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Autore: Katara Hira    08/01/2012    1 recensioni
Una storia che parla di 6 nuovi dei del monte olimpo! Questi sono figli due semidei e ciò fa di loro dei completo. Sono tutti e sei delle specie di orfani e devono sconfiggere il dio Ares che si è impadronito dell'olimpo sconfiggendo e pietrificando i loro nonni dei, e i loro genitori semidei. Nelle loro date di nascita sono presenti numeri primi che li identificano.
spero vi piaccia i personaggi hanno caratteristiche diverse che spesso entrano in contrasto ma con l'arrivo della protagonista, Ludmilla, il gruppo diventerà molto più unito fino ad un finale inaspettato!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non te lo voglio dire

 
-bene, sei contenta di essere una dea?-
- si, credo di si…- non sapeva nemmeno lei se era felice o meno. Accettare la sua vera identità le avrebbe portato grandi responsabilità. Avrebbe dovuto combattere contro qualcuno molto più forte di lei, già contro Delphina aveva avuto una brutta sorpresa ed era certa che la potenza di quest’ultima non era nemmeno la metà di quella di Ares.- lo sarei di più se capissi quali sono i miei poteri-
Sibilo la guardò negli occhi- come avrai capito tua nonna era una delle poche dee che non avevano grandi poteri. Ma c’è una leggenda che parla di una semidea generata da Hera e un mortale. Questa fu la prima, del suo genere, a sposarsi con un altro semidio. Il loro figlio Dimitri sfidò Zeus e con la sua potenza riuscì a sconfiggerlo. Successivamente Zeus promise fortuna, ricchezza e amore a Dimitri in cambio del suo silenzio su questo avvenimento-
-E con questo cosa mi vorresti dire?-
-che si dice che il nipote di un dio senza poteri sia molto forte perché ha i suoi poteri e quelli mancati del suo nonno.-
-Quindi io avrei anche i poteri che Afrodite non ha avuto?- Sibilo annuì e Daphne continuò- e come faccio a scoprirli-
-questo sarà molto difficile, non abbiamo nemmeno una vaga idea di cosa tu possa fare. Ma è per questo che abbiamo un campo di allenamento-
Daphne ebbe l’impressione che Sibilo le stesse nascondendo qualcosa allora decise di provare ad usare la compulsione su di lui- su dimmi tutta la verità…- disse muovendo la mano come Xeni- non c’è proprio nessun modo per scoprirlo?-
Sibilo si immobilizzò per un secondo, era come se fosse diventato di pietra e Daphne credette di aver sbagliato qualcosa ma dopo qualche secondo tornò e muoversi dicendo- dirò tutta la verità. Ci sarebbe un altro modo per scoprirlo ma è troppo pericoloso. Non te lo voglio dire-
-Perché non me lo vuoi dire?
- perché metterei in pericolo la tua vita ed io non voglio che tu muoia perché mi piaci-
Daphne arrossì per quella confessione e si ricordò per la prima volta di trovarsi al cospetto del nipote del valoroso Zeus, ed era proprio a lui che aveva strappato con la forza quell’informazione. Ora si spiegava il perché di tanta gentilezza nei suoi confronti… ma ormai aveva preso la decisione di usare la compulsione e doveva andare avanti- dimmi come posso fare-
Sibilò rimase immobile nuovamente per qualche secondo e poi disse- devi andare dalle Graie. Loro sanno tutto ma non vogliono dire niente, ed è per questo che devi fare come Perseo, devi prendere il loro occhio e devi minacciarne la distruzione. Solo allora potrai rubare loro qualche informazione. Stai molto attenta però, le Graie sono le guardiane della grotta della loro sorelle Gorgoni. Medusa è già stata uccisa me ne restano altre due, devi assolutamente ritornare indietro prima che queste ti raggiungano.-
 
 
Intanto Delphina nella camera di Electre, stava girando in tondo pensando alle sue disgrazie. Era ormai mezz’ora che andava avanti così. L’unica soluzione per farsi notare da Sibilo che le veniva in mente, era sconfiggere Ares e riportarne indietro solo la sua testa come trionfo.
-Delphina vieni con noi ora e smettila di tormentarti per Sibilo- disse Xeni
-si ma…-
-niente ma, siamo una squadra e dobbiamo agire come tale-
Delphina si avvicinò al letto d’argento di Electre. Quella stanza era la più tecnologica, Electre aveva sempre amato le innovazioni meccaniche e tecniche e questo la faceva una degna erede di suo nonno e anche una loro degna compagna di squadra. Era solo grazie ai suoi armamenti che avevano ottenuto le loro piccole vittorie fino ad ora.
-di cosa state parlando?- domando Delphina
- di come allenare “capelli arancioni”-
-be’ se volete me ne occupo io personalmente- rispose Delphina sogghignando
-non ce ne sarà bisogno, ma grazie comunque- disse Electre
Xeni si voltò a guardarla- cosa intendi dire?-
-che ho creato una nuova stanza che riproduce scene di guerra con ologrammi ed ognuna di noi si può allenare con quella. È un nuovo metodo molto più veloce di apprendimento ed inoltre ti allena a pensare come se fossi in un combattimento reale-
-sembra perfetto!- esclamò Nymphodora
-Già…- disse delusa Delphina. Avrebbe voluto dare proprio una bella lezione a quella presuntuosa- dovremo usare anche la macchina che dona l’aspetto divino, così da farle ricrescere i capelli, farli ritornare biondi e darle vestiti greci-
-Seve anche a noi un bel restauro di vestiti. Quando siamo andate a prenderla oggi ci hanno tutti guardato come se fossimo appena uscite da un set di teatro. Sapete la moda è un po’ cambiata dal settecento- continuò Nymphodora
Electre rispose- ma che volete è da quando siamo diventate dee che non andiamo più tra la gente comune. Passiamo tutte le giornate ad allenarci perché Sibilo non ci permette di fare altro!-
-a me piace allenarmi- contrattaccò Delphina
-Errore! A te piace Sibilo…- e tutte si misero a ridere mentre Delphina divenne rossa come un peperone.
Finalmente le sue amiche erano riuscite a farla ritornare a sorridere.
Erano entrate nel gruppo più o meno tutte contemporaneamente e ora che a distanza di secoli ce n’era una nuova avrebbero fatto fatica ad adattarsi anche a lei, soprattutto Delphina. Anche se ci metteva tutta se stessa non la riusciva proprio a tollerare soprattutto ora che cercava di rubarle il fidanzato…be’ non proprio fidanzato, ma ci era vicina. Anzi no, non ci era nemmeno vicina, lui non si ricordava neanche il suo nome. Nymphodora lesse i suoi pensieri e tornò nuovamente a rassicurarla dicendole che era sicura che alla fine sarebbe riuscita nel suo intento.
 
 
Nell’altra stanza intanto…
Daphne era sicura che se lei si fosse lanciata in questa impresa tutte le ragazze sarebbero venute con lei, ma non era sicura, invece, di volerle coinvolgere.
Decise che la cosa migliore da fare era usare nuovamente la compulsione e far dimenticare a Sibilo la sua confessione e fargli credere di averle svelato spontaneamente il modo per riuscire a trovare i suoi poteri, e così fece.
Quando Sibilo si risvegliò dallo stato di trans in cui era finito ci mise un po’ per ricordarsi il punto della conversazione a cui erano arrivati e disse- stavamo dicendo?-
-le Graie e le Mormoni-
- ah si giusto, e non ti ho detto altro…- chiese grattandosi la testa
-ehm, no!- mentì Daphne arrossendo. Ma questo Sibilo, per fortuna non lo notò.
Anche se le finestre erano aperte in quella stanza c’era ancora molta oscurità e le pareti nere con i disegni argento non aiutavano di sicuro. Daphne si guardò intorno, c’erano un sacco di librerie fatte di ebano con libri scritti in lingua greca con copertine rigorosamente nere.
-vuoi sapere la profezia?- domandò Sibilo per colmare quell’attimo di silenzio.
-Certo!- esclamò Daphne con nuovo entusiasmo
-vado a prendere il foglio su cui l’ho scritta- disse Sibilo contento di averla fatta felice, e poi recitò:
 
Nascerà sulla Terra  una dea nuova
Che amore e pace sull’Olimpo porterà
Andrà nel luogo in cui Ares nuovi piani cova
Ed è li che la nuova era sorgerà
Attenzione! C’è una ma che vincola questa profezia
Solo se dal cuore si farà guidare
E non dirà a se stessa qualche bugia
Contro i titani potrà trionfare
 
Daphne rimase interdetta…cosa significava ciò?- perdoni la….-
-dammi del tu!-
-ok… perdona la mia ignoranza ma mi può…puoi spiegare il significato di questa profezia-
-oh, non è questione di ignoranza. Sono indecifrabili tutte le profezie. Purtroppo il diretto interessato le riesce a comprendere solo quando è troppo tardi o un secondo prima che si avverino. Mi dispiace-
Daphne tornò a riflettere su di essa. La prima parte le sembrava chiara, ma quella che partiva con Attenzione, non la ispirava molto. Perché avrebbe dovuto mentire a se stessa e perché si sarebbe dovuta far guidare dal cuore. Insomma era una guerra non una telenovela!!!
-grazie di tutto ma ora vorrei raggiungere le mie amiche-
Sibilo manifestò la sua scontentezza e disse- speravo potessimo parlare un po’di più-
Daphne arrossi di nuovo -sarà per la prossima volta-
E detto questo uscì dalla stanza. Chissà se intendeva questo la profezia…avrebbe dovuto ammettere che anche a lei Sibilo piaceva e poi insieme avrebbero potuto distruggere Ares e ricostruire l’Olimpo. Ma lei era sicura di non provare niente per lui…e poi perché la profezia diceva solo contro i titani e non anche contro Ares?
Raggiunta la camera di Electre, dove si erano date appuntamento, bussò e aspettò la risposta.

Oggi proverò a scrivere un altro capitolo perchè da domani rincomincià la scuola e non so se avrò tempo di continuare
  
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