Capitolo Quattro
Tentativo
di approccio fallito
Per tutto il resto della serata Harry e Louis
rimasero piuttosto
silenziosi ed evitarono accuratamente di rivolgersi anche solo uno
sguardo.
«Qualcosa non va ragazzi?» domandò
Niall, mentre
trafugava con foga un grosso hamburger.
Harry aveva le braccia incrociate al petto, il piatto era vuoto e
continuava a fissare il proprio riflesso nello specchio posto accanto
al loro
tavolo. Sembrava non prestare la minima attenzione a nessuno.
Louis, d’altra parte, continuava a martoriare
l’insalata che aveva
davanti con una forchetta senza realmente mangiarla.
«Avete litigato?» domandò Zayn, come se
ormai fosse ‘vecchia
storia’.
«Io non ho litigato
proprio con nessuno» specificò rabbiosamente Harry.
Essendo preso in causa Louis sbuffò, roteando gli occhi.
«Infatti non c’è nessun
problema» sottolineò acidamente
Louis. «Non capisco neanche perché ne stiamo
ancora parlando»
«Harry, che gli hai fatto? Louis diventa così
intrattabile solo
se ci sei tu di mezzo. Quindi è una cosa grave»
disse Liam, realizzando
in quel momento il valore delle sue parole.
Nel gruppo, l’amicizia fra Harry e Louis era sempre stata
considerata
‘sacra’. I due ragazzi avevano un rapporto a dir
poco unico ed esclusivo e
capitava raramente che litigassero. Inoltre, quando questo succedeva, i
due
rimanevano silenziosi e con il broncio per almeno due giorni fino a
quando non
riuscivano a chiarirsi con la mediazione degli altri membri del gruppo.
«Io non ho fatto proprio un cazzo!»
sbottò Harry,
infuriato. «E’ da oggi pomeriggio al Bowling che
pare che gli hanno
ammazzato il gatto e non me ne vuole parlare. Si è anche
arrabbiato perché ho cercato
di capire che cavolo di problema avesse» buttò
giù Harry tutto d’un
fiato.
«Ti ho detto, e te lo ripeto nel caso i tuoi ricci avessero
impedito all’apparato uditivo di funzionare correttamente,
che non ho
nulla»
Le parole di Louis però suonavano vuote e prive di
significato anche a
lui.
Harry stava per ribattere, se possibile ancora più
arrabbiato, quando
venne fermato da Zayn che gli prese un braccio con la mano.
«Non gettare
benzina sul fuoco» gli sussurrò.
Niall smise di mangiare e alzò lo sguardo verso i due
ragazzi. «A me non pare che ti vada tutto bene, Louis.
Lasciatelo dire»
«La piantate tutti quanti di preoccuparvi per me?»
«Siamo un gruppo» disse Liam.
«Meglio, siamo migliori amici. E se hai un problema, quel
problema diventa di tutti» continuò Zayn.
«Vuoi o non vuoi, noi ci preoccupiamo per te e non puoi
impedircelo» sentenziò Niall, scuotendo le braccia.
«Perché ti vogliamo bene»
mormorò infine Harry, che
voleva solo mettere fine a quell’assurda situazione.
A quelle parole Louis scosse la testa. Lanciò il tovagliolo
che aveva
sulle gambe nel piatto e si alzò dal tavolo.
«Me ne vado a casa» dichiarò,
infilandosi la sua giacca
di pelle nera.
«Louis!» lo chiamò Zayn.
«Ma…» iniziò a ribattere
Niall.
Louis si allontanò dal tavolo ed uscì dal locale.
«Harry» disse Liam.
«No» rispose il ragazzo in modo deciso.
«Harry» ripeté Niall.
«Vai a parlargli»
«No» continuò il ragazzo.
«Sei l’unico che potrebbe calmarlo»
«Ha un problema con me, si è capito
ormai» sbottò Harry.
Odiava il fatto di non riuscire a capire cosa diavolo non andasse in
Louis.
«E per quale motivo?»
«Non ne ho idea!» urlò Harry. Il mal di
testa iniziava a
farsi sentire. La testa gli stava scoppiando.
«Torniamo a casa ora. Riprendiamo questa discussione quando
saremo tutti calmi e tranquilli» disse Liam in modo
ragionevole.
Niall si alzò per andare a pagare il conto e gli altri
indossarono i
loro cappotti.
«Io non torno a casa con voi. Non adesso» disse
Harry.
I ragazzi lo guardarono interrogativo. «Ho bisogno di
schiarirmi
le idee. Se torno con voi adesso, io e Louis inizieremo a litigare
ancora e
senza un motivo, o almeno, non un motivo che io conosca. E’
meglio se prima mi
calmi»
Zayn considerò la cosa come una decisione ponderata
perciò non ebbe
nulla da obiettare.
«Hey, Harry… risolveremo questa cosa
ok?» cercò di
consolarlo Niall.
Harry sorrise forzatamente e gli diede una pacca sulle spalle.
«Certo» rispose.
Quando i ragazzi erano ormai lontani, Harry si incamminò
verso il parco
poco distante da Nando’s.
Era una serata limpida, senza nuvole e la luna era alta nel cielo.
Sembrava quasi seguire Harry ad ogni passo ma, al contrario di quanto
il
ragazzo sperasse, essa non chiariva le mille domande che affollavano la
mente
di Harry ma creava solamente molta confusione.
Che problema ha
Louis? E come
posso centrarci io? Non
credeva di aver fatto nulla di male, non a lui comunque.
«Passeggiata al chiaro di luna? Romantico» una voce
sorrise dietro di lui.
Isabelle Myers si era improvvisamente materializzata dietro di lui e ad
Harry per poco non prendeva un colpo.
«Sei una strega? O peggio, una stalker?» chiese
Harry,
non nascondendo un sorriso.
«Oh no ti prego. Sono solo un’amante delle
passeggiate. E per
tua sfortuna, ho un cane da portare a spasso»
indicò il guinzaglio che
aveva in mano.
Un piccolo cane dal folto pelo bianco si muoveva freneticamente a
destra e a sinistra, tirando la sua padrona con incredibile forza date
le
piccole dimensioni.
«Bello! Come si chiama il fortunato?» Harry le fece
un
occhiolino. In fondo, nonostante la serata movimentata che aveva avuto,
era
sempre Harry Edward Styles e adorava corteggiare le ragazze.
«Riley. Ed è una
fortunata»
specificò Isabelle, scuotendo la testa con fare divertito.
«Oh» commentò Harry, maledicendosi per
la gaffe.
«Diciamo che hai uno strano tentativo di approcciare le
ragazze,
Styles» sorrise lei.
«Funziona molto meglio con quelle che non hanno
cani»
disse lui, abbassando lo sguardo.
Isabelle scoppiò a ridere e lo affiancò,
riprendendo a camminare.
«E’ da tanto che non ci vediamo» disse
lui, cercando di
sondare il terreno per vedere quante cose lei si ricordava ancora del
passato.
«Già, i miei hanno preferito il collegio alle
normali scuole
medie.»
«Non ti ho più vista nemmeno al liceo»
«Mi sono trasferita a Parigi per cinque anni»
spiegò lei.
Wow, pensò Harry.
«Perché sei ritornata allora?»
«Scusami se occupo un posto sulla terra, non sapevo di darti
così tanto fastidio» Isabelle scoppiò a
ridere.
«Oddio no, non in quel senso. Insomma, hai capito»
farfugliò Harry, maledicendosi per la seconda volta nel giro
di pochi minuti.
«Beh, mia madre ha tradito mio padre con un importante medico
di
Parigi. Mio padre ed io quindi siamo ritornati in Inghilterra»
La semplicità con cui Isabelle lo disse spaventò
Harry.
«E tu… lo accetti?» domandò.
«Non che abbia molte altre alternative, Styles. Diciamo che
non
era molto presente neanche prima del divorzio, quindi non mi cambia
molto la
vita»
«Mi dispiace» mormorò il ragazzo.
Isabelle scrollò le spalle e gli sorrise. In quel sorriso
però, Harry
intravide una nota di malinconia.
Anche la ragazza sembrò accorgersene perciò si
schiarì la gola e
proseguì: «E tu perché ti aggiri solo
senza i tuoi amici?» chiese
curiosa.
«Rifletto» fu l’unica risposta di Harry.
«Beh, io sono arrivata a casa quindi…»
Isabelle abbassò lo sguardo, fissando con improvviso
interesse Riley
che si dimenava.
Harry si mise le mani in tasca e la guardò. Era bellissima.
«Uhm, spero di rivederti presto» mormorò
lui con un
sorriso imbarazzato.
Harry Styles imbarazzato con una ragazza? Quel giorno era seriamente
successo di tutto, pensò lui.
Harry le si avvicinò e le diede un leggero bacio sulla
guancia. «Buonanotte» disse.
Salve lettori. Nuovo capitolo pronto.
Spero di aggiornare il più presto possibile :)