Come sempre, grazie per le recenzioni del capitolo precedente... davvero, mi fanno piacere i vostri commenti!
Torniamo alla storia...
Quarto capitolo... qui tonks si fa scappare qualcosina con Remus... per poi scoprire di aver fatto il più grande errore che mai potesse fare... E Remus... eh, testa dura il ragazzo...
Capitolo 4
Il tempo passava… Tonks e Remus, con le ormai frequenti
discussioni piacevoli e spiacevoli, stavano sempre meglio insieme… lei
desiderava ardentemente averlo come uomo, lui invece… si, in cuor suo aveva
ammesso di avere una leggera attrazione, eh si leggera perché non voleva
pensarci… quindi di avere una donna… no, non ne voleva sapere.
Nonostante le rassicuranti parole di
Tonks, “tu per me sei sempre un amico,
lupo o non lupo”, lui era fermamente convinto che lei non lo avrebbe mai
accettato, e pensava che sarebbe stata impossibile una relazione tra una vita
‘anormale’ (come la chiamava lui) e una vita normale, felice e spensierata.
A giugno le cose cambiarono. Tonks
cambiò.
Ci fu un violento scontro tra i membri
dell’Ordine della Fenice insieme ad alcuni ragazzi, e Voldemort sostenuto dai
suoi seguaci, i Mangiamorte.
Un lutto spiacevole coprì il mondo
della Magia, Sirius morì per mano di Bellatrix Lestrange. Tonks, che stava
combattendo contro di lei prima di Sirius, credeva che fosse stata tutta sua la
colpa… non era più l’allegra di prima, non parlava quasi mai.
Remus, neanche lui non era nelle
migliori condizioni, anzi soffriva parecchio, ma non era il tipo che dava a
vedere le proprie emozioni. Si limitava a stare ore ed ore seduto davanti al
fuoco in silenzio.
Però non sopportava la sofferenza di
Tonks, doveva parlarle.
Ed eccoci, Siamo al Quartier Generale,
in cucina.
Remus si avvicinò ad una Tonks dai
capelli grigi e dall’aria depressa, che stava seduta al tavolo, da
sola.
– Tonks non puoi continuare così. Non
è colpa tua, sarebbe successo ugualmente – le disse
Remus.
Tonks lo
fissò.
– Non è vero. Se non l’avessi lasciato
in mano di quella… stregaccia non sarebbe morto. –
– Senti…
–
– Adesso basta, non voglio più
parlarne – e si alzò di scatto con gli occhi pieni di lacrime, come ormai faceva
sempre.
Ma questa volta no, Remus non poteva
lasciarla andare… Le corse dietro, la prese per la mano
e…
– Lasciami!
–
– Tu credi di essere l’unica ad essere
addolorata per Sirius e sentirsi responsabile della sua morte! Sei un’egoista,
pensa agli altri! Pensa a me che non avrei dovuto farlo muovere da qui! Era il
mio migliore amico! L’unico in vita! –
Perché gliel’aveva detto? Lui non si
sfogava mai con nessuno. Odiava far capire agli altri il proprio
dolore.
Tonks si fermò. Remus aveva ragione…
era stata un’egoista, aveva pensato solo a se stessa in quei terribili giorni,
si era dimenticata della profonda amicizia che legava Remus e Sirius e quanto
potesse soffrire…
– Remus…– sussurrò Tonks dopo pochi
secondi – perdonami… quel senso di
colpa mi fa sentire così male… son fatta così, non ci posso fare niente – e
scoppiò in lacrime, gettandosi alle braccia di Remus. – Mi dispiace – continuò
Tonks sussurrando.
L’uomo la strinse a se e le accarezzò
i capelli.
– Su, Tonks… Siamo tutti addolorati
per la perdita di Sirius. L’unica cosa da fare è non chiudersi in se stessi, e
restare uniti. –
Era proprio lui a dirlo, si, la prima
persona al mondo che non amava confidarsi con
nessuno.
Si staccarono
dall’abbraccio.
– Remus… – disse Tonks asciugandosi le
lacrime. Che vuole fare?
– Credo…
–
Sguardo inquieto di
Remus.
– di essermi innamorata di te – disse
in un fiato.
L’aveva detto, Oh no l’aveva detto… e
adesso?
– Tonks io… – passarono alcuni secondi
– non credo di essere adatto a una cosa del genere… sono un lupo mannaro e
queste mie condizioni non possono permettermi di… –
– Ma perché? – disse Tonks
prendendogli le mani – Te l’ho detto già con amicizia, adesso te lo dico con il
cuore: non m’interessa, sei sempre uguale per me, non m’interessa, ti accetto
per come sei dentro, non per come sei fuori –
– Tonks è per il tuo bene. Noi non
possiamo… sono troppo vecchio per te… povero e pericoloso. Mi dispiace –
E se ne andò non voleva che Tonks
continuasse a parlare… Ma perché lo faceva? Si piacevano entrambi… tutto era
perfetto… tranne quel suo piccolo difetto…ma lei lo accettava, perché faceva
così?
“Non sono pronto…” pensava.
“E se poi si sarebbe pentita? Non mi conosce
bene…”
Aveva paura di rimanere deluso… Tonks
prima o poi si sarebbe stancata di lui… e lui, così fragile, ne avrebbe sofferto
parecchio… non poteva correre questo
rischio.