[Chap 10_Pt1]
Era
passata l'ora di pranzo,
la neve aveva ormai ripreso ufficialmente a cadere, ma non importava a
nessuno
visto che si trattava del giorno di natale, la festa più
bella attesa da adulti
e bambini, le scuole erano ormai chiuse come anche gli uffici e
qualsiasi altro
negozio o edificio lavorativo che sia.
L'hotel
tuttavia era quasi
vuoto, al suo interno erano rimasti solo turisti impossibilitati a
tornare a
casa come il povero Alfonse, che faceva colazione nel salone
praticamente
deserto assieme a Roy Mustang che era rimasto senza uno scopo... erano
almeno
per il momento accomunati da qualcosa e cercavano di farsi compagnia
mostrando
almeno un po' di solidarietà il giorno di natale.
-Non
posso credere che sei
capitolato sotto l'espressione da cucciolo...-
Borbottava
il tedesco
scuotendo il capo, se l'era ritrovato a fianco quella mattina e inutile
dire
che quasi gli era venuto un infarto per lo spavento, di certo non se lo
aspettava.
-Tu non
l'hai mai vista la
sua espressione da cucciolo quindi non puoi giudicarmi-
-Lasciamo
cadere il discorso
che è meglio, cosa ha combinato ieri sera?-
-Se ti
riferisci all'alcool
sono stati stoppati fortunatamente del barista, ma poi si sono
mischiati alla
gente in pista e si sono divertiti ugualmente, io non sarei rimasto in
piedi se
non avessi bevuto almeno due lattine di una strana bevanda energetica-
-E ora
dove sono? Non li
vedo in giro, saranno sicuramente a letto dopo ieri sera-
-Immagino
di si, Envy però
doveva provare qualche accordo per la serata natalizia con la band,
sempre se
il tempo gli permetterà di mettere piede fuori dall'hotel-
-Capisco...
oggi doveva
essere il gran giorno-
Iniziò
con una faccia che
non prometteva nulla di buono, si stava già lasciando andare
ai ricordi passati
e a quelli che avrebbe voluto avere.
-Avevi
qualcosa in mente?-
-Niente
di che, avremmo
cenato al lume di candela sulla terrazza di vetro sul tetto, con il
camino
acceso, avremmo parlato e gli avrei dato il mio regalo di natale: Un
album con
le nostre foto che stupidamente riempio da quando ci siamo conosciuti.
So che è
una cavolata ma ci tenevo a darglielo-
-Non
è una cavolata, gli
sarebbe piaciuto tanto, però vedi... è meglio che
se ne sia accorto ora,
altrimenti una volta tornati in Francia non avreste avuto nulla,
è stato un
sogno però è questa casa sua-
-Si lo
so... il problema è
che non potrà mai essere la mia perché io ci
lavoro in Francia e devo finire
gli studi per diventare dottore e poi... non sono l'uomo giusto per
lui, quello
sei tu, dovresti andare a dirglielo-
Era
così strano come
andavano d'accordo tutto d'un tratto, accomunati da un amore
impossibile che
nessuno dei due possedeva e legati da una specie di fratellanza degli
ex.
-Glie
lo dico da quando l'ho
rivisto, è tutto nelle sue mani adesso, deve rendersene
conto lui, sa cosa
provo...-
-Ma non
sei lì adesso, vai
imbecille e digli chiaro e tondo che lo ami e che deve fare una scelta
perché
vuoi saperlo-
-E'
strano che sia tu a
dirmelo, ma ti do comunque ragione, fammi gli auguri perché
prenderò il toro
per le corna-
Si
alzò con rinnovata
determinazione incamminandosi verso la hall dove prese l'ascensore e
tamburellando i piedi a terra aspettò di arrivare al suo
piano, dopodiché
marciò verso la sua stanza mentre si incoraggiava
mentalmente e preparava una
sorta di discorso eroico e valoroso, un discorso che avrebbe lasciato
il segno.
Bussò
e quando Envy gli
diede l'okay per entrare lo trovò sul letto con in mano la
chitarra, ma Edward
non c'era.
-Dov'è
El?-
-Oh
buongiorno anche te...
io ho dormito bene grazie e tu?-
Immancabilmente
fu oggetto
di una delle battutine del ragazzo che amava così tanto il
suo sarcasmo.
-Scusa
Envy hai ragione, ma
sono un po' di fretta vedi devo dire una cosa importante a El e devo
farlo
prima che dimentichi tutto-
-Va
bene rubacuori, è sotto
la doccia-
L'idea
che fosse sotto la sua
doccia quasi lo fece arrossire, ma Roy Mustang non arrossisce no
signore!
Quindi annuì e lo aspettò puntando bene i piedi
in terra.
Quando
uscì era già bello
che pronto quindi si risparmiò il velato imbarazzo di
vederlo in accappatoio,
appena uscito dalla doccia quindi con la pelle calda e imperlata di
piccole
goccioline d'acqua e quei suoi grandi occhioni messi in risalto dai
capelli
biondi bagnati... e insomma avete capito, sarebbe impazzito.
-Roy,
che ci fai qui?-
-Devo
dirti una cosa El,
vogliamo fare un giro mentre cerco le parole?-
Il
biondino anche se confuso
annuì e lo seguì fuori dalla stanza e poi nella
sala relax dell'hotel dove come
in ogni altra parte c'era il camino acceso e comodi divani su cui
sedersi, però
era chiamata sala relax perché c'erano moltissimi libri e
lì regnava il
silenzio.
-Credo
di aver capito quello
che vuoi dirmi...-
Iniziò
il biondo
sorridendogli quasi derisorio.
-Sul
serio?-
-Si,
non mi sono dimenticato
del favore che mi hai fatto ieri- Gli mise una mano sulla spalla e lo
abbassò
per far combaciare le loro labbra perfettamente in un bacio casto ma
dolcissimo
che simboleggiava la così detta
“ricompensa” per il favore ricevuto.
-Ehm...
non posso dire che
non mi sia piaciuto ma questo bacio lo avrei voluto per qualcos'altro
veramente...-
-E per
cosa?-
-E' da
quando sei arrivato
in hotel che ti sto dicendo apertamente ciò che sento per
te, te l'ho fatto
capire in ogni modo ma ciò che voglio sapere adesso
è se tu mi ricambi, io ti
amo, ti amo e non smetterò mai di dirtelo ma dammi un segno,
dimmi qualcosa,
perché io sono sicuro di piacerti ma non mi hai mai dato
modo di fantasticare
su una relazione-
Lo
lasciò senza parole,
questi sentimenti erano puri e sinceri ma lui era indeciso... o forse
no, aveva
solo paura di rischiare ed era questo il problema, questa era la
decisione che
doveva prendere.
-Roy te
lo dirò apertamente:
Anche tu mi piaci, però ho paura e non so se rischiare o
no...-
-Non
sbaglierò ancora... te
lo prometto, e nel caso in cui dovesse accadere potrai punirmi come
vorrai ma
non ti tradirò più El, sto troppo male senza di
te per tradirti-
Seguirono
attimi di
silenzio, era il momento della verità e non era certo
semplice scegliere, non si
trattava di una caramella o di un libro ma di una cosa che lo avrebbe
accompagnato forse per tutta la vita.
-Ti
avverto, tradiscimi
ancora e ti taglio gli attributi io stesso...-
-Ricevuto-
Questa
volta fu lui a
chinarsi con un leggero sorriso per baciarlo ancora, infilare le mani
in quei
bellissimi capelli biondi anche se non naturali al 100%, accarezzare le
sue
guance di pesca e la sua schiena meravigliosa, non poteva certo
ignorare il
desiderio che cresceva nel suo petto ma avrebbe comunque aspettato il
momento
giusto.
-Non
farti venire i soliti
attacchi da maniaco…-
Lo
avvertì il biondo ad un
millimetro dalle sue labbra divenute rosse di passione, sentiva la mano
del più
grande sulla sua schiena, il suo tocco infuocato che lentamente
scendeva verso
altre zone e l’altra mano sulla sua guancia andava a giocare
con il lobo
dell’orecchio e con il collo niveo e perfetto da baciare:
Senza alcuna ombra di
dubbio Roy Mustang era un seduttore nato, voleva assecondarlo
volentieri e
lasciarsi accarezzare e baciare e sentirsi finalmente una cosa unica
con la
persona di cui era follemente innamorato da anni, però non
si trovavano
esattamente nel posto adatto.
-E’
colpa tua cappuccetto
rosso… questo lupo vuole sbirciare un po’ sotto la
mantella-
Lo
baciò ancora prima
castamente e poi con le labbra morbide iniziava a vagare sul collo, sul
pomo
d’adamo sulle spalle perfette ed era tentato di togliergli il
maglione e
abbracciarlo totalmente, riscoprire quel corpicino che gli era mancato
tanto e
che non poteva essere lontanamente paragonato ad un paio di gambe lisce
o seno
prosperoso che sia, ora ne era consapevole.
-Il
lupo si tratterrà
altrimenti cappuccetto lo picchia col cestino- Lo avvertì
nuovamente
puntellando il piccolo indice sulle sue labbra fameliche del moro.
-Non ce
l’hai un cestino…-
-Ho
altre armi…-
Detto
ciò lasciò in sospeso
la faccenda liberandosi dalla stretta del compagno per avviarsi verso
la loro
camera, seguito fedelmente da Mustang divenuto un bravo cucciolo.
Dietro
una delle porte della
sala relax però si era appostato un unico spettatore,
Alfonse Heiderich pensava
di essere sulla strada giusta per la toilette degli uomini e invece si
era
trovato inconsapevolmente davanti ai due amanti che si riappacificavano
con fin
troppo ardore.
Non ce
l’aveva assolutamente
fatta a non guardare e non poteva certo negare di essere stato un
po’ geloso,
anche se era stato lui a dire a Roy di pretendere una risposta sincera
da
Edward non si aspettava certo che quest’ultimo si facesse
palpare e baciare in
quel modo!
Ma
dopotutto cosa poteva
aspettarsi? Ormai aveva capito quali attenzioni preferiva, quale genere
di uomo
era fatto a posta per lui e anche se personalmente riteneva Roy Mustang
un
maiale a Ed stava bene così, almeno sapeva mettere dei
paletti quando
servivano.
Non
avrebbe mai creduto che
gli piaceva sottomettersi a qualcuno e amare una persona
così gelosamente
possessiva, ma i gusti sono gusti… ora però aveva
la certezza di essere rimasto
solo, non aveva più nessuna possibilità e sarebbe
rincasato nella più totale
solitudine.
Camminava
così pensieroso e
angosciato per il corridoio quando andò a sbattere contro
qualcuno e quando
alzò lo sguardo capì che forse su
nell’olimpo qualche Dio o Dea stava vegliando
su di lui, chissà se c’entrava qualcosa cupido in
tutto ciò perché sentì quasi
una fitta al cuore.
…
Intanto
Edward e Roy stavano
tornando nella loro stanza, quando vennero travolti da un tornado dai
capelli
neri.
-Piccoletto
ho bisogno di
una mano!!-
Gridò
in preda
all’agitazione, tanto che Edward iniziò a
preoccuparsi seriamente: Non aveva
mai visto Envy così preoccupato per qualcosa, di solito era
sarcastico, una
scarica di energia e di puro rock n’roll ma mai in ansia per
qualcosa, stonava
con il suo modo di essere.
-Che
succede...?-
-In
pratica in tv dicono che
la tormenta continuerà e il mio concerto di natale
è saltato! Il mio amico non
aprirà il locale per via della neve e io di conseguenza non
ho un posto dove
esibirmi!-
-Come
vuoi che ti trovi un
posto dove suonare? Fuori di qui c’è il nulla!-
Cercò
di farlo ragionare ma
non sembrò riuscire nell’impresa, quando Envy
voleva qualcosa la otteneva e a
maggior ragione se questa cosa era il suo concerto natalizio doveva
ottenerlo
altrimenti ci sarebbe andata di mezzo la salute mentale di moltissime
persone.
-Fai in
modo di trovare una
soluzione e saremo pari, annullerò la mia punizione per il
modo in cui ti sei
fatto trovare-
-E cosa
avresti fatto…?-
-Mi
avresti fatto da servo
per un mese, sai che non sono bravo nelle pulizie e le faccende di casa
e poi
mi serve qualcuno che stiri, lavi, cucini e all’occorrenza
dia da mangiare al
mio animaletto domestico-
-Hai
preso un cucciolo?-
domandò intenerito curioso di sapere quale animale fosse: Un
tenero gattino, un
cagnolino, una deliziosa coppia di canarini…!
-Si un
pitone, si chiama
Squama vedrai che andrete d’accordo…-
Edward
inorridì a quelle
parole: Lui odiava i rettili e qualsiasi altra cosa strisciasse! Gli
facevano
semplicemente schifo, non c’era un'altra spiegazione.
-Col
cavolo!! Io non darò da
mangiare a quel tuo piccolo mostro e scordati che venga a trovarti! Non
voglio
trovarmelo tra le caviglie!-
-Sarebbe
possibile… sai
potrebbe scambiarti per il pranzo data la statura-
Con un
gran sorriso gli posò
una mano sulla testa come se tutto ciò fosse normale, mentre
a lui venivano i
sudori freddi al solo pensiero.
-E che
diavolo mangia quel
coso…?-
-Topi,
ma dovrai darglieli
vivi… ama stritolarli per conto suo-
-Come
puoi pretendere che
io, un vegetariano amante degli animali compri dei topini indifesi per
buttarli
nelle fauci di un viscido mostro?!-
-Allora
mio caro, trovami un
posto dove suonare, possibilmente vicino e con del pubblico per quanto
il tempo
permetta-
-Bene
io ti troverò un posto
dove suonare e saremo pari, così non dovrò mai
più sentir parlare di rettili e
tanto meno vederne uno o addirittura dargli da mangiare… sei
disumano-
Sibilò
infine correndo fuori
dalla stanza senza degnare di un saluto nessuno dei due, troppo
impegnato nella
sua disperata ricerca.
-Tu non
hai un pitone vero
Envy…?-
Chiese
Mustang sospettando
che si trattasse di un trucco per spronare Edward a dare il meglio di
sé e fare
l’impossibile per il successo dell’amico.
-Veramente
si, ma di certo
non lo tengo libero per casa, è in una teca-
-A
questo punto puoi
scordarti davvero che venga a farti visita…-
-Non fa
niente verrò io da
voi, Squama resta libero per casa solo quando io suono tutta la notte
in
qualche locale, è più efficace di un cane da
guardia-
-Credo
che andrò a dare una
mano a Edward…-
Silenziosamente
lasciò la
stanza rifiutandosi di ascoltare oltre incamminandosi verso la hall
dove
sicuramente il suo ragazzo cercava un taxi o un qualsiasi altro mezzo
di
trasporto, a rischio di doversi avventurare in mezzo alla neve da solo
e
congelare.
Fortunatamente
però lo trovò
che parlava con il Receptionist così si avvicinò
per ascoltare.
-Ci
pensi è un affare! La
sua band per questa sera non può venire perché
è rimasta bloccata in California
e non credo che abbandoneranno quelle belle spiagge per recarsi in un
posto
stracolmo di neve, tra l’altro non li farebbero
passare… ma si da il caso che
in hotel ci sia una famosa rock star, salverebbe la serata e il suo
superiore
le farà i complimenti!-
L’uomo
sembrò rifletterci un
po’ su e forse con la speranza di ricevere un aumento sorrise
–Va bene ragazzo,
qualcuno dopotutto dovrà esibirsi questa sera e credo che il
pubblico
apprezzerà di più della musica dal vivo-
-Quindi
può suonare?-
-Si,
digli di andare in
discoteca alle 21.30 per accordare gli strumenti, inizierà a
suonare alle 22.00
e mi raccomando che siano canzoni moderne, il tema non è
soltanto il natale, ma
il liceo… è un idea di mia figlia…-
-Oh
quindi ci si deve
vestire a tema… d’accordo glielo dirò,
più moderno di lui mi creda non c’è
nessuno-
Si
allontanò dal bancone
raggiungendo il moro con un gran sorriso.
-Non
dovrai dar da mangiare
a squama dico bene?-
-Esatto!-
-E se
ho ben capito dovremmo
vestirci a tema… non mi pare una grande idea quella del
liceo ma è meglio se
non glielo diciamo altrimenti non farà suonare Envy-
-Effettivamente
con il
natale non c’entra un cavolo, però vedila
così potrai mettere la divisa della
squadra-
Ricordò
quanto fosse carino
coi colori della squadra addosso: Il Blu e l’oro, solo ora
però se ne accorse.
Sentì
una mano calda
afferrare la sua e portarlo verso l’ascensore così
tornò al presente scuotendo
leggermente la testa: Ora doveva dare la notizia a Envy e sbattergli in
faccia
che non avrebbe mai avuto niente a che fare con quel mostro che lui
chiamava
Animale Domestico.
Anche
se c’era qualcosa a
distrarlo… Roy lo guardava intensamente e in pochi secondi
si trovò attaccato
alla parete dell’ascensore con il suo corpo caldo addosso.
-Che
c’è? Ho detto che devi
trattenerti…-
Le sue
mani forti gli
sfiorarono il viso facendogli morire qualsiasi parola in gola, lo vide
avvicinarsi fino a sfiorare le sue labbra, c’era parecchia
tensione tra loro e
non era certo dovuta agli eventi… sentiva il desiderio di
Roy come un gatto
avverte il pericolo.
-Mi sto
trattenendo infatti…
Ma non vedo l’ora di sapere cosa indosserai, hai dimenticato
che ho tutti i
tuoi vestiti attillati nel guardaroba?-
-Oh
è a questo che stai
pensando allora…-
Annullò
le distanze tra loro
lentamente passando lo sguardo tra le sue labbra ai suoi occhi neri
come la
notte, poi non ebbe dubbi: doveva dargli un bacio, gli piaceva troppo
sentirlo
vicino, passare le mani tra quei capelli d’ebano e le spalle
forti e quei
pettorali scolpiti.
-Sei un
gattino famelico El
ma questa volta devo dirti io di trattenerti…- Lo
allontanò a malincuore
facendogli una carezza sulla testa osservando la sua piccola e
deliziosa
espressione imbronciata, ma si stava riservando per quella sera.
–Questa sera
vedrai i fuori d’artificio e non soltanto fuori dalla
finestra-
-Va
bene vorrà dire che
aspetterò, ora mi devo concentrare su Envy-
Fece un
respiro profondo
cercando di allontanare possibili pensieri compromettenti dalla sua
testolina e
poi, una volta arrivati al loro piano sgattaiolò verso la
camera del ragazzo
per dargli la bella notizia.
…
Intanto
nel salottino al
piano di sotto Alfonse Heiderich superando ogni sua più
rosea aspettativa aveva
trovato compagnia, forse un Dio benevolo lo teneva davvero sotto la sua
ala
protettrice perché davanti a sé aveva un piccolo
miracolo.
-E
quindi anche tu vieni
dalla Francia…-
Stavano
prendendo un
cappuccino mentre parlavano del più e del meno, il ragazzo
davanti a lui annuì
con un sorriso bellissimo, le tenere guance quasi si colorarono e si
lasciò
sfuggire la più cristallina e dolce risata
dell’universo.
-Si,
doveva essere una
normale vacanza all’estero ma il mio aereo ha fatto scalo qui
e non è più
potuto ripartire per via della neve, ieri ho fatto in tempo a trovare
questo
hotel e purtroppo sarò costretto a restare fino a che
l’aereo porto non sarà
agibile-
Bisbigliò
con la flebile
vocina dall’accetto francese, il tedesco sorseggiò
un altro po’ della bevanda
calda dandosi un pizzicotto sulla gamba: Non riusciva a crederci,
voleva avere
la certezza che tutto ciò non fosse solo un sogno.
Quella
delicata creatura
aveva i capelli biondi, simili a quelli di Edward, corti fino alle
spalle ma la
frangetta quasi gli copriva parte del viso e quindi con una mano la
scansava
sempre dai grandi occhi color nocciola, le labbra erano delicate come
un petalo
di rosa e le guance quasi sempre rosse… inoltre non era
molto alto ma ai suoi
occhi quel piccolo ed insignificante difetto lo rendeva solo
più adorabile.
-Anche
io ero qui in
vacanza… e sono rimasto bloccato-
Tralasciò
gli avvenimenti di
quel periodo fin troppo movimentato lasciando al suo cuore la forza di
battere
per qualcun altro, sapeva però nel profondo di aggrapparsi
solo ad una speranza
o più precisamente un illusione: Era conscio del fatto che
quel ragazzo poteva
essere scambiato per il gemello di Edward, solo più timido e
di certo con un
passato meno interessante ma non poteva non esserne attratto.
-Non
siamo stati molto
fortunati allora…-
-Io
credo di si invece…-
Era
tentato di prendergli la
mano, di sfiorarlo soltanto ma represse questo istinto dietro un
sorriso
rassicurante: Non voleva lasciarlo, era un perfetto estraneo e questo
lo sapeva
non era certo uno sciocco, ma sperava in qualcosa di più, un
amicizia magari…
era convinto che fosse opera del fato quel fortunato incontro, proprio
il
giorno di natale mentre scappava da una storia meravigliosa ormai
finita e
leccava le ferite che aveva lasciato.
…
-Hai
visto Piccoletto? Se ti
impegni puoi fare miracoli…-
Envy
seduto sul letto
lucidava la chitarra con un bel sorriso a trentadue denti pienamente
soddisfatto della riuscita del piano, era certo che Edward avrebbe
trovato una
soluzione piuttosto che avere a che fare con un pitone carnivoro,
debole di
stomaco com’era quando si trattava di carne.
E in
caso contrario… bé non
avrebbe avuto il suo concerto di natale però si sarebbe
fatto un bel po’ di
risate e avrebbe avuto le faccende domestiche fatte per un mese intero,
in più
un pitone sfamato e felice.
-Piuttosto
che incontrare il
tuo adorabile cuccioletto sarei uscito dall’hotel per andare
incontro ad una
morte per assideramento-
Sputò
sarcasticamente con un
sorrisetto falso aprendo l’armadio per cercare al suo interno
un completo sexy
e provocante per quella sera, doveva far cadere Roy ai suoi piedi, non
doveva
nemmeno guardarle le puttanelle che probabilmente lo avrebbero
squadrato da
testa a piedi quella sera.
-Oh
andiamo non essere
teatrale, comunque se la discoteca non ha altri musicisti
vorrà dire che la
batteria dovrà essere riprodotta artificialmente magari con
la Console del Dj…
ma almeno la chitarra sarà vera-
Quasi
era tentato di
baciarlo quello strumento che teneva in braccio come un bambino, del
colore più
nero che aveva mai visto e argento sotto le corde e per tutto il manico.
-Si
Envy sarai una grande
rock star questa sera e le fan ti si butteranno addosso…-
Mentre ascoltava
distrattamente le parole dell’amico trovò un
bellissimo completo che avrebbe
mandato il sangue al cervello al suo uomo. –E non saranno le
sole a perdere la
testa…-
-Hai
trovato qualcosa…?-
-Oh
si… ma deve essere una
sorpresa, quindi…- Coprì il completo con una
coperta riponendolo in uno
scaffale dell’armadio guardaroba dove non avrebbe guardato
nessuno in attesa di
quella sera.
-Non
importa vorrà dire che
lo vedremo questa sera, io indosserò il mio solito
abbigliamento da rocker
super tosto…- Si interruppe guardandosi distrattamente
intorno –Ora che penso,
dov’è finito il tuo neo fidanzato?-
-Non lo
so ha detto che
doveva fare una cosa, credo sia andato a prendere la divisa della
squadra… se
il tempo va a peggiorare doveva darsi una mossa-
-Piccoletto…
non vorrei
interrompere le tue fantasie da ragazzina innamorata ma non credi che
sia
andato a prenderti un regalo?-
Ciò
colpì la mente del
biondino come un fulmine a ciel sereno, date le circostanze non avrebbe
mai
pensato di dover comprare un regalo per Roy prima di partire anche
perché non
avrebbe mai pensato di rivederlo né tanto meno di rimettersi
con lui e insomma
era stato tutto così improvviso che…!
-Hai
ragione che razza di
imbecille che sono... tu dici che il negozio dell’hotel
è aperto? Magari riesco
a trovare qualcosa altrimenti mi faccio una corsa verso
l’emporio sportivo
all’angolo… che ricordi facevano sempre gli
straordinari la mattina di
natale…!-
-Piccoletto…
non
straparlare, corri piuttosto!-
-Hai
ragione… ci vediamo a
pranzo!-
Si
alzò e come una saetta
uscì dalla stanza alla ricerca del regalo perfetto per
quella serata che doveva
essere indimenticabile, avrebbe fatto qualsiasi cosa perché
lo fosse: Il
completo, l’atmosfera, la musica di Envy, Roy con la divisa
della squadra… non
poteva certo rovinare tutto!
Alfonse
Heiderich poteva
considerarsi ufficialmente in paradiso, non riusciva a smettere di
pensare a
quel bellissimo ragazzo, conosciuto solo qualche ora prima, sapeva che
forse
era troppo presto per considerare l’idea di essere innamorato
e forse era
soltanto un rimpiazzo, un riflesso di Edward ma il suo cuore batteva
troppo
forte per permettergli di fare pensieri razionali.
Infondo
non era stato
proprio Edward a dirgli che lui meritava una principessa da adorare
incondizionatamente con i suoi modi delicati e premurosi? Bé
Jamie –questo il
nome di quell’angelo che lo aveva benedetto- era una vera e
propria
principessa, non aveva alcun dubbio.
Era
così meravigliosamente
timido, delicato e sensibile… per molti aspetti erano simili
e sentiva un certo
legame spiritico con lui, si erano trovati la mattina di natale come in
una
storia fantastica dove tutto finisce con il lieto fine e il principe
con il
cuore spezzato trova una principessa.
Avevano
parlato tanto quella
mattina mentre prendevano un cappuccino e mangiavano piccoli dolcetti
che
solitamente venivano serviti con il thè pieni di zucchero,
cioccolato, fragole,
pesche e tal volta panna dai vari insoliti colori.
Aveva
scoperto di avere
tantissime cose in comune con lui e si convinceva sempre di
più di aver trovato
l’anima gemella: Lui al liceo suonava il flauto, Jamie il
piano forte… entrambi
non erano al top della popolarità ed erano ottimi studenti,
non avevano molti
amici ma stavano bene lo stesso e Jamie non aveva alcuna convinzione
animalista, mangiava la carne, non aveva mai nemmeno fumato una
sigaretta e
l’alcool lo disgustava per il retrogusto frizzante e
fastidioso.
Non che
le convinzioni
animaliste di Edward fossero stupide o insensate, lo avrebbe sempre
appoggiato
nelle sue battaglie solo che avere una persona al proprio fianco meno
complicata era più semplice: Potevano andare al ristorante
come una coppia
normale, fare la spesa assieme e divertirsi in modo genuino senza
esagerazioni
di alcun tipo ma soprattutto non doveva sempre tenere gli occhi aperti
per
uomini e donne che sbavavano dietro al suo ragazzo.
Edward
con il suo fascino
era come una calamita mentre Jamie e la sua timida
sensibilità non avrebbe
certo attratto spacconi super forzuti…
-Ciao
Al!- Tutto d’un tratto
come un mini tornado entrò Edward in tutto il suo splendore,
perché doveva
ammetterlo: Da quando si era riappacificato con il suo amico Envy non
c’era
uomo, donna o essere vivente sulla faccia della Terra che avrebbe
potuto
resistergli, aveva un potenziale nel piegare le persone al suo volere
di certo
non indifferente.
-E-Ed…
che succede?-
Sembrava
molto affrettato
come se qualcuno gli corresse dietro.
-Storia
lunga, hai per caso
visto il mio portafogli?-
-Nel
cassetto-
Il
biondo facendo svolazzare
i capelli si voltò verso la direzione giusta,
aprì il cassetto indicatogli
mettendo in tasca l’oggetto che cercava per poi avvicinarsi
all’armadio per
prendere una sciarpa e una giacca pesante.
-Hai
rimesso le tue cose
nell’armadio… vuol dire che resti?-
Si
bloccò dalla sua corsa
per voltarsi un momento per degnare di un po’
d’attenzione il povero biondo
sempre servizievole anche se al momento un po’ confuso.
-Per il
momento-
Poi
Edward si fermò un
attimo ad indagare sulla sua espressione, sembrava molto più
sereno e c’era
qualcosa nei suoi occhi che non lo convinceva abbastanza, sembravano
più luminosi.
-C’è
qualcosa che mi sfugge
al momento… e sarà perché sono di
fretta ma dopo indagherò… ah prima che
dimentichi, ci vieni alla festa?-
Alfonse
a quella domanda non
seppe più che dire: Lui, andare in discoteca per rivivere
l’esperienza della
scorsa sera? Tra alcool, una marea di gente rumorosa, musica assillante
e caos?
-Non
sono il tipo… da…-
-Ma che
hai capito Al… c’è
la festa di natale, non sarà come quella di ieri,
è una cosa molto più
tranquilla e sicuramente si riesce a parlare senza dover strillare...-
Si
sentì uno sciocco per non
averci pensato prima, ma il suo programma per natale era la romantica
cena a
lume di candela nella terrazza di vetro non si era informato su altre
attività
in hotel.
-Oh…
bé allora può darsi che
verrò…-
-Ci si
veste a tema, non
chiedermi cosa c’entri perché non lo so nemmeno io
ma il Receptionist questa
sera vuole tutti adolescenti liceali… ora però
devo scappare ci vediamo!-
Corse
fuori dalla porta a
gran velocità, chissà forse aveva in programma
qualcosa di speciale con Roy…
visto il loro riavvicinamento miracoloso.
Improvvisamente
si sentì un
perdente… anche se non ne aveva più ragione ormai
si sentì quasi geloso del
moro che poteva abbracciare Edward, baciarlo e coccolarlo in
un’atmosfera
romantica: perché sicuramente aveva qualcosa in mente per
quella sera, dubitava
che stesse con le mani in mano… un don Giovanni come
lui… o meglio un maniaco
come lui.
Ma non
doveva pensarci, non
stava forse fantasticando su Jamie? Non aveva motivo di guardare al
passato,
poteva essere contento del rapporto di amicizia che aveva con il suo
ex, almeno
non si scannavano e come si ripeteva dalla rottura: Era meglio
così, se se ne
fosse accorto troppo tardi sarebbero stati solo infelici assieme, lo ha
fatto
per lui e glielo aveva detto apertamente, voleva dargli la
possibilità di
trovare una principessa, qualcuno che lo apprezzasse come lui meritava.
Quindi
basta guardare
indietro… doveva concentrarsi sulla sua principessa.
…
Così
il pomeriggio passò tra
preparativi e confusione alla ricerca del regalo perfetto: Envy nella
sua
stanza provava qualche accordo aspettando il grande momento,
riscaldando le
dita per la folla adorante.
Roy per
tutto il pomeriggio
non aveva visto Edward che si era dichiarato tremendamente indaffarato
a fare
una cosa di cui non gli era permesso sapere nulla e così si
era messo davanti
la tv a guardare un po’ di sano football in attesa anche lui
della grande
serata visto che il fidanzato voleva fare un entrata ad effetto e si
sarebbero
incontrati direttamente là.
Alfonse
aveva in mente una
passeggiata in giardino con Jamie che grazie al suo misterioso
protettore aveva
accettato di passare del tempo insieme, ma visto che il giardino era
stracolmo
di neve e del tutto inutilizzabile passeggiavano per la terrazza, piena
di
meravigliose piante giganti, rose, gigli e altri fiori dai colori
diversi,
forse dopo cena sarebbero scesi anche alla festa menzionata da Edward
tanto per
dare un’occhiata e se non si trattava di qualcosa di
esagerato e rumoroso
magari sarebbero rimasti.
Galantemente
lo avrebbe
invitato a cenare assieme, sotto la cupola di vetro come aveva
programmato di
fare mesi e mesi prima ma in compagnia di un’altra
persona… però non poteva
certo farsi sfuggire questa occasione e cenare da solo lì in
cima.
Intanto
che i due si
godevano la serata in solitudine, Edward nella camera di fidanzato si
preparava
per la sua entrata a sorpresa, quando gli occhi sarebbero stati puntati
solamente su di lui, ma ciò che contava non erano gli
sguardi di completi ed
insignificanti estranei ma solo quelli di Roy.
Si fece
un lungo e
rilassante bagno nella vasca piena di bollicine profumate,
asciugò i capelli
con minuziosa attenzione per poi stirarli in modo da non far notare le
extension e ne aggiunse altre, nere solo vicino le punte, la parte
superiore
della chioma doveva restare bionda e lucente.
Mise il
profumo preferito
del moro e stranamente si ricordò anche quale fosse,
controllò di non avere
imperfezioni sul viso ma la sua pelle era perfetta e nivea come al
solito e le
labbra rosee come quelle di un angelo.
Con
l’accappatoio
infinitamente più grande di lui che toccava terra e gli
lasciava scoperte le
spalle entrò nella stanza guardaroba prendendo il completo
prescelto e
controllando che anche quello fosse perfetto.
Mancava
poco, tra dieci
minuti sarebbe sceso al piano di sotto dove si era raccomandato a Roy
di
attenderlo, non vedeva l’ora di vedere quale meravigliosa
faccia avrebbe fatto.
Il suo
regalo poi non era
certo da meno, sarebbe rimasto certamente contento.
…
Era
passata l’ora di cena da
un bel pezzo e ormai la serata si era movimentata, Envy sul palco
assieme ad un
batterista e un secondo chitarrista suonava i suoi pezzi più
famosi, quelli che
aveva entusiasmato di più il pubblico durante il tour e che
sembravano sortire lo
stesso effetto in quel momento, era felice dell’affetto che
stava ricevendo e
dell’entusiasmo di tutti i presenti ma in cuor suo si
domandava dove si fosse
cacciato quel piccolo cretino del suo migliore amico.
La
stessa mattina andava
blaterando di un completo epico, di far cadere il suo ragazzo
altrettanto fesso
ai suoi piedi e poi nemmeno si presentava… o forse era un
modo per aumentare la
tensione e fare un entrata ad effetto, però si stava facendo
attendere anche
troppo, manco fosse lui la rock star del momento.
Roy era
dello stesso parere,
si guardava intorno ma non lo vedeva tra la gente eppure la sala non
era
stracolma, si stava bene e l’atmosfera era piacevole.
Motivo
per cui quando
Alfonse e Jamie decisero di scendere per dare un’occhiata
alla famosa festa
decisero di restare e si accomodarono su un divanetto al bordo della
sala in
disparte.
Erano
presenti tutti… ora
poteva fare il suo ingresso trionfale, forse lo aveva appositamente
studiato o
forse no però proprio in quel momento arrivò il
tanto atteso Edward Elric,
facendo voltare un gran numero di persone, tra cui anche Alfonse e
Jamie per
quanto volessero restare tranquilli e la famosa Rockstar che
però continuò a
suonare, era un professionista dopotutto sarebbe stato sciocco
interrompere la
musica per così poco.
Per
quanto quello potesse
essere poco… indossava dei pantaloni di pelle stupendi, li
aveva sempre amati
anche al liceo, una maglietta bianca di una taglia o due più
grande della sua,
ma appositamente fatta per ricadere da una parte e lasciare una spalla
leggermente scoperta, stivali anch’essi di pelle lunghi quasi
fino al
ginocchio, era tentato di indossare un rialzo ma poi avrebbe sfiorato
la soglia
del ridicolo e non era certo una ragazza e le ciocche più
scure le aveva
pensate a posta per richiamare il colore nero della pelle che indossava.
Era
comunque fantastico, con
grazia si avvicinò alla sola persona che occupava i suoi
pensieri in quel
momento, fermandosi ad una spanna da suo viso.
-Ciao
stupido giocatore di
rugby…-
Sussurrò
malizioso sulle sue
labbra piantando lo sguardo su quello dell’altro nero e
intenso con una leggera
sfumatura di sorpresa ma decisamente felice di vederlo.
-Ciao
dolcezza…-
Rispose come tante e tante volte aveva fatto negli anni passati passando una mano tra quei capelli biondi come il grano e lisci come la seta, per avvicinarlo e stampargli un bacio su quelle labbra perfette che sembravano dirgli solo “Baciami”.
[Angolino Autrice]
Ed eccomi quaaa ^__^ Vi piacciono questi capitoli? Siete contente? Ormai è ufficiale ù.u Edward e Roy sono tornati insieme *-*/ e se Mustang fa un altro passo falso si ritrova sicuramente castrato u.u quindi.... credo ci penserà almeno 10 volte prima di fare un torto al nostro Ed ^_^ Vi piacciono le scene più romantiche tra loro? :3 a me tanto e chissà se scriverò di più.... ehehehe XD
Ma venendo ad Alfonse...... Jamie non è un personaggio di mia fantasia, o almeno non troppo! Al 10% almeno l'ho ripreso da FMA ^^ Per la precisione sarebbe il sosia di Edward della Terra u.u solo che gli ho schiarito e allungato un po' i capelli, cambiato colore degli occhi e reso timido e adorabile... altrimenti sarebbe stato troppo lampante e invece che per un ragazzo che somiglia a Ed diventava il Gemello di Ed u.u Ho voluto dare un po' di felicità anche a quel poveraccio di Al... perché come ho già detto i loro caratteri sono molto differenti e non è che avevano tutte ste possibilità di restare assieme... così gli ho voluto dare qualcuno che rispecchiasse le sue esigenze.
^_^ Purtroppo care oggi non posso darvi alcuna anticipazione perché devo scriverla u.u ma lo farò al più presto :) non preoccupatevi, non vi faccio rimanere in sospeso u.u
Allora, Ringraziamenti:
Chiby Rie_chanHaChiElriC
MXI
^___^ ci sentiamo nel prossimo capitolo ragazze!!!
Enjoy!!!