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Autore: Severa Crouch    10/01/2012    5 recensioni
La storia inizia il 1 settembre 1981, un anno decisivo per il mondo della magia. Di li a poco cadrà il Signore Oscuro. La protagonista, Alice Leroux, è una Serpeverde del settimo anno alle prese con i MAGO, con il clima che si respira nella sua casa, ma soprattutto questo è l'anno in cui dovrà affrontare la perdita della sua migliore amica, Lily Evans. Il riavvicinamento al suo vecchio compagno di studi e mentore, Severus Piton, porterà Alice a fare delle scelte che condizioneranno la sua vita, in bilico tra luce e oscurità.
È la mia prima fanfiction, spero che vi piaccia. Non ho modificato la trama della Rowling tutto è esattamente come appare nei libri, se verificate torna tutto. Ho solo lavorato sui punti che Harry Potter non ha vissuto e che non poteva o doveva conoscere. Ho messo What if perchè nei libri la mia Alice non c'è, però potrebbe esserci.
Il primo capitolo introduce Alice e il mondo in cui si muove, necessario per capire bene chi è la protagonista, dal secondo in poi arriveranno personaggi più conosciuti.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'L'orizzonte degli eventi'
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Capitolo 12 – Insegnare ad Hogwarts

 

Una volta tornata ad Hogwarts, ad Alice fu affidato l'insegnamento della Magia Antica, un corso opzionale, che di solito aveva pochi frequentanti, perché molti pensavano che si trattasse di qualcosa di noioso, come Storia della Magia insegnata dal professor Ruf.

In realtà, i pochi coraggiosi che sceglievano questo corso, ne restavano profondamente affascinati. Il corso era trasversale e gli studenti apprendevano Pozioni, Controfatture ed Incantesimi antichi, che permettevano loro di cavarsela in modi inaspettati di fronte ai comuni Incantesimi. Inoltre, molti di loro apprendevano dei suggerimenti nella composizione delle pozioni, che garantivano loro dei buoni voti da parte del professor Piton. Spesso, l'insegnante di Pozioni rimaneva sorpreso per alcune finezze nel miscelare gli ingredienti, che gli alunni di Alice dimostravano di sapere.

Una studentessa di Tassorosso, Lilian Taylor, confessò alla professoressa Leroux, che il professor Piton, durante un'esercitazione di Pozioni, era rimasto sorpreso dalla tecnica degli antichi Maya di tagliare orizzontalmente, quasi sfilettando la lumaca, invece del solito taglio verticale, come se si trattasse di affettare una carota. Lui aveva invitato tutti gli studenti a seguire il corso della professoressa Leroux perché: “Magari avete bisogno del fascino materno per prestare attenzione alle spiegazioni e riuscire a preparare una pozione passabile”.

Alice, dentro di sé sapeva che l'affermazione di Severus corrispondeva ad una pubblica lode, non volle tuttavia, dare soddisfazione alla Taylor, che negli ultimi compiti assegnati si era dimostrata superficiale e distratta nel corso delle lezioni. Le rispose severamente, mentre raccoglieva i compiti consegnati dagli studenti: “Sono lieta di sapere che quello che studiate con me riuscite ad utilizzarlo anche in altre occasioni. Almeno non sono parole al vento”, girandosi verso Lilian Taylor aggiunse: “Tuttavia, signorina Taylor, vorrei che ricorresse alla stessa solerzia nell'utilizzo dei miei insegnamenti anche nei compiti che le assegno io direttamente. Il suo ultimo compito era deludente. Dubito che un complimento del professor Piton le possa garantire un Accettabile in Magia Antica”.

Lilian Taylor uscì dalla lezione delusa, sperava di fare bella figura e invece si trovò rimproverata per il suo compito: “Parla come il professor Piton. Sono uguali”, disse sconsolata alla sua compagna Maggie.

Alice, pur essendo molto appassionata nell'insegnamento della sua materia, era estremamente severa, non tollerava le imprecisioni concettuali e le approssimazioni che facevano gli studenti. La sua severità era accentuata dal suo lungo abito indaco e dal fatto che spesso portava i lunghi capelli raccolti in un morbido chignon: gli studenti più irriverenti dicevano che era la figlia segreta della Professoressa McGranitt, tanta era la somiglianza.

Alice era diventata molto amica di Minerva McGranitt, che per il suo ruolo di vice preside era un punto di riferimento per lei, specie durante i periodi di sconforto per la difficoltà del compito affidatole dal professor Silente.

Un'altra parte del tempo lo trascorreva con la Professoressa Sprite. Alice aveva sempre adorato Erbologia e trascorrere del tempo nelle serre, aiutando Pomona era divertente: chiacchieravano tra un travaso e una semina. Dopo tutto quel tempo sui libri, era così riposante potersi dedicare alle piante magiche!

Un'altra collega con cui Alice andava molto d'accordo era la professoressa Aurora Sinistra, insegnante di Astronomia, con cui passava alcune notti insonni a scrutare il cielo ed il movimento dei pianeti. Aurora era riservata come Alice, appartenuta alla Casa di Corvonero, da studentesse si erano incrociate diverse volte durante le lezioni. Entrambe erano rimaste colpite dal fatto che, pur essendo due studentesse modello, nessuna delle due cercava di farsi notare, preferendo che fosse la competenza ed i risultati dei compiti a parlare al posto loro. Se per un'astuta e ambiziosa Serpeverde, questa poteva essere una strategia vincente, per una Corvonero era un comportamento insolito, visto che la sapienza e l'intelligenza erano i doni che Priscilla Corvonero stimava di più in assoluto ed i suoi allievi volevano esibire maggiormente. Tuttavia, Aurora amava ripetere che non occorreva dire cose intelligenti per dimostrare di esserlo e che spesso il silenzio era la prova migliore di un vivo intelletto.

Gli orari delle sue lezioni e le ricerche astronomiche tenevano Aurora impegnata quasi tutte le notti, pertanto, non partecipava molto alla vita della Scuola ed era difficile incontrarla per i corridoi prima del tardo pomeriggio. Essendo quasi coetanee, Alice ed Aurora strinsero amicizia, anche perché a differenza di Minerva e Pomona, loro non erano direttrici delle Case, quindi avevano più tempo libero, ed ogni tanto amavano andare a Hogsmeade per una Burrobirra da Madama Rosmerta.

Durante uno di quei pomeriggi, Aurora sembrava in vena di confidenze. Approfittando del fatto che non ci fossero molti studenti in giro per Hogsmeade, a causa di un'influenza che aleggiava per il Castello, Alice e Aurora si installarono in un tavolino posto in una posizione un po' riservata, nell'angolo del pub tra il camino e la finestra. Era una domenica pomeriggio di inizio dicembre, la neve aveva iniziato a cadere da pochi giorni e gli studenti che non erano malati sfidavano il freddo iniziando guerre di palle di neve magiche tra appartenenti a Case diverse: alcuni Serpeverde molestavano dei Tassorosso.

Al caldo dei Tre Manici di Scopa, Alice ed Aurora si gustavano la loro Burrobirra.

“Aurora, cos'è quella luce negli occhi?”, chiese Alice incuriosita.

La professoressa Sinistra scosse la testa sorridendo: “Niente, Alice. Stamattina sono andata a dormire all'alba ed ho fatto un sogno che mi ha riportato indietro di qualche anno”. Bevve un sorso, il caldo della bevanda e il suo gusto dolce la deliziarono. Alice non sembrava soddisfatta della risposta, era certa che Aurora volesse dirle qualcosa in più: “Un sogno? Aurora, ma sorridi ancora adesso come una ragazzina, che sogno hai fatto? È un sogno premonitore?”

Gli occhi di Aurora si oscurarono ed il sorriso divenne malinconico: “No, Alice. Era solo legato al passato: ho sognato il mio appuntamento con Sirius Black”.

Alice spalancò gli occhi, rabbrividì al pensiero di quello che aveva commesso Sirius, al fatto che adesso fosse rinchiuso ad Azkaban, preda dei Dissennatori. Ricordava anche come Sirius fosse ammirato e godesse della sua fama di sciupa-femmine, insieme al suo amico e compagno di avventure James Potter.

“Non dirmi che sei uscita con Sirius?”, chiese Alice.

Aurora arrossì: quell'argomento la imbarazzava. Nonostante quel che era successo, nonostante fosse finito tutto da tempo, nonostante Sirius non avesse mai saputo quanto lei moriva per lui, da quanto tempo, da studentessa aveva sognato di essere avvicinata da lui e che quando lui l'aveva notata, lei non poteva crederci e non stava nella pelle di uscire con lui. Aurora sapeva perfettamente che per Sirius lei era solo una delle tante ragazze, che non ci sarebbe stato un seguito a quell'appuntamento, però quell'uscita fu la più bella della vita di Aurora ed il solo pensiero, dopo anni, dopo quello che era successo, le faceva ancora brillare gli occhi.

Alice era incredula, Aurora aveva una cotta per Sirius Black, per quello sbruffone Grifondoro, che andava in giro a pavoneggiarsi, a fare l'eroe maledetto insieme a James Potter. Prima che James e Lily iniziarono a uscire insieme, lui e Sirius erano la coppia di Grifondoro che facevano breccia nei cuori di moltissime studentesse. Alice non li sopportava, non lo avrebbe mai fatto, ed anche quando lei e Severus litigarono, e Lily convinse Alice a uscire qualche volta con i suoi amici, non riuscì mai ad andarci d'accordo. Quello che successe dopo, non fece altro che confermare quanto fosse spregevole quel tipo. Dei Black, probabilmente, solo Narcissa era l'unico membro sano di mente da non far nulla per finire ad Azkaban.

“Cosa ci trovavi in Black? Era disgustoso, sempre dietro le ragazze, bugiardo fin nel midollo, si dava un sacco di arie da eroe maledetto ma era solo uno sbruffone”, disse Alice. Aurora aveva sentito un sacco di volte quei giudizi su Sirius, da parte di tutte le ragazze che lui aveva deluso e le disse: “Non saprei dirtelo, la sua aria, il suo talento, era un Mago estremamente dotato ed affascinante”.

“Ti ha rifilato la solita storia della famiglia Black che lo aveva diseredato, della mammina cattiva? Dei parenti Serpeverde, di come lui fosse il solo buono della famiglia?”, disse Alice con tono disgustato, “Buono a nulla, suppongo. Si vede la fine che ha fatto. Sempre a vantarsi in giro, a cercare attenzioni per non essere offuscato da Potter, quell'altro poi! A te brillano gli occhi così solo perché hai sognato Black?”, l'espressione di Alice era disgustata e sarcastica.

“Ah, smettila sembri Piton quando parli così”, disse Aurora, che voleva custodire il bel ricordo che aveva rivissuto in sogno e le belle sensazioni che le aveva fatto riaffiorare. Alice inarcò il sopracciglio con un'aria dubitativa ed Aurora scoppiò a ridere: “Alice, sul serio, tu e Severus siete uguali. Solo che tu sei meno antipatica di lui”

“Grazie per il complimento, Aurora. Sei sempre così.. ehm.. gentile”, rispose Alice, non nascondendo affatto la delusione per quanto aveva appena ascoltato. Indubbiamente era vero, lei e Severus avevano alcune espressioni simili ed il modo di reagire distaccato e sarcastico accentuava di più la loro somiglianza.

“Dì la verità, tu non hai mai sopportato Sirius e James perché tormentavano Severus, vero?” chiese Aurora, un lampo di sfida si leggeva nei suoi occhi.

“Quante sciocchezze, Aurora, io non li sopportavo perché erano insopportabili. Non ho mai capito perché Lily dava tanta corda a quegli sbruffoni, sempre in giro a pavoneggiarsi. A dimostrare quanto fossero abili come maghi, per far colpo sulle streghe. Patetici”, rispose Alice, che non amava ripensare a quel periodo.

“Ho sentito Severus dire esattamente le stesse cose”, incalzò Aurora sempre più divertita.

“Allora vuol dire che Severus ha ragione”, constatò Alice.

“Su che cosa ho ragione?”, disse una voce fredda ed atona dietro le spalle di Alice.

Lei sorrise, mentre Aurora trasalì: non si aspettava di vederlo spuntare dal nulla.

“Non ti piacerebbe saperlo, si parlava di quando eravamo studenti, di Black ed i suoi amici. Aurora sostiene che noi due diciamo le stesse cose in proposito, si vede che abbiamo ragione”, rispose Alice pacata.

Aurora era un po' seccata, non avrebbe voluto mettere al corrente uno come Piton dell'argomento della loro conversazione. Cercò di soffocare le risate bevendo un ampio sorso di Burrobirra, quando Piton inarcò il sopracciglio, esattamente come poco prima aveva fatto Alice, lui disse: “Patetici”.

Lo sguardo di Severus era freddo e disgustato più del solito, era noto che lui non amava parlare di quel periodo della sua vita, né tantomeno di Black, specie dopo quello che aveva fatto.

Piton voltò le spalle alle due streghe ed uscì dai Tre Manici di Scopa, gli era passata la voglia di bere. Alice lo seguì con lo sguardo, provò a richiamarlo: “Severus!”, ma lui non si voltò. Allora, Alice fece una cosa insolita per lei, lasciò Aurora seduta al tavolo e corse dietro Severus, lo convinse a tornare dentro e a bere qualcosa, al loro ritorno trovarono seduti al tavolo la professoressa Sprite e Minerva McGranitt: erano andate a comprare delle piume nuove e stavano morendo di freddo.

Ordinarono del Whisky Incendiario per riscaldarsi; la presenza delle due direttrici aveva portato a cambiare argomento, così il pomeriggio proseguì abbastanza tranquillamente.

Sulla via del ritorno, Alice e Severus iniziarono a parlare del loro lavoro e di quello che intendevano fare dopo cena, infatti loro due continuavano a lavorare all'accorciamento dei tempi della pozione Antilupo e all'antidoto contro il veleno di serpenti maledetti.

Su quest'ultimo punto, ottennero un risultato ancora più incoraggiante sostituendo il Bezoar con la polvere di corno di Unicorno, che si dimostrava molto più resistente alla Magia Oscura. Purtroppo, i lunghi tempi di preparazione e la difficoltà nel reperire gli ingredienti rallentavano moltissimo i progressi.

Il tempo trascorso con Piton era sempre quello più proficuo, la loro profonda intesa intellettuale alimentava lunghissime conversazioni e spesso Alice gli portava le composizioni di alcune antiche pozioni che aveva reperito nel corso dei suoi viaggi e insieme provavano a realizzarle, verificandone gli effetti.

Il Professor Silente aveva incaricato Severus insegnare l'Occlumanzia ad Alice. Le sue ricerche erano molto importanti e lo sarebbero state ancora di più negli anni a venire, non potevano correre il rischio che il Signore Oscuro avesse sentore di quello che stavano cercando ad Hogwarts. Sebbene fosse nascosto ed indebolito, poteva ancora contare su molti maghi astuti tra i suoi seguaci, pronti a saltar fuori non appena lui si fosse manifestato.

Le lezioni si svolgevano nell'ufficio di Severus, di solito la sera, dopo cena, quando gli studenti erano nelle loro Sale Comuni ed il coprifuoco impediva loro di girare per la scuola. “L'Occlumanzia è una disciplina molto antica”, esordì Severus. Alice ricordava come fosse un docente molto esigente e prestò la massima attenzione alle parole che pronunciava, mentre lui proseguì la sua introduzione: “Per resistere all'attacco di un Legilimens - ed il Signore Oscuro era noto per essere uno dei più abili legilimens viventi - è necessario chiudere la mente, dominare le emozioni. Devi padroneggiare i tuoi sentimenti”.

Dentro di sé, Alice pensava che non sarebbe stato molto difficile chiudere la mente, lei era abituata fin da piccola a disciplinare le proprie emozioni e a controllare i propri pensieri, anche se dominare la paura non sarebbe stato semplice.

“Legilimens!”, disse Severus puntando la bacchetta verso Alice. Lei si sentì cadere, provò a resistere, a dominare i suoi pensieri, a chiudere la mente. Non ci riuscì, cadde per terra.

Severus vide una scena che Alice non avrebbe mai voluto che vedesse. Sul prato vicino il lago due ragazze stavano chiacchierando: erano Lily ed Alice.

Severus ebbe un balzo al cuore, Lily era bellissima come sempre, cercava di consolare Alice, che sembrava immensamente triste: “Su Alice, vieni con noi ad Hogsmeade, non restare qui a deprimerti, lo so quanto è triste litigare con Severus, ma lui è malvagio, non merita le tue lacrime”

Alice piangeva: “Lily, lui è mio amico, non è malvagio, perché continua a dare retta a quegli idioti?”

Fino a quel giorno Severus non aveva avuto assolutamente idea di quanto avesse sofferto Alice per il loro litigio. Sopraggiunsero degli studenti, erano Potter e i suoi famigerati Malandrini, non appena videro Lily ed Alice sedute in riva al lago piombarono sulle due streghe come avvoltoi. Esordì Potter: “Ehi Evans, vieni con noi ad Hogsmeade? Siamo quasi pronti, perderemo le carrozze”, Lily si girò e sorrise a James: “Sì, arrivo. Un attimo, Potter” e, girandosi verso la sua amica, con estrema dolcezza le disse: “Alice, vieni con noi”.

Intervenne James, la sua aria impavida e sprezzante come sempre lo spinse a proporre quello che voleva essere un invito: “Leroux, forza vieni anche tu. Siamo disposti a tollerare una Serpeverde, Lily garantisce per te. Togli via quel broncio: avrai l'onore di uscire con i Malandrini”.

Alice si asciugò una lacrima, strizzò gli occhi in direzione di James e gli disse: “Impiccati Potter, preferisco passare il tempo con Gazza che venire ad Hogsmeade con te”.

Severus osservava la scena, sorrise nel vedere che James era rimasto interdetto per la risposta ricevuta: “Come vuoi, Leroux. Continua a stare in riva al lago pensando all'uomo nero, tanto lui non tornerà da te”, disse con il suo solito tono beffardo e irritante. Intervenne Lily: “James, non peggiorare la situazione. Io non esco con voi se non viene anche Alice, quindi è meglio che la tratti con riguardo”.

James si sentiva in trappola, dietro di lui, Sirius Black premeva perché andassero via: “Dai, Leroux, muoviti. Non ci complicare le cose, altrimenti ti portiamo con la forza. Ho un appuntamento con una Tassorosso ai Tre Manici di Scopa. L'uomo nero non ti invita? Puoi sempre far finta di uscire con Remus, tanto lui è uno sfigato come te ed una ragazza vera non l'avrà mai”. Alice guardava Lily, vedeva lo sguardo speranzoso dell'amica e di controvoglia seguì il quartetto. Lily abbracciò la piccola Serpeverde, che poi prese a camminare vicino Remus Lupin.

Tornarono nello studio, per terra Alice si teneva la testa, era un tormento avere un altro presente nella propria testa per così tanto tempo, non doveva ripetersi.

Severus aiutò Alice a rialzarsi, provò a dirle qualcosa “Tu...”

“...sono passati tanti anni, Severus. Non è il caso di parlarne. Ricominciamo”, lo interruppe subito Alice.

“Legilimens!” disse Severus, questa volta Alice riuscì a chiudere la mente, Severus riuscì a entrare nella sua mente per un solo istante, vide loro due che studiavano in Sala Comune e poi la visione scomparve dai suoi occhi, in un attimo fu il buio. Alice era rimasta in piedi, un po' affaticata, soddisfatta di aver capito il meccanismo. Al prossimo tentativo non avrebbe fallito.

“Legilimens!”, disse di nuovo Severus, questa volta Alice fu imperturbabile, con la mente chiusa, sentiva di poter domare anche la paura: Severus non doveva intromettersi nei suoi ricordi e nei suoi pensieri. Più forte che mai, una parte di lei non voleva assolutamente che lui leggesse nella sua mente.

Piton era colpito dal talento di Alice e provava a leggerle la mente nei momenti più impensabili, sul presupposto che “il Signore Oscuro non rispetta le regole e gli orari delle lezioni”. Tuttavia, quelle rare volte che riusciva a penetrarle la mente, non vedeva altro che Alice, a volte irritata, altre volte divertita, che gli sbatteva una porta in faccia dicendo: “Severus, non provarci neanche!”

Incredibilmente, non solo riusciva a domare la mente ma era in grado di creare un pensiero apposito per estromettere dalla sua testa l'intruso. Il controllo della mente che aveva sviluppato in poco tempo era notevole, e dire che c'erano maghi che sostenevano che le streghe, essendo più emotive, non sarebbero mai state abili Occlumanti. 





Nda: oggi ho fatto un doppio aggiornamento. Questo capitolo è dedicato alla mia sorellina che è un'amante dei Malandrini e che mi aveva chiesto di renderli più presenti nella storia, quindi l'ho accontentata! Spero che vi sia piaciuto. Dal prossimo capitolo le avventure della nostra eroina si agganceranno alla saga scritta dalla Rowling (lo so che come prequel è un po' lungo, ma era un'ottima occasione per scrivere qualcosa sulla vecchia generazione, costruire i legami di Alice, l'amicizia con i Malfoy, cose che con il ritorno di Voldemort si complicheranno e sarebbe stato troppo ingarbugliato spiegarle allora, per la serie "ogni cosa a suo tempo"). Siamo circa a metà della storia complessiva. Grazie mille a chi ha recensito e grazie anche a chi legge silenziosamente la mia storia. :-)
Alla prossima!
   
 
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