Metodi alternativi
 

Sakura non era d’accordo con chi le diceva di trovare Sasuke poco romantico.
O per niente romantico, per meglio dire.
Di quanto più ostile al romanticismo possa esserci, lo aveva definito Ino.
Sasuke aveva confessato mille volte il suo amore a Sakura, e tutte le volte in modo diverso. Erano segni difficili da interpretare, dei quali lei si era resa la miglior interprete.
 
 
*   *   *
 
 

-Sasuke intrecciava le dita con quelle di Sakura.
Quella sera Sakura era seduta sul divano, a fare zapping per cercare qualcosa di minimamente guardabile in televisione, mentre Sasuke, al suo fianco, preferiva occupare la mente in attività decisamente più interessanti, come le parole crociate. D’un tratto, lo vide assottigliare gli occhi e ghignare malamente verso la penna che aveva deciso di non lasciare più le sue solite tracce d’inchiostro blu.
Sakura adocchiò subito un’altra penna sul tavolino lì davanti e, senza pensarci, scattò per afferrarla. Sasuke, silenzioso come solo lui sapeva essere, aveva fatto lo stesso, e le loro dita si erano toccate, la mano di lei sotto quella di lui.
Contrariamente da come Sakura aveva pensato, Sasuke non si ritrasse, ma avvolse le sue dita intorno alle sue, piano.
 
 
 
-Sasuke l’abbracciava alle spalle.
Il rumore della porta che si apriva ebbe l’effetto di far sorridere Sakura, rilassata. Lei non poteva più andare in missione, non nel suo stato, per cui non le restava altro da fare che attendere, in compagnia del silenzio e dell’angoscia, il ritorno della sua squadra. Di suo marito.
«Per fortuna è andato tutto bene» gli disse, ma era più rivolta a se stessa.
Sentì i passi di Sasuke alle spalle che si facevano sempre più vicini. Non si girò, continuando ad affettare i pomodori che facevano parte della loro cena.
E lo avvertì all’improvviso, come si percepisce una pugnalata alle spalle; le sue braccia la circondarono senza stringerla troppo forte, e le mani indugiarono sul pancione abbastanza pronunciato.
«Mh, è andato tutto bene» rispose Sasuke senza particolare interesse.
 
 
 
-Sasuke la baciava dolcemente.
Era impossibile credere che lontano da occhi indiscreti – e seccanti, come preferiva aggiungere Sasuke – il suo ragazzo si trasformasse completamente.
Sakura sapeva che Sasuke non doveva dimostrare nulla a nessuno, che era convinto di quella sensazione che provava allo stomaco quand’era in compagnia di Sakura, e perciò non la baciava in pubblico.
A casa, invece, quando le pareti o le coperte coprivano entrambi, Sasuke le afferrava il mento e assaporava le sue labbra. E restavano lì per molto tempo.
 
 
 
-Sasuke si preoccupava per lei.
Sakura zoppicava, appoggiata a una stampella di legno. Si era ferita in missione, ma fortunatamente si sarebbe ripresa con un po’ di tempo.
Nonostante tutto, sorrideva.
Per quanto Sasuke si stesse sforzando, infatti, di non farsi scoprire, Sakura se ne era accorta. Le lanciava delle occhiate preoccupate ogni tanto, che sembravano raccomandarle di stare tranquilla, perché lui c’era.
 
 

*   *   *
 
 
Non serviva che Sasuke lo dicesse verbalmente; erano complementari, bastava che fosse Sakura a esprimere ciò che pensava lui.
Ti amo, Sas’ke-kun.
 
 


 

 
500 parole esatte! U___U (titolo escluso)
Niente di che, solo qualcosa per ricordare a me stessa che sono una pantera nera, no? UwU
Ne avrei potuto anche fare una shot, ma ho optato per una flash (non so nemmeno il perché! °°).
Spero sia piaciuta almeno un po’! .////.
Grazie!