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Autore: the ghost of Bonnie    07/01/2012    1 recensioni
Lei era una ragazza semplice, una vita normale, frequentava una scuola normale... ma un bacio sbagliato cambierà la sua vita.
Dal testo: 'Alzai lo sguardo, e i miei occhi incontrarono quelli ebano del ragazzo accanto a David.'
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Buonasera. Sì, mi sono catapultata in un'altra storia. Questa volta diversa da tutte le altre. Cosa posso dire? Buona lettura.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Domenica mattina ero nel mio letto, non in uno della locanda della sera prima. Guardai l'ora al cellulare: 11:47.
Scivolai già dal letto e un giro di testa mi obbligò ad andare in bagno, dove vomitai. Probabilmente era l'effetto di quel maledetto drink. Mi sedetti sul pavimento freddo, portandomi una mano alla bocca, quando mi ricordai ciò che era successo.
Cercando di ignorare la cosa, presi i miei libri ed andai in cucina, dove trovai i miei genitori.
Li salutai e mi sedetti al tavolo, cominciando a studiare. Finii velocemente i compiti e accesi il computer per poi andare su Facebook. Paul non era connesso. Dovevo parlargli, accidenti! In quel momento entrò David.
« Ieri sera è stato gentile Paul, vero? »
« Eh? » balbettai, agitata.
« Ti ha riportata a casa. » la mia anima sospirò di sollievo. « Certo che potevi evitare di ubriacarti! Ti ho vista... »
« Mi dispiace » dissi, abbracciandolo.
In quell'abbraccio cercai di metterci le scuse per tutte le bugie che gli avevo raccontato.
« Ora stai bene? » mi chiese, sorpreso dalla stretta.
« Ho un po' di nausea. Prima ho vomitato. » confessai.
« Sei un caso disperato! » disse David, ridendo.
Poi, presi il cellulare e provai a chiamare Paul, ma non rispose.
Mi stava evitando?
***
Lunedì non andai a scuola, mia madre era convinta che il vomito fosse dovuto a qualche virus. Non le avevo detto di aver bevuto.
Ero sul divano a guardare School of Rock, ed improvvisamente ricordai quel pomeriggio con Paul prima dell'incidente.
Il cellulare mi vibrò fra le dita fredde: Paul.
'Buongiorno. Scusa, non avevo visto le chiamate.'
Allora non mi stava evitando! Di questo fui solo contenta.
Ero da sola a casa, i miei genitori erano a lavoro e David a scuola. Perché Paul era a casa? Oh, chi se ne frega!
'Vieni?'
Chiesi solamente. Poco dopo arrivò un altro messaggio con risposta affermativa.
Dopo dieci minuti, Paul suonò il campanello. Sorridente, andai ad aprire. Subito avvicinò le sue labbra alle mie sfiorandole appena, ma io scappai via e corsi in bagno.
Nota per me: mai più bere.
Paul intanto mi aveva raggiunta.
« Stai bene? » mi domandò, appoggiandomi una mano sulla spalla. Avrei voluto rispondere 'sì', ma scossi la testa.
« E' da ieri che... vomito! Quella roba mi ha fatto male! »
Poi, Paul mi avvolse tra le sue braccia e mi sussurrò all'orecchio 'Sei la mia idiota preferita'.


   
 
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