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Autore: Alex Simon    08/01/2012    3 recensioni
-Bé... ma questo vuol dire che hai dei dubbi- Ecco che ricominciava a fare il dongiovanni tentatore, si avvicinava a lui sempre di più inchiodandolo con le spalle alla porta, in modo da non farlo scappare, con le sue forti dita gli alzava il mento legando gli sguardi tra loro. - E' così? Hai dei dubbi micetto? Ti stai finalmente rendendo conto di chi sia il tuo uomo? Il tuo vero ed unico amore?-
-Io ti detesto però non voglio che un bravo ragazzo come Al debba rimetterci, non farti illusioni-
-No no no tu non detesti me...- Si stava facendo fin troppo vicino, lui, le sue labbra, i suoi occhi, il suo fiato caldo -Detesti il fatto di amarmi ancora-
-Nei tuoi sogni-
-Nei miei sogni sei nudo e pazzo di me quindi no, non penso che questo sia un meraviglioso sogno-
Genere: Generale, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alphons Heiderich, Edward Elric, Envy, Roy Mustang, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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[Chap 10_Pt1]

Era passata l'ora di pranzo, la neve aveva ormai ripreso ufficialmente a cadere, ma non importava a nessuno visto che si trattava del giorno di natale, la festa più bella attesa da adulti e bambini, le scuole erano ormai chiuse come anche gli uffici e qualsiasi altro negozio o edificio lavorativo che sia.

L'hotel tuttavia era quasi vuoto, al suo interno erano rimasti solo turisti impossibilitati a tornare a casa come il povero Alfonse, che faceva colazione nel salone praticamente deserto assieme a Roy Mustang che era rimasto senza uno scopo... erano almeno per il momento accomunati da qualcosa e cercavano di farsi compagnia mostrando almeno un po' di solidarietà il giorno di natale.

-Non posso credere che sei capitolato sotto l'espressione da cucciolo...-

Borbottava il tedesco scuotendo il capo, se l'era ritrovato a fianco quella mattina e inutile dire che quasi gli era venuto un infarto per lo spavento, di certo non se lo aspettava.

-Tu non l'hai mai vista la sua espressione da cucciolo quindi non puoi giudicarmi-

-Lasciamo cadere il discorso che è meglio, cosa ha combinato ieri sera?-

-Se ti riferisci all'alcool sono stati stoppati fortunatamente del barista, ma poi si sono mischiati alla gente in pista e si sono divertiti ugualmente, io non sarei rimasto in piedi se non avessi bevuto almeno due lattine di una strana bevanda energetica-

-E ora dove sono? Non li vedo in giro, saranno sicuramente a letto dopo ieri sera-

-Immagino di si, Envy però doveva provare qualche accordo per la serata natalizia con la band, sempre se il tempo gli permetterà di mettere piede fuori dall'hotel-

-Capisco... oggi doveva essere il gran giorno-

Iniziò con una faccia che non prometteva nulla di buono, si stava già lasciando andare ai ricordi passati e a quelli che avrebbe voluto avere.

-Avevi qualcosa in mente?-

-Niente di che, avremmo cenato al lume di candela sulla terrazza di vetro sul tetto, con il camino acceso, avremmo parlato e gli avrei dato il mio regalo di natale: Un album con le nostre foto che stupidamente riempio da quando ci siamo conosciuti. So che è una cavolata ma ci tenevo a darglielo-

-Non è una cavolata, gli sarebbe piaciuto tanto, però vedi... è meglio che se ne sia accorto ora, altrimenti una volta tornati in Francia non avreste avuto nulla, è stato un sogno però è questa casa sua-

-Si lo so... il problema è che non potrà mai essere la mia perché io ci lavoro in Francia e devo finire gli studi per diventare dottore e poi... non sono l'uomo giusto per lui, quello sei tu, dovresti andare a dirglielo-

Era così strano come andavano d'accordo tutto d'un tratto, accomunati da un amore impossibile che nessuno dei due possedeva e legati da una specie di fratellanza degli ex.

-Glie lo dico da quando l'ho rivisto, è tutto nelle sue mani adesso, deve rendersene conto lui, sa cosa provo...-

-Ma non sei lì adesso, vai imbecille e digli chiaro e tondo che lo ami e che deve fare una scelta perché vuoi saperlo-

-E' strano che sia tu a dirmelo, ma ti do comunque ragione, fammi gli auguri perché prenderò il toro per le corna-

Si alzò con rinnovata determinazione incamminandosi verso la hall dove prese l'ascensore e tamburellando i piedi a terra aspettò di arrivare al suo piano, dopodiché marciò verso la sua stanza mentre si incoraggiava mentalmente e preparava una sorta di discorso eroico e valoroso, un discorso che avrebbe lasciato il segno.

Bussò e quando Envy gli diede l'okay per entrare lo trovò sul letto con in mano la chitarra, ma Edward non c'era.

-Dov'è El?-

-Oh buongiorno anche te... io ho dormito bene grazie e tu?-

Immancabilmente fu oggetto di una delle battutine del ragazzo che amava così tanto il suo sarcasmo.

-Scusa Envy hai ragione, ma sono un po' di fretta vedi devo dire una cosa importante a El e devo farlo prima che dimentichi tutto-

-Va bene rubacuori, è sotto la doccia-

L'idea che fosse sotto la sua doccia quasi lo fece arrossire, ma Roy Mustang non arrossisce no signore! Quindi annuì e lo aspettò puntando bene i piedi in terra.

Quando uscì era già bello che pronto quindi si risparmiò il velato imbarazzo di vederlo in accappatoio, appena uscito dalla doccia quindi con la pelle calda e imperlata di piccole goccioline d'acqua e quei suoi grandi occhioni messi in risalto dai capelli biondi bagnati... e insomma avete capito, sarebbe impazzito.

-Roy, che ci fai qui?-

-Devo dirti una cosa El, vogliamo fare un giro mentre cerco le parole?-

Il biondino anche se confuso annuì e lo seguì fuori dalla stanza e poi nella sala relax dell'hotel dove come in ogni altra parte c'era il camino acceso e comodi divani su cui sedersi, però era chiamata sala relax perché c'erano moltissimi libri e lì regnava il silenzio.

-Credo di aver capito quello che vuoi dirmi...-

Iniziò il biondo sorridendogli quasi derisorio.

-Sul serio?-

-Si, non mi sono dimenticato del favore che mi hai fatto ieri- Gli mise una mano sulla spalla e lo abbassò per far combaciare le loro labbra perfettamente in un bacio casto ma dolcissimo che simboleggiava la così detta “ricompensa” per il favore ricevuto.

-Ehm... non posso dire che non mi sia piaciuto ma questo bacio lo avrei voluto per qualcos'altro veramente...-

-E per cosa?-

-E' da quando sei arrivato in hotel che ti sto dicendo apertamente ciò che sento per te, te l'ho fatto capire in ogni modo ma ciò che voglio sapere adesso è se tu mi ricambi, io ti amo, ti amo e non smetterò mai di dirtelo ma dammi un segno, dimmi qualcosa, perché io sono sicuro di piacerti ma non mi hai mai dato modo di fantasticare su una relazione-

Lo lasciò senza parole, questi sentimenti erano puri e sinceri ma lui era indeciso... o forse no, aveva solo paura di rischiare ed era questo il problema, questa era la decisione che doveva prendere.

-Roy te lo dirò apertamente: Anche tu mi piaci, però ho paura e non so se rischiare o no...-

-Non sbaglierò ancora... te lo prometto, e nel caso in cui dovesse accadere potrai punirmi come vorrai ma non ti tradirò più El, sto troppo male senza di te per tradirti-

Seguirono attimi di silenzio, era il momento della verità e non era certo semplice scegliere, non si trattava di una caramella o di un libro ma di una cosa che lo avrebbe accompagnato forse per tutta la vita.

-Ti avverto, tradiscimi ancora e ti taglio gli attributi io stesso...-

-Ricevuto-

Questa volta fu lui a chinarsi con un leggero sorriso per baciarlo ancora, infilare le mani in quei bellissimi capelli biondi anche se non naturali al 100%, accarezzare le sue guance di pesca e la sua schiena meravigliosa, non poteva certo ignorare il desiderio che cresceva nel suo petto ma avrebbe comunque aspettato il momento giusto.

-Non farti venire i soliti attacchi da maniaco…-

Lo avvertì il biondo ad un millimetro dalle sue labbra divenute rosse di passione, sentiva la mano del più grande sulla sua schiena, il suo tocco infuocato che lentamente scendeva verso altre zone e l’altra mano sulla sua guancia andava a giocare con il lobo dell’orecchio e con il collo niveo e perfetto da baciare: Senza alcuna ombra di dubbio Roy Mustang era un seduttore nato, voleva assecondarlo volentieri e lasciarsi accarezzare e baciare e sentirsi finalmente una cosa unica con la persona di cui era follemente innamorato da anni, però non si trovavano esattamente nel posto adatto.

-E’ colpa tua cappuccetto rosso… questo lupo vuole sbirciare un po’ sotto la mantella-

Lo baciò ancora prima castamente e poi con le labbra morbide iniziava a vagare sul collo, sul pomo d’adamo sulle spalle perfette ed era tentato di togliergli il maglione e abbracciarlo totalmente, riscoprire quel corpicino che gli era mancato tanto e che non poteva essere lontanamente paragonato ad un paio di gambe lisce o seno prosperoso che sia, ora ne era consapevole.

-Il lupo si tratterrà altrimenti cappuccetto lo picchia col cestino- Lo avvertì nuovamente puntellando il piccolo indice sulle sue labbra fameliche del moro.

-Non ce l’hai un cestino…-

-Ho altre armi…-

Detto ciò lasciò in sospeso la faccenda liberandosi dalla stretta del compagno per avviarsi verso la loro camera, seguito fedelmente da Mustang divenuto un bravo cucciolo.

Dietro una delle porte della sala relax però si era appostato un unico spettatore, Alfonse Heiderich pensava di essere sulla strada giusta per la toilette degli uomini e invece si era trovato inconsapevolmente davanti ai due amanti che si riappacificavano con fin troppo ardore.

Non ce l’aveva assolutamente fatta a non guardare e non poteva certo negare di essere stato un po’ geloso, anche se era stato lui a dire a Roy di pretendere una risposta sincera da Edward non si aspettava certo che quest’ultimo si facesse palpare e baciare in quel modo!

Ma dopotutto cosa poteva aspettarsi? Ormai aveva capito quali attenzioni preferiva, quale genere di uomo era fatto a posta per lui e anche se personalmente riteneva Roy Mustang un maiale a Ed stava bene così, almeno sapeva mettere dei paletti quando servivano.

Non avrebbe mai creduto che gli piaceva sottomettersi a qualcuno e amare una persona così gelosamente possessiva, ma i gusti sono gusti… ora però aveva la certezza di essere rimasto solo, non aveva più nessuna possibilità e sarebbe rincasato nella più totale solitudine.

Camminava così pensieroso e angosciato per il corridoio quando andò a sbattere contro qualcuno e quando alzò lo sguardo capì che forse su nell’olimpo qualche Dio o Dea stava vegliando su di lui, chissà se c’entrava qualcosa cupido in tutto ciò perché sentì quasi una fitta al cuore.

Intanto Edward e Roy stavano tornando nella loro stanza, quando vennero travolti da un tornado dai capelli neri.

-Piccoletto ho bisogno di una mano!!-

Gridò in preda all’agitazione, tanto che Edward iniziò a preoccuparsi seriamente: Non aveva mai visto Envy così preoccupato per qualcosa, di solito era sarcastico, una scarica di energia e di puro rock n’roll ma mai in ansia per qualcosa, stonava con il suo modo di essere.

-Che succede...?-

-In pratica in tv dicono che la tormenta continuerà e il mio concerto di natale è saltato! Il mio amico non aprirà il locale per via della neve e io di conseguenza non ho un posto dove esibirmi!-

-Come vuoi che ti trovi un posto dove suonare? Fuori di qui c’è il nulla!-

Cercò di farlo ragionare ma non sembrò riuscire nell’impresa, quando Envy voleva qualcosa la otteneva e a maggior ragione se questa cosa era il suo concerto natalizio doveva ottenerlo altrimenti ci sarebbe andata di mezzo la salute mentale di moltissime persone.

-Fai in modo di trovare una soluzione e saremo pari, annullerò la mia punizione per il modo in cui ti sei fatto trovare-

-E cosa avresti fatto…?-

-Mi avresti fatto da servo per un mese, sai che non sono bravo nelle pulizie e le faccende di casa e poi mi serve qualcuno che stiri, lavi, cucini e all’occorrenza dia da mangiare al mio animaletto domestico-

-Hai preso un cucciolo?- domandò intenerito curioso di sapere quale animale fosse: Un tenero gattino, un cagnolino, una deliziosa coppia di canarini…!

-Si un pitone, si chiama Squama vedrai che andrete d’accordo…-

Edward inorridì a quelle parole: Lui odiava i rettili e qualsiasi altra cosa strisciasse! Gli facevano semplicemente schifo, non c’era un'altra spiegazione.

-Col cavolo!! Io non darò da mangiare a quel tuo piccolo mostro e scordati che venga a trovarti! Non voglio trovarmelo tra le caviglie!-

-Sarebbe possibile… sai potrebbe scambiarti per il pranzo data la statura-

Con un gran sorriso gli posò una mano sulla testa come se tutto ciò fosse normale, mentre a lui venivano i sudori freddi al solo pensiero.

-E che diavolo mangia quel coso…?-

-Topi, ma dovrai darglieli vivi… ama stritolarli per conto suo-

-Come puoi pretendere che io, un vegetariano amante degli animali compri dei topini indifesi per buttarli nelle fauci di un viscido mostro?!-

-Allora mio caro, trovami un posto dove suonare, possibilmente vicino e con del pubblico per quanto il tempo permetta-

-Bene io ti troverò un posto dove suonare e saremo pari, così non dovrò mai più sentir parlare di rettili e tanto meno vederne uno o addirittura dargli da mangiare… sei disumano-

Sibilò infine correndo fuori dalla stanza senza degnare di un saluto nessuno dei due, troppo impegnato nella sua disperata ricerca.

-Tu non hai un pitone vero Envy…?-

Chiese Mustang sospettando che si trattasse di un trucco per spronare Edward a dare il meglio di sé e fare l’impossibile per il successo dell’amico.

-Veramente si, ma di certo non lo tengo libero per casa, è in una teca-

-A questo punto puoi scordarti davvero che venga a farti visita…-

-Non fa niente verrò io da voi, Squama resta libero per casa solo quando io suono tutta la notte in qualche locale, è più efficace di un cane da guardia-

-Credo che andrò a dare una mano a Edward…-

Silenziosamente lasciò la stanza rifiutandosi di ascoltare oltre incamminandosi verso la hall dove sicuramente il suo ragazzo cercava un taxi o un qualsiasi altro mezzo di trasporto, a rischio di doversi avventurare in mezzo alla neve da solo e congelare.

Fortunatamente però lo trovò che parlava con il Receptionist così si avvicinò per ascoltare.

-Ci pensi è un affare! La sua band per questa sera non può venire perché è rimasta bloccata in California e non credo che abbandoneranno quelle belle spiagge per recarsi in un posto stracolmo di neve, tra l’altro non li farebbero passare… ma si da il caso che in hotel ci sia una famosa rock star, salverebbe la serata e il suo superiore le farà i complimenti!-

L’uomo sembrò rifletterci un po’ su e forse con la speranza di ricevere un aumento sorrise –Va bene ragazzo, qualcuno dopotutto dovrà esibirsi questa sera e credo che il pubblico apprezzerà di più della musica dal vivo-

-Quindi può suonare?-

-Si, digli di andare in discoteca alle 21.30 per accordare gli strumenti, inizierà a suonare alle 22.00 e mi raccomando che siano canzoni moderne, il tema non è soltanto il natale, ma il liceo… è un idea di mia figlia…-

-Oh quindi ci si deve vestire a tema… d’accordo glielo dirò, più moderno di lui mi creda non c’è nessuno-

Si allontanò dal bancone raggiungendo il moro con un gran sorriso.

-Non dovrai dar da mangiare a squama dico bene?-

-Esatto!-

-E se ho ben capito dovremmo vestirci a tema… non mi pare una grande idea quella del liceo ma è meglio se non glielo diciamo altrimenti non farà suonare Envy-

-Effettivamente con il natale non c’entra un cavolo, però vedila così potrai mettere la divisa della squadra-

Ricordò quanto fosse carino coi colori della squadra addosso: Il Blu e l’oro, solo ora però se ne accorse.

Sentì una mano calda afferrare la sua e portarlo verso l’ascensore così tornò al presente scuotendo leggermente la testa: Ora doveva dare la notizia a Envy e sbattergli in faccia che non avrebbe mai avuto niente a che fare con quel mostro che lui chiamava Animale Domestico.

Anche se c’era qualcosa a distrarlo… Roy lo guardava intensamente e in pochi secondi si trovò attaccato alla parete dell’ascensore con il suo corpo caldo addosso.

-Che c’è? Ho detto che devi trattenerti…-

Le sue mani forti gli sfiorarono il viso facendogli morire qualsiasi parola in gola, lo vide avvicinarsi fino a sfiorare le sue labbra, c’era parecchia tensione tra loro e non era certo dovuta agli eventi… sentiva il desiderio di Roy come un gatto avverte il pericolo.

-Mi sto trattenendo infatti… Ma non vedo l’ora di sapere cosa indosserai, hai dimenticato che ho tutti i tuoi vestiti attillati nel guardaroba?-

-Oh è a questo che stai pensando allora…-

Annullò le distanze tra loro lentamente passando lo sguardo tra le sue labbra ai suoi occhi neri come la notte, poi non ebbe dubbi: doveva dargli un bacio, gli piaceva troppo sentirlo vicino, passare le mani tra quei capelli d’ebano e le spalle forti e quei pettorali scolpiti.

-Sei un gattino famelico El ma questa volta devo dirti io di trattenerti…- Lo allontanò a malincuore facendogli una carezza sulla testa osservando la sua piccola e deliziosa espressione imbronciata, ma si stava riservando per quella sera. –Questa sera vedrai i fuori d’artificio e non soltanto fuori dalla finestra-

-Va bene vorrà dire che aspetterò, ora mi devo concentrare su Envy-

Fece un respiro profondo cercando di allontanare possibili pensieri compromettenti dalla sua testolina e poi, una volta arrivati al loro piano sgattaiolò verso la camera del ragazzo per dargli la bella notizia.

Intanto nel salottino al piano di sotto Alfonse Heiderich superando ogni sua più rosea aspettativa aveva trovato compagnia, forse un Dio benevolo lo teneva davvero sotto la sua ala protettrice perché davanti a sé aveva un piccolo miracolo.

-E quindi anche tu vieni dalla Francia…-

Stavano prendendo un cappuccino mentre parlavano del più e del meno, il ragazzo davanti a lui annuì con un sorriso bellissimo, le tenere guance quasi si colorarono e si lasciò sfuggire la più cristallina e dolce risata dell’universo.

-Si, doveva essere una normale vacanza all’estero ma il mio aereo ha fatto scalo qui e non è più potuto ripartire per via della neve, ieri ho fatto in tempo a trovare questo hotel e purtroppo sarò costretto a restare fino a che l’aereo porto non sarà agibile-

Bisbigliò con la flebile vocina dall’accetto francese, il tedesco sorseggiò un altro po’ della bevanda calda dandosi un pizzicotto sulla gamba: Non riusciva a crederci, voleva avere la certezza che tutto ciò non fosse solo un sogno.

Quella delicata creatura aveva i capelli biondi, simili a quelli di Edward, corti fino alle spalle ma la frangetta quasi gli copriva parte del viso e quindi con una mano la scansava sempre dai grandi occhi color nocciola, le labbra erano delicate come un petalo di rosa e le guance quasi sempre rosse… inoltre non era molto alto ma ai suoi occhi quel piccolo ed insignificante difetto lo rendeva solo più adorabile.

-Anche io ero qui in vacanza… e sono rimasto bloccato-

Tralasciò gli avvenimenti di quel periodo fin troppo movimentato lasciando al suo cuore la forza di battere per qualcun altro, sapeva però nel profondo di aggrapparsi solo ad una speranza o più precisamente un illusione: Era conscio del fatto che quel ragazzo poteva essere scambiato per il gemello di Edward, solo più timido e di certo con un passato meno interessante ma non poteva non esserne attratto.

-Non siamo stati molto fortunati allora…-

-Io credo di si invece…-

Era tentato di prendergli la mano, di sfiorarlo soltanto ma represse questo istinto dietro un sorriso rassicurante: Non voleva lasciarlo, era un perfetto estraneo e questo lo sapeva non era certo uno sciocco, ma sperava in qualcosa di più, un amicizia magari… era convinto che fosse opera del fato quel fortunato incontro, proprio il giorno di natale mentre scappava da una storia meravigliosa ormai finita e leccava le ferite che aveva lasciato.

-Hai visto Piccoletto? Se ti impegni puoi fare miracoli…-

Envy seduto sul letto lucidava la chitarra con un bel sorriso a trentadue denti pienamente soddisfatto della riuscita del piano, era certo che Edward avrebbe trovato una soluzione piuttosto che avere a che fare con un pitone carnivoro, debole di stomaco com’era quando si trattava di carne.

E in caso contrario… bé non avrebbe avuto il suo concerto di natale però si sarebbe fatto un bel po’ di risate e avrebbe avuto le faccende domestiche fatte per un mese intero, in più un pitone sfamato e felice.

-Piuttosto che incontrare il tuo adorabile cuccioletto sarei uscito dall’hotel per andare incontro ad una morte per assideramento-

Sputò sarcasticamente con un sorrisetto falso aprendo l’armadio per cercare al suo interno un completo sexy e provocante per quella sera, doveva far cadere Roy ai suoi piedi, non doveva nemmeno guardarle le puttanelle che probabilmente lo avrebbero squadrato da testa a piedi quella sera.

-Oh andiamo non essere teatrale, comunque se la discoteca non ha altri musicisti vorrà dire che la batteria dovrà essere riprodotta artificialmente magari con la Console del Dj… ma almeno la chitarra sarà vera-

Quasi era tentato di baciarlo quello strumento che teneva in braccio come un bambino, del colore più nero che aveva mai visto e argento sotto le corde e per tutto il manico.

-Si Envy sarai una grande rock star questa sera e le fan ti si butteranno addosso…- Mentre ascoltava distrattamente le parole dell’amico trovò un bellissimo completo che avrebbe mandato il sangue al cervello al suo uomo. –E non saranno le sole a perdere la testa…-

-Hai trovato qualcosa…?-

-Oh si… ma deve essere una sorpresa, quindi…- Coprì il completo con una coperta riponendolo in uno scaffale dell’armadio guardaroba dove non avrebbe guardato nessuno in attesa di quella sera.

-Non importa vorrà dire che lo vedremo questa sera, io indosserò il mio solito abbigliamento da rocker super tosto…- Si interruppe guardandosi distrattamente intorno –Ora che penso, dov’è finito il tuo neo fidanzato?-

-Non lo so ha detto che doveva fare una cosa, credo sia andato a prendere la divisa della squadra… se il tempo va a peggiorare doveva darsi una mossa-

-Piccoletto… non vorrei interrompere le tue fantasie da ragazzina innamorata ma non credi che sia andato a prenderti un regalo?-

Ciò colpì la mente del biondino come un fulmine a ciel sereno, date le circostanze non avrebbe mai pensato di dover comprare un regalo per Roy prima di partire anche perché non avrebbe mai pensato di rivederlo né tanto meno di rimettersi con lui e insomma era stato tutto così improvviso che…!

-Hai ragione che razza di imbecille che sono... tu dici che il negozio dell’hotel è aperto? Magari riesco a trovare qualcosa altrimenti mi faccio una corsa verso l’emporio sportivo all’angolo… che ricordi facevano sempre gli straordinari la mattina di natale…!-

-Piccoletto… non straparlare, corri piuttosto!-

-Hai ragione… ci vediamo a pranzo!-

Si alzò e come una saetta uscì dalla stanza alla ricerca del regalo perfetto per quella serata che doveva essere indimenticabile, avrebbe fatto qualsiasi cosa perché lo fosse: Il completo, l’atmosfera, la musica di Envy, Roy con la divisa della squadra… non poteva certo rovinare tutto!

 

[Chap_10 Pt2]

 

Alfonse Heiderich poteva considerarsi ufficialmente in paradiso, non riusciva a smettere di pensare a quel bellissimo ragazzo, conosciuto solo qualche ora prima, sapeva che forse era troppo presto per considerare l’idea di essere innamorato e forse era soltanto un rimpiazzo, un riflesso di Edward ma il suo cuore batteva troppo forte per permettergli di fare pensieri razionali.

Infondo non era stato proprio Edward a dirgli che lui meritava una principessa da adorare incondizionatamente con i suoi modi delicati e premurosi? Bé Jamie –questo il nome di quell’angelo che lo aveva benedetto- era una vera e propria principessa, non aveva alcun dubbio.

Era così meravigliosamente timido, delicato e sensibile… per molti aspetti erano simili e sentiva un certo legame spiritico con lui, si erano trovati la mattina di natale come in una storia fantastica dove tutto finisce con il lieto fine e il principe con il cuore spezzato trova una principessa.

Avevano parlato tanto quella mattina mentre prendevano un cappuccino e mangiavano piccoli dolcetti che solitamente venivano serviti con il thè pieni di zucchero, cioccolato, fragole, pesche e tal volta panna dai vari insoliti colori.

Aveva scoperto di avere tantissime cose in comune con lui e si convinceva sempre di più di aver trovato l’anima gemella: Lui al liceo suonava il flauto, Jamie il piano forte… entrambi non erano al top della popolarità ed erano ottimi studenti, non avevano molti amici ma stavano bene lo stesso e Jamie non aveva alcuna convinzione animalista, mangiava la carne, non aveva mai nemmeno fumato una sigaretta e l’alcool lo disgustava per il retrogusto frizzante e fastidioso.

Non che le convinzioni animaliste di Edward fossero stupide o insensate, lo avrebbe sempre appoggiato nelle sue battaglie solo che avere una persona al proprio fianco meno complicata era più semplice: Potevano andare al ristorante come una coppia normale, fare la spesa assieme e divertirsi in modo genuino senza esagerazioni di alcun tipo ma soprattutto non doveva sempre tenere gli occhi aperti per uomini e donne che sbavavano dietro al suo ragazzo.

Edward con il suo fascino era come una calamita mentre Jamie e la sua timida sensibilità non avrebbe certo attratto spacconi super forzuti…

-Ciao Al!- Tutto d’un tratto come un mini tornado entrò Edward in tutto il suo splendore, perché doveva ammetterlo: Da quando si era riappacificato con il suo amico Envy non c’era uomo, donna o essere vivente sulla faccia della Terra che avrebbe potuto resistergli, aveva un potenziale nel piegare le persone al suo volere di certo non indifferente.

-E-Ed… che succede?-

Sembrava molto affrettato come se qualcuno gli corresse dietro.

-Storia lunga, hai per caso visto il mio portafogli?-

-Nel cassetto-

Il biondo facendo svolazzare i capelli si voltò verso la direzione giusta, aprì il cassetto indicatogli mettendo in tasca l’oggetto che cercava per poi avvicinarsi all’armadio per prendere una sciarpa e una giacca pesante.

-Hai rimesso le tue cose nell’armadio… vuol dire che resti?-

Si bloccò dalla sua corsa per voltarsi un momento per degnare di un po’ d’attenzione il povero biondo sempre servizievole anche se al momento un po’ confuso.

-Per il momento-

Poi Edward si fermò un attimo ad indagare sulla sua espressione, sembrava molto più sereno e c’era qualcosa nei suoi occhi che non lo convinceva abbastanza, sembravano più luminosi.

-C’è qualcosa che mi sfugge al momento… e sarà perché sono di fretta ma dopo indagherò… ah prima che dimentichi, ci vieni alla festa?-

Alfonse a quella domanda non seppe più che dire: Lui, andare in discoteca per rivivere l’esperienza della scorsa sera? Tra alcool, una marea di gente rumorosa, musica assillante e caos?

-Non sono il tipo… da…-

-Ma che hai capito Al… c’è la festa di natale, non sarà come quella di ieri, è una cosa molto più tranquilla e sicuramente si riesce a parlare senza dover strillare...-

Si sentì uno sciocco per non averci pensato prima, ma il suo programma per natale era la romantica cena a lume di candela nella terrazza di vetro non si era informato su altre attività in hotel.

-Oh… bé allora può darsi che verrò…-

-Ci si veste a tema, non chiedermi cosa c’entri perché non lo so nemmeno io ma il Receptionist questa sera vuole tutti adolescenti liceali… ora però devo scappare ci vediamo!-

Corse fuori dalla porta a gran velocità, chissà forse aveva in programma qualcosa di speciale con Roy… visto il loro riavvicinamento miracoloso.

Improvvisamente si sentì un perdente… anche se non ne aveva più ragione ormai si sentì quasi geloso del moro che poteva abbracciare Edward, baciarlo e coccolarlo in un’atmosfera romantica: perché sicuramente aveva qualcosa in mente per quella sera, dubitava che stesse con le mani in mano… un don Giovanni come lui… o meglio un maniaco come lui.

Ma non doveva pensarci, non stava forse fantasticando su Jamie? Non aveva motivo di guardare al passato, poteva essere contento del rapporto di amicizia che aveva con il suo ex, almeno non si scannavano e come si ripeteva dalla rottura: Era meglio così, se se ne fosse accorto troppo tardi sarebbero stati solo infelici assieme, lo ha fatto per lui e glielo aveva detto apertamente, voleva dargli la possibilità di trovare una principessa, qualcuno che lo apprezzasse come lui meritava.

Quindi basta guardare indietro… doveva concentrarsi sulla sua principessa.

 

 

Così il pomeriggio passò tra preparativi e confusione alla ricerca del regalo perfetto: Envy nella sua stanza provava qualche accordo aspettando il grande momento, riscaldando le dita per la folla adorante.

Roy per tutto il pomeriggio non aveva visto Edward che si era dichiarato tremendamente indaffarato a fare una cosa di cui non gli era permesso sapere nulla e così si era messo davanti la tv a guardare un po’ di sano football in attesa anche lui della grande serata visto che il fidanzato voleva fare un entrata ad effetto e si sarebbero incontrati direttamente là.

Alfonse aveva in mente una passeggiata in giardino con Jamie che grazie al suo misterioso protettore aveva accettato di passare del tempo insieme, ma visto che il giardino era stracolmo di neve e del tutto inutilizzabile passeggiavano per la terrazza, piena di meravigliose piante giganti, rose, gigli e altri fiori dai colori diversi, forse dopo cena sarebbero scesi anche alla festa menzionata da Edward tanto per dare un’occhiata e se non si trattava di qualcosa di esagerato e rumoroso magari sarebbero rimasti.

Galantemente lo avrebbe invitato a cenare assieme, sotto la cupola di vetro come aveva programmato di fare mesi e mesi prima ma in compagnia di un’altra persona… però non poteva certo farsi sfuggire questa occasione e cenare da solo lì in cima.

Intanto che i due si godevano la serata in solitudine, Edward nella camera di fidanzato si preparava per la sua entrata a sorpresa, quando gli occhi sarebbero stati puntati solamente su di lui, ma ciò che contava non erano gli sguardi di completi ed insignificanti estranei ma solo quelli di Roy.

Si fece un lungo e rilassante bagno nella vasca piena di bollicine profumate, asciugò i capelli con minuziosa attenzione per poi stirarli in modo da non far notare le extension e ne aggiunse altre, nere solo vicino le punte, la parte superiore della chioma doveva restare bionda e lucente.

Mise il profumo preferito del moro e stranamente si ricordò anche quale fosse, controllò di non avere imperfezioni sul viso ma la sua pelle era perfetta e nivea come al solito e le labbra rosee come quelle di un angelo.

Con l’accappatoio infinitamente più grande di lui che toccava terra e gli lasciava scoperte le spalle entrò nella stanza guardaroba prendendo il completo prescelto e controllando che anche quello fosse perfetto.

Mancava poco, tra dieci minuti sarebbe sceso al piano di sotto dove si era raccomandato a Roy di attenderlo, non vedeva l’ora di vedere quale meravigliosa faccia avrebbe fatto.

Il suo regalo poi non era certo da meno, sarebbe rimasto certamente contento.

Era passata l’ora di cena da un bel pezzo e ormai la serata si era movimentata, Envy sul palco assieme ad un batterista e un secondo chitarrista suonava i suoi pezzi più famosi, quelli che aveva entusiasmato di più il pubblico durante il tour e che sembravano sortire lo stesso effetto in quel momento, era felice dell’affetto che stava ricevendo e dell’entusiasmo di tutti i presenti ma in cuor suo si domandava dove si fosse cacciato quel piccolo cretino del suo migliore amico.

La stessa mattina andava blaterando di un completo epico, di far cadere il suo ragazzo altrettanto fesso ai suoi piedi e poi nemmeno si presentava… o forse era un modo per aumentare la tensione e fare un entrata ad effetto, però si stava facendo attendere anche troppo, manco fosse lui la rock star del momento.

Roy era dello stesso parere, si guardava intorno ma non lo vedeva tra la gente eppure la sala non era stracolma, si stava bene e l’atmosfera era piacevole.

Motivo per cui quando Alfonse e Jamie decisero di scendere per dare un’occhiata alla famosa festa decisero di restare e si accomodarono su un divanetto al bordo della sala in disparte.

Erano presenti tutti… ora poteva fare il suo ingresso trionfale, forse lo aveva appositamente studiato o forse no però proprio in quel momento arrivò il tanto atteso Edward Elric, facendo voltare un gran numero di persone, tra cui anche Alfonse e Jamie per quanto volessero restare tranquilli e la famosa Rockstar che però continuò a suonare, era un professionista dopotutto sarebbe stato sciocco interrompere la musica per così poco.

Per quanto quello potesse essere poco… indossava dei pantaloni di pelle stupendi, li aveva sempre amati anche al liceo, una maglietta bianca di una taglia o due più grande della sua, ma appositamente fatta per ricadere da una parte e lasciare una spalla leggermente scoperta, stivali anch’essi di pelle lunghi quasi fino al ginocchio, era tentato di indossare un rialzo ma poi avrebbe sfiorato la soglia del ridicolo e non era certo una ragazza e le ciocche più scure le aveva pensate a posta per richiamare il colore nero della pelle che indossava.

Era comunque fantastico, con grazia si avvicinò alla sola persona che occupava i suoi pensieri in quel momento, fermandosi ad una spanna da suo viso.

-Ciao stupido giocatore di rugby…-

Sussurrò malizioso sulle sue labbra piantando lo sguardo su quello dell’altro nero e intenso con una leggera sfumatura di sorpresa ma decisamente felice di vederlo.

-Ciao dolcezza…-

Rispose come tante e tante volte aveva fatto negli anni passati passando una mano tra quei capelli biondi come il grano e lisci come la seta, per avvicinarlo e stampargli un bacio su quelle labbra perfette che sembravano dirgli solo “Baciami”.

[Angolino Autrice]

Ed eccomi quaaa ^__^  Vi piacciono questi capitoli? Siete contente? Ormai è ufficiale ù.u Edward e Roy sono tornati insieme *-*/ e se Mustang fa un altro passo falso si ritrova sicuramente castrato u.u quindi.... credo ci penserà almeno 10 volte prima di fare un torto al nostro Ed ^_^ Vi piacciono le scene più romantiche tra loro? :3 a me tanto e chissà se scriverò di più.... ehehehe XD

Ma venendo ad Alfonse...... Jamie non è un personaggio di mia fantasia, o almeno non troppo! Al 10% almeno l'ho ripreso da FMA ^^ Per la precisione sarebbe il sosia di Edward della Terra u.u solo che gli ho schiarito e allungato un po' i capelli, cambiato colore degli occhi e reso timido e adorabile... altrimenti sarebbe stato troppo lampante e invece che per un ragazzo che somiglia a Ed diventava il Gemello di Ed u.u Ho voluto dare un po' di felicità anche a quel poveraccio di Al... perché come ho già detto i loro caratteri sono molto differenti e non è che avevano tutte ste possibilità di restare assieme... così gli ho voluto dare qualcuno che rispecchiasse le sue esigenze.

^_^ Purtroppo care oggi non posso darvi alcuna anticipazione perché devo scriverla u.u ma lo farò al più presto :) non preoccupatevi, non vi faccio rimanere in sospeso u.u 

Allora, Ringraziamenti: 

Chiby Rie_chan

HaChiElriC

MXI

^___^ ci sentiamo nel prossimo capitolo ragazze!!!


Enjoy!!!

  
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