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Autore: lu and the diamonds    10/01/2012    22 recensioni
[het; angst; lemon]
[contiene scene di sesso descrittivo]
[zaynxnuovopersonaggio; louisxnuovopersonaggio; side parings]
-
Dal testo:
[...] né io né Zayn notammo che qualcuno era arrivato e ci osservava incredulo.
«Brutto bastardo!» urlò una voce troppo familiare dal fondo della strada. «Cosa cazzo stai facendo con la mia ragazza?!»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XVIII – Col fiato sospeso.


   6 gennaio 2012;
10:45 p.m.

   

POV Rebecca;

Zayn era lì, disteso per terra immobile, ma la cosa che più mi inorridiva era la pozza di sangue che si stava rapidamente allargando intorno alla sua testa.
Aiutatelo…
Non riuscivo a capire nulla, non potevo muovermi, avevo dimenticato persino come si facesse a parlare, mentre dentro di me urlavo agli altri di fare qualcosa, qualsiasi cosa.
I suoni che giungevano alle mie orecchie sembravano lontani, come se non mi trovassi davvero lì in quel momento, come la sensazione che avevo provato l’estate precedente, quando ero svenuta a causa di un calo di pressione.
Vi prego…
Sentii la voce di Niall ovattata che dall’angolo della strada gridava « Sta arrivando l’ambulanza! » e dentro di me esultai.
Louis era ancora in piedi, non muoveva un solo muscolo e guardava Zayn con gli occhi sbarrati e le mani strette fra i capelli.
Perché l'hai fatto..?
Liam e Harry erano, invece, ai piedi del moro: il primo in lacrime, il secondo evidentemente scosso.
Emily e Danielle mi stavano accanto e mi dicevano qualcosa che, però, non riuscivo a capire.
L’ambulanza…
« Fate largo » ordinò un uomo sulla cinquantina che indossava la tipica tuta gialla fosforescente del pronto soccorso inglese, seguito da una donna più giovane vestita allo stesso modo. 
Si accostò a Zayn, poi lanciò un’occhiataccia a noi altri. « Cosa avete combinato qui? » domandò, scettico.
« E’…è stato un incidente » disse, forse, Liam. « E’ un nostro amico… »
Aiutatelo, non perdete tempo…
La donna si inginocchiò accanto al moro e gli tastò il polso.
« Dobbiamo sbrigarci » sussurrò all’altro, che annuì, andando poi ad estrarre la barella dall’ambulanza.
Ce lo caricarono di peso.
Ma cosa fanno? Perché chiudono gli sportelli, mi lasciano qui..?
Io dovevo andare con Zayn, non potevo lasciarlo solo.
« Fermi! » strillai, richiamando l’attenzione di tutti su di me.
« Ragazzina, cosa vuoi? » chiese seccato l’uomo.
« Devo venire con voi »
« Non dire stupidaggini, non puoi »
« Io, devo, venire, con, voi. » scandii, dirigendomi verso l’ambulanza e muovendo i primi lenti passi, cercando di farmi forza. Dovevo farlo per lui.
« Assolutamente n… » iniziò ancora quello, ma io lo scansai e salii sull’ambulanza, accanto alla donna.
L’uomo sbuffò. « Fa’ quello che ti pare » disse e poi salì alla guida della vettura.
La donna chiuse le porte e partimmo a tutta velocità verso l’ospedale più vicino.
Guardai il ragazzo stesso sulla barella, mentre Kate – lessi sul cartellino attaccato alla sua tuta – gli fasciava la testa e gli attaccava non-so-cosa al braccio.
Zayn…
Gli presi la mano, era così… fredda. 
Non mi lasciare, ti prego…
Quando ebbe finito, Kate si sfilò i guanti, non potendo fare altro fino all’arrivo al pronto soccorso.
Sentii il suo sguardo su di me, alzai il capo e incrociai i suoi occhi chiari. Doveva avere al massimo dieci anni più di me.
« E’ un tuo amico? » domandò comprensiva, accennando con il capo a Zayn.
La guardai, cercando le parole, non ricordavo come si parlasse tanto era lo shock.
« E’ il mio ragazzo… » sussurrai infine.
O almeno avrei voluto che fosse così…
Lei annuì, come se fosse scontato, e mi sorrise. « Andrà tutto bene, vedrai, faremo il possibile »

Dieci minuti dopo, Kate mi ordinò di scendere dall’ambulanza, eravamo arrivati.
« Abbi fede » mi sussurrò, tirando fuori la barella con su Zayn, aiutata dall’altro uomo.
Entrammo nell’ospedale.
Io li seguii, non volevo staccarmi da lui, non potevo.
Mentre correvamo nelle diverse corsie, gli tenni stretta la mano sempre più fredda.
Non lasciarmi, non lasciarmi, non lasciarmi…
Arrivammo davanti alla sala operatoria.
« Ragazzina, tu qui non puoi entrarci » mi avvertì l’uomo.
« Ma io… » 
« Niente ‘ma’ » replicò deciso, allontanandosi.
Restai immobile al centro della sala d’attesa per un tempo indefinito, forse due ore o solo dieci minuti.
Razionalmente, sapevo che lo avrebbero aiutato, ma il mio cuore non riusciva ad accettare l’idea che lo avessero diviso da me, che non potessi vederlo.
« Becks! » strillò una voce alle mie spalle.
Emily mi corse incontro, abbracciandomi.
Da dietro la sua spalla, scorsi gli altri cinque che ci raggiungevano.
« Tesoro » Danielle. « Dov’è Zayn? » chiese dolcemente.
Indicai la porta alle mie spalle, senza fiatare; lei annuì impercettibilmente.
Emily mi trascinò sulla sedia più vicina, facendomi sedere e sistemandosi accanto a me.
Niall mi raggiunse.
Fissò i suoi chiari occhi allarmati nei miei, poi si accomodò al mio fianco.
« Piccola… » sussurrò, stringendomi a sé. 
Respirai il suo profumo dolce, cercando di calmarmi. 
« Andrà tutto bene, domani a quest’ora ne staremo già ridendo » continuò, accarezzandomi i capelli.

« Dove vai? » mi domandò Liam, vedendo che mi alzavo.
Risposi con un’alzata di spalle, poi mi allontanai. Avevo bisogno di un caffè, dovevo essere lucida, la notte si prospettava lunga. Mi avvicinai al distributore, che si trovava nella sala affianco.
Estrassi alcune monete dalla tasca posteriore dei jeans, ma la mano mi tremava e non riuscivo ad inserirle nello spazio apposito.
Merdacazzomerda!
Riprovai ancora, ma la moneta mi scivolò dalle mani, cadde per terra tintinnando.
« Lascia stare, faccio io » disse incerta una voce alle mie spalle. Mi voltai.
Louis. 
Si era chinato a raccoglierla e ora stava armeggiando con il distributore.
Mi porse il bicchiere colmo del liquido scuro, accennando a qualcosa che avrebbe dovuto essere un sorriso.
Amavo tanto il tuo sorriso, un tempo… Mi hai delusa...
Glielo strappai dalle mani, allontanandomi.
« Becki, aspetta! » mi chiamò.
« Cosa vuoi?! » replicai arrabbiata.
« Io… io… » balbettò.
« Al diavolo! »
« Aspetta! » ripeté, bloccandomi, afferrandomi per il polso.
« Non, mi, toccare. » scandii.
« M-ma… come? »
« Io e te… » non riuscivo a parlare, tanto ero incazzata con lui. « Per me non esisti più, Louis. Questo è stato troppo. » dissi stancamente, per poi allontanarmi.


7 gennaio 2012;
2:03 a.m.

POV Emily;

Erano passate già tre ore dal nostro arrivo in ospedale, ma la situazione sembrava non cambiare.
Zayn era ancora in sala operatoria, il ché non prospettava nulla di buono.
Che situazione di merda.
Eravamo tutti seduti nella sala d’attesa, nessuno di noi parlava. Liam stringeva Danielle, ancora in lacrime; Harry era piegato, con la testa fra le mani; Louis era seduto più distante, sicuramente si sentiva in colpa per quello che era successo, non guardava nessuno; io, invece, ero seduta fra Niall, che mi accarezzava piano il dorso della mano con il pollice per rassicurarmi attraverso il suo contatto, e Rebecca, con la quale provavo a parlare, ma che non mi ascoltava affatto. Stringeva le ginocchia al petto e si torturava il lembo della manica della maglia che indossava, mentre si mordeva il labbro inferiore.
Dal fondo del corridoio vedemmo arrivare un’infermiera, seguita da una donna bellissima… in lacrime.
Trisha, la madre di Zayn.
« Dov’è il mio bambino?! » urlò. « Fatemelo vedere! »
« Signora, » rispose pacatamente l’altra donna. « Ora non è possibile, è in sala operatoria. Lei si accomodi qui e attenda. Stia tranquilla »
« Oh mio Dio, oh mio Dio... » sussurrò Trisha, sconvolta.
Quando l’infermiera si allontanò, quella si sedette accanto a Harry, che cominciò a parlarle; non era la prima volta che incontrava i ragazzi.
Il riccio cercò invano di rassicurarla.
Solo una mezz’ora dopo, Trisha si acquietò.
I ragazzi le avevano telefonato mentre ci recavamo all’ospedale alcune ore prima.
Non so come avesse fatto ad arrivare così presto.
Sobbalzammo tutti, quando la porta della sala operatoria si aprì.
Restammo tutti col fiato sospeso.
Ne uscì un uomo vestito di un camice verde, come tutto lì dentro.
Si avvicinò a noi, guardandoci con uno sguardo che lasciava intuire tutto.
« Mi dispiace » disse con voce decisa. « Abbiamo fatto tutto il possibile. Il ragazzo è entrato in coma. »
Sentii un colpo al cuore. Vidi il morale generale precipitare per terra.
« Non è possibile, non è possibile! » urlò Trisha, ricominciando a piangere.
« Signora, non tutto è perduto. Sono molte le persone che si svegliano dal coma. »
« Il mio bambino, il mio bambino! » continuò quella, forse non riuscendo a sentire le parole del medico a causa dello shock.
Quello che mi sorprese fu Rebecca che raggiunse la donna e, senza dire una parola, l’abbracciò stretta.
L’immagine mi commosse; asciugai una lacrima che stava per scivolare giù dal mio occhio.
Niall lo notò e mi strinse fra le sue braccia, anche lui aveva gli occhi bagnati.
In fondo, Zayn era uno di loro, era normale che fossero sconvolti.
Mi guardai intorno: tutti stavano piangendo… tranne Rebecca.
Perché diamine non piangeva?
Sapevo bene che a lei importasse di Zayn più che a tutti noi altri, fatta eccezione per Trisha naturalmente.
Si limitava a scuotere la testa e a bisbigliare parole di conforto poco convincenti all’orecchio della donna stretta nel suo abbraccio.

« Ragazzi… » disse improvvisamente Trisha un’ora dopo.
Eravamo in un’altra sala d’attesa in quel momento, sperando che ci facessero entrare nella stanza di Zayn.
Guardammo tutti la donna dalla pelle ambrata.
« Tornate a casa, davvero, siete stati gentilissimi, ma ora capisco che dovete andare »
« Signora, » intervenne Liam. « Zayn è nostro amico, vogliamo restare »
« Insisto che voi andiate, ragazzi. Avete sopportato troppo per stanotte, riposate qualche ora, poi tornate se vi fa piacere » 
Per qualche minuto nessuno fiatò né si mosse, ma pian piano tutti si alzarono e dopo averla salutata, promettendo di tornare l’indomani di buon ora, lasciarono l’ospedale.
Eravamo rimasti soltanto io, Niall e Rebecca con Trisha.
« Ti riaccompagno a casa » esordì il biondino. « I tuoi saranno preoccupati »
Annuii stancamente, stremata anch’io dagli eventi.
« Becki » chiamai la mia migliore amica. « Andiamo, torniamo a casa »
« No, io non vado da nessuna parte » replicò cocciutamente.
« Coraggio » fece Niall.
« No, andate. Io resto qui »


POV Rebecca;

Restammo lì soltanto io e Trisha, la madre di Zayn, dandoci conforto l’una con l’altra, ma senza parlare, solo attraverso la presenza reciproca; io chiusa nei miei silenzi, lei singhiozzando sommessamente.
Un dottore ci raggiunse, quando era ormai l’alba forse, a giudicare dalla luce fuori dalle grandi finestre.
« Potete vedere il ragazzo, adesso » annunciò.
Trisha si animò improvvisamente, alzandosi.
Stava allontanandosi, quando si ricordò di me. Si voltò e mi lanciò un’occhiata.
« Non vieni? » disse semplicemente.
Scossi la testa, e lei con un’alzata di spalle mi lasciò lì da sola.
Quella fu probabilmente la notte più lunga e dolorosa della mia vita.
Zayn era… era il mio tutto, come aveva detto lui stesso solo alcune ore prima, quelle ore che sembravano così lontane ed irreali, da farmi arrivare a sospettare persino di averle vissute per davvero.
Non mi sarei mossa di lì, finché lui non si fosse risvegliato, perché sapevo che l’avrebbe fatto.
Me l’aveva promesso: insieme avremmo lottato anche contro la forza di gravità, non poteva lasciarmi così.





Spazio autrice:

Sssalve, dolcezze!
Sì, Zayn è in coma, avete letto bene! çwç
Non so come mi vengano certe idee di cazzo 
(e scusatemi per la finezza!)
Però, se non altro, per non farvi stare in ansia
aggiornerò presto, conto di farlo giovedì 12,
il giorno del compleanno di Zayn, a punto!
A proposito, avete organizzato qualcosa per lui/state partecipando
al progetto per il video sul forum ufficiale?

In ogni caso, nell'ultimo capitolo è sceso il numero delle recensioni,
çwç, non vi era piaciuto? D:
Vabbeh, bube, fa niente.
Volevo ringraziarvi comunque, perché quello 
delle visualizzazioni invece è altissimo;
devo anche ringraziare le CINQUATASEI persone 
che hanno messo la storia nelle Preferite
(rendendola 15a fra le più popolari! *^*), 
le OTTO che l'hanno aggiunta alle Ricordate e 
le SESSANTASETTE che l'hanno listata nelle Seguite:
s i e t e  s t u p e n d e!

A presto (spero),
Becki xx
 

Spazio pubblicità:

Vi segnalo delle belle FF da leggere, come sempre.

La mia nuova scoperta, Throughmyvenis,
con la sua FF su Louis:  I think I'll always love you.


Di quella figona di Pandamito: Paradise, su un po' tutti.
I eat and sleep, loving you, sulla Ziall.
Gotta be you, su Zayn. 
Della mia sorellina Ari_1D: My heart is full of you, su Harry. 

xx
  
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