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Autore: Andy14    13/01/2012    5 recensioni
Crossover GleeHP
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La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts avrebbe riaperto i battenti presto, desiderosa di accogliere per un altro anno studenti vecchi e nuovi. [...] Kurt si sistemò indietro sulla sedia, bevendo un altro sorso di burro birra. La porta del locale si aprì di nuovo, ed un gruppetto di ragazzi entrò schiamazzando. Kurt si lamentò, riconoscendone i volti. Blaine Hobbit Anderson, Rachel Saccente Berry, Noha Sperminatore Puckerman e David Testa Vuota Karofsky. [...] Kurt abbracciò il cuscino, maledicendo sé stesso per le lacrime che gli rigavano le guance senza che lui potesse evitarlo. Si maledì, e fece lo stesso con Finn fino ad arrivare a Godric Gryffindor, che probabilmente si stava dando una grattatina superstiziosa, giusto in caso.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Finn Hudson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gryffindor Heart, Slytherin Tongue'
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Titolo: Gryffindor Heart, Slytherin Tongue.
Capitoli: 2/?
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Dave karofsky, Finn Hudson, Un Pò Tutti.
Genere: Generale, Romantico.
Raiting: Arancione (per il futuro)
Avvertimenti: OOC, Slash, Crossover.
Parole: 1709       
Disclaimer: I personaggi non sono miei, ma di proprietà di R.Murphy e della FOX.
Note Iniziali: Sì lo so faccio schifo, Sono in un ritardo IMMENSO. La colpa? Mia, del mio compleanno, le feste, l'esame di storia andato male... e la mancanza di una beta fissa. Ora per fortuna c'è qualcuno interessato ad aiutarmi e prometto di aggiornare più in fretta. IL capitolo è volutamente più corto, non volevo mettere troppe cose tutte insieme... Il terzo capitolo è già abbozzato sul mio bloc notes (miracolo), devo solo riportarlo sul pc. Spero che il capitolo vi piaccia e che mi lascerete la vostra opinione... 

II


-Kurt si può sapere che hai?- il ragazzo sussultò sentendo la mano di Santana scuoterlo dalla spalla fasciata dalla stoffa pregiata della divisa.

-Eh? Cosa?-

-Sei distratto- disse lei, sedendosi nel posto vuoto di fianco a lui in Sala Grande già piena per la colazione. Erano passate tre settimane dal loro arrivo ad Hogwarts. Tre settimane di inferno per tutti. Kurt si sentiva in qualche modo in colpa, Blaine si sentiva un idiota incapace, Finn aveva già problemi a scuola, e Dave era indeciso. Si sentiva come diviso in due.

Il tutto era complicato ulteriormente dal nuovo evento che stava mobilitando tutta Hogwarts. Santana Lopez stava per compiere 17 anni, ed aveva cortesemente chiesto ai professori di organizzare una piccola festa per tale evento. I professori, anche se un po’ restii, avevano accettato a condizione che si occupasse lei di tutto. Grazie all’insistenza di Kurt, tutta la scuola era stata invitata a partecipare. Santana era stata irremovibile su un punto. Niente abito elegante. Solo lei poteva portarne uno, essendo la festeggiata. La festa si sarebbe tenuta da li a tre settimane, ma i preparativi erano pressoché ultimati. Inoltre gli invitati dovevano rigorosamente presentarsi in coppie.

Era proprio questo punto ad insinuare tanti dubbi nella testa di Blaine, Dave, Kurt ed anche Finn.

Il primo voleva invitare Kurt, anche il secondo voleva invitare Kurt, ma sapendo che Blaine provava qualcosa per lui non ne aveva trovato ancora il coraggio. Finn, invece voleva invitare Rachel che, purtroppo, era già stata invitata da Jesse St. James di Slytherin.

-Scusami San, credo di non stare tanto bene. Forse mi sta venendo l’influenza, non so…-

-Hummel... posso parlarti?- Kurt si voltò, sentendo quella voce. Si ritrovò davanti Dave Karofsky, che si torturava le mani.

-Come?-

-Vorrei parlare con te. In privato, possibilmente- ripeté il ragazzo, guardandosi intorno nervosamente. Kurt vide Santana sorridere perfida. Si alzò in piedi annuendo, lasciando la ragazza di stucco. Dave annuì a sua volta, cominciando ad incamminarsi verso il salone d'ingresso. Kurt lo seguì, incurante di un paio di occhi nocciola fissi sulla sua persona. Karofsky si fermò, voltandosi verso di lui.

-Devo chiederti una cosa- iniziò, mettendosi le mani in tasca.

-Dimmi...-

-Sai la festa della tua amica... ci vai con qualcuno?- gli chiese sfuggendo ai suoi occhi, come se non fosse importante la sua risposta.

-No- gli rispose l'altro negando con la testa.

-Quindi se io ti chiedessi di venirci con me tu... accetteresti?- Kurt sbatté un paio di volte le palpebre aprendo la bocca. Si guardò un attimo intorno, prima di posare gli occhi su Dave. Non gli era mai dispiaciuto più di tanto, ad essere sinceri. E dopotutto, era meglio che aspettare a vita una persona che non lo avrebbe invitato mai.

-Sì credo... credo che accetterei-

-Oh quindi... ci vieni con me?-

-Sì... grazie per avermi invitato- gli sorrise debolmente, senza poter impedire ad un lieve rossore di imporporargli le guance.

-Grazie a te per aver accettato- alzando lo sguardo, Kurt notò il sorriso sollevato che Dave gli rivolse.

-Di niente...- disse il più piccolo -Io... torno in Sala Grande...-

-Sì anche io... ci vediamo in giro-

-Aspetta...hai...- cominciò, avvicinandosi al ragazzo. Gli raddrizzò la cravatta, pendente verso destra, stringendogli un poco il nodo -Hai la cravatta storta- finì, dandogli un buffetto sul petto prima di tornare al suo tavolo. Santana lo aspettava sulle spine. Si risedette al suo fianco, riprendendo a mangiare.

-Allora?- gli chiese la ragazza, dandogli un colpetto sulla spalla. Lui sorrise leggermente, mandando giù il boccone che aveva in bocca.

-Mi ha chiesto di venire con lui alla tua festa-

-E tu?- Kurt la guardò sorridendo. Per la ragazza non ci fu bisogno di parole.


***


Una settimana dopo


-Ciao- Dave si avvicinò a Kurt salutandolo con una mano, sedendosi al suo fianco sugli spalti del campo di Quidditch. Il ragazzo si stava sistemando il maglione della divisa, dopo gli allenamenti della sua squadra.

-Ciao. Che fai ci spii?- gli chiese con il sorriso sulle labbra, indicandogli di sedersi accanto a lui. L'altro si sedette, negando con la testa.

-Non abbiamo bisogno di spiarvi per vincere-

-Oh, siamo molto sicuri di noi vedo- ridacchiò Kurt, finendo di sistemarsi. -Mi cercavi o vagavi qui per caso?-

-Ti cercavo. Nelle Sale Comuni hanno affisso le date delle uscite ad Hogsmeade- cominciò -La prima è sabato prossimo-

-Oh, davvero?- chiese lo Slytherin alzandosi, pienamente consapevole di ciò che l'altro ragazzo gli avrebbe chiesto da li a pochi minuti.

-Sì... ti va di andare insieme? Sai visto che andiamo insieme alla festa, potremmo prendere i vestiti e tutte le altre cose...- Kurt sorrise annuendo, avvicinandosi all'altro ragazzo per posargli un bacio sulla guancia.

-Ci vediamo alle dieci nella Sala d'Ingresso?- chiese, e Dave annuii senza aggiungere una parola. -Perfetto. Ora vado, devo ancora finire il compito per la Sylvester e se domani non lo consegno potrebbe uccidermi- aggiunse, prendendo la sua borsa. L'altro si alzò a sua volta, infilandosi le mani nelle tasche.

-Io domani devo consegnarne uno a Schuester se non voglio ripetere l'anno- borbottò il moro, incamminandosi insieme a Kurt verso il castello.

-Io fortunatamente quello l'ho già consegnato la scorsa settimana. Però hai ancora qualche giorno di tempo per lavorarci su.-

-Se ci capissi qualcosa sarebbe anche meglio.-

-Vuoi una mano?- gli chiese Kurt, quando ormai erano alla cima della scala che conduceva ai sotterranei.

-Vorresti aiutarmi?- Dave inarcò le sopracciglia, colpito.

-Certo. Se vuoi che io ti aiuti ovvio.- annuii il castano, spostandosi i capelli dalla fronte. Dave sorrise.

-Grazie. Sei molto gentile.-

-Oh per così poco. Se non hai lezioni nel pomeriggio, domani possiamo vederci in biblioteca.-

-Perfetto.- Kurt sorrise, voltandosi poi verso le scale.

-Allora... ci vediamo dopo a cena..- Dave annuii di nuovo, donandogli un nuovo sorriso.

-Sì... a dopo- Kurt gli fece un cenno con la mano, prima di correre giù per le scale. Dave ricambiò il gesto, prima di tornare nella sua Sala Comune. Entrando, notò immediatamente l'aria tesa che regnava nella stanza. Finchè non notò la faccia scura di Blaine e quella dispiaciuta di Rachel. Gli si avvicinò, sedendosi sul divano accanto al moro. -Che succede?- chiese. Blaine gli lanciò un'occhiataccia.

-Niente.- disse lapidario. Dave guardò Rachel, che gli riserbò uno sguardo preoccupante. Un misto fra il dispiacere e... l'accusatorio.

-Ce l'hai con me?- chiese allora.

-Cosa te lo fa pensare?- chiese sarcastico l'altro. Poi, come se fosse una bomba ad orologeria, esplose. -Vuoi davvero che io ti dica perché sono arrabbiato? Non ci arrivi da solo?- disse con gli occhi ridotti a due fessure. -Tu razza di... bastardo!- lo insultò in un mormorio. Rachel si portò una mano alla bocca, spalancando gli occhi. Se Blaine iniziava a dire parolacce, erano davvero guai seri. -Tu lo sapevi che mi piaceva, e sapevi anche che volevo chiedergli di andare alla festa insieme. Eppure te ne sei bellamente infischiato e glielo hai chiesto comunque!- esclamò il più basso.

-Tu stai parlando di Hummel!-

-Sì sto parlando di lui. E tu sei talmente... idiota, da non esserci arrivato subito!-

-Ehi nano, piano con le parole!-

-Mi devi dire perché gliel'hai chiesto! Hai rovinato tutto, come sempre!-

-Gliel'ho chiesto perché mi piace, e poi rovinato cosa? Se davvero volevi andare alla festa con lui bastava che tirassi fuori le palle e glielo chiedessi prima di me! Ma evidentemente, le palle di farlo non le hai- a quella frase Blaine scattò in avanti, spingendo Dave e caricando il pugno destro. Finn gli fu affianco in un attimo, bloccandolo per le spalle. Puck fece lo stesso con David, che aveva stretto a sua volta le mani a pugno. I due contendenti vennero allontanati e fatti sedere ai lati opposti della sala, a scambiarsi occhiatacce a distanza.


***


-No Blaine fammi capire- iniziò Nick, massaggiandosi la radice del naso. -Tu hai fatto quella scenata solo perché Dave ha invitato Hummel prima di te?- chiese poi, inarcando le sopracciglia. Lui e Jeff erano i suoi migliori amici, Blaine lo poteva dire senza pensarci due volte. Erano gli unici con cui si poteva confidare senza preoccuparsi delle loro reazioni. Lo avevano sempre capito, e lui aveva sempre capito loro. Si erano conosciuti al primo anno, mentre aspettavano di essere chiamati per lo Smistamento. Blaine ricordava gli altri due da bambini con un sorriso. Nick, moro con i capelli arruffati e gli occhi che si guardavano intorno timorosi e pieni di curiosità, e Jeff, i corti capelli biondi ed il naso rosso per il freddo. Blaine venne riscosso dai suoi pensieri proprio da Jeff che, seduto accanto a lui al suo banco in aula di Trasfigurazione, sbuffò.

-Cavolo ci siamo persi la scena. E' tutta colpa tua e del tuo mal di stomaco cronico!- disse, indicando Nick con un dito, accusatorio.

-Ah certo ora sarebbe colpa mia! Voglio ricordarti che è stata colpa di uno dei tuoi intrugli a mandarmi in infermeria!- ribatté l'altro, fulminandolo con gli occhi marroni. Jeff sbuffò ancora, allungando le lunghe gambe sotto il banco, toccando quasi quello di Blaine, seduto di fronte a lui.

-Potremmo tornare un momento all'argomento principale, per favore?- chiese il più basso dei tre, guardandoli rassegnato. Nick sembrò riprendersi, sistemandosi meglio sulla sedia.

-Sì, hai ragione. In tutta questa storia, c'è un punto che non mi è chiaro. Tu hai almeno provato a farti avanti? Insomma, non è che puoi andare da una persona e chiedergli di punto in bianco di andare a una festa. E' normale che ti rifiuti.- Blaine e Jeff lo guardarono straniti, poi il biondo si tirò meglio a sedere.

-Nick, fa così anni cinquanta. Ecco perché è un po' di tempo che non esci con una ragazza.- disse, voltandosi poi verso Blaine -Senti come la penso io. Dovevi chiederglielo senza farti tanti problemi, se ti piace. Se poi tu piacevi anche a lui, ti avrebbe detto di sì e sarete andati alla festa insieme. Ma, a questo punto, non puoi startene qui a piangerti addosso. Trova qualcun altro con cui andare a quella festa, e se davvero Hummel ti piace... beh, buttati.- Jeff finì il suo discorso, tornando a sedersi scompostamente sulla sedia scomoda. Blaine lo guardò con gli occhi spalancati, non tanto per la rara perla di saggezza uscita dalle sue labbra, tanto per la veridicità delle sue parole.






Note Finali: Ok, un'ultima cosa... avevo in mente di creare una pagina personale su fb per dividere il mio account personale (un ammasso di roba che sta lentamente sfuggendo al mio controllo) e quello di autrice... Non so, just saying... credo che lo creerò a breve, ed allegherò il link nel prossimo capitolo :) Alla prossima (presto, lo prometto).

   
 
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