Cap. 16
Dopo una bella doccia fresca mi sento rinato. Indosso i pantaloni della tuta e una maglietta nera. Do un colpo di phon ai capelli, in modo che si asciughino un po’. Mi guardo allo specchio e mi faccio un occhiolino.
Ma quanto sono figo?!
Ridacchio da solo come un idiota ed ammicco divertito verso il mio riflesso nello specchio. Dopotutto non è stata male come serata di caccia, mi sono scontrato con un demone superiore e sono riuscito a mandarlo all'altro mondo con un aiutino da parte di mia sorella. Certo che è strano che solo nell'ultimo periodo sia stata registrata una così alta presenza di demoni così forti proprio qui, in questa cittadina così piccola e poco abitata....
Che ad attirarli sia il mio fascino?
Sorrido divertito dalla mia battuta e, dopo un ultimo attento sguardo al mio riflesso, esco dal bagno.
Ho appena spalancato la porta, quando mi immobilizzo. Guardo incredulo la mia stanza preferita e sono sicuro che la mia mascella sia letteralmente caduta al suolo per la sorpresa di trovarla al suo solito aspetto.
Mi guardo intorno con un sorriso incredulo ed entusiasta sul volto e, per quanto tenti di rimanere assolutamente composto e mascherare i miei sentimenti, nel caso Aurora o Alessandra dovessero apparire in soggiorno... Riesco a malapena ad impormi di non gridare dalla gioia. Saltello silenziosamente sul posto due volte e corro ad abbracciare la mia X-BOX, che finalmente è tornata alla luce dopo quasi un'intera settimana seppellita sotto cumuli di vestiti.
Il mio amatissimo divano è finalmente libero dai vestiti di mia sorella e il pavimento è sgombro dalle sue scarpe.Nessuna traccia di profumi femminili nell’aria. I giochi dell’X-BOX sono tornati al loro posto, come se non fossero mai stati spodestati dalle trousse di trucco di Alessandra.
Sto sognando?
Il mio sguardo allucinato
percorre la stanza fino a soffermarsi con particolare interesse sulla valigia
di mia sorella accanto alla porta.
Ma che…?
Prima che il mio cervello
elabori la situazione sento dalla porta della mia stanza la voce di Aurora che
chiama mia sorella, così mi avvicino all’uscio in cerca di spiegazioni
sull’improvviso ordine che regna in sala.
« Alessandra… »
Apro la porta e, prima di posare lo sguardo sulla figura posizionata al centro della stanza, che mi da le spalle, scopro che
tutte le tracce che indicavano la presenza di mia sorella sono state rimosse e
anche la mia camera è tornata al suo aspetto originale.
Le ante degli armadi sono chiuse e sulle mensole sono tornate le mie collezioni di modellini di quando ero piccolo, nessun ammasso di gioielli costringe più i personaggi di Topolino a rintanarsi negli angoli bui. Il pallone da calcio e quello da basket possono nuovamente rotolare per la stanza senza incontrare scarpe o stivali gettati sul pavimento.
Prima che una qualsiasi reazione di
felicità mi colga, incrocio la figura femminile di
Aurora e mi immobilizzo a fissarla.
Accanto al letto Aurora è
voltata di schiena, intenta a ripiegare il suo vestito ed a togliere gli
orecchini e la collana.
Sono sicuro che la mia
mascella abbia nuovamente raggiunto il pavimento.
Indossa ancora la mia giacca, che arriva a coprirle il fondoschiena, mentre fino a metà coscia un tessuto nero nasconde la sua pelle alla mia vista, le gambe invece sono nude. Niente di che, non sono di certo le prime cosce che incontro in vita mia, tuttavia un inspiegabile brivido mi percorre la colonna vertebrale ed anche solo vedere quel poco mi manda su di giri.
Scrollo la testa per riprendere il controllo di me
e mi accorgo con particolare delizia che mi piace che Aurora indossi il mio
giubbotto. Non credevo ci si sentisse
così compiaciuti vedendo una ragazza con indosso i propri indumenti… Altra
tipica scena da film in effetti! Di certo non mi esalto come quei cretini dei
protagonisti maschili però! Che checche.
Sentendo la porta aprirsi
probabilmente Aurora deve aver pensato che fosse entrata Alessandra e non io,
così inizia a parlare, sempre voltata di schiena.
« Grazie per la
camicia da notte, te la riporto lavata… Non è che mi puoi prestare per caso
anche una giacca? Sai, non posso restare con quella di Giacomo… »
Si volta e rimane un
attimo spiazzata quando si trova me davanti. Le pupille dei suoi occhi sembrano
dilatarsi, ma cerca di nascondere lo stupore e porta con fare noncurante le
mani sull’orlo nero cercando di tirare più giù l’indumento.
Non riesco a capire perché
non può tenere la mia giacca. Cosa c’è? Non la soddisfa?
Non
mi curo neanche di farle una scansione completa del davanti, sono
troppo deluso. Non mi dispiace affatto vederle addosso qualcosa
di mio…
« Perché? Non ti va bene la mia giacca?» Chiedo con
un pizzico di irritazione.
Aurora mi guarda
spiazzata. Si tortura le mani e si guarda intorno, cercando di non incrociare il
mio sguardo puntato su di lei.
« Non è
quello…» Vedo le sue guance tingersi di rosso e mi torna un po’ di buon
umore.
« Allora, perché ne
vuoi un’altra? » le chiedo più tranquillo, avvicinandomi a lei senza
neanche accorgermene.
« Preferisco una
felpa se c’è, perché almeno la posso tenere anche per dormire visto che ho
freddo con questa mini camicia da notte…» Finalmente incrocia il mio
sguardo. Sembra imbarazzata, forse è a causa del bacio…
Vorrei replicare anche io
in effetti. Vorrei sentire di nuovo le sue labbra sulle mie e vorrei
soprattutto muovere le mani sul suo corpo fino a sfiorarle le gambe scoperte.
Mi riscuoto dai miei
pensieri e mi dirigo verso la cassettiera. Apro il primo cassetto. No. Ci sono
le calze e le mutande. Ops…
Apro il secondo cassetto. Solo magliette.
Ok, concentrati, dove sono le felpe? Cavolo che figura! Proprio io che mi vanto sempre del mio ordine…! Perché non riesco a ricordarmi dove sono le mie cose?!
Immagino che il caos
che Alessandra ha portato in casa in questi giorni abbia influito sul mio
cervello mandandomi in confusione!
Finalmente trovo il
cassetto con le felpe, prendo la prima che mi capita e la porgo verso Aurora,
ma questa non la prende.
« Sei sicuro? » Mi guarda in attesa.
Che?
La guardo
incuriosito e stranito dalla sua reticenza.
« È una delle tue
preferite, no? » Inspiegabilmente il suo viso diventa bordeaux mentre pronuncia quella frase.
La
guardo sorpreso, poi rivolgo lo sguardo alla felpa. In effetti quella
è una delle felpe che utilizzo più spesso,
ma come fa lei a saperlo?
Probabilmente legge la
domanda nel mio sguardo confuso, perché, dopo aver preso la felpa dalle mie mani,
mi dice: « Ti ho visto prepararti la roba per uscire la sera qualche
volta e se ricordo bene la usi molto spesso… »
Mentre parla si volta di
schiena e si toglie la giacca. Rimango a fissare incantato le sue spalle
scoperte. La carnagione è ancora leggermente abbronzata, la pelle ha un aspetto
morbido e vellutato che vorrei toccare. Sulla scapola sinistra c’è un neo
abbastanza grande e vorrei sfiorarlo con le labbra per poi risalire lungo il
collo in una scia di baci.
Trovo che, quel pezzo di
stoffa nera semitrasparente che lei osa chiamare “camicia da notte”, sia un
gran bell’indumento…
Potrebbe anche indossarlo più spesso, sono a favore della cosa!
Mentre scruto con
attenzione la linea delicata dei fianchi e il suo sedere, oltre alle mille cose
che penserebbe un ragazzo normale, mi ritrovo anche a ringraziare mia sorella
per avergli prestato quell’affare, invece di uno dei suoi orribili pigiami.
Sono sicurissimo che è un
prestito, perché Aurora non aveva niente e certamente mio non è, quindi…
Grazie sorellona!
Quando Alessandra esce di casa è sempre bellissima, impeccabile, vestita da Dio e truccata altrettanto bene. Ama curarsi e si occupa lei di tutto, dal taglio di capelli al trucco, dopotutto ha frequentato vari corsi da estetista, truccatrice e parrucchiera. Potrebbe sembrare una vera ossessione se non fosse che, appena arriva a casa, cambia totalmente. Certo, tiene nascosto questo suo lato agli altri, ma con noi della famiglia non si fa scrupoli.
Tute vecchie e pigiamoni
pesanti sono d’obbligo per la comodità casalinga e i tacchi dodici vengono
sostituiti da un pratico paio di pantofole malandate di quelle che tengono i
piedi caldi. D'inverno si porta sempre in giro per la casa una coperta, che utilizza per impacchettarsi.
Come ho già detto,
immagino sia l’unico Distruttore esistente sulla terra a soffrire il freddo!
Davvero non so come
ringraziarla per aver prestato ad Aurora QUELLA “camicia da notte”, invece dei
suoi pigiamoni!
Quando alza il braccio
sinistro per infilare la manica della felpa, la gonna si alza rivelando ancora
di più le sue cosce, quasi fino ai glutei.
Forse è meglio che mi giri o che chiuda gli occhi… Ma anche no…
Una volta indossata la
felpa Aurora si volta nuovamente verso di me e mi porge la giacca mugugnando
qualcosa.
« Cosa hai detto? » chiedo divertito.
Il mugugno indistinto si
ripete ed anche se ho già capito cosa vuole dire, non mi faccio troppi
scrupoli.
« Se non alzi la
voce e scandisci bene le parole non capirò mai …» Insisto.
Lo sguardo furioso della
bionda mi mette allegria.
« Grazie! »
sibila stizzita.
« Grazie per cosa?
Per la giacca? La felpa? Il salvataggio? Forse per il fatto che ti sto viziando
come una principessa? So che a molte ragazze piace… O forse vuoi ringraziarmi
per qualcosa che deve ancora avvenire? Pregusti già questa notte?»
Inizio cercando di restare serio, ma vedendo il suo sguardo ancora infuriato non riesco a
proseguire sul quel tono e comincio a prenderla in giro.
Gonfia le guance
indispettita.
« Solo per la
felpa! » Sbotta irritata.
« Ma prego, mia
cara! Se posso darle il mio parere, le sta divinamente… » la sfotto.
La
mia felpa le sta grande naturalmente e la fa sembrare enorme, mi ricorda un
fagottino… La vedo voltarsi rapidamente verso lo specchio e probabilmente si
rende conto della presa in giro, perché porta le braccia al petto e le
incrocia, mentre sul suo viso compare una smorfia buffa.
Cerco di restare serio, ma
mi viene da ridere.
« Vuole qualche
cos’altro? Dica pure, sono ai suoi ordini…» Proseguo sarcastico imitando
un inchino in modo un po’ maldestro.
Quando rialzo la testa ed
incontro i suoi occhi però la risata mi muore in gola. Sembra mi stia mangiando
con lo sguardo…
« Be’… Se me lo
chiedi con quel tono…» La sua voce maliziosa mi colpisce come un pugno
invisibile e mi ritrovo a boccheggiare. Sono sicuro che mi sta prendendo in
giro lei ora, eppure mi piace da morire quello sguardo voglioso sul suo viso.
Mi si secca la gola.
Evidentemente devo aver
fatto una faccia particolarmente stupida, perché Aurora inizia a ridere di
gusto, con le lacrime agli occhi.
Proprio in quel momento fa
il suo ingresso in camera mia sorella.
« Oddio! »
Lo sguardo inorridito di Alessandra si posa immediatamente su Aurora. « Togliti
immediatamente quel coso di dosso, il grigio non ti dona per niente! Ti
ingrassa in una maniera allucinante! Sei orribile!»
Miss tatto è tra noi…
Aurora, in risposta, mi fa
un occhiolino.
Un occhiolino?!
Sia io che mia sorella la
guardiamo spiazzati.
« Non posso rimanere
solo con questa “camicia da notte” davanti a tuo fratello… Dallo sguardo che mi ha
riservato prima direi che se mi tolgo la felpa corro seri pericoli! »
La fisso allibito. Ma
che… ?
« Non è
vero!» protesto risentito. Sono perfettamente in grado di controllarmi e
poi non ho fatto nulla!
Mia sorella intanto scoppia a ridere e mi indica. « Sei diventato rosso!»
Ma… « No!»
Aurora mi fa la
linguaccia.
Inizio ad arrabbiarmi! Ma
si sono alleate nello sfottermi per caso? E poi non è assolutamente vero! Non
avevo nessuno “sguardo” e non sono affatto diventato rosso!
Esco dalla camera
infuriato e mi chiudo violentemente la porta alle spalle.
Donne… Che teste di cazzo!
Mi lascio cadere sul
divano e mi metto comodo, cerco di dormire un po’, ma non faccio in tempo ad assopirmi, che mia sorella apre la porta.
Si ferma sulla soglia e mi
guarda per poi rivolgersi ad Aurora ancora nella stanza.
« Vedi? Te lo avevo detto che puoi rimanere a dormire sul letto! Lui sta
già dormendo sul divano. Tu occupa pure la camera da letto e non ti preoccupare. Ho
cambiato le lenzuola pochi giorni fa e da allora ci ho dormito solo io, quindi
non troverai schizzi di sperma o altre cose disgustose… »
Irrigidisco i muscoli, ma riesco a tenere gli occhi chiusi.
« Ti conviene chiudere la porta a chiave però. Sai come sono gli uomini...»
Decisamente, mia sorella farà una brutta fine…
«Tornerò a
trovarvi! È stato un piacere avere a che fare con te, Aurora! Spero di trovarti
più spesso in futuro, ti aggiungo su facebook appena arrivo a casa, così ci
teniamo in contatto… »
Poi sento la porta
chiudersi e i passi di mia sorella venire verso di me. Non do il minimo segno
di vita.
Mi si accosta e mi
sussurra vicino all’orecchio:
« Vado ancora un
po’ in giro per cercare di ricavare informazioni su quel demone. Torno domani
mattina a prendere la valigia e vado a stare da mamma e papà, perché qui
sono di troppo, vi lascio un po’ di privacy… »
Stringo i denti.
Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella…
« Ho alzato un po’
la temperatura del riscaldamento, tra poco vi sembrerà di essere ai Caraibi… »
Spalanco gli occhi e la
fisso stralunato. È impazzita?
Mi sorride furba.
« Se vuoi un
consiglio… Lasciala così. Fidati, domani mi ringrazierai…»
Mentre esce di casa la
sento ridere. Una risata cristallina ed allo stesso tempo furba e sicura.
A volte riesco ad
intravedere la guerriera, quella ragazza forte e velocissima, astuta,
impassibile anche di fronte alla morte e spietata nel combattimento.
A volte riesco a vedere
solo mia sorella, quella ragazza freddolosa e dispettosa.
Altre semplicemente mi
sembra una pazza.
La porta si richiude alle
sue spalle e la casa piomba in uno strano silenzio.
Dopotutto non la posso proprio uccidere, mi mancherebbe troppo.
Sento dei movimenti in camera mia e mi rendo conto che sono in
casa con Aurora. Da soli. Io e lei. Soli. Lei, con quella “camicia da notte”.
Cazzo.
Stringo i pugni e chiudo gli occhi con forza. Inizio a ripetermi mentalmente: Ti prego fammi addormentare subito, ti prego, non farmi fare cose stupide.
Allora,
inizio con lo scusarmi per non aver lasciato tempo a quei lettori che
solitamente commentano di recensire i capitoli precedenti (sempre che
fosse loro intenzione farlo). Non volevo lasciare passare troppo tempo
tra questo ed il capitolo precedente, perché presi singolarmente
sono parti brevi e, penso, nient'affatto soddisfacenti dal vostro
punto di vista. Comunque spero che vi siano piaciuti lo stesso almeno un po'.
Il prossimo, se tutto va secondo i piani, sarà anch'esso
breve e dedicato totalmente alla ricerca d'informazioni da parte di
Alessandra, in quella stessa notte. Sto scrivendo i capitoli finali, anche se
voi dovrete attendere ancora un po' per arrivarci. Giacomo è
così capriccioso ultimamente che l'ispirazione va e viene come
le pare e piace, mettendomi in seria difficoltà. Tuttavia ho
intenzione di finire la storia ad ogni costo! U.ù
Ringrazio, come sempre, tutti coloro che leggono con
pazienza infinita e coloro che commentano. Un particolare riconoscimento va alla mia amica
Michela, che mi aiuta e corregge la storia dandomi preziosi
suggerimenti. Ringrazio anche un'altra mia cara amica, Flavia, perché
mi manda sempre delle recensioni stupende e non vedo l'ora che si
crei un account tutto suo per poterle scrivere direttamente su Efp alla
portata di tutti (così, anche voi altri lettori vi potreste fare
due risate)! ;D
A presto! :)
Ps. Un
ultima cosa! Ho scoperto, sulla pagina Facebook di una delle mie
autrici preferite, che molte sue storie sono state copiate da parte di
altre persone su diversi siti. Oltre a copiare la storia di pari passo,
affermavano anche di essere loro gli autori e rispondevano ai commenti
dei lettori vantandosi dei "loro" scritti. Questa autrice, di cui
amo leggere le storie, ci è rimasta malissimo.
Ora, non ho abbastanza lettori da fare in modo che questo messaggio sia
letto da una moltitudine e so che, quasi sicuramente, tra voi poveri, che
vi sorbite la mia storia, non ci siano i famosi copiatori, tuttavia voglio
scrivere lo stesso cosa ne penso a tal proposito.
Come lettrice, su Efp
trovo storie fantastiche e non devo pagare per leggerle. Se gli autori
smettessero di pubblicare le loro storie qui, perché degli
idioti, perdonate il termine, vogliono vantarsi di cose che non
appartengono loro... Permettetemi di dire che mi girerebbero altamente!
Come scrittrice, trovassi mai qualcuno che abbia copiato la mia storia,
prima lo insulterei di brutto ed infine gli spezzerei tutte le ossa.
Ovviamente basterebbe citare il vero autore per evitare la figura di
mer... ed ogni tipo di spargimento di sangue. U.ù
Bene, ora che ho detto la mia, mi sento soddisfatta. A presto miei cari! :)