Fanfic su artisti musicali > Muse
Segui la storia  |      
Autore: Trollamy    12/01/2012    6 recensioni
Enormi e terribili cose stanno per accadere. Enormi. Enormi e terribili. E maculate.
Questo è quello che succede a fidarsi di Dominic Howard.
Genere: Comico, Demenziale, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NIENTE TITOLO NEL TITOLO

- PROLOGO -


* parte la sigla di Star Trek *


Diario di bordo: bupn ano 112, flotta astrale banoffesky (presso San Francisco).
Qui è il vostro capitano Kirk che vi parla. Oggi i miei amici mi hanno ancora preso in giro per la storia degli NME awards; voglio dire, sono i miei amici, non dovrebbero farmi pesare il fatto che non sia stato neanche nominato per l’Hottest Male, no? Ma dopotutto, voglio chiudere un occhio e provare a capirli, perché oggi è un giorno speciale e tutti hanno un gran da fare. Ma lasciate che vi racconti come sono andate le cose sin dall’inizio...
Era una notte buia e tempestosa... No, un momento, questa l’hanno già usata in troppi.
Ricominciamo.
Contami o Diva i peli d’Achille... ma faceva veramente così, poi?
Facciamo che erano le dieci di una mattina brillante e gioiosa; i nostri eroi non sono ancora svegli - insomma, sono le dieci del mattino, che fanno le rockstar alle dieci del mattino?
“Porto a spasso il mio cane nel Devon!” direbbe Matt Bellamy, ma lui non è una rockstar, è un aborto di menestrello a forma di Gollum, ma un po’ più bellino. Forse. Almeno lui ha i capelli.
Detto ciò, pare al lettore ovvio che è inutile continuare a discorrere del modo poetico in cui il russare del giovane Wolstenholme scuoteva le pareti della sua abitazione togliendo così il sonno alla donna sempre incinta che per ragioni ancora oscure persisteva nello stargli accanto, dunque sposteremo il piano della nostra epica narrazione su cose più importanti.
Avete presente il modo in cui il pelo del vostro cane si arruffa dopo il bagnetto? Ecco, io penso che, con i giusti prodotti-

“Tom, che minchia stai facendo? Smettila con quel cazzo di diario di Anna Frank e vieni a darmi una mano!”
Dominic Howard fece capolino nella stanza sbraitando come un membro fallito degli Slipknot e sventolando uno scatolone pieno di boa di struzzo (lustrinati, leopardati e giallo e rosa fluo fra gli altri) all’indirizzo del povero media-manager.
“Un giorno questi taccuini varranno milioni, Dom” ribattè Tom scuotendo il capo con aria profetica, ma ripose lo stesso il prezioso quaderno a distanza di sicurezza dalla banshee in cui si era trasformato, da qualche ora a quella parte, il batterista dei Vicky Cr... ehm, dei Muse.
“Su su, via via, c’è un sacco di roba da fare! Se non sbaglio ti avevo detto di sistemare quei festoni in salotto almeno venti minuti fa!”
“Che cazzo li appendo a fare i festoni in salotto se stasera andiamo fuori a -”
Tom non fece in tempo a terminare la frase che gli arrivò dritto sul naso un’All Star argentata.
“Sta zitto, puttana! Ci basta già Chris a fare obiezione di coscienza verso la nostra importante celebrazione”.
Tom era sempre più confuso e preoccupato.
“Perchè ti sei messo a parlare come un membro gay di Scientology adesso?”
Dom gli rivolse appena un’occhiata, intento com’era a lisciarsi i capelli allo specchio - specchio che aveva appositamente lucidato giusto quel pomeriggio.
Scienche?... Cos’è, un’altra di quelle cagate da topo da laboratorio di Matt?”
Tom scosse il capo, incredulo di fronte all’ignoranza dell’amico.
“Tu c’hai l’ovatta leopardata nel cervello. Allora, che devo fare?”
Dom si schermì amorevolmente.
“Oh grazie tesoro, è così fashion! Tanto per cominciare, provati il vestito che ti ho scelto. Se ti va bene, siamo tutti contenti - se non ti va bene me ne strafotto e te lo metti lo stesso, intesi?”
Tom, come se avesse appena visto un’apparizione satanica, indicò con dito tremulo l’orrendezza che stazionava nell’armadio di fronte a lui.
Quella cosa?! Non è neanche un vestito, hai semplicemente scuoiato una zebra e mi hai detto di indossarla! Ho una dignità da preservare, io!” sbraitò, con particolare enfasi sull’io finale.
Dominic, per niente toccato dalla sua reazione indignata, passeggiò con nonchalance avanti e indietro di fronte all’armadio.
“Zebrato per te” cominciò, zuccheroso il giusto, “e leopardato per me” concluse, cavando fuori da un cassetto un microperizoma grande come un francobollo sul quale erano a stento distinguibili due macchioline di leopardo.
Christopher Wolstenholme scelse proprio quel disgraziato momento per apparire, guardandosi intorno con un’espressione di puro terrore dipinta in volto.
“Oh, Chrissy! Sei arrivato giusto in tempo!” disse flautato il batterista, dirigendosi poi verso un altro scatolone con aria per niente rassicurante.
“Ecco, questo è il tuo - argh - dammi una mano, bestione!” rantolò poi sotto il peso di quella che somigliava orribilmente ad una pelle d’orso bruno grande almeno il triplo della sua minuta persona.
“Ma che caz - cos’è!?” si accigliò il bassista dal cognome impronunciabile, e subito accorse in aiuto dell’agonizzante amico.
“Te l’ho detto, è il tuo vestito!”
Le facce sbigottite dei due poveri uomini vennero ignorate mentre Dom li stringeva in un triplo abbraccio carpiato all’indietro.
“Oh, adesso è tutto perfetto!”
E lo sarebbe stato davvero.


TBC...



Notre delle dame: ...scusateci.
Note delle autrici:
Finalmente E. mi ha ceduto la tastiera... adesso posso rendere queste note più colorate! YAY!
Ecco, adesso siamo blu Tardis e vi assicuriamo che i nostri cervelli, proprio come il potente mezzo del Dottore, are bigger on the inside. Chi vuole intendere intenda - tutti gli altri in camper. (I SEE WHAT YOU DID THERE)
Dunque, prosegue la nostra avventura nei meandri del trollaggio umano. Purtroppo, come diceva Einstein, c’è un limite a tutto fuorché alla stupidità umana, e noi non abbiamo la benché minima intenzione di essere l’eccezione che conferma la regola, anche perché non ho mai ben capito perché cazzo un’eccezione confermi la regola. Ma sto divagando.
Bene, prima che S. si lanci nell’analisi di infiniti kantiani e domande appassionanti quali “ma secondo te, me lo stavo chiedendo l’altro giorno, è la Coca-Cola che sa di miele o il miele che sa di Coca-Cola?..”, riprendo possesso del segno del comando - LA TASTIERA.
Non siamo veramente a bordo dell’Enterprise, e i nostri amici non stanno organizzando lo sbarco su Cydonia. “Bupn ano 112” è, che ci crediate o meno, il messaggio di auguri di Capodanno che la cara megalomania ha spedito ai tre quarti della sua rubrica, scatenando il panico e il what the fuck generale. Sembra o no una richiesta di aiuto da un pianeta lontano lontano?...
Salve gente, sono di nuovo io, il vostro Capo! Allora, per il prossimo Art Attack - no, un momento. Vabè, come accennava prima Leni, c’è qualche citazione sparsa in giro (perché noi siamo delle satire, anche se non somigliamo a delle caprette e i monti non ci sorridono, anzi ci schifano proprio), ma questa volta abbiamo deciso di impegnarci a tramare una storia che avesse più o meno un senso. Demenziale, certamente, ma un senso comunque.
N.B. trattandosi di una parodia dei Muse e del fandom in generale, e quindi creata a scopo di divertire e basta, vi preghiamo e scongiuriamo di non sentirvi in nessun modo offesi. Il titolo ‘Niente titolo nel titolo’ richiama il titolo (wtf) di un’altra storia presente su questo sito, ma finisce lì. L’abbiam fatto perché ci faceva ridere, punto.

Bene, basta, queste note sono più lunghe del prologo.
HASTA LA VISTA Y SIEMPRE COMANDANTE.

Leni&megalomania.

P.S. cheers!
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: Trollamy