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Autore: Arya_Potter    09/01/2012    0 recensioni
Benvenuti nella mia quinta fanfiction (ebbene sì, le conto)!
Parla di una ragazza, Susan Paciock.
Sì, avete afferrato, è la sorella gemella di Neville.
Ritornando a Susan... oh, leggete e saprete! Posso solo anticiparvi che Bellatrix le ha fatto un incantesimo tremendo, che solo la stessa Susan può sciogliere.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neville Paciock, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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The fifth year, p. 1.

Ebbene sì, erano passati quattordici anni e mezzo dalla comparsa di Bellatrix in casa Paciock.
Eppure il tempo non sembrava passato da quando la nonna, il giorno dopo l'avvenimento, aveva trovato i genitori dei gemelli, e di conseguenza anche Neville e Susan.
Susan era diventata una ragazza, ormai. E Neville un ragazzo goffo, ma buono. Erano stati smistati entrambi in Grifondoro, e Susan aveva un ragazzo appartenente sempre a quella casa.
A lui indirizzava lettere su lettere, che finivano sempre con "per sempre tua, Susan.". Lei lo amava davvero.
<< Svegliatevi! >> urlò la nonna dalla porta della camera.
Susan, a malincuore, aprì gli occhi. Subito, però, si rese conto di che giorno fosse: era il primo settembre. Il primo giorno del suo quinto anno ad Hogwarts.
"Neville, svegliati! E' giunto il momento di andare!" gli sussurrò con voce mielata.
Il fratello rispose:<< Ancora due minuti, nonna... tanto oggi non facciamo niente... >>
"ALLA FACCIA CHE NON FACCIAMO NIENTE! E' il primo settembre, tontolone. Andiamo ad Hogwarts, è l'anno dei G.U.F.O, capisci?" lo rimbeccò la sorella, come sempre perfezionista.
<< Non so proprio come fa George a sopportarti, guarda. >> sbuffò Neville.
Susan arrossì, ma non disse niente. Sì, avete capito: Susan aveva una relazione con George Weasley!
<< Ora non parli, eh? >> rise di lei Neville. 
" No-che-non-parlo! " scoppiò in lacrime la sorella.
Neville, per sbaglio, l'aveva offesa moltissimo. A lei non importava se la prendevano in giro i Serpeverde, ma se suo fratello lo faceva, scoppiava in lacrime.
<< No, Susi, che hai capito? Io dicevo nell'altro modo... >> cercò di scusarsi Neville.
" Va bene, sei perdonato... ma solo per questa volta. " Susan tirò su con il naso.
<< Brava la mia sorellina... >> si congratulò con lei il fratello.
" Solo perché sei nato dieci minuti prima di me non vuol dire che tu sia il più grande! " replicò Susan, divertita.
<< E invece sì! >> disse il fratello.
Iniziarono a rincorrersi per la stanza, come quando erano piccoli. C'era sempre competizione tra loro due.
<< BASTA! VESTITEVI, LAVATEVI E VENITE A FARE COLAZIONE! NON AVETE PIU' TRE ANNI! >> li sgridò la nonna.
Loro obbedirono, ed un minuto dopo corsero in sala da pranzo.
<< Come sapete, oggi è un giorno speciale... >> iniziò la nonna, puntuale come al solito.
" La sappiamo già la tua solfa, nonnina. Non c'è bisogno che ce la ricordi ogni anno. " disse Susan.
<< Ma io la continuo... allora, oggi è un giorno speciale, inizia il vostro quinto anno ad Hogwarts. Mi aspetto il massimo da tutti e due, soprattutto da te, Neville. Devi rimediare a quegli orribili voti che hai in Trasfigurazione e in Pozioni. Tu, Susan, devi andare bene ad Astronomia. Non mi interessa che sei stanca. Le costellazioni non possono aspettare.
Susan, ricordati le frasi che devi dire a mente per pronunciare due parole. Neville, se se le scorda, ridagliele. >>
Neville pensò: "Se non mi ricordo nemmeno le parole d'ordine della Sala Comune, come posso riuscire a ricordarmi delle frasi come "Hashfds HJdhds" ?"
Lui e Susan avevano una sorta di comunicazione con il pensiero, e perciò riuscivano a sentire tutte le emozioni dell'altro. Come Neville sentiva che il cuore di Susan diventava caldo quando compariva George, lei sentiva che che quello del fratello diventava caldo quando vedeva Hannah.
Susan aveva il potere di poter espandere la propria mente in quelle degli altri. Poteva parlare benissimo col pensiero.
" Stai tranquillo, me le ricordò io. " lo rassicurò la sorella.
Improvvisamente, lo sguardo della nonna cadde sull'orologio: era tardi! Immediatamente, prese le mani dei gemelli e si trasfigurò al binario nove e tre quarti.
<< Il treno sta per partire. >> avvisò una voce amplificata dalla magia.
<< Sbrigatevi, sù! Neville, Oscar dov'è? >> domandò la nonna.
<< In valigia, con Nimbus! >> gli rispose il nipote, già sul treno. Trovarono uno scompartimento e si sedettero.
<< Buon giorno... tu sei? >> domandò Neville alla ragazza che sedeva con loro.
<< Luna Lovegood... oh, voi dovete essere Neville e Susan Paciock! >> esclamò la ragazza, poi ritornò a leggere.
Neville non fece altre domande, e nemmeno Susan. Furono grati quando Harry e Ginny entrarono nello scompartimento con loro.
Il viaggio passò fra una risata e l'altra, e non si accorsero nemmeno di essere arrivati ad Hogwarts.
  
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