cenare.
David aveva chiesto loro esplicitamente di non venire al suo concerto.
Sotto casa, trovai Paul con due caschi in mano, le spalle appoggiate al muro e un sorriso irresestibilmente malizioso. Mi porse uno dei due caschi, salutandomi.
« Sicuro? Insomma, dopo l'incidente non - »
« Sono sicurissimo » mi interruppe, e salii sul motorino dietro di lui. Partimmo, destinazione 'locanda sconosciuta dal resto del mondo'. Tenevo le braccia strette attorno alla sua vita e ancora non ci credevo. Non credevo che anch'io avessi raggiunto la felicità assoluta insieme ad un ragazzo che realmente mi amava.
« Altri sospetti da parte di tuo fratello? » chiese Paul, facendo una curva.
« No, per adesso. » risposi io. « Ma quanto manca? »
« Tre... due... uno » parcheggiò il motorino. « Arrivati » esclamò. Davanti al portone, mi disse: « Entra prima tu. Io arrivo fra pochi minuti. »
Aveva ragione. David non doveva sospettare alcuna cosa. Annuii ed entrai nel locale. Quando David, sul palco, mi vide, mi sorrise.
Risposi al sorriso e andai a sedermi al bancone. Dopo un minuto circa, entrò Paul, che subito mi cercò. Quando mi trovò, si sedette accanto a me.
« E' bravo, no? » disse il mio ragazzo, voltandosi verso David. Io annuii e mi alzai, urlando:
« Vai, David! Sei un figo! » Paul si mise vicino a me e scoppiò a ridere, specialemente alla vista di un gruppo di ragazze che mi fulminò con lo sguardo. « Sono sua sorella! » mi giustificai. Paul passò un braccio attorno alla mia vita.
« Se Dave ti vede... »
« E' troppo occupato adesso, per pensare a noi. »
E mi baciò veloce. Per fortuna, David era voltato dall'altra parte. Io mi misi a ridere senza motivo.
« Ho la nausea di questa canzone » urlai a Paul, ma sembrava un sussurro in confronto al volume della musica. Lui mi guardò stranito. « L'ho sentito provarla non so quante volte » ammisi, e Paul sorrise, facendo le corna al palco e facendo svegliare il metallaro che tempo prima era in lui. Andai al bancone e ordinai qualcosa da bere, una cosa qualsiasi. Quella cosa mi fece ubriacare.
Non capivo nulla, le luci giravano davanti a me e la voce di Paul assomigliava a quella dei Chipmunks.
Sentii le sue braccia sollevarmi e farmi salire da qualche parte.
« She's buying a stairway to heaven! » urlai.
« No, it's a stairway to bed, 'cause you are ubriaca. » mi corresse Paul.
Dopo dieci minuti, l'effetto del drink era svanito, stavo bene. Ero su un letto, in una stanza senza finestre ed illuminata dall'orologio fosforescente che indossavo, e da una candela appoggiata su un comodino.
« Ti senti meglio? » mi chiese Paul, seduto al mio fianco, mi accarezzava i capelli. Io annuii. Poi, lui si alzò, sussurrando:
« No, Paul, aspetta! » lo pregai. Lui si fermò di colpo, fissandomi. « Resti con me? »
« Questa sera? »
« Anche per sempre, se vuoi. »
E accadde l'inaspettato.

   
 
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