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Autore: Swichi_Matiux    12/01/2012    11 recensioni
Rose Weasley e Scorpius Malfoy si odiano. Che novità! Ma grazie a quel genio creativo di Albus Severus Potter - un nome, una garanzia - si ritroveranno coinvolti in una continua serie di scommesse che metterano a repentaglio la loro vita sociale nell'ultimo anno a Hogwarts.
Tra tuffi nel Lago Nero, baci mal interpretati, illegalissime partite di Strip Poker, amici ficcanaso, continui voli dalle scope e Strillettere a ogni ora del giorno, i "nostri eroi" scopriranno di provare qualcosa di inaspettato e... di essere veramente sadici.
Tratto dal primo capitolo:
«Quindi.. ho avuto un’idea: perché non fate un patto, un’alleanza, un lavoro di studio, qualsiasi cosa che incanali la vostra energia negativa e... vi unisca in qualcosa un progetto comune e positivo?» 'Positivo per me e il resto di Hogwarts', avrebbe voluto dire Albus, ma preferì tenerselo per sé e sorridere tanto da slogarsi la mandibola.
Scorpius, appoggiato a braccia conserte allo stipite della porta, sogghignò. «Una serie di scommesse, insomma.»
Albus impallidì e cominciò a gesticolare freneticamente, scuotendo la testa terrorizzato. «No, no! Io non intendevo... Non volevo, voi non–»
«Accetto.» sibilò Rose socchiudendo gli occhi turchesi.
Con la gentile collaborazione di: William Zabini, Christopher Nott, Dominique Weasley, Lorcan&Lysander Scamandro.
E la cortese presenza di: Hugo Weasley (e il resto della famiglia), Lily Luna Potter, Ted Remus Lupin, James Potter, Roxanne&Fred II Weasley, Chad McDonald, Amanda Finnigan, e Draco Lucius Malfoy e consorte.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Elucubrazioni varie ed eventuali dopo... il fatto
[Quando sei circondato da potenziali gay e la ragazza per cui hai una pseudo-cotta riesce sempre a infinocchiarti]
 



Scorpius uscì dal Dormitorio di Serpeverde con il morale sotto i tacchi: di tutte le cose che Rose avrebbe potuto inventarsi – e conoscendo la sua mente malvagia erano davvero tante – aveva scelto in assoluto la peggiore. Insomma, quale persona sana di mente gli avrebbe chiesto di baciare il proprio migliore amico?
La faccia di Al sarebbe stata impagabile se fosse riuscito a dimenticarsi l’infamante gesto appena compiuto. Aveva strabuzzato gli occhi e spalancato la bocca, e per un allucinante attimo Scorpius aveva avuto il terribile sospetto che il moro volesse il bis di quell’esperienza oltremodo imbarazzante. Poi se n’era andato, balbettando come un’idiota, e il biondo iniziava a pensare di aver compromesso per sempre l’identità sessuale del suo amico.
Rose, che camminava a balzelloni accanto a lui, continuava a ridacchiare tra sé e sé di tanto in tanto, e Scorpius poteva ben immaginare a chi, o meglio a cosa, stesse pensando.
«Potresti smetterla, per favore?»
Lei si girò e gli rise in faccia, con un beffardo sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
«E perché dovrei?» sghignazzò, facendo l’ennesimo, euforico saltello.
«Tanto per cominciare perché stai per fare la stessa cosa che ti diverte tanto» sibilò maligno lui, scoccandole un’occhiata vittoriosa, ma la ragazza alzò le spalle e continuò per la sua strada, alternando risatine convulse a giravolte entusiastiche.
«Sei davvero così malefica da ridere anche delle disgrazie di tuo cugino, Weasley?» sbottò Scorpius, dopo altri interminabili minuti di continue prese in giro – la ragazza pareva non aver freni.
«Oh, Al si riprenderà. Se è sopravvissuto a quando ha trovato Teddy e James a fare il bagno insieme, sopravvivrà anche a questo, credimi.»
Scorpius strabuzzò gli occhi. Ecco, così se Harry Potter non avrà più nemmeno un figlio maschio etero saprà con chi prendersela – e io non ho tutta la sua fortuna per sopravvivere a due Maledizioni senza Perdono.
Nonostante fosse parecchio irritato dall’allegria della Weasley, che non aveva smesso la sua strana danza tribale per i corridoi, Scorpius non poté impedirsi di essere piuttosto curioso – finalmente qualche notizia per ricattare i Potter! – e divertito dall’episodio, quindi chiese: «Cos’è successo?»
Rose lo guardò sorpresa, poi fece spallucce e iniziò a raccontare. «James aveva quindici anni e Teddy ventuno-»
«Ma Ted non stava con quella tua cugina biondissima e francesissima?» la interruppe subito il ragazzo, perplesso.
«Ah, quella è storia vecchia. Si sono dati qualche bacetto quando James era al primo anno e loro al settimo, ma Vic è sempre stata innamorata di un certo Krum... Adesso dev’essersi presa una vacanza in Scandinavia per passare qualche mesetto con lui» precisò con un sorrisetto: quando Ron era venuto a sapere che la nipote frequentava quell’aborto del figlio di Viktor Krum poco ci era mancato che ci rimettesse le penne.
«Va bene, va bene» tagliò corto lui, sempre più smanioso di conoscere la vicenda, «Stavi dicendo...?» chiese, osservando distrattamente che erano arrivati nell’enorme giardino di Hogwarts.
Lei gli scoccò un’occhiata in tralice, un po’ maliziosa, un po’ interrogativa. «Non sono sicura che ad Albus farà piacere sapere che te l’ho detto.»
«Oh, Weasley, andiamo, pensi che andrei subito a dirlo a lui? Tsk! E comunque, anche se non me lo volessi dire, ti obbligherei a raccontarmelo alla prossima scommessa» obbiettò lui.
«Oh, se è così!» Rose alzò le spalle, fece un sorrisetto e riprese: «James è sempre stato attaccato a Teddy come una cozza e... beh, io, Lily e Roxanne sospettavamo da una vita che ci fosse del tenero tra loro. Albus... non è così acuto. Insomma, avevano appena fatto una partita di Quidditch in casa, Jamie era sporco e non si voleva lavare...» Rose gli lanciò un’occhiata piena di malizia. «Albus è entrato in un momento... delicato
Scorpius scoppiò a ridere e Rose, nonostante l’avesse fulminato con un’occhiataccia, lo seguì a ruota.
«Tu ridi, ma Al ha avuto incubi per una settimana e zio Harry ha bandito ufficialmente Teddy da casa per mesi! Ora se ne sono fatti una ragione, anche perché quei due vivono insieme, ma vederli baciarsi nella vasca è stato traumatizzante per l’ingenuo Albie.»
«Dici che questa scommessa gli ha dato la stoccata finale o posso continuare a girare in mutande senza rischiare l’aggressione?» domandò Scorpius, ghignando.
«Giri in mutande?»
Lui arrossì: decisamente troppa confidenza con quella perfettina della Weasley, a cui non sfuggiva neanche un respiro.
«Guarda, c’è Dominique!»
La rossa sbuffò alzando gli occhi al cielo e sventolò una mano per salutare la cugina, che stava chiacchierando amabilmente con Lysander e Lorcan, i due gemelli Scamandro di Corvonero. I tre erano molto amici e Rose sospettava che tra Lysander e sua cugina stesse nascendo del tenero.
Scorpius ghignò e disse: «Oh, guarda che fortuna: tu hai anche il pubblico!», stupendosi quando la ragazza non rimase molto impressionata da quella che avrebbe dovuto essere una cattiveria gratuita. Poi si affrettò ad allontanarsi: farsi trovare fianco a fianco di una Weasley, in particolare Rose, non era proprio il massimo. Sparito dalla visuale dei quattro, si acquattò dietro a un albero secolare, pronto a osservare la scena.
Rose si avvicinò lentamente alla cugina, che stava ridendo insieme ai due Scamandro.
Adesso voglio proprio vederla, quella maledetta!, pensò Scorpius, rinfrancato all’idea che anche la sua nemica stava per sopportare quello che aveva subito lui.
Con un’audace mossa sgusciò di albero in albero seguendo la ragazza, che di tanto in tanto gli lanciavano occhiate dubbiose – forse non era il massimo a passare inosservato, ok, ma i tre ragazzi più in là, la preda, non parevano averlo visto.
«Ciao Dominique; Lysander, Lorcan» salutò gioviale Rose.
«Buongiorno Rose!» trillarono all’unisono i due gemelli e la Weasley fece una smorfia inquieta che doveva essere molto simile a quella che aveva lui stampata in faccia. Era piuttosto strano sentirli parlare, soprattutto perché avevano la pessima abitudine di farlo in sincrono – come facessero era ancora un mistero – o a terminare l’uno le frasi dell’altro.
«Ciao Rosie. Cosa ci fai qua?» chiese Dominique, sorridendo.
Sta per rovinarsi la reputazione, ecco cosa fa, cara la mia Dominique, pensò malevolo il biondo, sogghignando dietro le fronde di una nodosa quercia.
Rose si avvicinò e il sorriso sul viso di Scorpius si fece via via più grande e sornione: finalmente una resa dei conti come si confaceva!
Ma, quando Rose era vicinissima alla faccia, ancora sorridente, peraltro, della cugina, la ragazza scartò improvvisamente – cosa diamine fa?, si chiese lui atterrito – a destra e le labbra della rossa si posarono sulla guancia di Dominique.
No. Questo vuol dire... che potevo fare lo stesso con Albus?
Le parole che aveva scambiato con Rose gli rimbombarono in testa, mentre la ragazza salutava la cugina con un allegro: «Passavo di qua...» e iniziava a scambiare degli inutili convenevoli con i tre.
Non hai mai baciato Albus Severus Potter. Aveva detto così, la maledetta e subdola Rose. E, anche se Scorpius era nauseato all’idea di ammettere la sconfitta, non aveva specificato dove, quindi la scommessa valeva a tutti gli effetti in entrambi i malaugurati casi.
Nel rendersi conto che era stato giocato per l’ennesima volta da quella peste dai capelli fluorescenti della Weasley e che probabilmente da quel momento in poi Albus si sarebbe coalizzato con i suoi compagni di Dormitorio per fargli guerra per essere stato impunemente stuprato, Scorpius svenne, cadendo rumorosamente su una distesa di muschio. Rose, avendo sentito il rumore, sbuffò: nonostante da quella posizione non potesse vederlo, era intimamente sicura che le sarebbe toccato trascinare il corpo incosciente di quell’idiota in Infermeria un’altra volta ancora.
 
                                                                                               ***
 
Albus aveva passato una nottata d’inferno. Fortunatamente Scorpius era caduto in giardino ed era riuscito ad ottenere da Madama Chips il permesso di passare una notte in Infermeria, accusando un fortissimo mal di testa, che aveva insospettito Poppy ma l’aveva convinta a ricoverarlo.
Il giovane Potter era rimasto tutta la giornata chiuso in camera, accucciato con le ginocchia al petto sul letto a domandarsi cosa fare dopo la cosa – doveva chiamarlo con questi nomi ambigui perché definire l’accaduto un bacio lo avrebbe sconvolto definitivamente.
Si era interrogato per tutto il tempo, emettendo lamenti da bestia ferita che aveva disturbato numerose volte il sonno dei suoi amici, cosa avesse spinto il suo migliore amico, dichiaratamente etero da quand’era venuto al mondo, a... commettere l’atto. Ma, non riuscendo a capire i motivi dell’azione, si era anche domandato quali risvolti avrebbe potuto avere il fatto su di lui, e da lì era entrato in un vortice di disperazione; aveva persino fatto uno schifosissimo incubo dove aveva mischiato l’avvenimento con Scorpius a quella scena imbarazzantissima e scioccante a cui aveva assistito alla veneranda età di quattordici anni, quando ancora pensava alle trecce delle ragazzine e non al fatto che suo fratello potesse lasciarsi... cosare da un altro maschio in una vasca, fortunatamente piena di bolle e schiuma.
La mattina dopo, complice le occhiaie che aveva sul volto e lo shock che aveva avuto, non si era presentato alle lezioni, chiedendo ai suoi compagni di stanza di accampare qualche scusa per lui. Ma, nonostante fosse riuscito a saltare persino il pranzo, alle cinque aveva davvero dovuto uscire, con l’idea fissa in testa di raccontare tutto alla sua confidente più cara: Rose.
La trovò, come da copione, in Biblioteca, che scriveva svogliatamente un tema di Pozioni.
«Ciao Rosie» si annunciò con una vocetta tremula.
«Al!» esclamò lei spaventata.
Rose guardò suo cugino sconvolta: Albus aveva due profonde occhiaie, gli occhi talmente liquidi e spalancati che sembravano a un passo dallo scoppiare in lacrime e l’aria malconcia di uno che si sta tormentando da giorni.
Oddio, che razza di malattia si è preso?, pensò, ripensando ai balbettii dei compagni di suo cugino su un presunto virus che aveva colpito la camerata.
«C-cosa stai studiando?»
Rose guardò prima il ragazzo, poi la copertina dell’immenso volume che aveva davanti, su cui campeggiava in grassetto la scritta “Pozioni dalla A alla Z”.
«Al...? Ma... c’è qualcosa che non va?» domandò, esitante.
«No, sto benissimo-»
«I tuoi compagni hanno detto che eri ammalato» lo bloccò lei, guardinga.
«No, sto bene, sul serio. È che... è successa una cosa e non me la sentivo di venire a lezione» borbottò lui, arrossendo impietosamente e stirando le labbra in un sorrisetto che avrebbe dovuto essere rassicurante.
Il bacio! Oddio, forse non è stata un’idea felice..., pensò la ragazza, osservando la situazione in cui versava suo cugino. Scorpius era andato alle lezioni, da quello che sapeva, e anche se era arrivato in Sala Grande con l’aria un po’ stravolta di chi non ha dormito bene sembrava abbastanza tranquillo.
Improvvisamente ripensò alla sfuriata che Albus le aveva fatto qualche giorno prima e le spuntò un sorrisetto sulla faccia. Quel maledetto mi ha accusata di non raccontargli tutto quello che mi succede... Voglio proprio vedere se avrà il coraggio di dirmi che l’altro giorno Sgorbius l’ha baciato.
«Capisco. In fondo neanche io avevo tutta questa voglia di andare a Incantesimi, stamattina» commentò tranquillamente, chiudendo il librone di Pozioni con un gesto secco e scrivendo l’ultima riga del tema.
«Ehm, Rose...?»
«Oh, giusto» lo interruppe lei, con aria falsamente dispiaciuta, «Non mi ricordavo che ad Incantesimi sei piuttosto bravo. Albus, sul serio, c’è qualcosa che vorresti dirmi?»
Lui parve illuminarsi. «A questo proposito-»
«Oh, capisco! Non ti preoccupare, Al, so che in fondo non può esserti capitato niente di emozionante in questi giorni, ma la mia bocca ha parlato per me...»
«No, Rose!» la bloccò lui, agitando le mani in avanti, «C’è davvero qualcosa di importante che ti devo dire.»
Cosa?!
«Non posso.»
«Ma cos-»
«Ho una ricerca di Babbanologia che mi aspetta!»
Lui la guardò sospettoso, aggrottando le sopracciglia. «Rose, tu non fai Babbanologia. Tua  mamma è una Nata-Babbana, a cosa ti servirebbe?»
Lei soffocò un imprecazione: perché Albus doveva essere così schifosamente Serpeverde anche quand’era in condizioni psico-fisiche instabili?! «È per una mia compagna di Dormitorio» inventò, afferrando di slancio un libro – fortunatamente un manuale sull’ingegneria babbana – e ci seppellì la faccia dentro.
Cominciò una caccia all’uomo in Biblioteca. Rose cercava di sfuggire al cugino, arraffando in rapida sequenza miliardi di volumi sulla cultura babbana e fingendo di essere molto impegnata, mentre Albus la bombardava di domande, seguendola in ogni reparto della Biblioteca come un segugio.
«Va bene!» esclamò, con voce tragica, all’ennesima scusa della ragazza, «Vorrà dire che me ne ritornerò in Dormitorio» - si asciugò una lacrimuccia al bordo degli enormi occhioni verdi, lucidi di false lacrime - «a cercare qualcuno di altrettanto fidato della mia cuginetta p-r-e-f-e-r-i-t-a a cui raccontare il mio più intimo segreto che mi sconvolge il cuore e l’anima, dato che tu sei tanto impegnata.»
Rose, pur sapendo che il cugino stava spudoratamente mentendo e che il discorso che aveva appena fatto era ridicolo, non riuscì a resistere agli occhioni da cucciolo made-in-Potter e si accasciò stremata su una sedia, sbottando un seccato: «Ok, dimmi tutto.»
Albus le si sedette davanti, improvvisamente agitato.
«Allora?»
«Non è semplice... Insomma, l’altra sera... è venuto Scorpius e... è successa una cosa
Rose, sapendo perfettamente che se lo avesse interrotto avrebbe dovuto ascoltare ore e ore di borbottii indistinti, lo incitò con lo sguardo a continuare.
«Io non so cosa gli sia successo, perché Scorp è sempre stato uno a posto, sai, veniva a dirmi di tutte le ragazze che si portava a lett- non tante, Rose, ma insomma, uno normale, eppure mi ha baciato! Oh, lo so che sei sconvolta, lo sono anch’io, ma l’ha fatto! Mi ha sollevato, lo sai che è più alto di me, e mi ha baciato. E il peggio di tutto questo è che, insomma, Rose, sono confuso, ma... mi è piaciuto! Per carità, in questo momento potrei attentare alla sua vita per quello che ha fatto, ma non è stato male e mi chiedo... c’è forse qualche... somiglianza in me con James?! Ti ricordi di quella volta che erano in vasc-»
«Albus, ok» lo interruppe lei, frastornata dal fiume di parole che aveva vomitato il ragazzo.
Lui annuì più volte, tirando su col naso con aria molto infantile – che, per inciso, fece sciogliere la ragazza.
«Ti stai chiedendo se sei gay, vero?»
Lui fece un assenso, con aria parecchio stremata.
Ah. Questa conversazione è una di quelle cose per cui sarebbe predisposta mia madre, ma non posso dirgli di scriverle una lettera, vero? Anche perché se papà la legge mi dico che i Malfoy non avranno più eredi. Mai più.
«Albus, ti spaventa questa cosa?»
Lui deglutì molto rumorosamente e la risposta fu chiara.
Santo cielo, a zio Harry verrà un colpo alla fine di tutta questa storia!
«Al, vedi James e Teddy? Ti sembrano tristi o... in mancanza di attività fisica? O... o spaventati?» Rose arrossì al solo pensare a tutte le cavolate che stava dicendo.  «Adesso, non voglio dire che tu sia per forza gay, ma anche se fosse... non c’è niente di male e soprattutto non ti devi preoccupare di quello che sei. Non pensarci e quando troverai la persona giusta – maschio o femmina che sia – capirai.»
«Oh, Rose!» pigolò lui, slanciandosi ad abbracciarla.
La ragazza ricambiò il gesto e si sentì leggermente in colpa a pensare che tutta quella crisi era partita da una sua idea con quel biondino slavato.
«Albus, giusto perché tu non litighi con il tuo amichetto del cuore, c’è una cosa che devo confessarti» disse, grattandosi con fare imbarazzato la nuca. E poi, sotto gli occhi di uno sconvolto Albus, spiegò tutta la storia delle scommesse. All’inizio il ragazzo la prese male, imbufalendosi per essere stato tenuto all’oscuro di tutta la faccenda – Rose pensò che doveva bruciargli non aver capito da subito che le parole che si erano detti nello sgabuzzino si sarebbero avverate sul serio – e per essere stato la vittima di un perfido scherzo, poi si arrese alle smorfie dispiaciute della cugina e rise con lei di tutte le avventure che avevano passato con Scorpius e le scommesse. Alla fine della discussione Albus si fece promettere di essere informato del futuro svolgimento della sfida e assicurò che avrebbe risolto la questione con il suo amico.
La mattina dopo Albus e Scorpius arrivarono a tavola insieme, chiacchierando del più e del meno come tutti i giorni; Rose non sapeva cosa si fossero detti il pomeriggio prima, dopo la chiacchierata che aveva avuto con il cugino, anche se immaginava che doveva essere stata una discussione piuttosto imbarazzante, ma i due parevano aver risolto e a lei bastava così.
E ora, cosa si sarebbero inventati?
Proprio mentre si interrogava sulle scommesse future le passarono accanto Lily e Hugo, discutendo animatamente del più importante avvenimento che si sarebbe tenuto di lì a pochi giorni ad Hogwarts: la partita di Quidditch Grifondoro-Serpeverde.
Un ghigno vittorioso si dipinse sul viso della ragazza, già sicura dell’esito dell’incontro.
 
 
 
 
 

N / A:
Ciao ragazzi! Ecco il nuovo capitolo! Piaciuto? :D
Grazie mille per tutte le recensioni che sono arrivate numerosissime e un grande BENVENUTO alle nuove/i simpaticissime/i ragazze/i (?) che si sono uniti alla compagnia.
Ci scaldate sempre il cuore con i vostri commenti, quindi... scriveteciiiiii! <3
E ora... una notiziona!
DATO CHE SIAMO FORTEMENTE IMPEDITE A CARICARE FOTO, ABBIAMO CREATO UNA PAGINA FACEBOOK PER METTERE FOTO, CURIOSITÀ E ANNUNCI SULLE NOSTRE (ANCHE FUTURE) FIC!! Quindi, venite numerosi, così avremo un modo di sentirci e conoscerci meglio – oltre che spettegolare bellamente sulle nostre coppie ^o^
Ci chiamamo “Le storie di Swichi e Matiux” ^o^ Accorreteeeeee! <3
Un bacione
 
Swichi_Matiux
  
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