The Key.
Jared
Non sono ancora riuscito ad abituarmi alle limousine. Non mi piacciono, soprattutto quando sono da solo.
Ci fosse almeno una bella ragazza a farmi compagnia...
Il veicolo si ferma.
-Siamo arrivati, signore- mi dice l’autista.
Prima di scendere, gli lascio una lauta mancia per impedire che spifferi tutto in giro.
-Non mi hai mai visto- gli intimo.
-Certamente, signore.-
Scendo e respiro l’aria fredda. Cerco le chiavi nel cappotto, mentre cammino veloce sul marciapiede. Devono esserci da qualche parte…
Dopo un attimo di terrore puro le trovo. Cazzo, sono adulto e vaccinato e non ho ancora capito come si fa ad essere ordinati. Già che ci sono, controllo pure che il BlackBerry sia al suo posto.
Trovo la mia macchina. È una Ford talmente anonima che ho dovuto controllare la targa per riconoscerla.
Parcheggiata tra le altre non si nota assolutamente. È perfetta.
Metto in moto e mi lascio sfuggire un sospiro. Non ho mai amato guidare. Shan, al contrario, si è innamorato delle moto. Lo posso capire, ma questi aggeggi non mi hanno mai ispirato granché. Andare a cavallo è decisamente meglio, ma i tempi sono cambiati, quindi, tanto vale adattarsi.
Il tragitto è piuttosto breve, per fortuna. Cerco un parcheggio che non sia troppo vicino alla mia destinazione, in modo da sviare i sospetti, e ne trovo uno proprio tra una Ford come la mia e una BMW. Parcheggio senza troppa difficoltà e mi dirigo a piedi verso il pub di un mio amico.
Si chiama “Magnus”, probabilmente in riferimento ad Alessandro Magno. Sorrido.
Quando entro, nessuno mi nota. Sono le 7 e mezza della sera ed il locale è ancora vuoto.
Cammino fino al bancone senza guardarmi in giro.
Il barista non tarda ad arrivare. Non è cambiato molto dall’ultima volta che l’ho visto. A quell’epoca, era diretto verso ovest, alla ricerca di oro, sempre pronto ad aggiungersi a qualche malsana spedizione per uccidere quanti più indiani possibile.
-Cosa desidera?-
-La chiave per conoscere tutto- rispondo.
L’uomo si blocca e mi fissa.
-Jared?-
-Oui, c’est moi-
Nicholas si mette a ridere.
-Vecchio mio, non sei cambiato affatto! Ma d’altronde, cosa potevo aspettarmi da un vampiro?-
-Mezzo vampiro, prego- lo correggo.
-Giusto, non ti piace mescolarti con noi sanguisughe, eh?- ride.
Mi unisco alla sua risata.
-Ho sentito che stai organizzando una riunione. Pensavo che non avresti voluto più averci niente a che fare.-
Sposto lo sguardo altrove.
-Lo so Jared. Davvero, ti capisco. Però penso che tu stia facendo la cosa giusta. Spero che non sia solo per vendetta.-
Quando vede che non rispondo, la sua espressione cambia. Mi prepara un drink analcolico.
-Non puoi biasimarmi- dico.
-No, non posso- risponde Nicholas.
Mi porge il drink. -Non è colpa tua quello che è successo a tuo padre.-
Ne bevo metà prima di rispondere. -Vendicarlo è il minimo che posso fare. Inoltre, non si tratta solo di vendetta…-
Poso il bicchiere sul tavolo in modo più sgarbato di quanto volessi.
-Qui c’è in gioco molto di più- aggiungo sussurrando.
-Lo so, lo so…-
Finisco il mio drink e intanto osservo il mio interlocutore. È davvero uguale a come me lo ricordavo.
Occhi grigi, capelli castani… anche se è vestito normalmente, la mia mente continua a figurarselo con i tipici vestiti dei cowboy.
-Ho trovato un modo per far avere a tutti l’indirizzo e l’orario della riunione.-
-Ovvero?-
-Tramite una password. Anzi, due.-
Nicholas è esterrefatto.
-Di che diamine stai parlando, Devour?-
Sentire il cognome di mio padre è un colpo allo stomaco. È quasi mezzo secolo che nessuno mi chiama più col mio vero cognome.
-Parlo di un post sul mio blog.- rispondo, fingendo che non sia successo nulla. Sono bravo a fingere.
-Stai scherzando?-
-No, affatto. Già la password normale è introvabile. Quella per i fratelli e le sorelle lo è ancora di più. E comunque c’è un controllo sull’identità.-
-Sei pazzo, Leto.-
-Lo so.-
Noto che Nicholas sta guardando la Triad che porto al collo.
-Ora che la portano in così tanti, come faremo a riconoscere i nostri?- mi chiede.
-Non preoccuparti, li riconosceremo.-
-Ah, a proposito, ci sono dei nuovi fratelli.-
-Benissimo. Ci vediamo là! Ti auguro di trovare la password.-