Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: marrymezayn    11/01/2012    12 recensioni
Tratto dal primo capitolo: "Si tolsero dalla presa delle due dita, poi Harry le tirò una treccia. «la smetti? Mi innervosisci, stupido!» sbottò la bionda, guardandolo male. «continuo perché ora sei mia sorella. E io a mia sorella tiro i capelli, e non si è mai lamentata!» sussurrò, alzando il nasino con fare saccente. Lee lo guardò male, per poi saltargli addosso, per picchiarlo. La risata dolce di Harry invase il parco innevato, mentre si rotolava nella neve con la sua nuova sorella. Quando finirono di rotolarsi giù dalla discesa, rimasero abbracciati in quell’abbraccio fraterno. Harry prese a giocare con i capelli biondi della sua amica, che si accoccolò tra le sue braccia.
«non mi lascerai mai, vero Lee?» «mai.»"
Genere: Azione, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«non mi sembrano male, non trovi?» si girò a guardare Louis, per poi lasciare andare lo scatolone per terra. «no, sono ok! Certo, il moro potrebbe anche farsela una risata.» Lo vide annuire, mentre si guardava intorno. «infatti! Magari domani si ritrova sotto ad un cipresso!» se la risero, per poi affiancarsi e guardare quella che era appena diventata la loro stanza. Era spoglia, serviva urgentemente il tocco Tommo – Styles in quella stanza, ma di lì a poco sarebbe diventata la stanza. Una stanza con i contro coglioni. Due scrivanie, due letti. Due armadi. Sembrava la stanza di un college, che cosa triste. «stai pensando a quello che sto pensando io?» si girò a guardare lo sguardo birichino di Louis, e fece un sorriso. «mi sa di si!» ammise, togliendosi il giacchetto. «mettiamoci a lavoro, va!» dopo due ore da quella frase detta da Louis, la stanza era completamente cambiata. Ovviamente si erano portati i loro poster, Harry le sue foto ricordo da attaccare alla parete, la mitica – che non era altro che una normalissima xbox 360 ma che poverina aveva avuto il soprannome di “la mitica” – e pian piano riempirono con le loro cose gli scaffali e l’armadio. Quando Louis aprì l’armadio, vide uno stereo. «aspetta. Mi stai dicendo che questo è il nostro stereo?» domandò, schifato. Harry si avvicinò, sistemandosi i capelli. «ohmmioddio! Ma che scempio è questo?» chiese, girandosi a guardare Louis per poi tornare a guardare quella sottospecie di caccola di stereo. «ma almeno ce l’ha il cd o va ancora a cassette?» domandò, Louis facendo ridere Harry ancora scandalizzato. «no, va ancora a vinili.» rise ancora più forte, sentendo Louis parlare da solo di quell’affronto micidiale. Ok, potevano essere contenti di avere un tetto sulla testa, ma loro pretendevano uno stereo con i contro coglioni. «andiamoci a comprare un vero stereo e buttiamo questa cosa antica che va a carbone!» scosse la testa, sorridendo per le parole del suo amico, e dopo essersi messi i giacchetti tornarono in salone, dove trovarono gli altri tre. Li avevano conosciuti due settimane prima, quando erano andati a Londra per vedere le case e cose varie. Liam, Niall – irlandese trasferitosi a Londra a parere dei suoi amici per staccare il cordone ombelicale – e Zayn. Tre tipi completamente differenti, che non si sa neanche come si erano conosciuti, ma erano amici da tempo. «noi stiamo uscendo a comprare uno stereo. Vi serve qualcosa?» domandò Harry, gentilmente. I due biondi scossero la testa, il moro li guardò di sbieco, facendo un verso con la lingua. «quanta simpatia in questo ragazzo! Ma sa sorridere oppure ha la faccia mummificata tutto il giorno?» chiese Louis, aprendo bocca e dando fiato ai suoi pensieri. Niall e Liam scoppiarono a ridere, Zayn invece lo guardò in cagnesco. Lo spinse fuori casa a calci, prima di innescare una bomba. «ma ti pare normale che lo istighi così?» domandò il riccio, guardando Lou che sorrideva bonario. «è un agnellino che vuole passare per leone. So come domarlo, tranquillo!» Scosse la testa, esasperato. Se voleva le botte, stava andando nella strada giusta.
Quando tornarono a casa, con il loro fidato doby sound round tra le mani, ritrovarono tutti e tre nella stessa posizione. «wow.. che bello vedere quante cose cambiano in due ore!» esclamò sempre Louis, divertito. «le stai cercando, Justin Bieber dei poveri?» chiese Zayn, serio. Harry decise di non mettersi in mezzo e dopo aver portato lo scatolone in camera, si diresse al bagno, aprendolo senza neanche bussare. Ma si arretrò quando si ritrovò una sventola con un asciugamano legato sopra il seno. La vide girarsi mentre nella sua testa passava tutto tranne che un “chiedi scusa e chiudi la porta”. «ehi, vuoi un autografo?» posò lo sguardo in quello castano della ragazza, che lo guardava annoiata. «hai finito di farmi la radiografia, oppure boh.. ti serve un ulteriore esame?» chiese ancora con tono di scherno, fissandolo. Mamma mia che gran bel pezza di figliola che era. Ma chi l’aveva creata? Gesù cristo in persona? «chi è la sventola in bagno?» domandò, e subito Louis si avviò verso il bagno, per vedere di chi parlava. Quando la vide, gli uscì un fischio ben poco adatto alla situazione. «mamma che fica!» la videro alzare un sopracciglio quando sentì Louis sussurrare quella cosa. «brutta storia andare di mano! Malik!» il moro si affiancò ai due poco dopo, e quando vide che la sua ragazza Keyra Smith stava in asciugamano di fronte ai due, ringhiò e chiuse la porta. «prima regola della casa. Non sbavare sulla mia ragazza! Seconda regola della casa. Tu sbavi, io stacco le gambe. Terza regola della casa. Segui le altre due regole della casa e tutto andrà alla grande nella nostra convivenza! Mi sono spiegato?» i due annuirono, ancora troppo rimbambiti da quello spettacolo anche solo per rispondere con qualche frase. Si diressero in camera, entrambi, e appena la porta si chiuse, il riccio si andò a sedere sul suo letto ancora sfatto. Louis invece si appoggiò alla porta. «mamma che fica megagalattica. Ma come può una del genere stare con quello? Merda, merda! Le ingiustizie della vita.» sbottò Louis, mordendosi il labbro. «da farci una squadra di calcetto, porca miseria!» ammise il riccio, facendo annuire il suo migliore amico. Quando sentirono la porta di casa chiudersi, Louis si affacciò dalla stanza e fece il suono per richiamare gli animali a te. «psss..» Liam si affacciò dal salone, guardando verso il corridoio per andare in camera. «chi è uscito?» domandò, curioso. «Keyra e Zayn!» annuì e rientrò in camera, prendendo Harry per mano e andando in salone. «sentite, ma quello schianto di ragazza?» chiese Louis, buttandosi sul divano. Niall rise, scuotendo la testa mentre stava giocando al cellulare. «è intoccabile!» Il riccio ci rimase male. «perché?» domandò Louis. «si conosce con Zayn praticamente da quando è piccola. Stanno insieme da poco, ma sono inseparabili. Non sembra, ma è così!» spiegò Liam, con dolcezza. Louis si diede uno schiaffo sulla fronte. «un vero spreco!» sussurrò, depresso. «guarda che Zayn sembra tanto cattivo, ma sa essere anche dolce, sai?» Entrambi guardarono l’irlandese con un sopracciglio alzato. «tu ne sei così sicuro?» annuì. «fa il duro ma in fondo ha il cuore tenero. Basta vedere come si comporta con Keyra.» Louis si fece uscire uno sguardo malizioso. «ci credo che è tenero con lei.. E’ uno schianto!» risero tutti e quattro. «fidati. Imparerai a conoscerlo!» Se lo diceva lui, ci poteva credere. Ma era sicuro che prima o poi quei due si sarebbero ammazzati di botte. Zayn sembrava uno dal facile “perdo la testa” e Lou sapeva come far rodere il culo. Chissà com’era la storia di Keyra e Zayn. Chissà se assomigliava un po’ alla sua con Lee. No, sicuramente non si assomigliavano per niente le loro storie. Ma il fatto che Keyra e Zayn si conoscevano da anni, non si sa per quale oscuro motivo appena aveva sentito “si conoscono da tempo” gli era venuta in mente la sua piccola Lee. Doveva dimenticare. Da quel giorno cominciava la sua nuova vita, e doveva imparare a non pensare più alla sua vecchia vita. «che si fa stasera?» domandò, Louis mentre lui guardava fuori dalla finestra, perdendosi a guardare una foglia che cadeva lentamente verso il pavimento. Ecco, doveva essere come quella foglia. Harry doveva imparare a staccarsi dal suo albero, anche sapendo che dura prova lo aspettava. Doveva farsi trasportare dal vento, come una foglia. Se non si staccava, sarebbe invecchiato ancorato alle sue incertezze, ai suoi ricordi. «che ne dite di una pizza e poi andiamo a ballare?» chiese Harry, tornando sul mondo reale. Tutti annuirono. «si! Conosciamo una buona discoteca qui vicino!» Ok, era ora di tagliare il cordone ombelicale dalla sua vecchia vita e dar il benvenuto alla nuova. Doveva riuscirci, per tornare a vivere.
 
 
Da quel giorno erano passate ben due settimane. La sua vita andava alla grande, dopo che ti sei abituato a stare in mezzo ai ragazzi della tua età. Londra era grande abbastanza per fargli dimenticare tutti i suoi pensieri. Ogni sera si divertivano, molto spesso solo lui e Louis, ma a volte si aggregavano anche gli altri tre. La convivenza andava alla grande, dopo che praticamente Louis aveva detto qualcosa di troppo e Zayn l’aveva massacrato di botte. Solo grazie a Keyra che si era messa in mezzo tutto era finito. Aveva bloccato Zayn, che per paura di prenderla si era fermato. Aveva sputato addosso a Louis, schifato. Keyra li aveva rimessi in riga. Aveva fatto sedere Zayn, e subito dopo Louis e gli aveva detto “finché non chiarite, voi da qui non vi alzate, chiaro?” e alla fine i due, guardandosi in cagnesco si erano chiariti. Louis ammise che si divertiva così, a dare fastidio alla gente e che doveva abituarsi, e Zayn ammise che forse aveva esagerato un pochino. Dopo una stretta di mano, tutto era andato alla grande. Anzi, Louis e Zayn andavano d’amore e d’accordo come mai li aveva visti. Ed aveva ragione l’irlandese. Sotto quella corazza da duro si nascondeva un ragazzo dolcissimo. Sapeva anche sorridere, strano ma vero.
«Non ho voglia di cercare lavoro..» stava sbuffando Louis, lamentandosi come un bambino. «si, ma dobbiamo! Io ho i miei risparmi, almeno altri due affitti ce li pago. Ma dobbiamo muoverci a cercare lavoro.» sbottò, autoritario vedendo il suo amico svaccato sul divano, al fianco di Niall che a quanto pare era un fondo senza fine. Mangiava a qualsiasi ora del giorno e della notte. «va bene papà.. se vi propongo un night club stasera, mi uccidete?» domandò, cambiando completamente discorso. Tutti posarono lo sguardo su di lui, straniti. «tu devi chiedere il permesso a Keyra oppure ti lascia sciolto?» vide Zayn alzare le mani. «quello è un cane da guardia. Ma mi lascia tranquillo.» ammise, con un sorriso dolce. «che gran donna!» si guardarono in cagnesco, poi scoppiarono a ridere. «allora, vi va?» tutti annuirono, poi si girarono a guardare Harry. «e tu come fai?» visto che era ancora minorenne, non l’avrebbero fatto passare. «no tranquilli, lui ha il documento falso!» i tre nuovi amici lo guardarono, e sorrise angelico. «e come ci sei riuscito?» domandò Liam, incredulo. «i segreti del mestiere.» risero tutti insieme, poi cominciarono a prepararsi. Dopo quasi due ore, erano di fronte ad un night club del centro. «tu sei proprio sicuro che non ti scoprono?» annuì, girandosi a guardare Niall, leggermente preoccupato. «si, tutto è in regola. Nome, cognome foto.. Solo la data è di un anno più grande, in modo da farmi entrare ovunque.» sorrise angelico. «sei il mio mito!» alzò il pugno, come se aveva appena vinto qualche cosa. Si avvicinarono al buttafuori, e ognuno fece guardare la propria carta d’identità. Meno di cinque minuti dopo erano dentro. Le luci erano soffuse, quindi i suoi occhi ci misero un po’ ad abituarsi. Si avvicinarono al palco, illuminato da luci rosa e rosse. Dopo aver trovato un tavolo, si misero seduti e attesero mentre la musica non troppo forte gli permetteva di parlare tranquillamente. «dal cartellone che ho visto fuori oggi c’è Selene.» disse Liam, angelico. «un vero nome da zoccola!» esclamò Louis, ridacchiando. «Una mia amica si chiama Selene! Che hai contro questo nome?» se ne uscì Zayn, un po’ infastidito. «la tua amica ha un nome da zoccola!» risero tutti quando videro Louis dare un cazzotto giocoso a Zayn, che rise insieme ai suoi amici. «glielo dirò. E fidati che verrà fino a Londra per darti uno schiaffo. Odia chi le da della zoccola!» giocò, e Louis si mise una mano di fronte alla bocca. «uhh che paura. Falla venire che poi ci penso io a lottarci insieme.. ma è almeno carina?» scoppiarono tutti a ridere. «i tuoi ormoni stanno ballando la conga, per caso?» Louis scosse la testa, mentre Harry si metteva in mezzo al discorso dopo essersi guardato intorno, in modo curioso. «poverino, dovete capirlo! Non vede la fica dal 1518!» altre risate generali mentre Louis lo guardava male. «ma a me la fica poco piace. A me piace il pisello!» lo prese in giro, e si guardarono in modo malizioso, per poi saltarsi addosso, e far finta di baciarsi. Gli altri tre presero a ridere. «come sei greve!» esclamò Liam, ridendo. “signori e..signori.. diamo il benvenuto a Selene, la nostra miglior ballerina!” alzarono tutti gli sguardi sul palco ancora vuoto, per poi vedere le luci spegnersi e il sipario aprirsi. Un riflettore si accese, puntando la schiena di una ragazza con la parrucca viola, con un vestitino molto sensuale che lasciava poco all’immaginazione. I cinque erano rimasti a bocca aperta, a guardare quel corpo sinuoso che si muoveva lentamente, appoggiato ad una sedia. Mamma che fisico! Quando la ragazza si girò, sotto il trucco si vedeva lontano un miglio che c’era una ragazza della loro età, su per giù. Dietro le lunghe ciglia finte, si poteva notare uno sguardo scuro. Due labbra carnose che grazie agli affari che usavano le donne rendevano le labbra ancora più carnose e sensuali. Le guance paffutelle nascondevano una ragazza timida. Come poteva essere timida una che ballava e si faceva vedere praticamente nuda da non si sa quanta gente? I fischi intorno a loro erano assordanti. A quanto pare la ragazza era molto ricercata. Sembrava di stare in un film. Tutte quelle persone grandi – loro erano gli unici ragazzi quella sera – con in mano bigliettoni da cinquanta sterline, che richiamavano la ragazza a loro, pur di toccare anche un lembo della sua pelle candida. A quanto pare il copione era che prima si doveva comportare da ragazza timida, cercando di nascondersi come meglio poteva, per poi diventare molto sensuale e sinuosa. Era cominciato con lei di spalle, che si muoveva sinuosa come se non si rendesse conto di essere di fronte a mille persone che la bramavano. Poi, quando si era girata aveva cominciato a fare la timida, per poi lasciar andare il pudore e tornare a muoversi in modo sinuoso e sensuale. Riusciva a farti eccitare anche semplicemente con il suo sguardo. Era qualcosa di divino, era un angelo sceso in terra, creato appositamente per far impazzire il sesso maschile. E lui era tra quelle persone, doveva ammetterlo.
Per un nano secondo vide lo sguardo della ragazza posarsi su di lui, e poi sui suoi amici che sicuramente avevano la stessa faccia sconvolta. Poi, tornò a posare gli occhi castani su di lui, vedendola fare un sorriso timido, e un occhiolino in modo tremendamente sensuale. 


Spazio della stupidissima Autrice: Ecco il secondo capitolo. 7 commenti nel primo capitolo. Poi boh.. io vi amo! ♥ Non sono mica pochi, sapete? I nostri ragazzi se ne vanno per Night Club, eggià! Brutta storia il fatto di andare di mano, vero? ahahahah. Vi va di farmi sapere cosa ne pensate del capitolo? 
Velocemente faccio un riassunto di tutte le risposte che ho dato. Harry e Lee non si vedranno subito, anche perché se mi conoscete sapete benissimo che non mi piacciono le cose semplici. Non vi dico se Lee è ancora viva o se si incontreranno tra qualche capitolo. XD Sono una stronza, I know. ♥
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, se vi va! Un baciooooooo! 

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: marrymezayn