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Autore: ila_D    12/01/2012    11 recensioni
Salve! Questa è la prima fanfiction che scrivo e pubblico, perciò non siate troppo duri con la sottoscritta ^///^ E passiamo alla storia ora u.u
Diciamo che è partito tutto con un "e tu? hai mai pensato a Elena&Klaus?" ebbene come avrei potuto non pensarci! così ho iniziato a buttare giù qualcosa ed eccomi qui!
La fanfiction riprende dalla fine della puntata 3x05 e svilupperà una propria trama. Buona lettura! ila_D
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert, Klaus, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un raggio di luce si fece largo tra le tendine della stanza. Il sole era appena sorto e si sentiva il cinguettio degli uccelli. Nella camera però, il sole non era riuscito a svegliare tutti.

Klaus dormiva beatamente al centro del letto matrimoniale, le coperte attorcigliate ai suoi piedi. I raggi gli illuminavano il viso e i suoi capelli avevano acquisito una tonalità tendente al dorato. Il suo petto scoperto si alzava e abbassava al ritmo dei suoi respiri.

Nel letto singolo Elena, con le coperte tirate sino al mento, dormiva con la bocca leggermente dischiusa, l'elastico sfuggito durante la notte, lasciava i suoi capelli liberi sul cuscino.

Quando la ragazza addormentata si voltò dall'altra parte, cadde a terra con un tonfo insieme alle coperte. Si svegliò di soprassalto a causa del dolore alle natiche e alle spalle. Quando tentò di alzarsi, scivolò sulle sue stesse coperte e si appoggiò, prima di cadere nuovamente, ai piedi del letto matrimoniale.

Scampata, pensò con un sospiro di sollievo.

Poi lo sguardo le cadde su chi vi era sopra il letto: Klaus.

In quel momento le sembrava la cosa più bella che avesse mai visto. Sembrava risplendere di una luce dorata. I suoi capelli spettinati, i muscoli definiti delle braccia, gli addominali perfetti, la pelle diafana... si avvicinò.

Ora poteva rimirarlo da vicino. Il suo respirò accelerò, così come il suo cuore.

Questa reazione non aveva senso, pensò. Possibile che lei... non riusciva nemmeno a pensarlo, talemente era ridicolo e al contempo sconcertante.

Possibile che lei... fosse attratta da lui?

Allungò una mano verso il suo viso. Se sarebbe riuscita a sfiorarlo senza che si svegliasse... forse... le sue dita erano quasi arrivate alla sua guancia...

-Cosa.diavolo.stai.facendo.-.

Ritrasse velocemnte la mano e la mise dietro la schiena.

Aveva aperto gli occhi. Quegli occhi. Due pozze verde acqua, sembravano due laghi cristallini, che ora la fissavano...infastiditi.

-Ecco, io... ehm..- doveva inventare una scusa. E in fretta. -C'era una zanzara. Sì, c'era una zanzara sul tuo occhio- sperò che l'avesse bevuta. Non sapeva se le zanzare potessero bere il sangue di vampiri, tecnicamente morti, o di ibridi in questo caso.

-Una zanzara- disse lui con il tipico tono "credi che me la sia bevuta?".

-Ehm, allora... vado in bagno- e corse verso la stanzetta chiudendosi la porta alle spalle.

 

Klaus si voltò. Rebekah non c'era. Era sempre stata mattutina sua sorella. Richiuse gli occhi. Lui invece era l'esatto opposto.

Si era svegliato trovandosi Elena a qualche centimetro di distanza. Rise. Se non sapesse l'odio che la ragazza provava nei suoi confronti, avrebbe detto che fosse attratta da lui.

Quando il giorno prima si era avvicinato a lei, aveva chiaramente senitito il suo cuore, sembrava volesse uscirle dal petto da un momento all'altro.

Sentiva l'acqua della doccia scrosciare dall'altro lato della porta.

Dopo qualche minuto in cui stava per riprendere sonno, si sentì chiamare.

-Non ho un cambio!-.

Insopportabile.

E lui cosa doveva fare secondo lei? Girava con vestiti femminili in borsa?

-Te l'ho dato ieri un cambio!-. Cosa voleva ancora?

-Non posso certo andarmene in giro con i tuoi vestiti! Sono giganteschi!-.

Si mise il cuscino sopra la testa. Era uno strazio.

-Fratellone! Eccomi qui!-.

Rebekah entrò nella camera, vestita di tutto punto e con una sacca di sangue in mano. Klaus la prese al volo.

-Ma che fai ancora a letto? Su alzati!-.

Ora Klaus non sapeva se fosse peggio Elena o Rebekah. Bah, donne, pensò.

-Il furgone è okay. Il meccanico che avevi soggiogato ieri ha svolto splendidamente il suo lavoro- comunicò la sorella sedendosi al suo fianco. -Dov'è la ragazzina?-.

-In bagno- rispose Klaus. -Pensò rimarrà chiusa lì finchè qualcuno non le porterà dei vestiti-. -Appunto per questo sei ancora a letto? Dovresti portarla a fare shopping. Anzi, dovresti portarci a fare shopping! Io ho solo questi pochi straccetti...-.

-Okay. Basta. Capito. Andremo a "fare shopping"-.

Rebekah fece un gridolino d'approvazione.

-Poi torniamo seri e riprendiamo il viaggio. Il tempo stringe- sentenziòKlaus, alzandosi dal letto e andando a prendere i suoi vestiti.

 

Damon sedeva sul bancone del Grill, rimuginando e sorseggiando bourbon.

Doveva escogitare qualcosa per rintracciare Elena. Chissà dove l'aveva portata quell'essere. Poteva già essere lontana kilometri e kilometri... poggiò il bicchiere.

Non c'era un secondo da perdere.

Sentì dei passi dietro di lui e sorrise. Due mani gli tolsero la vista.

-Indovina chi sono?-.

-Barbie se non togli le zampe dagli occhi ti...-.

-Messaggio ricevuto- disse Caroline togliendo le mani. -Sono venuta come mi hai chiesto, ma...-. -Ma?-.

-Bonnie non è potuta venire. Dice che ha avuto un problema improvviso-.

-Cosa?- Damon non credeva alle sue orecchie. -Che problema può avere la precedenza su Elena? Pensavo fossero amiche. Dove cavolo è?-.

-Non lo so-.

Damon scosse la testa. Senza la strega le cose erano ancora più complicate.

-E c'è un altro problema- continuò Caroline malinconicamente prendendo posto accanto al vampiro. -Parla-.

-Tyler è scomparso-.

Caroline sembrava sull'orlo delle lacrime. Damon sospirò. Un altro problema ad aggiungere alla lunga lista.

-Sono andata a casa sua ma Carol non ha saputo dirmi nulla. Sembrava... soggiogata. E lui... lui non mi ha...-.

Damon le mise una mano sulla spalla. -Forza andiamo. Questo non è il posto adatto-.

Fantastico, pensò, le disgrazie non vengono mai da sole.

 

Klaus, Rebekah ed Elena riprendevano posto sul furgone.

-Ora mi dite dove stiamo andando?-.

Sorprendentemente fu Rebekah a risponderle. Sembrava parecchio di buon umore. -Andiamo a fare shopping-.

-Shopping?- disse Elena di rimando.

-Forse non te ne sei accorta, ma hai bisogno di vestiti. E anch'io.-.

Ah ecco. C'era il secondo fine, pensò Elena. In ogni caso meglio approfittarne, alla fine era dovuta uscire con i vestiti dell'ibrido addosso.

Con grande sollievo di Elena, vi era Klaus al posto del conducente.

Rebekah accese lo stereo e iniziò a canticchiare. Vide Klaus alzare gli occhi al cielo.

Era proprio vero che fratello e sorella si comportavano sempre allo stesso modo, sia che fossero umani o vampiri millenari. Sorrise divertita.

Arrivarono in breve tempo in una città che Elena non aveva mai visto. Quanto erano lontani da Mystic Falls? Sospirò.

-Basta con i sospiri Elena-.

La voce di Klaus la riscosse dai suoi pensieri. Elena lo fissò. Cosa gliene importava se sbuffava o no?

-A furia di rimuginare ti verranno le rughe sul tuo bel viso- continuò, mentre cercava un parcheggio. Rebekah si intromise. -Nick ha ragione sai-.

Elena li fissava perplessa.

-Ah, meno male io non ho di questi problemi- disse Rebekah.

Come mai oggi la vampira era così amichevole? Vampiri, pensò Elena.

-Se sorrido finite di rompere?- disse con ironia.

-No, altrimenti con chi mi divertirò dopo?- rispose Rebekah.

Elena si girò verso Klaus con un'occhiata di supplica. Per tutta risposta Klaus si mise a ridere. Doveva essere di buon umore anche lui, evidentemente.

-Okay ragazze. Arrivati-.

La vampira si precipitò giù dal furgone trascinando con sè Elena. -Allora, prima vediamo di rimediare qualcosa a te- le disse scrutandola -poi... si vedrà-.

Klaus le raggiunse subito dopo. -Fate in fretta- disse, ma Rebekah non gli rispose nemmeno, entrando nel primo negozio.

 

Elena si ritrovò dentro il camerino con una pila di vestiti in mano scelti da Rebekah.

-Ti aspetto qui! Voglio che esci a farti vedere con ogni singolo vestito!-.

Bene, pensò Elena, indecisa se ridere o piangere.

Cercò nel mucchio un paio di jeans e una maglietta. Sfilò i vestiti di Klaus e infilò quelli nuovi. Si guardò allo specchio, così andava decisamente meglio. Uscì lentamente dal camerino, e con grande sollievo notò che seduta ad aspettarla c'era solo Rebakah.

-Fantastico! Ho azzeccato anche la taglia!-.

Ancora non si capacitava di come la vampira avesse cambiato atteggiamento. Ieri voleva ucciderla e ora era tutta cuore-amore. Merito dello shopping?

-Diciamo che sapevo le tue misure, con mia madre avevo confezionato un abito per la prima doppelganger...-.

Quanto parlava. Aspetta. Che aveva detto? La prima doppelganger. Così la conosceva? Voleva saperne di più.

-Conoscevi la prima doppelganger?-.

-Oh se la conoscevo- continuò la vampira. -Lei era...ops, meglio che mi fermi. Klaus mi ucciderebbe altrimenti!-.

Oh. Interessante. Doveva rinunciare allora...

-Su prova gli altri vestiti, e poi prova questo- disse porgendole un abito. Elena la guardò. -Non si può mai sapere quando potrà servire!-.

 

Klaus si trovava nel bar adiacente al negozio. Era già passata più di un'ora e quelle due ancora non si vedevano. Niente da fare, in tutte le epoche le donne avevano una sorta di strana mania ossessivo-compulsiva per quanto riguardava lo shopping.

"Niklaus! Guarda!"

Fece un giro su se stessa per farsi ammirare col nuovo abito. Era viola, con alcuni motivi di un rosa tenue.

I suoi capelli volteggiavano con lei. Era uno splendore.

Si avvicinò correndo a lui. "Allora? Come mi sta?"

"Mah, non saprei..." disse scherzando e avvicinandola a sè.

Lei mise il broncio guardandolo "Dici sul serio?" sussurrò.

Era come se si sentisse... tradita?

"Ehi, scherzavo! Non capisci proprio quando scherzo eh?"

Lei gli fece la linguaccia. "Cattivo!" gli disse voltandosi.

"Ah sì?"

Non rispose.

"Vediamo se cambi idea adesso"

Si avvicinò da dietro e iniziò a farle il solletico sulla pancia e sul collo.

"Ahahahahahahahahaha! No ti prego! Basta! Ahahahahahahaah!"

Decisamente era il suo punto debole quello.

"No! Rimangia ciò che hai detto!" continuò finchè lei non cadde a terra, perdendo l'equilibrio.

Lui finì sopra di lei, si poggiò sui gomiti per non farle male. Stava ancora ridendo.

"Sono ancora cattivo?" gli domandò più serio.

Lei lo guardò, scrutandolo fino in fondo all'anima.

"No, peggio" sussurrò.

Lui si sentì sprofondare in un baratro senza fine.

"Tu hai rapito il mio cuore Niklaus"

Quelle parole, seppur sussurate, gridavano nella sua testa. Non riuscì più a trattenersi e posò le labbra sulle sue. Il contatto fu dolce, le sue labbra erano morbide e vellutate, e ricambiavano il suo bacio.

"Charlotte..."

Poggiò la bottiglia di birra ormai vuota.

Stava cadendo in un'assurda spirale di ricordi senza fine.

Faceva male.

Decise di andare a recuperare la sorella ed Elena.

 

Il vestito che le aveva dato Rebekah era un qualcosa di stupendo. Era un abito da sera, nero, lungo, con dei nastri rosa nel corpetto. A occhio era molto scollato, visto che non aveva le maniche.

Per la centesima volta, dopo tutti i vestiti che la vampira le aveva obbligato a provare, si tolse quelli che indossava e iniziò a indossare l'abito.

Fece piano, aveva paura che si strappasse con un movimento di troppo. Dove accidenti è la chiusura? Pensò Elena, tastandosi la schiena. Trovata, disse mentre iniziava a tirarla.

La lampo si fermò a metà schiena. E adesso? Occorreva chiamare Rebekah, sperando che fosse rimasta lì fuori.

-...Rebekah?-.

Nessuna risposta.

-Rebekah?- disse a voce più alta.

La tendina scura si scostò un istante e si richiuse subito dopo. Per la sorpesa Elena mollò la presa sul vestito, ma lo riagganciò e lo strinse nuovamente a sè prima che rimanesse in biancheria di fronte a lui.

Dietro di lei c'era Klaus.

Lo specchiò le rimandò il suo viso, di uno strano colorito tendente al bordeaux.

-Come arrossiamo in fretta...- disse Klaus in un tono che a Elena non piacque per niente. Boccheggiò un paio di volte, senza trovare parole, poi finalmente disse -Esci immediatamente da qui!-.

Non si era spostato d'un millimetro.

-Non vedi che mi sto cambiando?- continuò ancora.

-Pensavo avessi bisogno d'aiuto- disse piano, avvicinandosi a lei. -Rebekah è andata al piano di sotto. Sai, nell'intimo...-.

Elena sentiva il suo cuore battere come un tamburo. Voleva sprofondare.

Per l'ennesima volta si domandò perchè. Perchè il suo corpo reagiva così dannazione?

-Non avvicinarti- sussurrò, ma il suo tono sembrava un invito piuttosto che un avvertimento. E lei non si poteva spostare più di così. Il camerino era abbastanza stretto.

Klaus era esattamente dietro di lei, sentiva il suo respiro sul collo. Chiuse gli occhi. Sentiva l'impulso di abbandonarsi a lui, nelle sue braccia... lui le sfiorò i fianchi ed ebbe un brivido.

Si stava odiando in quel momento, ma era persa in sensazioni devastanti.

Stava di nuovo per far cadere il vestito, poichè le braccia non rispondevano al suo cervello, ma Klaus lo afferrò ai lati.

-Elena, cosa volevi fare?- le soffiò all'orecchio. Pensò che ora poteva fare della ragazza quel che voleva. Era letteralmente nelle sue mani. Era attratta da lui.

Elena in quel momento non ricordava più come articolare dei suoni.

Il biondo iniziò a fare risalire la lampo del vestito sulla sua schiena, lentamente. Poi la fece voltare. Ora Elena era a un centimetro dal suo volto.

-Stai d'incanto tesoro- le disse con voce roca.

Elena avvampò di nuovo. -Dici... sul serio?- sillabò.

Certo che diceva sul serio. Anche quella volta.

Dici sul serio, Niklaus?

-Ho mai mentito?- domandò di rimando.

-...No-.

Elena abbassò il capo. Si sentiva idiota. Era tutto così tremendamente assurdo. E sbagliato. Le sue emozioni erano sbagliate.

Klaus le alzò il mento con due dita. I suoi occhi catturarono ogni particolare del suo volto, i capelli dorati, gli occhi di un verde così luminoso, le sue labbra.

Lui la fissò. Si avvicinò di più a lei. I loro corpi si toccavano. Klaus avvertì quella sensazione, la stessa di... quella sensazione.

Niklaus...

Elena chiuse gli occhi, aspettando. Ogni pensiero scivolò via dalla sua mente. Solo una parola, come un rimbombo costante.

Anzi, due. Klaus. Bacio.

Klaus voleva di nuovo quelle labbra, voleva le sue labbra.

... hai rapito il mio cuore.

Ora erano distanti soltanto un respiro.

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'autrice u.u

 

Eccomi col capitolo 5! Finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare!

... Non odiatemi per come ho fatto finire il capitolo! >.< mi piace farvi rimanere in suspance U_U *fugge via al riparo*

Perdonatemi, mi rifarò col prossimo! XD

Allooora... che ne pensate di cosa è successo qua? Sono curiosa delle vostre impressioni x)

Siate buoni e caritatevoli e lasciate una recensione! Sono così felice quando le leggo! T____T *lacrime di gioia*

Scusate per eventuali errori, non ho riletto <.<

Recensite anche per darmi eventuali consigli, critiche etc... ^-^

Un grazie gigantesco a chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero:

Esmeralda91

Aniel

Silvietta1994

Karma123

lucythebest02

 

GRAZIE!

 

Ora scappo, devo rimettermi (purtroppo) a studiare...

A presto,

ila_D

 

 

 

  
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