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Autore: SoffiodiFata    07/01/2012    2 recensioni
< Robert … > tentai di dirgli ma la mia voce venne rotta dal pianto. Volevo parlargli, chiedergli come stava, cosa aveva, ma non ci riuscivo. Lui mi sorrise dolcemente < E’ il tuo compleanno non dovresti piangere. Dovresti essere felice. > confessai finalmente la verità < Non ci riesco … > Robert corrugò le sopracciglia sorpreso < Perché? > < Non lo so . E questo mi fa paura. > inutile fare la dura, inutile fingere, inutile negare ora, davanti a lui: da quando l’avevo conosciuto qualcosa in me era mutato. Guardò la sua bottiglia di birra e bevve le ultime gocce rimaste. Era sfinito, distrutto oltre che ubriaco e non riuscivo a capirne il motivo reale. < Perché stai così? > < Perché ora tu sei qui con me e non con il tuo fidanzato? >.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, questa è la mia prima fanfiction che scrivo quindi ... Siate clementi con me ^^
Comunque, tralasciando questo, ho deciso di scrivere qualcosa su di loro, i Robsten, perchè mi fanno sognare, davvero.
Li amo e volevo condividere con qualcuno la storia di come mi piacerebbe che le cose fossero andate.
Ditemi poi cosa ne pensate. Un saluto :)

 


Incidente di percorso.

 

< Allora hai preso tutto? Sicura? > < Sì, Michael sarà la quindicesima volta che me lo chiedi, diamine! > < Scusa, scusa … E’ che sono ansioso, non so, qualcosa mi preoccupa. > mi girai verso di lui < Perché? > < Ho una brutta sensazione, boh, è da qualche giorno che sto pensando che forse è meglio che abbandoni tutto. > spalancai gli occhi stupita < Scusa sei stato tu il primo ad incoraggiarmi ad accettare questo ruolo, quasi eri più entusiasta di me. Ora invece? > si avvicinò a me e mi accarezzò una guancia < Ora invece temo che tu ti possa allontanare presa come sarai dal film … > < Ma non farti problemi inutili, scemo! – risi tirandogli un pugno sulla spalla – non è mica la prima volta che faccio un film, di che ti preoccupi? E poi saremo sempre insieme nei week end e nei giorni liberi! > lessi un po’ di titubanza nel suo volto < Massì avrai sicuramente ragione! Chi ci divide a noi? > gli buttai le braccia attorno al collo e lo baciai < Nessuno! >.      Improvvisamente squillò il mio cellulare: era Catherine. < Hey, Cathe! > < Ciao Kris, come va? > < Io tutto bene, tu? Stavo proprio finendo di fare con Michael le valige! > dissi tutta felice < Ecco si … > < C’è qualche problema? > il tono della sua voce non mi piacque per niente < Ehm cara non so come dirtelo, abbiamo avuto un incidente di percorso. > < Ovvero? > < Matt ha fatto un incidente questa notte, le sue condizioni sono gravi e … > < Oh no! > urlai shoccata e Michael preoccupato mi si avvicinò chiedendomi cosa stesse succedendo < Lo so Kris, è stato un colpo per tutti noi! Era ubriaco e si è schiantato contro un muro. > mi dovetti sedere sul letto perché le forze mi avevano abbandonata < Se la caverà? > < I dottori dicono di sì per fortuna, è conciato male ma le sue condizioni non dovrebbero essere critiche, almeno per quanto ho capito. > mi vennero le lacrime agli occhi: non potevo crederci. Matt l’avevo visto giusto tre giorni prima per l’ultimo provino: era un ragazzo in gamba, davvero, era riuscito a superare tutti gli altri attori che si erano presentati per il ruolo di Edward Cullen, e quando io e Chaterine gli demmo la notizia che sarebbe stato proprio lui ad interpretare il vampiro buono per poco non era scoppiato a piangere. Non lo conoscevo molto, ma mi pianse davvero il cuore a quella notizia. < Kristen però noi dobbiamo pensare anche ad un’altra cosa, ovvero a chi prenderà il suo posto. > sospirai < Ci resterà malissimo, era così felice all’idea di andare sul grande schermo .> < Lo so tesoro, lo so, ma noi abbiamo dei tempi da rispettare e the show must go on lo sai meglio di me! > mi asciugai una lacrima < Già … E quindi che si fa? > < Beh ritarderemo l’inizio delle riprese per qualche giorno e riapriremo già da domani i provini, è l’unica soluzione. > sbuffai all’idea di risedermi ancora su quella sedia e di ascoltare decine e decine di ragazzi che ripetevano sempre la stessa battuta: se mi avessero chiesto di fare Edward avrei saputo ripetere le sue battute parola per parola tante erano le volte che le avevo sentite recitare. < Va bene, a domani allora. > chiusi la telefonata e mi sdraiai sul materasso. Michael mi si sdraiò accanto < Amore che è successo? > < Matt ha fatto un incidente questa notte. Le sue condizioni sono gravi. Non potrà più recitare il ruolo di Edward. > < Oh Kris mi dispiace tanto, pareva proprio un tipo ok, eravate belli insieme nella scena. > < E quel che è peggio è che domani dovremo riprendere i provini. > < Quindi niente partenza? > < Che partiamo a fare se non c’è nessuno che fa il vampiro?! > chiesi adirata, ero davvero giù dopo quella notizia. < Scusa … > chiese lui vedendo la mia reazione, io chiusi gli occhi e pregai che il giorno seguente non arrivasse mai. Pareva che stessi andando al patibolo. Avevo pure indossato un capo total black, in stilefunerale, come se già il mio viso non esprimesse abbastanza bene tutta la mia felicità di ritornare agli studi della Summit. < Eccola! > mi corse in contro abbracciandomi Chatrine con un sorriso ingiustificato < Pronta? > non capivo se lo facesse apposta o cosa < No! > le ringhiai. Cominciavo ad odiare quella Saga: erano ormai mesi e mesi che eravamo impegnati nella scelta del mio partner. Per grazia divina la regista mi scelse quasi subito per interpretare il ruolo di Bella, quindi io non dovetti fare tutti quei pallosi provini su provini.                                                                                                                                          Il primo a presentarsi fu un tipo dai capelli neri e lunghi, Chatrine vedendolo mi sussurrò nell’orecchio < Sicuri che questo è qui per Edward? Mi pare più Jacob! > e in effetti tutti i torti non ce li aveva. Recitava bene ma non corrispondeva ai canoni fisici del bel vampiro e quindi con la solita frase “grazie, le faremo sapere” lo scartammo. E così fu per gli altri dodici ragazzi che vedemmo quella mattinata. Alla bellezza di mezzogiorno io stavo scoppiando: se non fossi uscita da quella stanza entro un arco di tempo non superiore ai venti secondi avrei cominciato ad impazzire. Feci per alzarmi, per fortuna avevamo finito per quel giorno, quando “volò” dalla porta un ragazzo alto e smilzo che quasi non cadde a faccia a terra. < Che cavolo succede, oh! > gridò Brian uno della security e si precipitò dal giovane < Hey hey, amico calma! Voglio solo fare il provino! > < Tu? Conciato così? > gli rispose quello < Perché? > < Chi abbiamo il piacere di conoscere? > li interruppe Chate < Sì, mi scusi, sono Pattinson, Robert Pattinson … Sono qui per il provino. > < Meglio tardi che mai signor Pattinson. Lo sa che è in ritardo di ben due ore e mezza? > < Sì, mi scuso per questo. > < Eh va bene, perdonato. > oh no. Un altro. Ed io che credevo di aver finito col supplizio! Guardai il ragazzo che si mise di fronte a noi: niente male, pensai, proprio niente male. < Allora quale parte ci hai portato? > nessuna risposta. Io, che stavo mandando un messaggio a Michael dicendogli che avrei fatto tardi, alzai lo sguardo per capire perché non rispondesse. < Allora? > insisté lei < Io … beh, ecco, io non ho preparato nessuna parte. > ammise lui mettendosi una mano tra i capelli. Sbuffai < Andiamo bene > dissi a bassa voce, stavo veramente perdendo i nervi. < Come sarebbe scusa che non hai preparato niente? Non hai mai fatto un provino? > < Sì certo, ma non ho avuto tempo di prepararmi. > disse imbarazzato < Ok, noi non abbiamo altro tempo da perdere, ci dispiace. Ciao. > Chatrine si alzò e si diresse verso l’uscita ed io stetti per fare lo stesso quando però i miei piedi inciamparono nella tracolla della borsa e rischiai così di cadere a terra come un salame. Questo non accadde poichè la presa decisa e veloce delle mie spalle del ragazzo che si trovava dall’altra parte del tavolo evitò la figuraccia. Istintivamente mi venne di guardarlo in viso e di colpo mi ritrovai a pochissimi centimetri da due pietre blu oceano. Erano i suoi occhi, ed erano bellissimi. Mi aiutò ad alzarmi ed io, come una scema, non riuscivo a smettere di guardarlo. < Grazie > sussurrai quasi impercettibilmente e lui mi ripagò con un meraviglioso sorriso. Da dove era saltato fuori un angelo biondo così bello? Cercai di riprendermi e il mio istinto fu quello di chiamare Chatrine < Aspetta! Voglio provare una cosa! > avevo deciso, lì, in quell’istante, che non ci saremmo potuti permettere di farci scappare un capolavoro così bello. Andai dall’altra parte del tavolo e mi sedetti di fronte a lui. Intanto anche la regista era tornata al suo posto: sapevo che si fidava di me e quindi non avevo bisogno di guardarla per capire che avrebbe approvato ogni mia idea. < Sai almeno di cosa stiamo parlando? Dico la storia in generale? > < Ehm sì, ho letto qualcosa prima … Tipo dell’amore di una umana e di un vampiro e … > mi venne da ridere: quanta confusione aveva nella testa quel ragazzo? Cosa ci era venuto a fare se non sapeva neanche di cosa avrebbe dovuto parlare? Che strano tipo. Presi un copione e glielo porsi < Leggi qui. > se non sapeva le battute a memoria almeno avrebbe potuto provare la sua bravura nel leggere, no? Cominciai < Sembrano diamanti! Sei bellissimo! > < Bellissimo? E' la pelle di un assassino! Sono un assassino! > < No, non ci credo! > < Questo è perchè tu credi alla menzogna! E' un camuffamento! Io sono il predatore più pericoloso che ci sia al mondo! Ogni cosa, tutto di me, tutto di me ti attrae: la mia voce, la mia faccia, il mio odore perfino. Come se io avessi bisogno di questo! Come se tu potessi sfuggirmi! O potessi respingermi! Io sono fatto per uccidere! > < Non mi importa! > < Io ho già ucciso in passato... > < Non mi importa! > < Io...Io...ti volevo uccidere...Non ho mai desiderato così intensamente del sangue umano in vita mia... > < Mi fido di te! > < Non devi! > < Sono qui mi fido di te! >. Al termine delle nostre battute tutto tacque e nella stanza calò un silenzio di tomba. Sostenni ancora per qualche secondo lo sguardo di Robert e poi dovetti abbassarlo: mi guardava troppo intensamente. Mi accorsi che avevo la pelle d’oca. Sperai che qualcuno parlasse per rompere la situazione imbarazzante che si era venuta a creare. < Bene, bene. Ora però andiamo tutti a mangiare! > ringraziai Chatrine e sgattaiolai dietro il tavolo per prendere la mia borsa. < La prossima volta magari però signorino impari le battute. Comunque le faremo sapere. >. Guardai da sotto il tavolo le sue scarpe lentamente avvicinarsi alla porta per poi scomparire. Chate mi guardò < Che ne dici? > le chiesi < Che mi avete fatta rabbrividire, davvero! > sospirai . Mi vennero in mente ancora i suoi occhi blu. Scossi la testa per scacciare il pensiero. Ora dovevo dedicarmi solo al mio Michael.
 



  
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