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Autore: TangerineExtreme    08/01/2012    2 recensioni
Hermione Granger era una donna intelligente..o così lei pensava. Dopo gli avvenimenti recenti non ne era più sicura. Deve prendere una decisione per il suo futuro..decide di ritornare ad Hogwarts. Quando parla con la McGranitt riceve una notizia scioccante..e quella notte ricordò l'ultima volta che vide quell'uomo. Il primo giorno che lo rivide di nuovo, cambiò tutto. Può una coppia..superare le differenze..che il destino le ha messo contro? Potrà un dono inaspettato..cambiare un cuore? Può una donna insegnare ad un uomo ad amare di nuovo? E può un uomo imparare ad amare l'unica persona che si è presa cura di lui? Quando Hermione inizierà il suo apprendistato..le cose tra loro non saranno più le stesse..
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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N/T: Ricordo a tutti i lettori che questa Fan Fiction non è opera mia, ma di TangerineExtreme. 

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi della storia appartengono a J.K. Rowling e la storia non ha scopo di lucro.

N/A (pubblicato ogni volta): In questo capitolo daremo una sbirciatina nella mente di Piton. Dedicato a tutti i miei fantastici fans su Youtube..Vi amo! Niente di mia proprietà… solo di Jo Rowling. Dateci dentro amici miei.. .yo ho!

 

 

Capitolo 4

“Living Death”

 

Piton girò l’angolo ed andò giù le scale ai suoi alloggi privati. Sbloccò le difese e s’incamminò dentro. Era nel piccolo ma adeguato soggiorno. C’era un piccolo camino con lo stemma di Serpeverde sopra la cappa. Alla sinistra del camino stavano due alte sedie nere come quelle nel suo ufficio. In mezzo alle sedie c’era un piccolo tavolo rotondo ad essere alto abbastanza fino ai supporti del braccio. Contro la parete vi erano diverse librerie riempite assieme a libri accatastati ordinariamente sul pavimento accanto e davanti gli scaffali. Nell’angolo c’era una porta che conduce alla sua camera da letto e dopo essa vi era un bagno minuscolo con niente più di una vasca da bagno, un lavandino, uno specchio ed un gabinetto. Era piccolo, ma era il suo spazio. Il posto in cui tornava sempre dopo che sfuggiva al Signore Oscuro. Il posto in cui correva quando non poteva sopportare un secondo in più delle feste delle vacanze. Esso era… come Casa. Definitivamente più di quanto fosse mai stata Spinner’s End. Di sicuro, trascorreva le sue estati lì, ma i cattivi ricordi della sua infanzia la infettavano e spesso aveva considerato di vendere l’ammasso così com’era. Camminò con lo sguardo lungo il piccolo armadietto accanto le librerie e tirò fuori una caraffa di Whisky Incendiario, si versò una generosa porzione e poi camminò fino il camino, si sedette in una delle sedie mentre ondeggiava la sua bacchetta e provocò un leggero scintillio da formare nel camino. Allentò parecchi dei suoi bottoni all’inizio delle sue vesti dal suo collo e un po’ ai suoi polsi. Arrotolò indietro le sue maniche come si appoggiò alla sedia ed allungò le ginocchia sorseggiando pigramente il suo drink. Poi iniziò a ricordare…

 

~~~~~~Flashback~~~~~~

“Non può essere!” disse la guaritrice precipitandosi nella stanza. “Dove… dove l’hanno trovato?” Da quanto tempo è in queste condizioni?”

“La Stamberga Strillante e non ne siamo sicuri.” Disse la voce familiare della McGranitt. “Pensavamo fosse morto e andammo a recuperarlo, ma quando ci avvicinammo, notammo un leggero accento di respiro. Il suo torace si stava muovendo appena. Pensammo che dovevamo immaginarcelo.”

Piton continuò a stare disteso immobile nel letto. Apparentemente era al San Mungo. Aveva preso e perso coscienza e non poteva ricordare di esser stato trasportato. Provò a muoversi, provò ad urlare “lasciate maledetti” ma tristemente non poteva. Era vivo, ma come? Pensò con aria di sufficienza che il bezoar doveva aver servito. L’aveva specificatamente messo nella sua guancia subito dopo che Lucius venne a prenderlo. Sapeva che Voldermort voleva essere superiore a qualcosa e aveva avuto paura di Nagini qualche volta. Non era sicuro se il bezoar sarebbe stato efficace, dopo tutto non funzionava su ogni cosa, ma calcolò che non aveva niente da perdere. Comunque non aveva previsto la perdita di così tanto sangue. Ricordava la sensazione di esso tutto intorno a lui e dopo aver inghiottito il bezoar sapeva che non faceva bene e che voleva morire. Finalmente era in pace. Ma ancora, non era morto e adesso stava ascoltando nei pasticci questo maledetto chiacchiericcio quando sentì la sua testa spaccarsi (e sapeva che lo fosse per tutto).

“Dobbiamo metterci a lavoro immediatamente…” disse la guaritrice. Quella fu l’ultima cosa che Piton ricordò di aver sentito prima di risvegliarsi parecchie settimane dopo. Non era in buone condizioni, ma almeno era vivo. I nuovi segni sul suo collo erano spaventosi. Erano lunghi e dentellati dove Nagini aveva strappato la carne in uno sforzo per afferrare la sua preghiera. Si alzò e sentì la pelle sollevata. Più cicatrici. Almeno queste poteva nasconderle per metà con il suo abbigliamento. Lui aveva l’equivalente di babbano di 1/4 collegato al suo braccio, con del liquido chiaro che gli scorreva attraverso. Chiamò il medimago immediatamente ed il resto si sa.

~~~~~~Flashback~~~~~~

 
 
Piton era lì strofinandosi le tempie. Non aveva bisogno di questo… non ora. Aveva convinto se stesso che ogni cosa sarebbe stata la stessa, ma in verità  Hogwarts non era la stessa e la poteva sentire. Prese il più lungo swing e poi camminò allo scaffale per prendere uno dei suoi libri preferiti e si risedette sulla sedia.
 
 
 
 
 
Attraverso il castello, una certa brunetta dai capelli cespugliosi stava facendo qualcosa di simile al Professore di Pozioni: prendere un libro in biblioteca. Hermione aveva fogli e libri tutti sparsi sul tavolo. Stava provando ad organizzare meglio il suo orario scolastico ed aveva sperato di parlare ad ogni professore riguardo le sue lezioni extra che sperava di ricevere per terminare in modo opportuno.
Per onesti, lei non sentiva il bisogno di frequentare ogni lezione, ma Hermione non voleva perdere l’opportunità di raccogliere un po’ di basi. Non aveva mai messo da parte l’opportunità per imparare. A cena e un poco dopo essa era riuscita a raggiungere ed e parlare a tutti loro, ma ne mancava uno e lei di certo non stava andando a parlargli adesso. Piton se n’era andato un po’ di fretta dalla cena lasciando sotto shock le persone che stavano mangiando. Lei immaginò che gli era presa un po’ d’agitazione. Lei sedeva lì ponderando gli eventi della sera e poi iniziò a pensare su come Piton fosse sopravvissuto. Oh, la ficcanaso che era in lei dava calci a tutta forza adesso e stava morendo dal conoscere. “Come poteva mai accadere” disse a nessuno in particolare. Decise che si stava facendo tardi e che doveva tornare indietro ai suoi alloggi. Lei voleva provare ed acchiapparlo in mattinata dopo la lezione. Aveva bisogno di molto sostegno e di molto coraggio se fosse andata a parlare per aver chiesto un favore. Velocemente Hermione radunò le sue cose e lasciò la biblioteca.
 
 
 
 
La mattina seguente Hermione si svegliò e fece un bel bagno caldo. Le piaceva la sensazione delle bolle sulla sua pelle ed il meraviglioso odore che veniva dalla vasca da bagno. Realizzò che avrebbe perso troppo tempo e prontamente saltò fuori velocemente lanciandosi un incantesimo per asciugarsi. Spazzolò la sua criniera, acchiappò i vestiti per la scuola e se li infilò in fretta. Inciampò sul pavimento come provò a correre fuori la porta con una scarpa messa e l’altra no e presto le mise entrambe; correva così veloce, più che poteva verso l’aula di Pozioni. Girò bruscamente l’angolo e prima che lei potesse fermarsi, schiaffeggiò in qualcuno di molto alto e molto forte. Immediatamente cadde all’indietro ed atterrò duramente sul freddo pavimento in pietra.
 
“Francamente! Perché tu non…   “ lei si fermò a parlare il secondo in cui vide a chi gli aveva corso contro e rabbrividì.
 
“Così, Signorina Granger, sembra che Lei sia incapace di contenersi – sia in senso verbale che fisico. Faccia attenzione a chi le sta vicino la prossima volta, specialmente da quando qui non si corre nelle sale. 10 punti in meno a Grifondoro.”
 
“Ma, Signore…”
 
“E’ tutto Signorina Granger. La prego in tempo di ricordarlo di farlo alla mia lezione e dovrò togliere più punti. E’ tutto.”
 
Hermione si raccolse da terra come vide Piton camminare impettito giù l’ingresso. “Stupida” pensò. “Forse sono stata attorno a Ron a lungo” Disse a nessuno. Guardò la sua mano destra nella quale aveva una luminosa impronta rossa marcata a modello della pietra. “Fantastico. Questo per fare pozioni andrà bene.”
 
Il pensiero di dover tagliare e mescolare con la sua contusione e con mano dolorante non era piacevole. Afferrò la porta dell’aula e s’incamminò all’interno trovando un posto avanti.
 
 
Piton tornò un po’ di minuti dopo con un lucente calderone in peltro in una mano e con un vasetto di cose melmose indistinguibili nell’altra. Hermione riconobbe il vasetto: Cervelli di bradipo.
 
“Oggi” tuonò il Professore Piton “creeremo il Distillato della Morte Vivente. Questa è una pozione molto complicata e non mi aspetto che qualcuno di voi Testoni sia in grado di ricrearla. Nondimeno, dovete consegnare ciò che fate alla fine della lezione. Iniziate.”
 
Hermione segretamente sorrise a se stessa. Sarebbe stata in grado di ricrearla e perfettamente. Piton non aveva l’idea che Hermione avesse mai visto il libro di Pozioni Avanzate - modificato di Harry. Per la prima volta, da quando quel libro era apparso era particolarmente contenta che Harry una volta l’avesse possesso. Lei sedette per lavorare ed andò ad afferrare gli ingredienti. Hermione acchiappò un po’ di artemisia, asfodelo, radici di valeriana, un cervello di bradipo ed un fagiolo solforoso. Lavorò velocemente. Hermione schiacciò e tritò e molto attentamente schiacciò il fagiolo solforoso per spremere il succo ed aggiungerlo al miscuglio. Finalmente aspettava. La pozione era una superficie liscia, con liquido colore nero a metà stadio: esattamente come doveva essere. Era così soddisfatta! Poi Piton venne dietro di lei.
 
“Sembra che lei stia operando bene Signorina Granger. Vedi di non aver fatto confusione nell’ultima metà… può essere… difficile.” Si girò e se ne andò. Hermione sapeva che lo aveva giusto dove lo voleva lei. Se lei poteva ricreare queste pozione con successo, lui poteva essere d’accordo con le lezioni extra.
 
La pozione cambiò l’ombra leggera di lilla che lei aveva sperato così che iniziò a mescolare. Hermione mescolò attentamente la pozione in senso antiorario sette volte, ma poi aggiunse l’ultimo in senso orario che lei ricordava di aver letto nel libro per un effetto più forte. Guardava la pozione diventare chiara. Non poteva nascondere il sorriso dal suo viso.
 
“Il tempo è terminato. Per favore, conservate i vostri infusi e portateli avanti.” Hermione si guardò intorno. Era come se nessun’altro l’avesse mescolato correttamente. Un hufflepluff c’erano andato vicino, ma il suo era ancora scuro. Hermione portò la fiala davanti, poi cominciò a pulire la sua area. Aveva appena finito di pulire il suo calderone quando sentì “Signorina Granger per favore stia indietro per un momento.”
 
Hermione camminò lentamente al banco. “Sì, Signore.” Disse. “Signorina Granger, sembra che Lei abbia mescolato la pozione correttamente. Ben fatto. Potrei domandare com’è riuscita a farla così?” Piton le stava spalancando gli occhi piccoli e lucenti.
 
“Ho solamente seguito le istruzioni, Signore.” Lei guardava dietro di lui con un simile sguardo truce. Perché stava mettendo in discussione la sua abilità? Lei non imbrogliava; sapeva come farla. Lui non poteva accettare quella?
 
“Vedo. Come nessuno è mai riuscito a completare la pozione con successo con le istruzioni date nel libro. Quindi un’altra volta, com’è riuscita a mescolare la pozione?
 
Hermione si spostò di poco sul suo piede destro. Non era sicura di come affrontare questo. Se lei avesse mentito, lui avrebbe capito, ma non era sicura di come lui avrebbe potuto reagire riguardo l’uso dell’istruzioni non date nel libro di testo, invece di usare le sue istruzioni.
 
“Bene, Signore…le ho lette diversamente una volta. Indicazioni più utili in un altro testo.” Ecco. Non era piena verità, ma neanche una bugia evidente.
 
“Vedo.” Piton stava pensando. “Sebbene sia sciocco seguire le indicazioni, Lei non ha visto i risultati prima, questo prova essere molto utile in questa occasione. E’ tutto, può andare.”
 
“In realtà Signore, speravo di chiederle qualcosa. Sarebbe disponibile a fornire lezioni extra una sera a settimana così che io possa finire i miei M.A.G.O. al più presto?”
 
“Sfacciatella insolente” pensò Piton. “E’ già abbastanza vederla durante i giorni di scuola, ma adesso devo anche sprecare tempo fuori dalla scuola?” “Venga nel mio ufficio Venerdì sera alle 7:00 prima di cena, se le è comodo.”
 
“Sì Signore, andrà bene. Grazie Professore.”
“Sìsì, la vedrò dopo.” Hermione si girò e lo lasciò solo. Finalmente Piton si lasciò sfuggire il sorriso che aveva tenuto nascosto. “Le ho lette diversamente una volta. Indicazioni più utili in un altro testo” aveva replicato lei. Piton sapeva esattamente in quale testo. Quella piccola Serpeverde. Di certo non aveva mentito esattamente, Piton non poteva aiutare ma gli divertiva che lei aveva scansato il fatto di aver seguito le sue istruzioni. Infatti, Piton si era ritrovato a fissarla durante la lezione. Lei lavorava così efficientemente, così precisamente. Aveva notato che guardarla fosse… interessante. “Maledizione! Ed ora devo sprecare sere con lei!”
 
Piton era confuso. Non detestava Hermione e questa situazione non stava bene con lui.
 
“Ho bisogno di un maledetto drink.”
 

 
 
 
 
 
 
 

 
N/T: Carissime lettrici, questo capitolo era quasi pronto la scorsa settimana, ma per un motivo o per un altro non l’avevo potuto finire di tradurre.
=) La storia prosegue ed i due avranno finalmente non più un pasto da condividere insieme.
Grazie ancora a chi legge e commenta ed anche a chi legge soltanto! =*

  
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