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Autore: MadameTussauds    09/01/2012    3 recensioni
Una giovane ragazza italiana si trasferisce per il bene della sua carriera a Londra,pagandosi gli studi esercitando la professione di makeup artist...ai Leavesden Studios.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daniel Radcliffe, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il suono della sveglia mi rimbomba nella testa come se fosse il rumore provocato da una palla di cannone o, che so, dalle cupe campane di un'antica cattedrale. Sono certa di non essere l'unica persona al mondo ad odiare con tutta se stessa questo minuscolo oggettino che ogni mattina ci ricorda,incessamente e fastidiosamente, che dobbiamo alzarci. I risvegli bruschi, soprattutto di mattina presto, non mi rendono una persona particolarmente simpatica ma quando vivi a Londra, hai ventitre anni, studi e intanto ti guadagni la pagnotta lavorando non puoi permetterti di oziare...c'est la vie! Fortunatamente il mio lavoro mi piace, almeno questo. Mi rendo conto, persa nelle mie riflessioni, di non aver ancora aperto gli occhi e di non essermi mossa nemmeno di un millimetro, sono intorpidita. Allungo lentamente un braccio sul comodino che si trova immediatamente accanto al mio letto e tastando un po qua e la riesco a spegnere il dannato aggeggio, ecco: ora regna il silenzio! Sempre lentamente mi decido ad aprire gli occhi impastati dal sonno, la luce mattutina che filtra dalle tende della camera quasi mi risulta accecante e faccio un po di fatica ad aprirli completamente ma alla fine ce la faccio. Con non poco coraggio sono costretta a scoprirmi mezzo busto dal caldissimo piumone per mettermi a sedere e stiracchiarmi sbadigliando sonoramente, il freddo pungente ,nonostante i riscaldamenti, mi fa rabbrividire.
"Porca vacca non mi abituerò mai a questo dannatissimo freddo! In Italia quando mai s'è visto..." Ebbene a volte mi manca il mio paese quasi solo per la temperatura...Vivo a Londra da tre anni ormai . "Coraggio Vanessa, uno...due...tre!" facendo mooolta pressione su me stessa riesco ad alzarmi dal letto e a poggiare i piedi per terra, rabbrividisco nuovamente e subito infilo la  vestaglia in attesa di lavarmi e cambiarmi per uscire pronta ad una nuova, lunga, giornata di lavoro. Come al solito la mattina non ricordo mai dove ho lasciato li per caso il cellulare la sera prima, è una maledizione! Non so perchè ma se non accendo subito il cellulare appena sveglia non riesco a far nulla...non sono poi cosi tanto normale. Passati buoni dieci minuti lo trovo incastrato tra i cuscini del divano, lo accendo: bene, 4 messaggi di Christina, la mia migliore amica.
  "Vabè li leggerò dopo...cazzo è già tardi!" sono le sei e mezza e devo sbrigarmi, mi catapulto letteralmente in bagno per dedicarmi alla mia rigenerante doccia mattutina e tutto il resto, esco dal bagno solo completamente vestita e truccata e dopo aver concluso l'ennesima odissea per ritrovare le chiavi di casa (si, sono un tipo disornato), esco nella gelida aria londinese respirandola a pieni polmoni...dallo Starbucks proprio di fronte al mio palazzo arriva un odore di muffin meraviglioso. A quest'ora Lillie Road, nel quartiere Earls Court,dove vivo, è particolarmente affollata e chiassosa...la adoro! Una volta giunta alla mia macchina metto in moto e parto, parecchio preoccupata di arrivare in ritardo, cosa che non succede di rado ma fortunatamente arrivo ai Leavesden studios per le otto meno un quarto in punto, la mia Mini sarà piccola ma sfreccia come una saetta! Mentre percorro il lungo corridoio d'entrata dell'imponente struttura saluto qualche collega ma non ho tempo di mettermi a chiacchierare, devo essere nei camerini esattamente...ora! Cerco Christina con lo sguardo ma non la vedo...pazienza, sarà impegnata! Non ho ancora letto i suoi messaggi... Ripongo le mie cose nell'armadietto e mi fiondo alla postazione trucco, la mia postazione. Sistemo sulla specchiera i miei "ferri del mestiere" (fondotinta, fard e ciprie varie) e indosso la mia cintura da make up artist contenente tutto ciò che mi serve per truccare gli attori...il cast di Harry Potter è esigente, gli attori devono essere impeccabili per le riprese. Mentre me ne sto li a farmi le mie cose butto un occhio allo specchio e il mio aspetto non è dei migliori devo ammettere. "Bah...poco male" sbuffo annoiata portando i capelli all'indietro e proprio in quell'istante una voce familiare mi fa sobbalzare:
" Ehilà Italia! Siamo in ritardo questa mattina..." Daniel Radcliffe, "amico" da quasi due anni (praticamente da quando lavoro qui) mi saluta con una pacca sulla spalla -Italia è il suo soprannome per me, mi prende in giro per il mio accento- e si siede davanti alla specchiera pronto per la fase trucco.
"Ah Daniel lasciamo perdere, stanotte ho fatto tardi e non ho quasi dormito!" ringhio piuttosto nervosa. "Oh-oh! Forse eri in dolce compagnia?" Insinua con un sorrisetto perfido. Ammetto che riesce sempre a strapparmi un sorriso quando assume quell'espressione! Gli lancio addosso un piumino da cipria.
"Sta zitto! E fatti i fattacci tuoi, comunque per la cronaca stavo studiando IO" ringhio, non seriamente offesa. L'amicizia, se cosi si può definire, tra me e Daniel non è un'amicizia troppo confidenziale...direi più che è un'amicizia tra "colleghi"...non ho mai saputo definirla, semplicemente non siamo cosi tanto in confidenza, anche se è davvero un ragazzo simpatico. Dan si sede e io comincio a truccarlo e la maggior parte del tempo mi viene presa dalla famosa cicatrice...che strazio disegnarla ogni santo giorno! Daniel tiene gli occhi chiusi, mi dice sempre che si rilassa quando "gli appiccico tutti quegli intrugli sulla faccia", tanto per citare le sue esatte parole, e questo mi provoca un certo senso di soddisfazione! 
"Andiamo come sei permalosa appena sveglia!"                                                                                  
  "Ah ah...potresti gentilmente non parlare mentre ti trucco? Mi fai sbagliare" dico spazientita ma divertita allo stesso tempo, lui obbedisce ma ad un tratto la sua attenzione viene catturata dai miei trucchi sparsi sul piano...non sta fermo un attimo questo ragazzo! Afferra una matita da occhi bianca e dopo averla osservata per un po chiede incuriosito: "Ehi come hai detto che si chiama questo pastello bianco?" Scoppio a ridere rumorosamente tanto da far girare tutti nella sala, mormoro un timido "scusate" e rispondo pazientemente a Daniel ancora ridacchiando: " Te l'ho detto mille volte, si chiama Kajal, non pastello!"   
  
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