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Autore: Suzuki_san    09/01/2012    8 recensioni
C’è aria di tempesta nella travolgente storia fra Misaki Takahashi e Usami Akihiko. Nuove esperienze affollano la vita di Misaki, che dovrà vedersela con un nuovo ammiratore e la gelosia di Usagi-san. Riuscirà il nostro beniamino a venirne fuori?
È la prima fanfiction che scrivo, per favore non siate troppo crudeli con le critiche=)
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akihiko Usami, Eri Aikawa, Misaki Takahashi, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Misaki aprì gli occhi. Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso: la vigilia. Aveva grandi progetti per quella giornata e di certo non voleva nemmeno immaginare cosa avesse architettato in quella sua mente contorta Usagi-san. “Devo ammettere che sono piuttosto preoccupato”. Decise di non pensarci, anche perché quella mattina avevano un sacco di cose da fare. Prima di tutto c’era da andare ai grandi magazzini per comprare l’albero e tutte le decorazioni; successivamente andare a fare la spesa per la serata della vigilia; terzo andare in pasticceria e prendere gli ingredienti necessari per fare la kurisumasu keki, la torta di Natale. Velocemente si catapultò giù dal letto e scendendo le scale vide che c’era Usagi seduto sul divano che fumava la sua solita sigaretta –Scusa Usagi-san…oggi ho dormito più del dovuto- ma non gli rispose. Che fosse successo qualcosa? –Usagi-san?-
-E’ arrivata questa lettera stamattina…l’ho trovata sotto la porta e volevo aprirla insieme a te-
-Di che si tratta? Forse sei stato selezionato per vincere qualche altro premio prestigioso? In questo caso su aprila-
-No, non si tratta di questo…è di Iroshi- Misaki si bloccò in piedi. No, non voleva che gli si rovinasse quel giorno, non l’avrebbe permesso –Ti stavo aspettando per leggerla-
-Sei sicuro di volerla leggere? Insomma a me non importa-
-A me si- Misaki si sedette silenzioso di fronte ad Usagi e ascoltò la voce profonda dello scrittore, mentre sempre più sorpreso sgranava gli occhi:
 
Misaki, Usagi
sono un vigliacco per questo non ho trovato il coraggio per venire a parlarvi di persona e così ho deciso di scrivere questa lettera. So che non basta per chiedervi scusa per tutto quello che vi ho fatto passare, ma spero che in qualche modo possa alleviare il vostro odio nei miei confronti. Anzi, spero che un giorno riuscirete a perdonarmi per quello che ho fatto. Ma finalmente ho capito per cosa vale veramente vivere e questo lo devo grazie alle tue parole Misaki.
Me ne vado…io e Josuke abbiamo deciso di andare negli Stati Uniti dove apriremo un ristorante.
Chissà, magari un giorno vi vedremo entrare nel nostro ristorante a New York e allora capirò che forse mi avete perdonato.
Iroshi
 
P.S: Akihiko sei l’uomo più fortunato del mondo e io mai nella vita ho visto due persone amarsi così…non arrabbiarti con Misaki per quello che ti dirà dopo che avrai letto queste righe!
 
-Ebbene cosa mi devi dire?-
-Ecco…in questi ultimo giorni ho avuto due incontri con Iroshi, il primo del tutto casuale e…- gli raccontò dell’incontro all’università, di Daisuke e dell’incidente aereo. Gli disse anche del secondo incontro e della possibile decisione finale di Iroshi.
-Misaki…è proprio per questo tuo carattere che tutti si innamorano di te…sono contento per quello che hai fatto. Sei riuscito a far cambiare vita una persona disperata, ti sei comportato da adulto- Misaki non poteva credere a quelle parole. Che fosse l’atmosfera natalizia?
-Dici davvero Usagi-san?-
-Si…questa storia è finita nel migliore dei modi e io non sono mai stato felice come in questo momento…allora dove desideri mangiare questa sera?-
-No ecco io…a dire la verità non voglio mangiare fuori-
-Ma è tradizione a Natale-
-Lo so però…quando c’erano ancora i miei genitori festeggiavamo il Natale in casa. La mamma preparava una cena speciale, mentre io, mio padre e Takahiro facevamo l’albero e addobbavamo la casa…era il Natale di famiglia, ma dopo l’incidente non abbiamo più festeggiato in quel modo. Ora però Usagi-san…voglio festeggiarlo come con la mia famiglia perché…ora…sei…sei tu la mia famiglia- Misaki si stupì lui stesso di quelle parole. Da quando era così sdolcinato? Ma nel vedere il volto felice di Usagi ne era valsa la pena
-Misaki queste tue parole mi scaldano il cuore…molto bene, faremo il Natale in famiglia, ma come ben sai io non so cucinare-
-E’ ovvio che quello lo farò io, non voglio rischiare di morire la vigilia di Natale…tu pensa a far arrivare un albero e gli addobbi qui a casa...puoi farlo?-
-Che domanda…certo che posso, sono Usami Akihiko- e immediatamente andò al telefono. Lo sentì ordinare un albero e gli addobbi e poi fumandosi una sigaretta si sedette sul divano in attesa, mentre Misaki preparava la colazione. In quel momento suonarono al citofono, ma come al solito Usagi nemmeno si mosse, così andò alla porta. Non appena l’aprì venne investito da dieci uomini delle consegne, ognuno dei quali portava uno scatolone alto almeno un metro, poi per ultimo altri tre uomini portavano un pino…vero? Usagi-san pagò come se nulla fosse ignorando Misaki –Bene…credo che abbiamo un bel po’ di lavoro da fare-
-Usagi-san cos’è questa roba-
-Come cosa sarebbe…le decorazioni per la casa ovvio- Misaki si pentì di aver lasciato quel compito ad Usagi. Ne avevano abbastanza per addobbare l’intero condominio
-Ah…certo…ma temo tu abbia frainteso ancora una volta le mie richieste-
-Volevi l’albero più grande?-
-No…va bene così…su mettiamoci al lavoro- e insieme fecero l’albero. C’erano delle palline molto belle e coloratissime, alcune di alta fattura “Beh con Usagi-san non ci si può aspettare addobbi di seconda mano!” pensò Misaki mentre appendeva le ghirlande di agrifoglio sulla scalinata. Misero le luci anche su balcone, con un Babbo Natale appeso alla ringhiera e quando finirono la loro casa sembrava essere diventato un negozio di Natale. Ci saranno state più decorazioni in quella stanza che in tutta Tokio –Bellissimo- disse Usagi abbracciando Misaki –Che ne dici di provare il nuovo copridivano natalizio?- Misaki guardò l’orario e vide che erano quasi le quattro del pomeriggio
-Non posso Usagi-san…devo correre a fare la spesa per stasera altrimenti rischiamo di rimanere a digiuno-
-Non ho problemi a rimanere a digiuno- ma poi si ricordò le bellissime parole che gli aveva detto Misaki quella mattina e per la prima volta da quando stavano insieme rinunciò al piacere –E va bene Misaki…ma stasera non avrai scusanti-
-Oh lo so bene…tornerò per le sei- e uscì. Quella giornata stava procedendo per il meglio e doveva ammettere che non vedeva l’ora che arrivasse il dopo cena. Si, ne era sicuro…niente poteva rovinare quella giornata perfetta.
 
Usagi stava camminando nervosamente su e giù per la stanza, accompagnato dalla musica natalizia che diffondeva la renna di peluche a grandezza naturale. Erano le sette passate…ma dove diavolo era finito Misaki? Aveva detto di tornare per le sei ed era in ritardo già di un’ora buona…non era da lui fare una cosa del genere. Che gli fosse successo qualcosa? No, non poteva immaginarlo…forse era stato rapito da Iroshi? La lettera era solo un tentativo di distrazione? No, ora stava esagerando, non si poteva essere così meschini…e allora dov’era? In quell’istante squillò il telefono. Usagi si precipitò a rispondere –Che cosa?...si…arrivo subito- e corse fuori di casa.
 
Quella sera sembrava che tutti gli abitanti i Tokio si fossero messi al volante e lui non aveva tempo da perdere. Abbandonò l’auto e corse arrivando all’ospedale. Non appena entrò chiese di Misaki Takahashi e la donna alla reception gli disse che si trovava nella stanza 305. Non ci fu nulla da aggiungere, corse nella stanza e quando entrò c’era Misaki sdraiato sul letto con la gamba ingessata
-Usagi-san…sei già qui? Ma…hai corso?-
-Certo…mi sono spaventato a morte quando al telefono mi hanno detto che eri stato investito da un’auto-
-Avevo specificato di dire che mi ero rotto solo una gamba…mi dispiace che ti sia preoccupato così tanto…è stata una disgrazia-
-No…è una fortuna che tu stia bene, a parte la gamba-
-Già…ne avrò per un mese e poi la riabilitazione…Usagi-san scusa, pare che anche questa volta io sia riuscito a rovinare tutto-
-Non è stata colpa tua…l’importante è che tu stia bene-
-Avevo progettato tutto nei minimi dettagli, doveva essere una serata perfetta invece…siamo in una stanza squallida d’ospedale, senza nessuna decorazione a mangiare cibi precotti che fanno schifo-
-Appunto siamo insieme e questo è l’importante…su non fare quella faccia, lo so quanto tenevi al Natale ma devi rassegnarti all’idea che lo trascorreremo in ospedale- Misaki era parecchio triste e sebbene la presenza di Usagi lo rasserenasse non poteva essere felice. Silenziosamente mangiarono la minestra scotta e quasi fredda dell’ospedale, ma poi Usagi tirò fuori dalla tasca della giacca un pacchetto –Tieni Misaki…spero che almeno con questo tu possa tirarti su di morale-
-Un regalo? Per me?- Misaki si sentiva veramente commosso –Oh no!-
-Cosa c’è? Non ti senti bene?-
-No il mio regalo…è a casa nostra-
-Aspetta un secondo- Usagi uscì dalla stanza e poi rientrò –Allora non lo apri?- Misaki ubbidì. Aprì la scatola e c’era un braccialetto in argento con incise a mano le lettere M e A. Misaki non sapeva se esserne felice o imbarazzato. Quelli erano i classici regali che si facevano le coppiette innamorate
-Non ti piace?-
-No Usagi-san…è bellissimo-
-Così non ti dimenticherai di me-
-Non mi dimenticherei mai di te- e gli sorrise. All’improvviso la porta si spalancò ed apparve Aikawa con in mano il regalo di Misaki –Sono arrivata in tempo? Scusate se non mi trattengo, ma ho una cena importante…buon Natale ragazzi- e come era arrivata se ne andò. Misaki teneva in mano il regalo –Tieni Usagi-san…non è prezioso come il tuo, ma spero che ti piaccia lo stesso- Usagi lo scartò impaziente. Era un album fotografico dove lui aveva messo le foto che avevano fatto a Sapporo, ma per i restanti 3/4 era vuoto…per il momento. –Oh Misaki…è la nostra vita- Usagi-san lo abbracciò stringendolo a se e poi lo baciò –Questo è senza alcun dubbio il Natale migliore di sempre-
-Insomma…-
-No è perfetto…è unico nel suo genere-
-Si ma non ci sarà un dopo cena- Usagi sorrise arruffandogli i capelli
-Ti vedo deluso Misaki…non preoccuparti abbiamo capodanno per recuperare…e tutto sommato sono parecchio eccitato. Non ho mai fatto l’amore con qualcuno con una gamba rotta…chissà quali nuove posizioni potremmo provare, non sei d’accordo?- e sedendosi sul letto iniziò a stuzzicarlo
-No…non sono per niente d’accordo…Usagi-san cosa fai, potrebbero entrare le infermiere-
-Non devi preoccuparti…ho messo fuori il cartello con scritto “do not disturb”-
-Ma non siamo in un hotel…lasciami BAAAAAKAAA USAGIIIII-
E’ inutile non cambierà mai…ma infondo se cambiasse non sarebbe più il mio Usagi-san”
 
 

 

THE END
 


Bene con questo ultimo capitolo ne approfitto per salutarvi e per ringraziarvi per tutte le vostre recension:) sono felice che come me vi siete appassionate a questa storia (parlo al femminile perché fino ad adesso non ho mai incontrato nessun uomo a cui piaccia lo yaoi, per cui se fra di voi ce ne dovesse essere qualcuno chiedo perdonoXD)
Spero ci risentiremo presto con una nuova fanfiction…per il momento vi saluto molto calorosamente e ancora grazie grazie grazie e grazie:):)
Saluti,
Vale:)

P.S: se qualcuno volesse mettere mi piace alla mia pagina qui il link =)
https://www.facebook.com/pages/Suzuki_san-EFP/235006006657000?ref=hl

  
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