ecco a voi il 2° capitolo, forse un po' in anticipo, ma non sapevamo cosa fare
CAPITOLO 2
Un InCoNtRo InAsPeTtAto
Mentre era ancora in groppa Wrolf, Maria, pensava a quanto fosse contraria la signorina Heliotrope di ciò che stava facendo.Sicuramente le sarebbe venuta un indigestione, ma avrebbe continuato ad ingozzarsi delle creazioni di Marmaduke.mentre si perdeva in questi pensieri, Wrolf si fermò improvvisamente davanti all'albero dove qualche mese prima avevano ritrovato le perle di luna.
Ad aspettarla c'era il fidato amico di ogni Principessa della Luna: l'unicorno.
Ad un tratto sentì un verso molto familiare:quello di un falco.
M: Di nuovo quell'odioso falco. Se lo prendo lo spenno per ogni pena che mi hanno fatto patire i De Noir.
Spaventata, entrò nell'albero seguita dall'albero e da Wrolf.
Camminando spaventata per il piccolo rifugio, sbottò contro qualcosa che cadde a terra.
Si inginocchiò per raccoglierlo e si accorse che era un libro simile alquello che il padre le aveva lasciato in eredità, solo che sulla copertina c'era la scritta “De Noir” in caratteri argentati.
Maria rimase un po' perplessa, ma iniziò a sfogliarlo.
Si accorse che il libro trattava della storia dei De Noir, così lo affidò al suo bellissimo unicorno, donandogli l'incarico di portarlo a casa.
Appena uscita di lì risentì di nuovo quel verso e incominciò ad indietreggiare.
Ad un tratto qualcuno la urtò violentemente, ma girandosi non vide nessuno.
Gli occhi di Wrolf diventarono rosso fuoco.
M: Wrolf, attacca!!
?: Oh no, il vecchio cane diabolico!!!Si salvi chi può.
M: Robin?
R: Certo che si, principessa. Chi credevi che fossi mio padre?
M: Si,signor Coeur De Noir -disse facendo l'inchino- e poi ti ho detto mille volte di non chiamarmi principessa!!!
In quel momento Wrolf, sentendo il tono irritato di Maria, si avvicinò a Robbin e gli diede un morso.
Robin iniziò ad urlare per il dolore.
M: Che cosa ti succede?
R: Il tuo canaccio mi ha appena dato un morso sulla mano.
M: Tutte queste storie per un piccolo morso!!
R: M a se stò morendo dissanguato.
M: Si, come no.
R: Se non ci vuoi credere te lo dimostrerò.
La prese per mano e la condusse al chiaro di luna.

---------------ApPeNa FuOrI DaLlA FoReStA--------------

M: Ma....ma c...cosa mi è successo? - si domandò guardandosi la mano -
R: Non sei tu ma io!!!!!
M: Allora bisognerà curarla - disse preuccupata -
R: Da quando in qua ti preoccupi per me?
M: Eh....eh... O////////O - disse facendo finta di non sentire e lo condisse ad una sorgente. -
R: Si può sapere cosa vuoi fare?
Maria non ddiede nuovamente risposta e immerse la mano del ragazzo nell'acqua gelida.
Robn trattenne a stento un urlo e Maria nel guardarlo scoppiò a ridere ^o^
M: Ma cosa ti prende, perchè urli?
R: Primo l'acqua è gelata; secondo......LA MIA POVERA MANOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
M: Ma...ma tu non sei Robin......Tu...Tu..tu sei Coeur De Noir!!!!!!!!
R: Per la centesima volta non sono mio padre.
M: Io invece sono convinta dell contrario e sono convinta che tra un po' tu getterai nella sorgente la tua bombetta.
R: Come osi, la mia bombetta è offlimits.
M: Si si, secondo me la mia ipotesi è ancora valida.
Detto ciò Maria si strappò un pezzo di vestito e ci fasciò la mano di Robin
R: Ma cosa fai? Vuoi farti uccidere?
M: E tu da quando in qua ti preoccupi per me?
R: Emm....vado a cercare un posto passare la notte
M: Posso rimanere anche io, non voglio morire sono troppo giovane.
Robin si allontana e Maria rimana da sola.
Mentre rimane perplessa sente due mani forti che la spingono in acqua.
L'uomo sentendo dei passi scappò.
M: Robin De Noir sei un deficente!!
R: E adesso che ho fatto?
M: Mi ai appena spinto
R: non è vero.-le tende la mano e la aiuta ad uscire vedendola bangnata le da la propia giacca-
M:grazie -gli diede un leggero bacio sulla guancia per poi ritrarsi in fretta-
R: O////////O

corto?