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Autore: Hope_mybrandnewname    09/01/2012    5 recensioni
1. Come il post pubblicato da Jared sul suo blog "Notes from the outernet".
2. Come le password che potranno aprirlo.
3. Come i membri del gruppo che ha il suono di domani.
5. Come le parole che Mary aveva detto a Jared. "Sii sempre lanciato verso l'alto".
Moltiplicato, il totale è 30. Come 30 Seconds To Mars.
Night Of The Hunter non è più solo una canzone.
I Mars non sono più solo un gruppo.
E la nuova Mary scoprirà il segreto che per secoli è stato celato.
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.




The Key.



Jared

 
Non sono ancora riuscito ad abituarmi alle limousine. Non mi piacciono, soprattutto quando sono da solo.
Ci fosse almeno una bella ragazza a farmi compagnia...
Il veicolo si ferma.
-Siamo arrivati, signore- mi dice l’autista.
Prima di scendere, gli lascio una lauta mancia per impedire che spifferi tutto in giro.
-Non mi hai mai visto- gli intimo.
-Certamente, signore.-
Scendo e respiro l’aria fredda. Cerco le chiavi nel cappotto, mentre cammino veloce sul marciapiede. Devono esserci da qualche parte…
Dopo un attimo di terrore puro le trovo. Cazzo, sono adulto e vaccinato e non ho ancora capito come si fa ad essere ordinati. Già che ci sono, controllo pure che il BlackBerry sia al suo posto.
Trovo la mia macchina. È una Ford talmente anonima che ho dovuto controllare la targa per riconoscerla.
Parcheggiata tra le altre non si nota assolutamente. È perfetta.
Metto in moto e mi lascio sfuggire un sospiro. Non ho mai amato guidare. Shan, al contrario, si è innamorato delle moto. Lo posso capire, ma questi aggeggi non mi hanno mai ispirato granché. Andare a cavallo è decisamente meglio, ma i tempi sono cambiati, quindi, tanto vale adattarsi.
Il tragitto è piuttosto breve, per fortuna. Cerco un parcheggio che non sia troppo vicino alla mia destinazione, in modo da sviare i sospetti, e ne trovo uno proprio tra una Ford come la mia e una BMW. Parcheggio senza troppa difficoltà e mi dirigo a piedi verso il pub di un mio amico.
Si chiama “Magnus”, probabilmente in riferimento ad Alessandro Magno. Sorrido.
Quando entro, nessuno mi nota. Sono le 7 e mezza della sera ed il locale è ancora vuoto.
Cammino fino al bancone senza guardarmi in giro.
Il barista non tarda ad arrivare. Non è cambiato molto dall’ultima volta che l’ho visto. A quell’epoca, era diretto verso ovest, alla ricerca di oro, sempre pronto ad aggiungersi a qualche malsana spedizione per uccidere quanti più indiani possibile.
-Cosa desidera?-
-La chiave per conoscere tutto- rispondo.
L’uomo si blocca e mi fissa.
-Jared?-
-Oui, c’est moi-
Nicholas si mette a ridere.
-Vecchio mio, non sei cambiato affatto! Ma d’altronde, cosa potevo aspettarmi da un vampiro?-
-Mezzo vampiro, prego- lo correggo.
-Giusto, non ti piace mescolarti con noi sanguisughe, eh?- ride.
Mi unisco alla sua risata.
-Ho sentito che stai organizzando una riunione. Pensavo che non avresti voluto più averci niente a che fare.-
Sposto lo sguardo altrove.
-Lo so Jared. Davvero, ti capisco. Però penso che tu stia facendo la cosa giusta. Spero che non sia solo per vendetta.-
Quando vede che non rispondo, la sua espressione cambia. Mi prepara un drink analcolico.
-Non puoi biasimarmi- dico.
-No, non posso- risponde Nicholas.
Mi porge il drink. -Non è colpa tua quello che è successo a tuo padre.-
Ne bevo metà prima di rispondere. -Vendicarlo è il minimo che posso fare. Inoltre, non si tratta solo di vendetta…-
Poso il bicchiere sul tavolo in modo più sgarbato di quanto volessi.
-Qui c’è in gioco molto di più- aggiungo sussurrando.
-Lo so, lo so…-
Finisco il mio drink e intanto osservo il mio interlocutore. È davvero uguale a come me lo ricordavo.
Occhi grigi, capelli castani… anche se è vestito normalmente, la mia mente continua a figurarselo con i tipici vestiti dei cowboy.
-Ho trovato un modo per far avere a tutti l’indirizzo e l’orario della riunione.-
-Ovvero?-
-Tramite una password. Anzi, due.-
Nicholas è esterrefatto.
-Di che diamine stai parlando, Devour?-
Sentire il cognome di mio padre è un colpo allo stomaco. È quasi mezzo secolo che nessuno mi chiama più col mio vero cognome.
-Parlo di un post sul mio blog.- rispondo, fingendo che non sia successo nulla. Sono bravo a fingere.
-Stai scherzando?-
-No, affatto. Già la password normale è introvabile. Quella per i fratelli e le sorelle lo è ancora di più. E comunque c’è un controllo sull’identità.-
-Sei pazzo, Leto.-
-Lo so.-
Noto che Nicholas sta guardando la Triad che porto al collo.
-Ora che la portano in così tanti, come faremo a riconoscere i nostri?- mi chiede.
-Non preoccuparti, li riconosceremo.-
-Ah, a proposito, ci sono dei nuovi fratelli.-
-Benissimo. Ci vediamo là! Ti auguro di trovare la password.-
  
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