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Autore: KlaireHumanoid    08/01/2012    10 recensioni
"« Hey cavolo atten..ah, no, nulla stai tranquillo! » disse Louis balbettando al solo scoprire chi gli avesse appena rivolto la parola."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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When I see your smile tears run down my face. I can't replace.
(capitolo due.)

"Sono a casa!" disse Louis sbattendo la porta alle sue spalle.
"Mamma, sono a casa!" gridò togliendosi il cappello con il ponpon aspettando una risposta. "Aah, fanculo!". La madre non lo sentiva mai quando arrivava e poi se ne usciva con un "Ma non mi saluti mai?”, quel comportamento gli dava il nervoso.
Si chiuse in camera e accese lo stereo buttandosi sul letto.
Aveva una stanza decisamente troppo piccola ma a lui piaceva. E soprattutto gli piacevano tutti i ricordi che c'erano dentro. Le foto con i suoi amici, i posters dei The Fray, le varie frasi attaccate al muro e via discorrendo. Gli piaceva perché era tutta opera sua.
"When I see your.." si alzò di scatto e bloccò lo stereo. Stava per cominciare la canzone che aveva cantato quel giorno in classe quando..beh quando Harry Edward Styles era rimasto imbambolato sulla porta ad ascoltarlo. Infondo non era cattivo, lo sentiva. Sennò non sarebbe rimasto a sentirlo no? Giusto poco prima l'aveva offeso per la tua omosessualità piuttosto spiccata. No, non era cattivo. O forse sì, ed era rimasto lì per poi andar a dire ai suoi amici che "il finocchio canta anche!". Non sapeva che pensare, assolutamente non ne aveva idea. E questo lo faceva agitare. Era quel tipo di ragazzo che doveva avere tutte le idee chiare in testa per poter continuare a far qualcosa. Era un po’ strano, lo sapeva.

Harry salì sull'autobus ed infilò le cuffiette. Un'ora e mezza di viaggio. Odiava dover andare da suo padre. Ormai erano 6 anni che i suoi genitori avevano divorziato e quindi erano 6 anni che doveva costringersi a passare almeno un pomeriggio insieme a lui.
 Quel giorno, poi, era ancora più svogliato del solito. Avrebbe voluto accendere il suo MacBook Pro e cercare la canzone che quel ragazzo di cui non sapeva il nome aveva cantato nell'aula di musica. Non riusciva a togliersi dalla testa la sua voce.
Guardò fuori scuotendo la testa al ritmo della canzone rock che l'iPod in riproduzione casuale aveva deciso di fargli ascoltare.
 
Louis guardava fuori dalla sua finestra ascoltando P!nk che incitava ad alzare il proprio bicchiere se si era sbagliati.
Ma..cazzo. Si stropicciò gli occhi. "No, non è davvero lui. Tre volte in un giorno é davvero troppo!" pensò. E invece era proprio Harry quello che era appena sceso dal bus rosso.
"Lou!" gridò sua madre "Porta fuori la spazzatura, é il tuo turno oggi!" Spalancò gli occhi. Harry era lì e non lo doveva assolutamente vedere.
"Mamma non sono vestito!" disse frettolosamente. Quella spalancò la porta fulminandolo:
"Porta giù quei sacchi, stanno per arrivare Elizabeth e Cher, voglio che la casa sia in ordine."
"Ma mamma non.." provò a contestare il ragazzo.
"Sbrigati!" affermò sua madre chiudendo il discorso. Respirò affondo e scese le scale ricoperte di moquette di casa sua. Si fermò sull'ultimo gradino ed infilò le scarpe.
"Esco dalla porta del retro!" pensò brillantemente Louis per evitarlo.

"Entro dalla porta sul retro." disse tra se e se il riccio "Così magari non incontro quella viziata della figliastra di papà."

"Cazzo!" sussurrò a denti stretti Louis vedendo Harry. Non poteva girarsi ed andar via, chissà cos'avrebbe pensato quindi decise di buttare la spazzatura nel minor tempo possibile senza farsi vedere. 

"Ma é il..finocchio!" Harry si diede uno schiaffo mentale solo per averlo pensato. "Hey..tu! Hey!" disse avvicinandosi.
La missione di Louis "butta la spazzatura e fuggi" era fallita.
"Mh, dici a me?" ribatté girandosi.
"Sì! Ciao!" disse Harry sorridendo.
"Ciao." rispose freddo il ragazzo, non voleva farsi tradire dall'emozione.
"Beh io vorrei scusarmi per oggi.." cominciò il riccio.
"Per avermi buttato il pranzo addosso o per avermi chiamato finocchio?" continuò Louis.
"No veramente per averti interrotto mentre cantavi. Però..però ovviamente anche per le altre cose. Soprattutto per il "finocchio"." disse facendo il segno delle virgolette con le mani. 
"Mah, ormai ci ho fatto l'abitudine. Mi hanno chiamato in modi peggiori, sta tranquillo." Sussurrò con un po’ di tristezza.
"Del tipo?" chiede con curiosità il riccio.
"Beh..checca, frocio, succhia cazzi, culo rotto. Anche se l’ultimo non é del tutto azzeccato." Affermò leccandosi involontariamente le labbra maledicendosi immediatamente. E se fosse stato uno di quegli etero omofobi che pensano che i gay saltano addosso al primo ragazzo che vedono?
"Quindi..non l'hai mai fatto?" rispose però tranquillo Harry.
"Non sai neppure il mio nome e già mi chiedi se ho fatto l'amore?" ribatté scherzosamente Louis.
Harry scoppiò a ridere "Scusami! Io sono Harry..beh penso che tu lo sappia. Sono abbastanza conosciuto a scuola"
"Diciamo pure che sei il ragazzo più popolare dell’istituto! Comunque piacere Louis." disse porgendogli la mano.
Le strinsero sorridendo.
"Ora devo andare che stanno per arrivare degli ospiti." disse Louis con malavoglia.
"Ah..okay. Ci si vede allora!" terminò Harry salutandolo con la mano.

Louis entrò in casa, corse nella sua stanza e cercò rumorosamente il telefono. Ovviamente era nella tasca interna del giubbotto, l’unico posto nel quale non aveva guardato. Compose un numero, squillo più volte e finalmente ebbe una risposta dall’altro capo della cornetta.
“Nialler!” gridò.
Niall era l’unica persona che in quei casi lo sopportava, l’unico che si divertiva a vederlo farfugliare frasi senza senso su qualche ragazzo.
“Tommo, ciao! Come stai?” rispose pacato.
“No, no, no non puoi capire cos’è successo. Oddio, no, non ce la faccio!” gridò in preda al panico.
Il suo amico rise, sapeva di cosa stava parlando:”Okay, è un ragazzo. Adesso sta calmo e racconta tutto a zio Niall!”
Gli raccontò per filo e per segno tutto quello che era successo quel giorno ed anche del fatto che probabilmente si era preso una bella cotta per quel ragazzo dai meravigliosi capelli ricci.
“Probabilmente? Louis sei cotto a puntino!” disse ridendo Niall.
“Ma lui è etero, è poi è il più figo della scuola, non penserà mai a me!” affermò più che convinto.
“Senti, sbaglio o quello che 5 minuti fa ti ha chiesto se hai già fatto sesso è lui? Beh, non è che uno te lo chiede così, per pura informazione. Gli interessi!” asserì il biondo.
Louis scosse la testa mordendosi le labbra. Era confuso, doveva capire.


- QUI PARLA LA SCRITTRICE! (?)
Okay, ci siamo u.u
Ecco qui il secondo capitolo :') Spero che vi piaccia!
Recensite ve ne prego AHAHAH!
Grazie a chi ha recensito il primo capitolo e per le tantissime visite *-* Grazie grazie grazie♥
Allora penso di non dover fare molti appunti riguardo a quello che ho scritto u_ù Sono fiera di questo capitolo u.u *autopat*
Spero che voi conosciate la canzone che Louis canta in classe, quella dei The Red Jumpsuit Apparetus. Se non la conoscere eccola, è meravigliosa: 
http://www.youtube.com/watch?v=Q7Em4fUOrZo&ob=av2e

Okay basta me ne vado, alla prossima ♥
Klaire x
   
 
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