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. Ho fatto un casino.
I
giorni di malattia erano finiti ed io ormai dovevo tornare a scuola.
Merda.
Fanculo.
Non
volevo.
Avrei
voluto chiamare quel coglione di mio padre e farmi ferire di nuovo, ma
era in
gattabuia (chi cazzo ha inventato ‘sto modo di dire?).
Ero
felice, in realtà,
che avesse cominciato
a scontare dieci anni di galera
(quel
che m’ha fatto più il possedimento di stupefacenti
in casa che hanno trovato).
Ero
felice, stupendamente felice.
In
quel momento ero felice, avevo un ragazzo, una vita vera, la
felicità.
Tutto.
Presi
lo zaino.
-Io
vado mamma!- Urlai. Lei mi sorprese alle spalle abbracciandomi.
-Vai
Giulietta!- Me lo ripeteva da giorni.
Avrebbe
smesso sapendo cosa era successo tra me e Daniel quel giorno che Alice
aveva
saltato la scuola.
Poverina
l’avevamo lasciata da sola…aveva incontrato un
tipo, ma l’avevo sempre mollata
per il mio ragazzo.
Ragazzo!
Ragazzo! Si!
-Io
sono Rebecca, te lo ricordi?- Risposi. Rise.
-Io
ti ho rinominata.
-Certo.-
Lei diedi un bacio in fronte facendola sembrare una deficiente.
Uscii.
Corsi in fretta verso la piazza.
Sentii
una mano afferrarmi per le due braccia ed avvicinarmi al suo corpo, il
suo
perfetto corpo.
Tirai
le braccia indietro per prenderlo ed avvicinarlo di più.
Sentii i suoi capelli
setosi sotto la pelle.
-Ti
amo.- Mi disse mentre con le mani scendeva sempre di più
cominciando a farmi
venire i brividi, i soliti brividi.
-Anch’io.-
Risposi. Vidi Alice che mi fissava con gli occhi sbarrati.
Mi
scansai da davanti a lui. Quando lo vidi sentii i fuochi
d’artificio, le
farfalle che impazzivano…lo abbracciai di colpo.
-Mi
sei mancato.- Intonai quelle parole fiera.
Non
sapevo il motivo di ciò, ma mi sentivo più sicura
di quanto non fossi mai
stata.
Mi
accorsi della
situazione e mi girai
verso di lui con aria di dubbio.- Che ci fai qui?- domandai incerta.
-Ti
accompagno a scuola.
-Eh?
-C’è
l’occupazione.
-Oooh.
-Si.
-Bhè.
-Puoi
venire a casa mia a bhè, indovina?- Propose.
Mi
sentii tentata e cominciai a mordermi il labbro insistentemente e
violentemente.
-Merda.
-Che
hai?
-Vorrei
venire ma…ho un compito in classe!- Esclamai.
Lui
alzò un sopracciglio e capii che tramava qualcosa.
-Che
ha in mente?
-Mia
sorella può fingersi tua zia, sai falsificare la firma di
tua madre?- Domandò.
Annuii,
presi un pezzo di carta e vi feci la firma di mia madre, poi glielo
porsi.
Spiccicai
un mini sorriso.
-Ti
vie…
-Ciao,
io sono Sonia.- Si presentò tranquilla.
Era
la ragazza con la quale mi sentivo sempre in competizione. La odiavo.
Facevo finta
di esserle amica.
Lui
sapeva cosa fare. –Io Daniel, il ragazzo di Rebecca.
-Oh,
ma che bell’accento è…
-Americano,
ma io sono sempre il ragazzo di Bec.
Lei
poggiò un braccio sulla sua spalla. Cominciai a incazzarmi.
-Cazzo
quanto è tardi dobbiamo andare!-Esclamai. La presi per un
braccio e la passai a
Alice. Era ancora vicina.
-Ti
passiamo a prendere dopo il compito. Devi fare una visita media,
ricorda.
Annuii,
gli die di un bacio a stampo e corsi via.
-Ti
mando un messaggio con l’ora!- Lo lasciai così,
con quella frase.
Arrivai
a scuola e, sapendo di avere lui ed una vita felice mi concentrai sul
compito
e
lo consegnai per prima dopo averlo riletto ben 7 volte.
-Potrei
andare in bagno?- Domandai. La prof fece un verso in segno di consenso
e
fuggii.
-Dammi
il tuo cell…
Corsi
più in fretta che potevo facendo finta di non averla
sentita. Entrai nel bagno
delle ragazze e gli mandai un messaggio.
9.15
vieni.
Un
bacio, ti amo.
Tornai
in classe ed avvertii la prof della mia uscita per “visita
medica”.
-Prof
non mi sento bene, posso chiamare casa?- chiese Diego, il ragazzo per
la quale avevo
avuto una cotta fino a pocoprima.
La
prof diede il consenso e lui uscì dalla classe col cellulare
in mano.
Rientrò
dopo poco.
-Viene
al cambio dell’ora.
-Buon
per te.- Formulai. Usciva quando uscivo io. Non era niente.
Suonò
la campanella ed il citofono suonò. Noi
due,
cioè, io e lui,
merda, dovevamo
uscire.
Presi
la roba e scesi giù.
-Rebecca?-
Annuii. –Ti aspettano fuori.- Annuii.
Uscii.
-Rebecca!
Io sono Danielle!- Esclamò una ragazza altra (forse per i
tacchi), bella,
bionda con gli occhi azzurri, un corpo perfetto.
Sorrisi.
–La sorella di Daniel?
-Si.
-Reby?-
mi chiamò Diego.
-Eh?-
Risposi scocciata. Mi tirò il braccio costringendomi a
girarmi, poi mi baciò.
Non
provai NIENTE.
Vidi
Daniel con una faccia strana ,terrorizzata, delusa…mi si
fermò il cuore. Se ne
era andato.
Mollai
uno schiaffo al coglione che m’aveva baciata. Corsi
giù per le scale. Cominciai
a sentire una strana nausea.
Mi
bloccai, m’accostai ad un albero e mi lasciai andare,
vomitai, con classe
(eeeh), ma vomitai.
Era
impossibile. Stavo bene, alla perfezione, non poteva
essere…Oh, merda!
Hi!
My Name is Daniel McHallen !
Hola chicas! Vi piace il
capitolo?
Per favore recensite in
molti.
Bacioni. Michy.
Danielle:
Diego:
http://www.disneydreaming.com/wp-content/uploads/2011/08/Dylan-OBrien.jpg
BACIONI