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Autore: Garfield    13/01/2012    3 recensioni
(Storia in revisione)
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap. 16 corr
Cap. 16

 

Dopo una bella doccia fresca mi sento rinato. Indosso i pantaloni della tuta e una maglietta nera. Do un colpo di phon ai capelli, in modo che si asciughino un po’. Mi guardo allo specchio e mi faccio un occhiolino. 

Ma quanto sono figo?!

Ridacchio da solo come un idiota ed ammicco divertito verso il mio riflesso nello specchio. Dopotutto non è stata male come serata di caccia, mi sono scontrato con un demone superiore e sono riuscito a mandarlo all'altro mondo con un aiutino da parte di mia sorella. Certo che è strano che solo nell'ultimo periodo sia stata registrata una così alta presenza di demoni così forti proprio qui, in questa cittadina così piccola e poco abitata.... 

Che ad attirarli sia il mio fascino?

Sorrido divertito dalla mia battuta e, dopo un ultimo attento sguardo al mio riflesso, esco dal bagno.

Ho appena spalancato la porta, quando mi immobilizzo. Guardo incredulo la mia stanza preferita e sono sicuro che la mia mascella sia letteralmente caduta al suolo per la sorpresa di trovarla al suo solito aspetto. 

Mi guardo intorno con un sorriso incredulo ed entusiasta sul volto e, per quanto tenti di rimanere assolutamente composto e mascherare i miei sentimenti, nel caso Aurora o Alessandra dovessero apparire in soggiorno... Riesco a malapena ad impormi di non gridare dalla gioia. Saltello silenziosamente sul posto due volte e corro ad abbracciare la mia X-BOX, che finalmente è tornata alla luce dopo quasi un'intera settimana seppellita sotto cumuli di vestiti. 

Il mio amatissimo divano è finalmente libero dai vestiti di mia sorella e il pavimento è sgombro dalle sue scarpe.Nessuna traccia di profumi femminili nell’aria. I giochi dell’X-BOX sono tornati al loro posto, come se non fossero mai stati spodestati dalle trousse di trucco di Alessandra.

Sto sognando?

Il mio sguardo allucinato percorre la stanza fino a soffermarsi con particolare interesse sulla valigia di mia sorella accanto alla porta.

Ma che…?

Prima che il mio cervello elabori la situazione sento dalla porta della mia stanza la voce di Aurora che chiama mia sorella, così mi avvicino all’uscio in cerca di spiegazioni sull’improvviso ordine che regna in sala.

« Alessandra… »

Apro la porta e, prima di posare lo sguardo sulla figura posizionata al centro della stanza, che mi da le spalle, scopro che tutte le tracce che indicavano la presenza di mia sorella sono state rimosse e anche la mia camera è tornata al suo aspetto originale.

Le ante degli armadi sono chiuse e sulle mensole sono tornate le mie collezioni di modellini di quando ero piccolo, nessun ammasso di gioielli costringe più i personaggi di Topolino a rintanarsi negli angoli bui. Il pallone da calcio e quello da basket possono nuovamente rotolare per la stanza senza incontrare scarpe o stivali gettati sul pavimento.

Prima che una qualsiasi reazione di felicità mi colga, incrocio la figura femminile di Aurora e mi immobilizzo a fissarla.

Accanto al letto Aurora è voltata di schiena, intenta a ripiegare il suo vestito ed a togliere gli orecchini e la collana.
Sono sicuro che la mia mascella abbia nuovamente raggiunto il pavimento.

Indossa ancora la mia giacca, che arriva a coprirle il fondoschiena, mentre fino a metà coscia un tessuto nero nasconde la sua pelle alla mia vista, le gambe invece sono nude. Niente di che, non sono di certo le prime cosce che incontro in vita mia, tuttavia un inspiegabile brivido mi percorre la colonna vertebrale ed anche solo vedere quel poco mi manda su di giri.

Scrollo la testa per riprendere il controllo di me e mi accorgo con particolare delizia che mi piace che Aurora indossi il mio giubbotto. Non credevo ci si sentisse così compiaciuti vedendo una ragazza con indosso i propri indumenti… Altra tipica scena da film in effetti! Di certo non mi esalto come quei cretini dei protagonisti maschili però! Che checche.

Sentendo la porta aprirsi probabilmente Aurora deve aver pensato che fosse entrata Alessandra e non io, così inizia a parlare, sempre voltata di schiena.

« Grazie per la camicia da notte, te la riporto lavata… Non è che mi puoi prestare per caso anche una giacca? Sai, non posso restare con quella di Giacomo…  »

Si volta e rimane un attimo spiazzata quando si trova me davanti. Le pupille dei suoi occhi sembrano dilatarsi, ma cerca di nascondere lo stupore e porta con fare noncurante le mani sull’orlo nero cercando di tirare più giù l’indumento.

Non riesco a capire perché non può tenere la mia giacca. Cosa c’è? Non la soddisfa?

Non mi curo neanche di farle una scansione completa del davanti, sono troppo deluso. Non mi dispiace affatto vederle addosso qualcosa di mio…

 « Perché? Non ti va bene la mia giacca?» Chiedo con un pizzico di irritazione.

Aurora mi guarda spiazzata. Si tortura le mani e si guarda intorno, cercando di non incrociare il mio sguardo puntato su di lei.

« Non è quello…» Vedo le sue guance tingersi di rosso e mi torna un po’ di buon umore.

« Allora, perché ne vuoi un’altra? » le chiedo più tranquillo, avvicinandomi a lei senza neanche accorgermene.

« Preferisco una felpa se c’è, perché almeno la posso tenere anche per dormire visto che ho freddo con questa mini camicia da notte…» Finalmente incrocia il mio sguardo. Sembra imbarazzata, forse è a causa del bacio…

Vorrei replicare anche io in effetti. Vorrei sentire di nuovo le sue labbra sulle mie e vorrei soprattutto muovere le mani sul suo corpo fino a sfiorarle le gambe scoperte.

Mi riscuoto dai miei pensieri e mi dirigo verso la cassettiera. Apro il primo cassetto. No. Ci sono le calze e le mutande. Ops…

Apro il secondo cassetto. Solo magliette.

Ok, concentrati, dove sono le felpe? Cavolo che figura! Proprio io che mi vanto sempre del mio ordine…! Perché non riesco a ricordarmi dove sono le mie cose?!

Immagino che il caos che Alessandra ha portato in casa in questi giorni abbia influito sul mio cervello mandandomi in confusione!

Finalmente trovo il cassetto con le felpe, prendo la prima che mi capita e la porgo verso Aurora, ma questa non la prende.

« Sei sicuro? » Mi guarda in attesa.

Che?

La guardo incuriosito e stranito dalla sua reticenza. 

« È una delle tue preferite, no? » Inspiegabilmente il suo viso diventa bordeaux mentre pronuncia quella frase.

La guardo sorpreso, poi rivolgo lo sguardo alla felpa. In effetti quella è una delle felpe che utilizzo più spesso, ma come fa lei a saperlo?

Probabilmente legge la domanda nel mio sguardo confuso, perché, dopo aver preso la felpa dalle mie mani, mi dice: « Ti ho visto prepararti la roba per uscire la sera qualche volta e se ricordo bene la usi molto spesso… »

Mentre parla si volta di schiena e si toglie la giacca. Rimango a fissare incantato le sue spalle scoperte. La carnagione è ancora leggermente abbronzata, la pelle ha un aspetto morbido e vellutato che vorrei toccare. Sulla scapola sinistra c’è un neo abbastanza grande e vorrei sfiorarlo con le labbra per poi risalire lungo il collo in una scia di baci.

Trovo che, quel pezzo di stoffa nera semitrasparente che lei osa chiamare “camicia da notte”, sia un gran bell’indumento…

Potrebbe anche indossarlo più spesso, sono a favore della cosa!

Mentre scruto con attenzione la linea delicata dei fianchi e il suo sedere, oltre alle mille cose che penserebbe un ragazzo normale, mi ritrovo anche a ringraziare mia sorella per avergli prestato quell’affare, invece di uno dei suoi orribili pigiami.

Sono sicurissimo che è un prestito, perché Aurora non aveva niente e certamente mio non è, quindi…

Grazie sorellona!

Quando Alessandra esce di casa è sempre bellissima, impeccabile, vestita da Dio e truccata altrettanto bene. Ama curarsi e si occupa lei di tutto, dal taglio di capelli al trucco, dopotutto ha frequentato vari corsi da estetista, truccatrice e parrucchiera. Potrebbe sembrare una vera ossessione se non fosse che, appena arriva a casa, cambia totalmente. Certo, tiene nascosto questo suo lato agli altri, ma con noi della famiglia non si fa scrupoli.

Tute vecchie e pigiamoni pesanti sono d’obbligo per la comodità casalinga e i tacchi dodici vengono sostituiti da un pratico paio di pantofole malandate di quelle che tengono i piedi caldi. D'inverno si porta sempre in giro per la casa una coperta, che utilizza per impacchettarsi.

Come ho già detto, immagino sia l’unico Distruttore esistente sulla terra a soffrire il freddo!

Davvero non so come ringraziarla per aver prestato ad Aurora QUELLA “camicia da notte”, invece dei suoi pigiamoni!

Quando alza il braccio sinistro per infilare la manica della felpa, la gonna si alza rivelando ancora di più le sue cosce, quasi fino ai glutei.

Forse è meglio che mi giri o che chiuda gli occhi… Ma anche no… 

 
Una volta indossata la felpa Aurora si volta nuovamente verso di me e mi porge la giacca mugugnando qualcosa.

« Cosa hai detto? » chiedo divertito.

Il mugugno indistinto si ripete ed anche se ho già capito cosa vuole dire, non mi faccio troppi scrupoli.

« Se non alzi la voce e scandisci bene le parole non capirò mai …» Insisto.

Lo sguardo furioso della bionda mi mette allegria.

« Grazie! » sibila stizzita.

« Grazie per cosa? Per la giacca? La felpa? Il salvataggio? Forse per il fatto che ti sto viziando come una principessa? So che a molte ragazze piace… O forse vuoi ringraziarmi per qualcosa che deve ancora avvenire? Pregusti già questa notte?» Inizio cercando di restare serio, ma vedendo il suo sguardo ancora infuriato non riesco a proseguire sul quel tono e comincio a prenderla in giro.

Gonfia le guance indispettita.

« Solo per la felpa! » Sbotta irritata.

« Ma prego, mia cara! Se posso darle il mio parere, le sta divinamente… » la sfotto. 
La mia felpa le sta grande naturalmente e la fa sembrare enorme, mi ricorda un fagottino… La vedo voltarsi rapidamente verso lo specchio e probabilmente si rende conto della presa in giro, perché porta le braccia al petto e le incrocia, mentre sul suo viso compare una smorfia buffa.
Cerco di restare serio, ma mi viene da ridere.

« Vuole qualche cos’altro? Dica pure, sono ai suoi ordini…» Proseguo sarcastico imitando un inchino in modo un po’ maldestro.

Quando rialzo la testa ed incontro i suoi occhi però la risata mi muore in gola. Sembra mi stia mangiando con lo sguardo…

« Be’… Se me lo chiedi con quel tono…» La sua voce maliziosa mi colpisce come un pugno invisibile e mi ritrovo a boccheggiare. Sono sicuro che mi sta prendendo in giro lei ora, eppure mi piace da morire quello sguardo voglioso sul suo viso.

Mi si secca la gola.

Evidentemente devo aver fatto una faccia particolarmente stupida, perché Aurora inizia a ridere di gusto, con le lacrime agli occhi.

Proprio in quel momento fa il suo ingresso in camera mia sorella.

« Oddio! » Lo sguardo inorridito di Alessandra si posa immediatamente su Aurora. « Togliti immediatamente quel coso di dosso, il grigio non ti dona per niente! Ti ingrassa in una maniera allucinante! Sei orribile!»

Miss tatto è tra noi…

Aurora, in risposta, mi fa un occhiolino.

Un occhiolino?!

Sia io che mia sorella la guardiamo spiazzati.

« Non posso rimanere solo con questa “camicia da notte” davanti a tuo fratello… Dallo sguardo che mi ha riservato prima direi che se mi tolgo la felpa corro seri pericoli! »

La fisso allibito. Ma che… ?

« Non è vero!» protesto risentito. Sono perfettamente in grado di controllarmi e poi non ho fatto nulla!

Mia sorella intanto scoppia a ridere e mi indica. « Sei diventato rosso!»

Ma… « No!»

Aurora mi fa la linguaccia.

Inizio ad arrabbiarmi! Ma si sono alleate nello sfottermi per caso? E poi non è assolutamente vero! Non avevo nessuno “sguardo” e non sono affatto diventato rosso!

Esco dalla camera infuriato e mi chiudo violentemente la porta alle spalle.

Donne… Che teste di cazzo!

Mi lascio cadere sul divano e mi metto comodo, cerco di dormire un po’, ma non faccio in tempo ad assopirmi, che mia sorella apre la porta.

Si ferma sulla soglia e mi guarda per poi rivolgersi ad Aurora ancora nella stanza.

« Vedi? Te lo avevo detto che puoi rimanere a dormire sul letto! Lui sta già dormendo sul divano. Tu occupa pure la camera da letto e non ti preoccupare. Ho cambiato le lenzuola pochi giorni fa e da allora ci ho dormito solo io, quindi non troverai schizzi di sperma o altre cose disgustose… »

Irrigidisco i muscoli, ma riesco a tenere gli occhi chiusi.

« Ti conviene chiudere la porta a chiave però. Sai come sono gli uomini...»

Decisamente, mia sorella farà una brutta fine…

«Tornerò a trovarvi! È stato un piacere avere a che fare con te, Aurora! Spero di trovarti più spesso in futuro, ti aggiungo su facebook appena arrivo a casa, così ci teniamo in contatto… »

Poi sento la porta chiudersi e i passi di mia sorella venire verso di me. Non do il minimo segno di vita.

Mi si accosta e mi sussurra vicino all’orecchio:

« Vado ancora un po’ in giro per cercare di ricavare informazioni su quel demone. Torno domani mattina a prendere la valigia e vado a stare da mamma e papà, perché qui sono di troppo, vi lascio un po’ di privacy… »

Stringo i denti. 

Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella… Non posso ucciderla, è mia sorella…

« Ho alzato un po’ la temperatura del riscaldamento, tra poco vi sembrerà di essere ai Caraibi… »

Spalanco gli occhi e la fisso stralunato. È impazzita?

Mi sorride furba.

« Se vuoi un consiglio… Lasciala così. Fidati, domani mi ringrazierai…»

Mentre esce di casa la sento ridere. Una risata cristallina ed allo stesso tempo furba e sicura.

A volte riesco ad intravedere la guerriera, quella ragazza forte e velocissima, astuta, impassibile anche di fronte alla morte e spietata nel combattimento.
A volte riesco a vedere solo mia sorella, quella ragazza freddolosa e dispettosa.
Altre semplicemente mi sembra una pazza.

La porta si richiude alle sue spalle e la casa piomba in uno strano silenzio.

Dopotutto non la posso proprio uccidere, mi mancherebbe troppo.

Sento dei movimenti in camera mia e mi rendo conto che sono in casa con Aurora. Da soli. Io e lei. Soli. Lei, con quella “camicia da notte”.

Cazzo.

Stringo i pugni e chiudo gli occhi con forza. Inizio a ripetermi mentalmente: Ti prego fammi addormentare subito, ti prego, non farmi fare cose stupide.

Allora, inizio con lo scusarmi per non aver lasciato tempo a quei lettori che solitamente commentano di recensire i capitoli precedenti (sempre che fosse loro intenzione farlo). Non volevo lasciare passare troppo tempo tra questo ed il capitolo precedente, perché presi singolarmente sono parti brevi e, penso, nient'affatto soddisfacenti dal vostro punto di vista. Comunque spero che vi siano piaciuti lo stesso almeno un po'. 
Il prossimo, se tutto va secondo i piani, sarà anch'esso breve e dedicato totalmente alla ricerca d'informazioni da parte di Alessandra, in quella stessa notte. Sto scrivendo i capitoli finali, anche se voi dovrete attendere ancora un po' per arrivarci. Giacomo è così capriccioso ultimamente che l'ispirazione va e viene come le pare e piace, mettendomi in seria difficoltà. Tuttavia ho intenzione di finire la storia ad ogni costo! U.ù
Ringrazio, come sempre, tutti coloro che leggono con pazienza infinita e coloro che commentano. Un particolare riconoscimento va alla mia amica Michela, che mi aiuta e corregge la storia dandomi preziosi suggerimenti. Ringrazio anche un'altra mia cara amica, Flavia, perché mi manda sempre delle recensioni stupende e non vedo l'ora che si crei un account tutto suo per poterle scrivere direttamente su Efp alla portata di tutti (così, anche voi altri lettori vi potreste fare due risate)! ;D 
A presto! :) 
Ps. Un ultima cosa! Ho scoperto, sulla pagina Facebook di una delle mie autrici preferite, che molte sue storie sono state copiate da parte di altre persone su diversi siti. Oltre a copiare la storia di pari passo, affermavano anche di essere loro gli autori e rispondevano ai commenti dei lettori vantandosi dei "loro" scritti.  Questa autrice, di cui amo leggere le storie, ci è rimasta malissimo. 
Ora, non ho abbastanza lettori da fare in modo che questo messaggio sia letto da una moltitudine e so che, quasi sicuramente, tra  voi poveri, che vi sorbite la mia storia, non ci siano i famosi copiatori, tuttavia voglio scrivere lo stesso cosa ne penso a tal proposito. 
Come lettrice, su Efp trovo storie fantastiche e non devo pagare per leggerle. Se gli autori smettessero di pubblicare le loro storie qui, perché degli idioti, perdonate il termine, vogliono vantarsi di cose che non appartengono loro... Permettetemi di dire che mi girerebbero altamente! 
Come scrittrice, trovassi mai qualcuno che abbia copiato la mia storia, prima lo insulterei di brutto ed infine gli spezzerei tutte le ossa. Ovviamente basterebbe citare il vero autore per evitare la figura di mer... ed ogni tipo di spargimento di sangue. U.ù  
Bene, ora che ho detto la mia, mi sento soddisfatta. A presto miei cari! :)

  
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