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Autore: Giuli_Lahote    07/01/2012    5 recensioni
Seconda classificata al contest "La strada della neve" indetto da Noemix.
Dal capitolo:
"Adesso, Billy guarda con nostalgia quelle luci. Sono ciò che ancora gli fanno apprezzare il Natale. Ciò che gli ricordano che Sarah, c'era davvero. Quindi no, non le avrebbe gettate. Le avrebbe conservate e riutilizzate fin quando non si sarebbero spente, insieme a lui. Perchè quelle piccole lampadine colorate, sono il motivo per cui il signor Black resta sveglio fino a tardi la vigilia di Natale: per vederle illuminare la casa, ed aspettare il solito soffio di vento, che gli fa capire che Sarah lo sta guardando."
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billy Black, Jacob Black, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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2° classificata al contest




 

 

<< Papà? >> Billy si volta di scatto, scrutando attentamente l'espressione perplessa di sua figlia << Non sarebbe il caso di comprarne uno nuovo? >>
La guarda, mentre con le lunghe dita srotola piano quel vecchio filo di luci, che ogni anno il signor Black si ostina a voler tirare fuori per Natale. I colori vivaci illuminano da sempre il tetto della piccola casetta, alternando il rosso, il giallo, ed il blu. Molti dei piccoli neon, usurati dal tempo, nemmeno funzionano più. Ma a Billy, questo non interessa.
Ricorda ancora quando sua moglie, Sarah, lo costringeva ad attorcigliare quel filo sulla grondaia. Lui sbuffava, e guardandola sorridere vittoriosa dopo varie discussioni, saliva borbottando sul tetto, e piazzava quelle stupide lucine. Che poi, a Billy non erano nemmeno mai piaciute; lo faceva solo per vedere quel meraviglioso sorriso dipingersi sulle labbra di sua moglie, che lo guardava orgogliosa, stringendo tra le braccia il piccolo Jacob.
Ogni anno, era la stessa storia. Tutta La Push sorrideva, assistendo ai battibecchi dovuti a quelle luci natalizie. Ma sapevano tutti che alla fine, Sarah avrebbe vinto e che il pover uomo, scuotendo la testa, avrebbe assecondato la moglie.
Adesso, Billy guarda con nostalgia quelle luci. Sono ciò che ancora gli fanno apprezzare il Natale. Ciò che gli ricordano che Sarah, c'era davvero. Quindi no, non le avrebbe gettate. Le avrebbe conservate e riutilizzate fin quando non si sarebbero spente, insieme a lui. Perchè quelle piccole lampadine colorate, sono il motivo per cui il signor Black resta sveglio fino a tardi la vigilia di Natale: per vederle illuminare la casa, ed aspettare il solito soffio di vento, che gli fa capire che Sarah lo sta guardando.
Sorride << No, questo è perfetto >>
Rachel sbuffa, lanciando un'occhiataccia al padre. Non comprende il perchè della sua scelta. In fondo, è solo un vecchio filo, no?
Al mercato ce ne sono anche di migliori, ed i prezzi non sono nemmeno così alti. Perchè ostinarsi a tenere delle luci mal funzionanti e con il rischio che da un momento all'altro possano scoppiare, facendo saltare l'elettricità?
<< Ma papà quelle... >> la frase viene interrotta, quando lo sguardo di Rachel si posa su una vecchia foto, che suo padre ha estratto dalla tasca del cappotto. Lo vede abbozzare un sorriso, mentre con le dita affusolate traccia il profilo della donna nella foto. Rachel ha un fremito quando, avvicinatasi al padre, vede l'immagine della madre impressa su quel pezzo di carta.
Le mani cominciano a tremare, gli occhi si bagnano in fretta, le gambe diventano gelatina. Il cuore pompa ad un ritmo frenetico. Sente le unghia scavare nel palmo della mano, quasi a voler farlo sanguinare.
Sente l'improvviso bisogno di urlare e di sfogare il suo dolore. Chiudendo gli occhi, caccia indietro un singhiozzo.
Quando il respiro sembra essersi regolarizzato, Rachel si avvicina al padre, inginocchiandosi al suo livello e circondando con un braccio la sua vecchia schiena.
Non dice niente, solo poggia il capo sulla spalla di Billy, ed entrambi chiudono gli occhi, lasciando cadere una lacrima o due.
Nel cortile di casa Black, un velto leggero si alza, raggiundendo i volti di padre e figlia. Sorridono entrambi, stringendosi nei cappotti << Hai ragione, papà. Sono perfette >> Billy sorride, premendo un bacio sul capo della figlia << Lo so tesoro. Lei non sbaglia mai. >>
Poi, rivolto al cielo, si lascia scappare un sussurro appena udibile << Buon Natale, Sarah >> .
Ed, immediatamente, il vento cessa.
Jacob torna a casa tardi, quella sera. Tra le continue ronde, e i turni di Baby-Sitter alla sua Renesmee, i tempi che era solito trascorrere con la sua famiglia, adesso gli sembravano lontani secoli.
Arriva in cortile ed immediatamente, si trova sommerso fino alle ginocchia dalla neve. Non che Jacob senta freddo, comunque. Avendo indosso la solita t-shirt, ed il solito paio di jeans strappati, Jacob non avverte minimamente il cambio di temperatura: non sarebbe di certo stata un po' di neve, a fargli cambiare idea.
Alza gli occhi, quel poco che basta per vedere un filo di luci colorate, illuminare il tetto rosso della piccola casa.
Riconoscerebbe quelle luci anche ad un miglio di distanza.
Sono quelle per cui , lui e Rachel, ignorando i rimproveri della madre, uscivano di casa dimenticando il berretto per guardarle illuminare l'abitazione, seduti sulla vecchia panchina rossa in fondo alla strada.
Il piccolo Jacob amava quelle lucine. Gli sembravano tante stelle colorate che Babbo Natale, per magia, faceva comparire sulla loro casa.
Sua madre gli diceva che il caro, vecchio Babbo, la notte di Natale, dopo aver lasciato i regali a tutti i bambini del mondo, si sedeva sul loro tetto, per guardarli festeggiare tutti insieme. Al mattino poi, saltava sulla slitta e tornava al Polo Nord, per festeggiare il Natale con la sua famiglia.
L'anno in cui Sarah si spense, proprio la vigilia di Natale, il piccolo Jacob rimase tutta la notte ad aspettare che le luci si accendessero. Ma purtroppo, questo non avvenne.
...
Jacob guarda con rabbia quello stupido filo. Lo disprezza con tutto se stesso. E' per colpa sua, se ogni santo anno, si trasforma nell'animale che è in se e distrugge il bosco di La Push.
E' per colpa sua, se suo padre rimane sveglio fino a tardi, a pregare che suo figlio ritorni a casa.
E' per colpa sua, se sua madre non c'è più.
Con odio, Jacob stacca quel filo dalla grondaia, gettandolo sulla neve. Molte delle lampadine si spengono.
Jacob le pesta, le tira; i pezzi di vetro si spargono nella neve, come resti di un corpo morto.
Come i resti di sua madre.
Alcuni di essi gli feriscono le mani. Ma a Jacob non importa.
Il sangue cola da piccole ferite, che hanno già cominciato a richiudersi. Con le mani si strofina gli occhi. Una miscela di sangue e lacrime scendono dal suo viso.
Lancia un urlo al cielo, per poi sentire il solito brivido nella schiena, che lo informa dell'imminente trasformazione. Lascia il filo martoriato, e corre.
Corre lasciando quei ricordi alle spalle. Lasciando quelle luci, a lampeggiare per l'ultima volta sul cortile innevato.
Quella stessa notte, Billy Black mantiene la sua promessa, esalando l'ultimo respiro, tra le braccia della figlia.
Quella stessa notte, Billy Black si spegne, insieme a quel vecchio filo di luci.

 







Angolo autrice*


Hey, carissime lettrici!! Spero che la storia sia stata di vostro gradimento :)
E' dedicata ad un amica speciale, che è sempre con me e che come me, condivide la passione per i Quileute!!
Ed è anche merito suo, se ho partecipato al contest " La strada della neve" e sono arrivata seconda ^^'
Perciò, grazie * me scoppia in lacrime coma una demente xD *
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione!!!
Un grosso bacio a tutte, ed anche se in ritardo... BUON ANNO!!!!... Sempre meglio di niente u.u
Saver330 ;)
  
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